Torino: picchiato dai bulli perché vuole fare il ballerino

Andrea non ha mai sognato di essere Ronaldo. E se avesse un mito quello sarebbe il ballerino russo Rudolf Nureyev. Andrea ha 13 anni, suona la chitarra, il pianoforte e va benissimo a scuola, in tutte le materie. Ma invece di tirare calci al pallone va a scuola di danza per imparare a muoversi leggero sulle punte, come un esperto ballerino di danza classica. Andrea lo hanno picchiato due suoi compagni di classe, una seconda media di un paese della cintura di Torino, con calci e pugni e botte alle gambe e alle ginocchia. Lo hanno insultato, umiliato, sfottendolo in modo pesante per quella sua passione così poco usuale tra i ragazzini. Volevano spaccargli le gambe: «E adesso prova a ballare se ci riesci».
Andrea da quel giorno è bloccato a casa. Ha le gambe fasciate e il medico che l’ha visitato parla di lesioni ai legamenti del ginocchio sinistro e di ematomi al quadricipite destro. Deve muoversi con due stampelle: se vuol tornare a danzare, se vuole che il suo sogno possa un giorno diventare realtà, ha bisogno di riposo e di tante cure. […]
Andrea ha scritto anche lui della sua passione nell’ultimo tema in classe, quello che gli è costato l’umiliazione e le botte. Ha usato altre parole ma la stessa intensità per ricordare gli inizi di questa sua passione – «Vedevo i ballerini della mia scuola eseguire i «pas de chat», i «double tour en l’air» e altri passi molto complicati e rabbrividivo. Si muovevano e saltavano in modo impressionante: erano fantastici» […]
Il giorno prima di San Valentino il tema di Billy-Andrea, sulla sua vita di adolescente e sulla sua passione, è passato di mano in mano in quella classe. Lo hanno letto tutti i suoi compagni. Qualcuno si è complimentato con lui. Altri hanno ripreso con gli sfottò. «Succede da sempre: ci sono due ragazzi in particolare che fanno i furbi con lui. Sapesse quante volte lo hanno picchiato» racconta Angela, la mamma di Andrea. Lo scorso anno gli hanno anche fatto infilare la testa nel gabinetto. Lo hanno preso in giro con insulti irripetibili. Stavolta sono passati direttamente alle botte sulle gambe. […]
«Una follia» dice adesso Loredana Furno, titolare di una delle scuole di danza più famose dei Torino. Quella, tra l’altro, dove va a ballare anche Andrea. «Credo che questa sia una storia di intolleranza senza senso» insiste, spiegando che Andrea è un buon allievo, che s’impegna come pochi altri, che davvero per lui la danza classica è una passione che brucia dentro.
Loro, i bulli massacratori del ballerino, ovviamente non parlano: hanno tredici o quattordici anni. Qualcuno li difende: «Hanno famiglie complicate, bisogna capirli». Altri li criticano: «Se ci sono guai arrivano sempre da loro». Andrea non li odia, ma pensa al male che gli hanno fatto: «Soltanto perché a me piace danzare». […]

Fonte: laStampa

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28 commenti

marco melli

non bisogna colpevolizzarli sono giovani e sono ragazzi, l’associazione nessuno tocchi caino li recupererà sicuramente

Vash

Non importa che siano ragazzi, la loro formazione iniziale è sicuramente tra le peggiori, quindi se è giusto che vengano riabilitati con i mezzi più idonei, deve essere altrettanto sicura una loro esemplare punizione immediata che gli comporti la stessa sofferenza che loro hanno causato alle loro vittime.
Adesso quel povero ragazzo andrà in contro ad una riabilitazione che durerà mesi e questo lo sanno tuti quelli che si sono dovuti operare ai legamenti. Qualche mese servirà per la riabilitamzione, mentre per la danza direi che ci vorrà qualche cosa di più, magari anche più di un anno e tutto perchè due ritardati mentali avevano piani diversi per lui.

c.darrow

beh ma mi pare giustissimo. un giovane emulo di quel pervertito di nureyev? altro che bulli, sono dei benefattori quei simpatici e moderati ragazzi, hanno a cuore i valori della tradizione popolare. dopotutto dobbiamo difenderci dalla costruzione di “una gioventù fieramente diversa e disponibile alla sodomia islamica con pregiudizi ideologici verso la femminilità e la mascolinità dei giovani italiani.”

rossotoscano

e poi decidono di non parlare dei diritti civili durante le elezioni…..

