Scoperto un «sistema solare» simile a quello della Terra

Un gruppo internazionale di ricercatori appartenenti a undici Paesi hanno scoperto due pianeti extrasolari che sembrano la versione ridotta di Giove e Saturno I due pianeti orbitano intorno ad una stella grande la metà del nostro Sole a 5mila anni luce da noi. Si tratta di una scoperta importante, perché pur essendo stati scoperti negli ultimi anni molti pianeti al di fuori del Sistema Solare, si era sempre trattato di corpi molto più grandi dei nostri pianeti giganti. Questa è la prima volta che viene scoperto un sistema che in scala più piccola assomiglia al nostro. I due nuovi pianeti, insieme alla loro stella, assomigliano, in scala ridotta al nostro sistema solare per quanto riguarda le loro grandezze relative e l’intervallo orbitale rispetto alla stella. Hanno più o meno le stesse temperature di Giove e Saturno e come loro sono gassosi. La loro stella invece sarebbe fredda e debole.
Secondo quanto riferiscono su Science di questa settimana B. Scott Gaudi, coordinatore della ricerca internazionale, e colleghi Ohio State University, Columbus Oh, la scoperta è stata fatta grazie ad una tecnica chiamata «microlensing», un effetto di focalizzazione gravitazionale esercitato da oggetti di massa relativamente piccola (come quella di Giove), in cui la gravità esercitata dal pianeta o dalla stella agiscono come una lente che ingrandisce la luce proveniente da una stella di fondo. […] Solo altri sei pianeti sono stati scoperti con questo metodo e in futuro, secondo gli scienziati, questa tecnica consentirà di scoprire nella nostra Galassia altri pianeti o sistemi planetari simili, in scala, al nostro Sistema Solare. […]
Il fatto che gli astronomi abbiano scoperto subito, usando la tecnica della microlensing, questi giganti gassosi fa supporre che versioni più piccole di sistemi solari simili al nostro siano molto comuni nella Via Lattea.

Fonte: Corriere 

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16 commenti

Sailor-Sun

Mi viene in mente un’immagine di due pianetini abbastanza lontani con su ciascuno di essi un telescopio e un omino ed un alienino che si guardano a vicenda.

Nifft

Negli ultimi tempi, leggendo le “ultimissime” della UAAR mi arrabbio sempre di più;
Ogni tanto qualche notiziola “neutra” come questa è un’oasi di pace per i miei pensieri tormentati.

Fermarsi un attimo e meditare sull’universo che ci circonda, indifferente ai nostri ridicoli problemi e alle nostre sofferenze legate all’emergenza casuale di un carattere involutivo della specie umana (così considero la religione), mi da un senso di pace…

Francesco M.Palmieri

Giusto Nifft

sono secoli che filosofi e teologi ci stanno rompendo i marroni versando fiumi di inchiostro e sprecando intere catene montuose di carta, o pergamena, o pariro.

Ma oggi, l’uomo, guardando di notte il cielo stellato, è ancora lì a porsi le stesse domande di sempre. e a non trovare le risposte.

Bruno Gualerzi

Ecco cosa mi piace di queste ‘Ultimisime’ UAAR: che la stessa notizia possa destare le reazioni più disparate, le une più lontane dalle altre, eppure tutte assolutamente legittime, in grado di rappresentare momenti esistenziali distantissimi gli uni dagli altri, eppure ugualmente umani, umanissimi. Credo che questo sia il frutto della grande libertà che solo l’ateismo rende possibile senza che poi questa libertà si traduca in arbitrio, in desiderio di viverla ‘contro’ la libertà altrui.
Scusate la tirata, ma me ne ha dato l’occasione il commento di Nifft… che capisco perfettamente pur nel momento in cui questa notizia ha suscitato in me reazion del tutto opposte. E cioè: a me queste ‘scoperte’ invece di entusiasmare disturbano, e non tanto perché mi fanno in un certo senso ‘toccare con mano’ la totale insignificanza della presenza dell’uomo nell’universo (ciò che mi potrebbe porre in sintonia con Nifft), ma perchè queste conoscenze non sono in grado di modificare di una virgola una condizione umana che rimane tale nonostante il nostro sguardo possa spaziare in dimensioni così fuori da ogni possibile esperienza. Vicine – spero di non essere frainteso – a quella sorta di trascendenza che le religioni considerano come il loro vero punto di riferimento.
Saluti atei.

