Lo sviluppo del cervello dalla nascita all’età adulta, le relazione tra cervello e comportamento, la formazione della memoria, la depressione e l’ansia: sono solo alcuni dei temi delle lezioni tenute dai ricercatori del CEND per avvicinare gli studenti più giovani alle ultime affascinanti scoperte sul nostro cervello.
Il ciclo di lezioni, alla sua quinta edizione, rientra nell’ambito della Settimana del cervello 2008 (13-19 marzo), iniziativa nata nel 1995 negli Stati Uniti per festeggiare i progressi nella ricerca sul cervello con seminari, conferenze, dibattiti pubblici, organizzati da università, centri di ricerca e organizzazioni di pazienti, sparse nei circa 65 paesi che aderiscono all’evento.
Il 20 febbraio, il CEND ha anche organizzato una giornata celebrativa, accompagnata dalla mostra “Usa il cervello”, presso l’Aula Magna dell’Ateneo, alla quale parteciperanno il Prorettore alla Ricerca Gianpiero Sironi insieme a Nereo Bresolin e Adriana Maggi, rispettivamente presidente e direttore del Centro di Eccellenza.
L’intero ciclo di lezioni verrà proposto due volte, la prima nelle mattine dal 18 al 22 febbraio, la seconda nei pomeriggi dal 25 al 29 febbraio. Le lezioni del 19 e del 20 febbraio, per la grande affluenza registrata, verranno tenute nell’Aula Magna di Via Festa del Perdono.
Le restanti lezioni si terranno nelle aule di Via Balzaretti 9 e di Via Vanvitelli 32.
Le informazioni dettagliate sui posti ancora disponibili e il programma degli incontri, si possono consultare sulla relativa pagina del sito.
Ricordiamo che il Centro di Eccellenza sulle malattie neurodegenerative è nato nel 2001 come incontro di ricercatori delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Farmacia e Veterinaria dell’Università di Milano impegnati nell’analisi dei meccanismi molecolari coinvolti nell’insorgenza delle malattie neurodegenerative.
Per informazioni:
CEND
Center of Excellence on Neurodegenerative Diseases
Via Balzaretti,9
Tel. 02 503 18375
E-mail: centro.eccellenza@unimi.it
Web: http://users.unimi.it/cend/index_it.html
Università degli studi di Milano
Sede centrale: via Festa del Perdono 7 – 20122 Milano, tel. ++39 02503 111
Un ciclo intensivo di lezioni proporrei di farle soprattutto in vaticano e al parlamento italiano dove la materia grigia è più che altro materia oscura.
Opera benemerita!!!
Ci sono ancora tante persone che non si rendono conto che è l’anatomia, la fisiologia e la biochimica del cervello ciò che determina le nostre azioni …. e non l’anima!!!!
Ad esempio, lo sapevate che il testosterone (che determina dei comportamenti aggressivi) lo fa anche alterando la percezione delle emozioni sulla faccia degli avversari (tende a far vedere più rabbia di quanta ce ne sia!! ……. del tipo “Lui ce l’ha con me!!!! anche se non è vero)???
X Bruna Tadolini
“L’anatomia, la fisiologia e la biochimica del cervello è ciò che determina le nostre azioni…”
Domanda d’obbligo, fatta, sia ben chiaro, da un materialista convinto che considera la cosiddetta anima materia tutt’al più buona per le sedute spiritiche: si potrà mai giungere ad avere dati attendibili in grado di dirci come funziona davvero il nostro cervello, dal momento che è vero che è la sua anatomia, fisiologia ecc, che determina le nostre azioni, ma anche le nostre azioni determinano l’anatomia, la fisiologia ecc. del nostro cervello… o no?
Senza voler ritirar fuori la questione relativa alla potenzialità più o meno sfruttate del nostro cervello, alla sua ‘plasticità’, ma, se così stessero le cose, non saranno proprio gli interventi esplorativi dei neurologi a condizionarne il funzionamento?
(Tutto ciò naturalmente non ha niente a che fare con queste lezioni per le scuole superiori che sono solo da considerare benemerite)
Speriamo che non sia il solito parlare, si dovrebbe studiare anche biopolitica visto che siamo nelle mani di mestieranti.
Spesso nella storia il disagio si identifica nel conformismo e nelle teorie radicali che sono più a buon mercato dai cattivi maestri.
Quindi è buona politica divulgare l’insegnamento del funzionamento del cervello e del comportamento; anche se penso che pochi vorrebbero una massa cosciente degli studi fatti da Pavlov. Per ovvie ragioni commerciali, politiche e religiose.
Benedetto XVI invitato ad inaugurare la mostra “Usa il cervello” del 20 febbraio… dehe.
Scherzi a parte. Parteciperei volenteri se non fosse così lontano.
X Bruno Gaulenzi
quando si cerca di misurare un fenomeno in un qualche modo si interagisce con esso …….. il punto è : quanto? questo interagire lo modifica tanto da non rendere attendibili i dati?
Ovviamente si opera in modo da avere i dati quanto più attendibili possibili.
Detto questo, ed anche per questo, ogni stimolo che il cervello riceve (sia esterno che interno) ne influenza la struttura. E’ un po’ come la “Gutta caveat lapidem!” ma è anche dalla qualità della lapide che dipende il risultato!
Geneticamente le diverse specie animali hanno tipi di “rocce” diverse, i diversi individui della stessa specie hanno “grana” diversa della stessa rocia …… ed è per questo che l’ambiente interno ed esterno scava risultati diversi.
Il più importante aspetto genetico/evolutivo che distingue l’asse primati, ominidi e uomini è proprio a carico di strutture genetiche che aumentano la propensione alla plasticità. Grazie ad essa si può ricordare meglio e perciò ha senso aumentare il numero di connessioni fra ciò che si ricorda ……… e può svilupparsi l’intelligenza, la cultura ecc…