Peppe

Altro che nessuno tocchi caino… gli andrebbero spezzate le gambine anche a loro, e poi dopo discutiamo di riabilitazione. In gruppo, come branco, son tutti capaci a fare i duri e “puri”…

Daniela

speriamo che possa tornare a danzare. La scuola deve fare opera di educazione, deve insegnare il rispettoo e la tolleranza per tutti, ma al giorno d’oggi si insegna solo odio e prevaricazioni e i maestri in questo sono i cattolici e la chiesa.

pope eye

Sono d’accordo sul recupero di quei ragazzi che sicuramente hanno dei problemi.Sono tuttavia convinto che sia utile una punizione che gli faccia comprendere il danno che hanno causato o che avrebbero potuto causare.Se è vero che questo non è l’unico episodio che li vede coinvolti,lasciarli impuniti sarebbe l’errore più grande.

schock

A questi bulli oltre ad una bella gogna mediatica li obbligherei a frequentare un bel corso di danza classica corredato di scarpine e calzamaglia facendoli poi esibere all’occorenza in tutti gli istituti scolastici e di recupero di adolescenti bulli come loro.
Alla povera vittima invece consiglierei, una volta dimessosi, un bel corso di arti marziali in modo tale che ad una prossimo sgradito incontro con gente decelebrata gli possa fare apprezzare un bella danza cosacca sopra la pancia.

Nicola

Mio dio che roba… ricordo le diffidenze (e le disapprovazioni, per quanto civili) quando facevo danza classica, ma questo è ben altro. Non conosco i protagonisti e non mi piacciono i giudizi affrettati. Temo piuttosto che un ritorno alle cose ‘da maschi’ e ‘da femmine’, dei quali pensavamo esserci liberati. Il problema è che prima si propongono certi modelli e poi ci si scandalizza (almeno spero) quando vengono “applicati”. Spero che non finisca qui, e che ‘sto ragazzo non sia dimenticato tra due giorni, al primo proclama sul ruolo “naturale” di uomini e donne o amenità (?!) simili. Con tristezza, Nicola
p.s.: ci vorrebbero borse di studio x ragazzini come lui, sarei felice di contribuirvi x quel che posso. In attesa che Andrea torni a ballare, i più sentiti auguri e riprenditi presto!

Bruno Gualerzi

L’ultima cosa da fare di fronte al branco è mettersi al suo stesso livello.
Perché se questi bulli non riusciranno a ‘capire’ quanto siano contro loro stessi i loro comportamenti, cioè a farli ragionare puntando su quel poco di raziocinio che, vista l’età, può essere ancora fatto emergere, non faranno altro che passare tutta la vita spostandosi da un branco all’altro. Certamente la punizione deve far parte di questa ‘educazione’, ma guai se non fosse finalizzata ad aiutarli a ‘capire’: si atteggerebbero a vittime cercando ancor più riparo in quel branco del quale per altro erano entrati a far parte proprio per trovare aiuto di fronte alla loro paura del mondo.
E può servire anche a loro tutta la più grande e fortemente espressa solidarietà che intanto, e prima di tutto, deve ovviamente servire alla vittima.

Alessandro Bruzzone

I due ragazzini hanno seri problemi di socialità. Ci vuole quella che definisco una “punizione costruttiva”, tipo un anno di volontariato nel doposcuola, e in più un tutore scolastico che li segua con particolare attenzione.

