…guarda le figure e cerca le differenze…
«Sbagliato confondere il Vaticano con la Chiesa italiana. Lo scandisce l´Osservatore Romano, rivelando l´irritazione della Santa Sede per manovre che rischiano di trascinare il papato nell´arena dello scontro partitico italiano. Il fatto è che di qua e di là del Tevere non si capisce più chi parla a nome di chi. Il cardinale Ruini, impegnato a salvare Pier Ferdinando Casini, si muove in quanto Vicario del pontefice o seguendo un´agenda politica sua? E il direttore dell´Avvenire Boffo, reclamando al Tg1 la sopravvivenza dell´Udc, riecheggia la strategia della Cei del cardinale Bagnasco o dell´ex presidente Ruini?».
(tratto da un articolo di Marco Politi pubblicato su Repubblica di martedì 12 febbraio 2008 a pagina 7)
È vero: è sbagliato confondere il Vaticano con la Chiesa italiana (Cei). Però non è facile. Occorrerebbe una mappa, una bussola, o anche solo un’indicazione stradale ogni tanto, per non confondersi, per orientarsi.
Per esempio:
Il Vaticano è uno stato estero.
La Cei, invece, è lo Stato esterno… allo Stato.
Il Vaticano è una città-stato, come l’Atene di Solone, senza però un programma politico che veda al primo punto l’abolizione della schiavitù per debiti, come nel caso di quest’ultimo.
La Cei, al contrario, è in uno stato di città-dinanza privilegiata, sempre come nell’Atene Solone, con la sola differenza di aver sostituito l’agorà con il salotto di Porta a Porta.
Il Vaticano è una monarchia assoluta.
La Cei, invece, è una monarchia relativa solo all’Italia.
Il Vaticano è confinato sulla riva destra del Tevere.
La Cei, invece, ha sconfinato sulla riva destra del Parlamento. Che è più asciutto, sì, rispetto al Tevere, ma certo abitato da pesci altrettanto grossi e abbastanza facili da pescare.
Il Vaticano è il più piccolo Stato indipendente del mondo.
La Cei, invece, induce la politica italiana al più grande stadio di dipendenza del mondo.
Il Vaticano ha un reddito pro capite di 407.095 euro.
La Cei non ne ha bisogno: tanto ha l’8 per mille.
La legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, all’art. 1 paragrafo 1, recita: «Il Sommo Pontefice, Sovrano dello Stato della Città del Vaticano, ha la pienezza dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.»
La legge fondamentale della Cei non recita: sono gli altri a recitare, mentre lei si limita a muovere i fili. Perché, per la Cei, dettare la legge è fondamentale.
Il Vaticano ha un reddito pro capite di 407.095 euro.
😯 Come si fa ad ottenere la cittadinanza?
Semplice. Bisogna credere che il sole giri intorno alla terra e calpestare i diritti altrui. Ti accoglieranno a braccia aperte.
che coerenza con il fatto di predicare la povertà…
E noi giù a dire che dio non esiste, senza far troppo caso al fatto che invece la Chiesa esiste e si pone in una posizione dalla quale tirar sassi e tirar via la mano (in questo gioco di scatole cinesi e delle tre carte, ora bisogna persino distinguere fra la CEI e Vaticano?).
A proposito di politica e affari: ma “la CEI è il fratello scemo del Vaticano”?
Analisi perfetta! Complimenti all’autore!
afasici come tutti quelli beccati con le mani nella marmellata
già adesso che se ne fanno di P.F.Casini? prestigiose cariche per il “bellone” non ce ne sono, il “bellone” ha lavorato per altri ripetendo a vanvera il mantra “fare cadere Prodi prima priorità” e adesso manco il cerino gli è rimasto, il grande ingegno politico ora piagnucola in vaticano: la cosa è risaputa e nelle paludate stanze dà noia che il gioco sia scoperto per le lagne casinesche. Oltre a Casini hanno anche un Buttiglione, altro bell’ingegno da collocare da qualche parte, non è detto che ci riescano, alla fine Berlusconi e Fini possono tranquillamente lavorare senza queste due utili spalle.
Grazie, Paolo P.