Parole d’ordine: «laicità» e «diritto al dissenso». Con in dote 1.479 nuove firme raccolte fino a ieri tra docenti, ricercatori e dottorandi di tutti gli atenei italiani. Molti i firmatari celebri: dalla grecista Eva Cantarella al «premio Strega» Alessandro Barbero (storico medievale oltre che narratore), dal filosofo Gianni Vattimo al matematico autore di bestseller Pierluigi Odifreddi, da Luigi Bobbio (figlio di Norberto) fino alla storico Nicola Tranfaglia, dal sociologo Luciano Gallino al giurista Ugo Rescigno. A diciannove giorni di distanza dai clamori suscitati per la mancata visita di Benedetto XVI all’università La Sapienza, ecco che si ricompatta (e cresce) il fronte contrario all’intervento del Pontefice per l’inaugurazione di un anno accademico, inizialmente previsto per il 17 gennaio scorso. «Anche noi cattivi maestri»,
Appello di solidarietà con colleghi (e studenti) della Sapienza di Roma», si legge in testa al documento di cui primi firmatari sono i docenti Angelo d’Orsi (Storia del pensiero politico) e Lucia Delogu (Diritto privato), entrambi dell’università di Torino. E d’Orsi domani alle 11 interverrà nell’aula Calasso della facoltà di Giurisprudenza della Sapienza per una tavola rotonda intitolata «Diritto al dissenso», promossa da «Sinistra critica » e alla quale partecipano anche le due anime della protesta anti-Ratzinger di inizio gennaio: gli studenti dei collettivi (il loro portavoce Giorgio Sestili modera l’incontro) e almeno uno dei 67 scienziati di Fisica firmatari dell’ormai celebre lettera al rettore Renato Guarini, Carlo Cosmelli, che in merito all’appellativo «cattivi maestri», affibbiato dal rettore ai docenti della protesta, disse subito: «Spero che il rettore ritiri questa espressione. Forse non ricorda l’uso che se ne faceva negli anni di piombo». Ed è proprio intorno a questo slogan che ancora oggi si stanno raccogliendo gli oltre mille e quattrocento docenti di università e istituti di eccellenza, firmatari del nuovo documento: «I sottoscritti — si legge nell’appello — esprimono la più ferma e convinta solidarietà ai colleghi sottoposti a un linciaggio morale, intellettuale e persino politico senza precedenti ». «Noi firmatari — prosegue il testo — affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 in nome della libertà della ricerca e della scienza. Se essi sono cattivi maestri, ebbene lo siamo anche noi». Sul tema e sull’opportunità di quell’espressione ieri non è voluto tornare il rettore Guarini, che in una nota del primo febbraio ha già fatto una parziale marcia indietro, sostenendo che «era legittimo il diritto di critica da parte dei docenti, così come di alcuni gruppi di studenti». Una lettera del rettore giunta in concomitanza con un documento in cui 41 professori di Matematica gli chiedevano di dare solidarietà ai 67 docenti, e all’indomani di un’altra mozione in difesa della laicità approvata con 233 voti dal consiglio di facoltà di Ingegneria, dove si chiedeva a Guarini di «esprimere pubblicamente » solidarietà ai 67 «per le ignobili accuse di intolleranza» ricevute «per la semplice espressione delle loro opinioni ». […]
I professori che si oppongono al Papa diventano 1500
31 commenti
Commenti chiusi.
E’ iniziata la riscossa laica.
It has to start somewhere
It has to start sometimes
What better place than here?
What better time than now?
All hell can’t stop us now.
Naturalmente than=then.
Sorry.
Anch’io voglio essere un cattivo maestro!
Dove devo firmare?
quanti laicisti… che bello!
piena solidarietà ai prof
@ l’infedele
era giusto than
E’ vero…strano ma ero convinto del contrario.
Bellissimo segnale………vuol dire che la cultura e lo studio a qualcosa servono.
Il punto e’ che l’intera vicenda ha del ridicolo. Qui non si tratta neppure di laicismo, ma di semplice democrazia. E’ diritto di tutti esprimere un’opinione e non per questo si dovrebbe essere linciati dai media. Soprattutto se l’opinione e’ espressa in modo cortese ed esprime un punto di vista ragionevole. Ma ci rendiamo conto che in italia le sparate di calderoli, bossi, mastella & co. vengono considerate come normali mentre una civile lettera di protesta viene etichettata come “antidemocratica” e coloro che la firmano come “cattivi maestri”? Meno male che il mondo accademico ha dato il suo supporto, ma ricordiamoci che fatti come quelli della Sapienza NON avvengono negli altri paesi civili.
Io sono nato cattivo maestro!
x Carlo
“Il punto e’ che l’intera vicenda ha del ridicolo”
E’ proprio vero, la situazione è ridicola. Questi professori hanno “osato” esprimere dissenso nei confronti del papa.
Tale atto è evidentemente inconcepibile e completamente inatteso nella società italiana. E questo la dice lunga sullo stato della laicità, che al di la delle “belle parole” e delle rassicurazioni, di fatto non esiste.