Aiuto dovrebbe essere dato anche ad Andrea (e non “Billy-Andrea”!… santa madonna degli atei, sti luoghi comuni giornalistici sono tremendi!), che ha subito un trauma gravissimo, certo non solo fisico.

ren

Per fortuna non è successo a Roberto Bolle da piccolo in questo bel paese.

zorn

Sono ragazzi? Credetemi, chi le vede certe cose sa che alla base c’è cattiveria allo stato puro.

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A seminare odio, si raccoglie dolore… e la Chiesa cattolica semina discriminazione e odio da tempo contro gli omosessuali e in genere contro tutto ciò che “non è normale o comune, secondo loro”…. Poi è ovvio che capitino dei casi del genere, con tutto l’odio che c’è in giro… chi danza viene visto come “diverso” e “gay” (un po’ come nel film di Billy Elliot…) dunque viene discriminato, odiato, picchiato… sono comportamenti da cretini e criminali, possibili solo in una società guidata da cretini e criminali…

Aldo

Daniele: “La scuola deve fare opera di educazione, deve insegnare il rispetto e la tolleranza per tutti […]”

La scuola lo fa, ma non c’è peggior sordo di chi (per una ragione o per l’altra) non vuol sentire. A 13 anni si possono già compiere delle scelte (oh, se si può!) e quei bulli le hanno evidentemente compiute. Dall’anno prossimo, al compimento dei 14 anni d’età, per fortuna il loro inquadramento giuridico sarà diverso e saranno possibili azioni correttive più incisive (il che, purtroppo, non significa automaticamente che quelle azioni correttive saranno messe in atto ma solo che saranno possibili).

lacrime e sangue

Dove diamine stava il preside? Non è il primo episodio, ce ne sono stati altri prima. Mai puniti ‘sti campioni d’intelligenza?
Se il dirigente scolastico è vigliacco come quello della scuola del mio paese, stiamo freschi: al 14enne che ha tirato una sedia addosso alla cattedra (pessima mira: mirava alla docente) ha dato una caramella; al gentiluomo 12enne che ha detto “Va fannc***, tr***” [documentato con molti testimoni]ad un’altra insegnante non ha nemmeno dato una punizione…
Aspettiamo con ansia che i bulli la prossima volta ammazzino qualcuno: in Italia si aspetta sempre il morto e spesso non ne basta uno soltanto.

Ma in Germania non mandano i bulli un annetto in Siberia? A scavarsi il cesso nella neve con le mani? Certo che se si facesse anche da noi, Andrea adesso non sarebbe a letto.

Roberto Grendene

E basta col tirare in ballo la Nessuno tocchi Caino, che e’ una associazione contro la pena di morte, per la giustizia e non per la vendetta.

Roberto Grendene

lacrime e sangue

Leggo adesso il commento di Kull
A parte il fanatismo che lo porta a vedere attacchi all’islam dappertutto, mi chiedo:

1) secondo Kull i picchiatori hanno compiuto opera meritoria ? Immagino di sì, visto che li difende dai brutti razzistoni, cattivi, mangiaislamici, agenti segreti della CIA in Italia che saremmo Magar ed io (a proposito, stasera esco a caccia di qualche marocchino: ho giusto un posto libero sul muro per metterci una testa impagliata)

2) i bulli devono essere perdonati? credevo che Kull fosse ateo (razionalista non di certo, visto la sua logica traballante e i suoi attacchi di fanatismo), non cattolico perbenista

3) forse Kull immagina che la vera colpa del pestaggio non sia dei bulletti, ma della malvagia quinta colonna americana capitalista-antibolscevica che ne ha perpetrato il lavaggio del cervello, convincendoli che gay e diversi siano il male… Qualcuno gli ricordi che Stalin i gay li faceva fucilare…

4) forse Kull vorrebbe recuperare questi bulli, con attività sociali e inerventi psicologici di sostegno e di aiuto, e si aspetta quindi dei commenti meno arrabbiati, meno impulsivi… Ma va là, chi ci crede che possa ragionare fino a questo punto?

