Lasciare la Chiesa in Finlandia

Ecco parte del post in cui un italiano che vive in Finlandia racconta il rapporto tra Stato e Chiesa.

Eroa kirkosta
È un sito che invita a “staccarsi” dalla Chiesa, realizzato da due ingegneri di Tampere del circolo dei “liberi pensatori” (vapaa-ajattelijat).
Che cosa vuol dire?
In Finlandia le Chiese, Luterana in primis, seguita a grande distanza da quella Ortodossa, si mantengono grazie alla “tassa della Chiesa” (kirkkovero). Ossia non c’é l’imbroglio dell’8 per mille come in Italia, ma chi vuole supportare la propria Chiesa vi si iscrive e paga una tassa proporzionale al proprio stipendio.
La cosa é ufficiale e normale, tanto che l’archivio degli iscritti alla Chiesa funziona da vera e propria anagrafe parallela (seurakunta väestörekisteri). L’iscrizione é perpetua, a meno di compilare l’apposito modulo, blablabla…
In pratica fino a poco tempo fa solo i piú radicali si “staccavano”, allora questi due ragazzacci di Tampere han messo in piedi una semplice pagina web, da dove il cancellarsi dalle liste della Chiesa é molto semplice e veloce. […]
Beh. È stato un boom. In 4 anni circa 100.000 finlandesi si sono staccati in questo modo dalla Chiesa. Solo l’anno scorso piú di 32 mila. Nella prima pagina del sito si legge quanti han “lasciato” ieri: 124.
Tenuto conto che in media si paga sui 400€ all’anno a testa, si parla di decine di milioni di euro in meno all’anno. Capisco perché in Chiesa siano abbastanza preoccupati.
Tanto che da poco si vede sui giornali una nuova campagna di “promozione” dell’attivitá della Chiesa per attirare i giovani […]
I vapaa-ajattelijat gongolano e se la ridono sotto i baffi. Secondo i loro dati il 90% delle tasse della Chiesa va in personale e amministrazione, solo un 10% va in “opere di bene”. Quindi tanto meglio dare i propri soldi ad associazioni che destinano tutti gli introiti alla beneficenza. Evidentemente non considerano il lavoro dei preti come una opera di bene, né nessuno gli ha mai detto che qualsiasi organizzazione ha delle spese fisse.
Io che sono abituato a ben peggio, non capisco di cosa han da lamentarsi.

Fonte: il blog Ruggi a Turku

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24 commenti

maxalber

Ricordo quando, circa vent’anni fa, ho accompagnato mia moglie a “disiscriversi” dai registri anagrafici della sua parrocchia finlandese. L’ho aspettata in macchina mentre lei in 5 minuti faceva tutto.
Mio cognato invece, per poter fare da testimone a un matrimonio in chiesa si è “reiscritto” per un giorno e il giorno dopo si è tolto di nuovo.
Burocrazia = zero
Problemi = zero
Lì c’è ancora la chiesa di stato, ma il clericalismo non si sa che cosa sia.
Poi qualcuno si chiede perchè lassù le cose vadano meglio…
E’ vero che non si tratta solo di questo, ma conta, conta molto.

Barbara Monea

Ovviamente non è solo questo, ma in Scandinavia sono avanti in tutto… e non è una frase tanto per dire, gli articoli che pubblico ne sono la testimonianza.

paolo gelmo

Fantastico !!! Si potesse fare cosi’ in Italia per l’8×1000 o per sbattezzarsi…..

Cabraizinho

…Allora questi due ragazzacci di Tampere han messo in piedi una semplice pagina web, da dove il cancellarsi dalle liste della Chiesa é molto semplice e veloce…

Domanda da ignorante: ma in Italia un qualcosa di simile non è fattibile?

gianfranco

vorrei vedere tutte le domeniche il papa affacciarsi alla finestra con -20 di temperatura , vedere quanto regge e vedere in quanti stanno li sotto.
Adoro la finlandia 😉

gioled

i paesi per l’espatrio si allargano….spagna, finlandia, e chissà……….

Silesio

Anche se in Italia la cosa non è fattibile (la tassa ecclesiastica appartiene ormai al novero dei contributi obbligatori tipo INPS) sarebbe però auspicabile che questa iniziativa del sito in cui è possibile dichiarare la propria volontà di non voler far parte della chiesa potesse essere fatta a titolo dimostrativo.

forzalube

Per chi vuole un lato negativo: in Finlandia è pieno di zanzare (non ad Helsinki però).

