Tanti italiani, per aggirare i limiti imposti dalla legge 40, cercano la cicogna fuori dall’Italia, anche quando i budget familiari non sono floridi. E se la Spagna continua a fare la parte del leone – è infatti la Penisola iberica la meta più gettonata dagli italiani – tra i Paesi scelti dai nostri connazionali si fanno spazio anche i Paesi dell’Est, dove i costi sono sensibilmente più bassi. A denunciare il fenomeno, che completa il «quadro dei “viaggi della speranza” iniziati con la legge 40 e irti di incognite e difficoltà psicologiche per i pazienti», è Andrea Borini, presidente di Cecos Italia e dell’Osservatorio turismo procreativo.
Ma non è questa l’unica novità emersa dal rapporto sulla Pma illustrato oggi da Borini nel corso di un convegno sul tema, organizzato dalla Provincia di Milano. I centri esteri si attrezzano di fronte alla domanda crescente dei nostri connazionali alla ricerca di un figlio: proliferano, sulla rete, i siti web in lingua italiana di centri stranieri. In poco più di due anni oltre 40 hanno optato per la nostra lingua, segno che «le limitazioni della nostra legge – assicura Borini – continuano ad incrementare il business nel resto d’Europa, e mandano i pazienti allo sbaraglio».
Secondo il presidente dell’Osservatorio turismo procreativo, si tratta di «una tendenza preoccupante, diretta conseguenza di una legge che, al di là dei contenuti evidentemente discutibili, non tiene neppure presente che viviamo in una Europa ormai senza frontiere».
«Le troppe limitazioni italiane – incalza Borini – spingono molte coppie con problemi di sterilità ad espatriare per cercare all’estero una soluzione al proprio problema, costringendole a ’viaggi della speranzà irti di incognite e difficoltà psicologiche, in paesi in cui non sempre vengono attuati seri controlli». […]
Fecondazione, cresce il turismo “low cost”
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Circa le ultime 3 notizie inserite: lo stupratore di bambine, l’intolleranza verso la diversità, la crociata contro la procreazione assistita. Questo (e altro ancora) è il nostro attuale paese, abbandonato dalla politica nelle mani dei cattolici integralisti. Perché queste orrende nefandezze sono il prodotto dell’ideologia cattolica. Al di là della patologia vera e propria, il parente stupratore di bambine è una figura topica della “bella” famiglia cristiana, che poi lava i suoi panni sporchi in famiglia. L’intolleranza e la negazione della libertà altrui, soprattutto se questa comporta anche una visione estetica del mondo alternativa, va stigmatizzata e punita: non segue l’insegnamento del signore. La procreazione assistita umanizzerebbe troppo la scelta della maternità: il buon cattolico procrea come le bestie.
Almeno per il primo tentativo io e mia moglie tenteremo in italia, affidandoci nelle preziose mani di Gianaroli.
Andare all’estero è completto. I costi del ciclo sono talvolta più bassi che in una clinica privata italiana, ma le difficoltà enormi:
– difficile fare la stimolazione e i controlli a distanza
– difficile ottenere il rimborso dei farmaci (oltre 1000 euro, pare)
– costi di permanenza
Stavamo valutando una clinca svizzera che fa la crioconservazione degli zigoti, ma andare in belgio (la patria dell’icsi) ci sembra troppo una impresa.
Vi confesso che, sinceramente, la PMA in italia è un gioco d’azzardo.
Abbiamo già speso migliaia di euro (1200 solo per gli esami genetici, 700 per l’isteroscopia, altri 2000 per farmaci e visite specialistiche) e dovremo spendere oltre 4000 euro per ogni tentativo.
Una roulette dove per ogni puntata hai meno del 30% delle possibilità di farcela.
Per avere un figlio abbiamo stanziato 20000 euro. Speriamo bastino…
Completto = complesso
per miao,
in bocca al lupo e speriamo che modifichino al elgge 40
in bocca al lupo miao.
io a tempo debito a prescindere da quel che faranno in italia, andrò in belgio. tanto per me in italia non ci saranno chances.