Mauro Ghislandi

Alcuni mesi fa sono state inasprite le punizioni per i casi di bullismo, che ora possono arrivare all’allontanamento dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico e l’eslusione dagli scrutini (purtroppo non esiste più l'”espulsione da tutte le scuole del regno (sic)”, abolita nel 1998). Se questa norma non viene applicata in questo caso, direi che qualcuno sta aspettando una strage in stile college americano per intervenire.
Oltre naturalmente al risarcimento dei danni al ragazzo colpito da parte delle famiglie dei due bulli.

Magar

Concordo con Roberto Grendene: che caspita significa tirare in ballo “Nessuno tocchi Caino” ogni volta che avviene un episodio di violenza? Cos’è, il nuovo capro espiatorio della settimana?

@Kull
??!??
Ma almeno hai capito che c. darrow stava, ironicamente, citando le parole “moderate” di Luca Volontè dell’altro giorno? O hai preso di nuovo fischi per fiaschi? Non riesco nemmeno a capire se tu lanci accuse calunniose di omofobia o di islamofobia, vista la confusione che regna sovrana nel tuo post… (Non ti affannare a spiegarlo, non ha nessuna importanza.)

pip_mil

La scuola può fare molto e sicuramente, in questo caso, avrebbe potuto fare di più ma non può sostituirsi alle famiglie…Qui la loro responsabilità è enorme…I loro genitori sono gli unici responsabili.

Baal

Ai tempi miei a scuola si prendevano 15 giorni di sospensione anche per aver dato del tu e non del lei ad un insegnante; si ripeteva l’anno e allora non esistevano scuole di recupero a pagamento. In compenso durante la ricreazione si faceva a botte per poter telefonare dalla cabina fuori dalla scuola.

Enrico Greco

Sono solo persone ignoranti cresciute da persone ignoranti e purtroppo ce ne sono ancora molti… Troppi…
La cultura e soprattutto l’educazione alla cultura in questo non esiste…
Sono molto, molto sdegnato…

Francesca by Toscana!

Quei bulli magari sono persone cresciute con morale cattolica, contro uomini che fanno cose diverse e non seguono la massa. In Italia se uno non fa calcio è considerato un handicappato..figuriamoci un ballerino..e pensare che io non metterei mai a paragone la stupenda danza classica col tirare 3 colpi a una palla..Che tristezza..ci vorrebbe una punizione serissima..meno male che non era figlio mio sennò a quei 2 gli spaccavo la testa e finivo in galera.

cartman666

In effetti altro che rieducarli con l’affetto, gli avrei tirato due pizze in faccia a questi due.
Poi voglio capire una cosa,a quel ragazzo che ha rotto un crocifisso gli hanno fatto una sospensione esagerata, questi stronzetti che da sempre picchiavano sto ragazzo niente, cioe’ siamo alla follia.

Aldo

Cartman666: “[…] quel ragazzo che ha rotto un crocifisso gli hanno fatto una sospensione esagerata, questi stronzetti che da sempre picchiavano sto ragazzo niente, cioè siamo alla follia.”

Ecco, questa è un’altra osservazione pertinente. C’è di che riflettere, vero? La violenza può essere più o meno lecita (e consentita): dipende da quanto è forte colui verso il quale viene indirizzata. Mmm… ricorda in modo sospetto il “diritto naturale”, alias la mitica “legge della jungla”.

Mi sa che nonostante i millenni siano trascorsi copiosi, l’indole umana è rimasta quella del più remoto passato (per quanto adattata alle nuove circostanze). E’ cambiato il software, non l’hardware. E, per quanta supponenza possiamo mettere nel considerarci “migliori” dei nostri antenati, le operazioni che quell’hardware può compiere possono variare solo entro limiti ben delineati.

La storia agli etologi.

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