Drina

Dei conoscenti appena tornati da Roma mi hanno raccontato che sono stati a San Pietro per assistere alla messa del papa…per entrare nella piazza HANNO DOVUTO PAGARE IL BIGLIETTO!!! Come al cinema…

Barbara Monea

@ Drina:
“per entrare nella piazza HANNO DOVUTO PAGARE IL BIGLIETTO!!! ”

Che schifo….

chiericoperduto

IL BIGLIETTO? ma da quando? mica erano abusivi? se è legale sono contentissimo perchè caleranno ancora di più i frequentatori delle messe-concerto all’aperto di piazza s. pietro..

Daniela

per drina,
questa è da ridere, sono proprio dei succhia soldi questi qui

Sunrise

Il problema in italia non è cancellarsi dalle liste ecclesiastiche, ormai si può fare anche da noi (ricevendo tra l’altro in cambio un’esilarante letterina di scomunica), il problema è che, nonostante la dichiarazione ufficiale, anche noi sbattezzati continuiamo a mantenere la chiesa con il famoso 8×1000, con le migliaia di sacedoti assunti come professori (rabbrividisco soltanto a dirlo!) ecc. ecc…. E purtroppo sbattezzarsi non cambia nulla, di fatto…

Ema

per entrare in piazza mi sembra esagerato fare pagare…però io nn disdegnerei l’ipotesi di far pagare l’entrate nelle chiese di importanza storica e artistica un bliglietto(tipo 2 euro) da fare entrare nelle casse del comune/stato, per finanziare il mantenimento(che di solito è a carico dello stato italiano). E’ + plausibile che facendo una cosa del genere si faccia 50% stato a 50% vaticano.. Chiaramente i Residenti nel comune(o provincia) dovrebbero essere Esenti

Miao

La Finlandia è perfetta tranne un vero difetto: le persone sono fredde e poco socievoli.
Anche se questo problema in realtà potrebbe anche essere un pregio.

Riguardo gli alcolici verissimo: c’è il monopolio e vengono venduti solo agli alko, dove costano molto caro. Allora gli abitati di Helsinki fanno frequenti minicrociere per fare le scorte di alcool sui duty free…

Sul mangiare male non sono d’accordo. Sono cosmopoliti e ai supermercati trovi tranquillamente tutto, dagli spaghetti ai sushi, passando per cibi indiani, tedeschi e messicani.
La qualità della carne è buona, i banchi frutta sono più forniti che da noi, e hanno tanti surgelati (ovvio, no) che qui non troviamo.

Il clima non è poi un grande problema, sono attrezzati: negozi intercomunicanti, rete sotterranea, etc. Poi da maggio si sta bene.

Stato ideale. Sono tanto avanti.

Akrasias

Ituoi amici si son fatti “fessare” perchè per entrare in Piazza San Pietro non si paga. Mi dispiace per loro e per chi ci crede…forse è uno scherzo di carnevale.

darik

# forzalube scrive:
5 Febbraio 2008 alle 02:10

Per chi vuole un lato negativo: in Finlandia è pieno di zanzare (non ad Helsinki però).

io le ho trovate a narwik, in norvegia, e ne sono rimasto esterrefatto…
noi abbiamo i preti; però quelle zanzare non sono cosa da poco 😉

darik

gabriele

provate a ragionare: ok, la finlandia ha un sistema burocratico molto + eficiente del nostro, ma ci pensate che ciò è forse solo perchè è + piccola?
La Finlandia ha si e no 6 milioni di abitanti mentre l’italia ne ha 60 ossia 10 volte tanto. Forse è così facile e bella la vita, perchè sono 4 gatti in un territorio vastissimo e parlo di tutta la scandinavia in genere.
E’ insensato fare paragoni fra noi e gli scandinavi: loro sono ricchi ed efficienti solo perchè sono pochi.
Ma se guardiamo a ricchezza prodotta mi spiace ricordare che il solo Veneto produce + di tutta la finlandia messa insieme..

ren

Beh i lati negativi son pochi, anche se il freddo può rendere la vita piuttosto triste. Ma vuoi mettere questi pochi problemi con un paese che permette a uno staterello estero di nessuna importanza di angariare i propri cittadini dalla mattina alla sera.

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