I clericali (inclusa la quasi totalità dei politici e dei media) sono rimasti disorientati, non avendo sviluppato anticorpi naturali a queste situazioni (che dovrebbero essere normali in un paese democratico). Di conseguenza hanno reagito in maniera talmente scomposta da diventare ridicoli.
piena solidarieta’ ai “cattivi maestri”, anch ‘io nel mio piccolo mi sento un “cattivo maestro”.
Ce ne fossero di questi “cattivi maestri”.
L’argomentazione più diffusa di chi, da laico, evita comunque lo scontro aperto e palese contro le argomentazioni, le ingerenze e i comportamenti della chiesa e dei suoi vertici, si può sintetizzare in una frase: nella vita di tutti i giorni, nel quotidiano delle famiglie, nelle scelte di vita personali pochissime persone si lasciano condizionare dal Papa e dai suoi proclami, pochissime persone seguono i precetti del cattolicesimo, pochissime persone, tranne in occasioni particolari, partecipano attivamente ai raduni ufficiali della chiesa. Quando è in atto uno scontro, invece, il fronte dei cattolici si ricompatta e una massa di credenti anche non particolarmente praticante si riversa a manifestare solidarietà alla chiesa, al papa e ai vescovi “maltrattati”.
E’ come dire a un genitore: se un bambino torna a casa da scuola dicendo parolacce fai finta di niente, tanto quando scoprirà di non produrre l’effetto desiderato smetterà da solo.
Mi permetto di dissentire. Per due motivi fondamentali. In primo luogo i laici, gli agnostici, gli atei non sono la mamma e il papà di farneticanti vescovi che abusano di turpiloquio etico: è attraverso leggi adeguate che uno stato autonomo deve tutelare i suoi cittadini e difendere se stesso da attacchi inopportuni. I singoli possono solo dissentire, e devono farlo.
Il secondo motivo è più opportunistico: attraversoil giusto dissenso si ricompattano tutti i fronti, non solo quello opposto. Per esempio i 67 firmatari della Sapienza, i “cattivi maestri”, non sono rimasti soli; oltre a millecinquecento professori di molti atenei che hanno firmato per esprimere loro solidarietà, una enorme quantità di persone si ritrova ogni giorno nei blog, nei giornali, nei partiti politici, nelle associazioni, a discutere del tema della laicità, a individuare le modalità per affermare il principio dell’autonomia dello stato; è tutto un susseguirsi di notizie, informazioni, idee; è tutto un fermento di proposte e rivendicazioni. Ben venga lo scontro, la discussione. Credo che sia l’unico mezzo, l’unico sistema con il quale ci si possa contare e si possa, di conseguenza, contare qualcosa. Perché se oggi quasi nessun politico fa della laicità il tema fondamentale della sua infinita campagna elettorale, ma moltissimi vantano la loro fede, è perché i laici sono da sempre silenziosamente dissenzienti e non costituiscono, per questo, un elettorato per cui valga la pena di combattere. Il più grande grido è il silenzio? No, grazie, non ci faremo più isolare e zittire da questo ignavo richiamo al buon senso. Dobbiamo compattarci e votare per chi, all’interno del suo programma politico, avrà il coraggio di proporre l’abolizione del Concordato, il divieto di prelevare forzatamente dal reddito degli Italiani il sostentamento, anzi direi l’appannaggio per santa romana chiesa, votare per chi proponga l’abolizione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, votare per chi voglia almeno tentare di abolire i privilegi dei cattolici. Almeno tentare, almeno discutere, perché se continuiamo a stare a guardare continueremo a non esistere.
1500 ” cattivi maestri “.
Pochi , troppo pochi.
Ce ne vogliono di più.
In quella lista aggiungete anche il mio nome.
Beh certo, non sono un professore ma un operaio ” buon maestro “.
«Molti i firmatari celebri: […] al matematico autore di bestseller Pierluigi Odifreddi»
Si tratta ovviamente di PierGIORGIO Odifreddi.
Felicissimo del numero di firme raggiunto (1492). Quelli dell’Occidentale, visto che tengono ai numeri, si sono ormai fermati da parecchio a 235.
FOSSE PER ME MANDEREI TUTTI I PROFESSORI FIRMATARI CONTRO IL PAPA A ZAPPARE LA TERRA E SI DOVREBBERO VERGOGNARE DI QUELLO CHE HANNO FATTO.
DOVREBBERO IMPEGARE IL LORO TEMPO ALL’INSEGNAMENTO DEI GIOVANI CON SANI PRINCIPI E NON ALL’INTICLERICALISMO E AL RAZZISMO CLERICALE, VERGOGNA ANDATE A LAVORARE.
1500 professori sono pochi, ne occorrono molti di più per avere una efficace riscossa laica.
Sono contentissimo per la notizia, adesso vediamo se verrà riportata dai telegiornali!
@vash
ma che domande ti fai? ovviamente no.
X Nifft:
D’accordissimo con te. Per altro, la definizione “cattivi maestri” e’ particolarmente pesante e assurda, visto che negli anni 70 (che la maggioranza dei prof ha vissuto) veniva usata nei confronti degli intellettuali che sostenevano il terrorismo. Ma evidentemente, come nel caso di Andrea Rivera, si e’ perso completamente il senso della misura.