Sol Invictus

Io invece mi chiedo se un sistema solare in scala ridotta sia stato creato da un dio minore e se la stella di quel sistema sia al centro dello stesso o se ruoti intorno al pianeta di riferimento insieme a tutti gli altri corpi celesti

e pur si muore

@Luana,
il più grosso è un clone di Giuliano Ferrara in orbita. Ti conviene?

e pur si muore

@Luana,

“che bello!
ora so dovo espatriare”

Pare che il più grosso sia un clone di Giuliano Ferrara in orbita. Ti conviene?

Holy Ghost

Quindi esiste anche una versione più piccola di Dio, un Dietto?

Stefano O

Che staranno facendo,se c’è qualcuno?
Se la staranno vedendo con un berlusconi locale?
La legge dell’evoluzione deve averli portati SICURAMENTE a qualcosa di simile.
Mannaggia alla fisica.

Drina

Sono sempre stata convinta che il nostro sistema solare non è unico e che altre forme di vita sono presenti. In fondo noi siamo posizionati ai margini della via lattea e siamo piccolissimi confrontati con tutto il resto dell’universo e queste notizie danno anche a me un senso di pace…

enrico

Come mi piacerebbe abitare su uno di quei pianeti. Pensa … cinqemila anni luce da Benny, berlusca, ferrara ecc. con la quasi certezza di non averci nulla a che fare. Potrebbero essere abitati da mostri …Ci sono abituato.

Giuseppe Murante

@Bruno
lo spettacolo della natura e’ meraviglioso… per questo, per richiamarmi ad altre discussioni che abbiamo avuto, vale SEMPRE la pena studiarla. 🙂
Che ti importa se la condizione umana (per ora… ah, per ora… non sottovalutare la genetica e le promesse o, per te, minacce di immortalita’ che gia’ adesso balenano da quelle sequenze di ACTG…) non cambia?
L’universo ha, forse incidentalmente, prodotto un pezzettino di se stesso in grado di ammirarsi: noi. Io ne sono orgogliosissimo. Essendo un pezzettino di universo, MI trovo molto bello (come universo, non come pezzettino!!!!!!), un po’ come una magnifica donna che si ammira allo specchio.

Il cuore della notizia e’ che adesso sappiamo che forse la cosa e’ meno incidentale di quanto sospettassimo… anche questo la trovo una bello.

Bruno Gualerzi

X Giuseppe
Sì, la natura è meravigliosa. Ma proprio per questo il sentimento che provo verso di essa non può che essere ambivalente. Leopardiano, per intenderci. Tante belle promesse, tante meravigliose sorprese, prospettive sempre nuove per uno spettacolo che non cessa mai di rinnovarsi pur nella apparente ciclicità, soprattutto se si riesce a guardarlo senza rassegnazione e senza schemi precostituiti, proiettato in avanti, come prova a fare la scienza… e poi ti frega rendendoti consapevole che devi lasciare tutto, che tutto finirà, per te – e per quelli come te, i tuoi simili, ma poi per tutto ciò che ‘vive’, cioè che ‘nasce e muore’ – nel nulla.
Personalmente, considero la filosofia il mezzo per operare una sorta di ‘rivincita’ nei confronti di un’esistenza che ti viene data e tolta da una natura che nello stesso tempo te ne dà anche la consapevolezza… quella consapevolezza che però in un certo senso posso usare contro di lei non lasciandomi ingannare da certe sue lusinghe (per esempio la lusinga dell’esistenza di un dopo morte, di un aldilà, ciò che ha fatto nascere le religioni, i vari fideismi… non ultimo quello costituito dalle lusinghe della scienza stessa).
Caro Giuseppe, non ho nessuna difficoltà ad accettare la possibilità che un giorno tutto ciò possa essere radicalmente modificato – per opera dell’uomo e della natura insieme (anche perché l’uomo è a sua volta natura) – ma io in quel giorno non ci sarò… e tanto più questa prospettiva mi inorgoglise, mi fa sentire come possibile soggetto e non solo inesorabile oggetto della natura, tanto più mi indispettisce.
L’importante, come dicevo nel mio precedente intervento su questo post, è che questi contrapposti sentimenti possano convivere, in persone diverse come in una stessa perona, senza portare, data la loro natura conflittuale, all’autodistruzione: sia nel senso di un crollo psichico individuale che nel senso del crollo della convivenza tra gli uomini (insomma, le guerre, che, nonostante i tanti conclamatu progressi della scienza e della tecnica, non solo sono sempre incombenti, ma sono proprio sempre più tecnologizzate)… il secondo crollo niente altro che una generalizzazione del primo.
E per questo, per evitare questo, ne sono sempre più convinto, c’è solo l’ateismo, nella sua più ampia accezione possibile.

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