Mondani, restii ad indossare l’abito talare e a obbedire ai superiori, poco interessati alla preghiera e alla vita comunitaria. Insomma, al giorno d’oggi i religiosi cattolici sono poco attenti alle forme e alla disciplina. A lanciare l’allarme è Franc Rodé, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita Consacrata, cioè del dicastero vaticano che si occupa dei religiosi e delle religiose.
«L’imborghesimento e il relativismo morale sono i due grandi pericoli che indeboliscono la vita religiosa – avverte il porporato -. Nonostante il calo delle vocazioni sia irrisorio, dello 0,7% nel 2006, attualmente i problemi più grossi sono determinati dal clima di secolarizzazione che è presente non solo in tutta la società occidentale ma anche all’interno della Chiesa stessa». Gli indicatori, secondo lo stretto collaboratore di Benedetto XVI, sono: «Una libertà senza vincoli, un debole senso della famiglia, uno spirito mondano, una scarsa visibilità dell’abito religioso, una svalutazione della preghiera, una insufficiente vita comunitaria e uno scarso senso dell’obbedienza». Davanti agli errori, agli abusi o al rilassamento dei costumi e della scelta di vita, puntualizza il porporato, «ogni ordine religioso, in base al principio di sussidiarietà, ha i suoi organi di controllo e la Santa Sede interviene solo in casi estremi e di violazione delle costituzioni, che sono i testi di riferimento fondamentali di ogni istituto». […]
Anatema dal Vaticano: sacerdoti “mondani”, nessuno vuole la talare
15 commenti
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In pratica hanno fatto proprio il grido:
“Chiù pilu pe tutti!!!!”
Concordo pienamente con la linea dura, anzi durissima!
Se vuoi fare il prete fai il prete come vuole il tuo capo.
Troppo comoda farsi parare il culo dal Vaticano e continuare a farti i cavoli tuoi!
Linea dura!
Voglio vedere quanti preti nuovi salteranno fuori 😉
perchè si fanno preti?
Insomma, se ho capito bene, di fronte al rischio che in tanti religiosi si vada disperdendo l’interiorità, l’anima, cerchiamo di contenere questa dispersione puntando sull’esteriorità, sull’apparenza.
In fondo è un aspetto di questo riemergere dello spirito controriformistico: di fronte alla incapacità di cogliere il tentativo di recuperare una spiritualità sempre meno presente nella cristianità propria del protestantesimo, Roma puntò alla spettacolarità, alla suggestione che nei ‘poveri di spirito’ uno sfoggio di magnificenza può sempre provocare…
Solo che allora nacque il barocco, mentre ora il modello che viene dall’alto è il mago Otelma.
Ho appena letto l’articolo su La Stampa, dove si trova:
“A giudizio del responsabile del dicastero della Vita consacrata, il celibato non fa paura, perché manifesta piuttosto una libertà di amore e di dono di sé. «La castità parla di una sessualità vissuta non in maniera ossessiva e di fronte alla fragilità affettiva di oggi solo nella Chiesa si può essere peccatori, perdonati e riabilitati per poter riprendere la propria vita – osserva il cardinale -. Nel mondo quando sbagli sei tagliato fuori e segnato per sempre».”
Mi pare che chi parla stia facendo un vero e proprio spot pubblicitario sui vantaggi dell’essere sacerdote cattolico… Avevo sempre avuto il sospetto che le cose stessero così, ora ne ho la conferma. Il celibato/nubilato dei religiosi è una pura e semplice scappatoia per non assumersi le responsabilità della vita. Chissà se chi ha rilasciato questa dichiarazione verrà richiamato all’ordine per la sua imprudenza.
Calo delle voicazioni irrisorio? Nella percentuale indicata sono compresi i numerosi preti importati dagli altri paesi? Io credo di si.
vedi, se legalizzassero le unioni gay, il calo vertiginoso delle vocazioni… francia docet
“Nonostante il calo delle vocazioni sia irrisorio…” Sarebbe interessante il tipo di contabilità adottato dalla chiesa cattolica (l’unico luogo in cui la matematica, essendo una scienza, non può avere un valore superiore a quello della fede). L’anno scorso l’annuario pontificio esordiva trionfante dicendo che il numero dei cattolici era aumentato nel mondo. Ovviamente devono aver sommato i vivi con i morti.
Tra poco sarà pubblicato l’annuario pontificio 2008. Al solito diranno le solite balle, che i cattolici aumentano nel mondo, includendo tra i cattolici tuttii battezzati e senza sottrarre quelli che dopo si allontanano dalla pratica religiosa. E questo senza contare che nel frattempo la popolazione mondiale cresce più degli stessi battezzati.
La crisi di vocazioni nel mondo occidentale è devastante, specialmente quella femminile. Con la chiusura di conventi e monasteri e si estinguono anche le attività collaterali, come le scuole cattoliche, le cliniche ecc.
Ormai in tutta Europa, compresa l’Italia settentrionale, le parrocchie vengono accorpate per mancanza di vocazioni e di fedeli.
… sacerdoti “mondani”, nessuno vuole la talare … Sarà – dalle voci che circolano – che guardandosi allo specchio sti sacerdoti si siano in effetti resi conto di assomigliare ad un beccamorto o ad un corvaccio del malaugurio. Ma come dice il detto “De gustibus non est disputandum”.
Per non parlare del turismo sessuale dei preti cattolici…
Beh, naturale: arrivati ad un tasso di “vocazioni” prossimo allo zero, anche il calo è destinato ad arrestarsi. Presto, con due “vocati” invece di uno, la chisa potrà dichiarare trionfante d’aver di colpo raddoppiato le vocazioni annuali!
A parte il calo delle vocazioni ma … e i preti che si spretano o vengono sospesi a divinis o vengono imboscati perchè pedofili ecc.?
Concordo con rapanui.
Concordo con Longinous.
Linea dura!
Non ti piacciono le gerarchie? Non farti prete.
Per me possono fare quello che vogliono l’importante è che si tengano lontano e non mi importunino con i loro discorsi trash.