L’appello e l’elenco dei firmatari è qui:
http://www.historiamagistra.com/news.php
non fa che cianciare a vuoto chi, ignorando una cosa, fa appello a dio: modo, questo, davvero ridicolo di manifestare la propria ignoranza.
baruch spinoza, “trattato teologico-politico”, 1654
@PIPPO
Manderesti i professori firmatari a zappare la terra contro il papa? Sì, ci può stare… purchè – contro il papa – tirino non solo terra ma anche letame…
PIPPO > affascinante scelta di nick: Pippo è il compagno poco intelligente di Topolino. Ne deduco che un buon cattolico si identifica con personaggi privi di celluline cerebrali… e ne vanno anche fieri…
Comunque Pippo mette in evidenza il pericolo del compattamento del fronte anti-universitario.
In Italia si studia poco e male nelle scuole dell’obbligo. Moltissime persone, traversalmente all’età anagrafica, hanno lasciato la scuola prestissimo e non sanno nulla di nulla se non attraverso Maria De Filippi e il Grande Fratello.
Hanno dunque un odio, un ferocissimo odio contro chi sa più di loro, chi guadagna non lavorando con le mani (andate a lavorare i campi dice Pippo).
I Pippi d’Italia sono scarsamente alfabetizzati e se leggono, leggono manualistica di motori o roba del genere, mentre le Pippe leggono Harmony.
Attenti, l’odio dell’incolto per il colto è tremendo e distruttivo,
Lo spiega bene la psichiatra Silvana de Mari in un suo saggio: Il drago come realtà.
Piena solidarietà ai Prof firmatari (e comunque 1500 non sono pochi, anzi). Ma il punto è supportare quei partiti (o quel partito) che, come scrive qualcuno poco sopra, fanno della laicità uno dei loro baluardi. Bisogna togliere i privilegi e gli spropositati fondi pubblici alla chiesa che poi adopera per discriminare, plagiare, corrompere, ingerire nella vita di tutti (adepti e non) e dettare leggi ad uno stato estero. E’ scandaloso come i cd mass media si facciano portatori di un “senso comune” italiano che vedono solo loro (o sono ciechi e sordi, o sono volutamente asserviti dal potere – naturalmente la seconda). Ormai la vox populi e solo vox dei e di populi non ha più niente. Ma bisogna anche che la scuola (quella con la S maiuscola) prenda il coraggio di essere finalmente corretta, completa e oggettiva. Bisogna che finalmente i prof deputati all’insegnamento nella scuola dell’obbligo comincino a spiegare ai ragazzi che le religioni di storicamente accertato hanno ben poco, che quando si afferma che tizio era li o caio è stato la, spesso lo si fa senza uno straccio di prova documentale, ma solo su base di cerdenze popolari. Questa, secondo me è stata la mancanza di onestà intellettuale e deontologica del corpo docenti che poi porta milioni di persone a credere a priori, senza obiettività, e in maniera integralista. Prof, siamo con Voi, ma ricordatevi che l’arma della cultura è vostra (soprattutto nella scuola dell’obbligo) e se voi ve ne fregate per paura di perdere il posto qualcun’altro continuerà ad aprofittarne e proseguirà nel plagio di stato.
x lacrime e sangue:
altolà! il disneiano pippo, è vero, non è molto intelligente; però è simpatico!
questo è solo un povero ottuso decerebrato a cui
non merita neppure rispondere.
darik
Interessante la costruzione del periodo. 😀
Tralasciamo la punteggiatura e i refusi, ma che vuol dire insegnamento dei giovani con sani principi ??? 😯
Quanto al fatto che il razzismo sia clericale siamo perfettamente d’accordo! 😆
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Bisognerebbe davvero insegnare ai giovani: se non dei sani principi, almeno l’italiano. 🙄
concordo con te MONICAVITA è ora di finirla coi buonismi e il politicamente corretto visto che dall’altra parte queste due paroline le hanno bandite da un pezzo!
Pretendono di usare le Istituzioni persino nel celebrare i riti sacri:la messa alla TV la Domenica,il paesino con la filodiffusione etc l’elenco sarebbe infinito e non voglio tediare nessuno.
Alle prossime elezioni si vota compatti sui partiti che lavorano per la laicità,la scienza etc
CARO PIPPO, INIZIA TU AD ANDARE A ZAPPARE. NEL CORTILE DEL PAPA, POSSIBILMENTE, E PER PAGA DUE PATER AVE E GLORIA.
SE I “SANI PRINCIPI” CUI ALLUDI SONO QUELLI DELLA CHIESA CATTOLICA, POVERI NOI. SAREMMO ANCORA ALL’ETA’ FEUDALE.
MI AUGURO TU SAPPIA COSA FOSSE…
Don Zauker fa il discorso alla Sapienza! guardate qui http://www.donzauker.it/
Sono sicuro si aggiungerà all’elenco
Caro PippA, vai tu a lavorare.