Condannato per aver fatto sesso con una tredicenne. Ma non per stupro e con uno sconto di pena perchè fra lui, 34 anni, e quella ragazzina tanto più giovane, secondo i giudici, era amore. Questa in sintesi la motivazione con cui il Tribunale di Vicenza ha condannato a un anno e 4 mesi Antonio Di Pascale, un macellaio vicentino per il quale l’accusa aveva chiesto cinque anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale.
I giudici – come riportano i quotidiani locali dopo il deposito delle motivazioni – hanno accolto la tesi difensiva dell’avv.Teresa Ferrante, riconoscendo la “minore gravità”.
Al processo la ragazzina disse che la loro storia era cominciata nel 2005 quando l’uomo la convinse a salire in auto e la indusse ad un rapporto sessuale. Secondo l’accusa, dopo il rapporto la tredicenne divenne succube dell’uomo, tanto che la relazione proseguì per quattro mesi. La difesa invece ha sostenuto che lei era pienamente consenziente e inviava all’uomo ‘messaggini d’amore.
Il giudici hanno così escluso lo stupro su minore (che prevede una pena fino a 12 anni di carcere) e hanno condannato l’uomo per atti sessuali con una minorenne (reato punito anche se la vittima è consenziente), ma concedendo le attenuanti generiche e della minore gravità perchè l’imputato “è risultato coinvolto in un vero e proprio sentimento d’amore”.
Vicenza, attenuanti a un 34enne che fa sesso con 13enne: era amore
13 commenti
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I magistrati hanno soltanto applicato la legge, che, secondo me, è anche fin troppo penalizzante. Ma la caccia al mostro, alimentata dai mass media, come al solito fa polpette di tutto e tutti, sacrificando tutto alla creazione di un opinione pubblica ostile e primitiva (e tanto disposta a votare chi si fa bandiera dell’intolleranza).
Moccia fa discepoli!
Per Emilio: un conto è la libertà di espressione, un altro è la pedofilia.
Se avesse fatto sesso con una diciassettenne le attenuanti sarebbero state più che logiche… ma converrai con me che se un 34enne fa sesso con una 13enne, qualche problema deve averlo. Per quanto la 13enne si vesta e si trucchi da donna.
Si tratta di miseria sessuale maschile, non risolta con l’avanzare degli anni.
E scontata ancor più, soprattutto in gioventù, al femminile.
Sicuramente ci vorrebbe ben altro (anche altro) che affidare la pura e semplice “soluzione” alla capacità repressiva delle leggi.
Francesca…mi hai tolto le parole di bocca, non posso perdonartelo 😉
Giancarlo: “Se avesse fatto sesso con una diciassettenne le attenuanti sarebbero state più che logiche”
Ti correggo: rapporti fra un 18+ con una 17enne non è affatto reato in Italia. Nell’articolo si parla di minore età *sessuale*, che non significa minore di 18 anni, ma 14. Rapporti con minori di anni 14 sono sempre considerati reato in Italia. C’è poi la fascia 14-16 che è tutelata da alcune norme specifiche.
Il discorso è molto complesso e bisogna partire dalla pubblicità e dalle industrie.
Il marketing sts cercando di abbassare quello che viene chiamato l’ENTRY POINT, ovvero l’età che fa di una persona un consumatore di quel dato prodotto.
Bisogna sapere che nei fumetti per bambine di 4-8 anni si fa la pubblicità dei perizomi, del wonderbra, delle cerette e dei cellulari parlando alle bimbette come se fossero 16-20enni, con i test sulle preferenze sessuali (WINX, BARBIE)
Pur non avendo la maturità cerebrale ed emotiva per comprendere cos’è un rapporto di coppia o la libera scelta di una sessualità priva di impegno affettivo, sono spinte a far propri comportamenti di donne adulte.
Alle industrie non interessa se la lolita che hanno creato viene stuprata, plagiata, reificata (=trasformata in oggetto, visto il triste stato dei laureati italiani) purchè spenda la paghetta – 50/100 euro al mese – nei prodotti che vendono.
Le ragazzine sembrano più vecchie, ma non lo sono: il comportamento è stato pilotato fin dall’infanzia verso modelli adulti, potremmo dire quasi porno-soft, che solleticano il maschio adulto per la mistura di innocenza e lascivia.
C’è da piangere, non da fornire attenuanti…
Lacrime e Sangue: hai letto il libro della lipperini? fantastico!!
Magari se la ragazzina fosse rimasta incinta, come premio per il contributo dato alla natalità italiana, gli avrebbero ulteriormente ridotto la pena.
@Kris
Altri testi, talvolta più solidi, sono questi:
a) Virginia Woolf, Le donne e la scrittura
b) Gloria Steinem, Autostima [di una vecchia femminista]
c) Ute Erhahrdt, Le brave ragazze vanno in paradiso, le cattive dapperttutto [manuale di sopravvivenza per uscire dai blocchi educativi]
d) Dominique Fischer, Che cosa sognano le ragazze [risposta: la maternità di una volta]
e) Chiara Valentini, Le donne fanno paura
Ci sarebbero poi i testi su anoressia e bulimia, su teologia e donna, ma sarà per un’altra volta… Però un’occhiatina al vecchio “La santa anoressia” sulle vergini morte di fame santificate dai papi…
a me risultava che mettere le mani addosso ad una tredicenne,se hai 34 anni,è un aggravante che porta all’aumento della pena ex art 609ter: sarei proprio curioso di leggere le motivazioni di questa sentenza
Perplesso, l’articolo a cui fai riferimento parla di violenze sessuali. In questo caso non c’e’ stata violenza perche’ a quanto pare la ragazzina era consenziente (da quanto si legge).
Infatti il reato con cui e’ stato accusato e’ quello di aver fatto sesso con un minore di 14 anni (che e’ vietato e per il quale si e’ preso un anno circa di prigione), non quello di abusi sessuali.
Altri libri:
“Storia del corpo femminile”, Edward Shorter, 1982, ed. italiana Feltrinelli, 1984.
“Istinto materno”, Sarah B. Hrdy, ed. italiana Sperling & Kupfer 2001.
ciao
L.