Il minimo che si pretende da chi interviene su una questione così grave e delicata come quella dell’episodio del blitz nell’ospedale napoletano è che chi parla sappia di cosa sta parlando. Quando Giuliano Ferrara scrive che si è trattato di eugenetica, usa un termine di cui non conosce il significato. L’ignoranza di un giornalista sul significato dei termini scientifici è ammessa, ci mancherebbe, ma solo fino a quando si astiene dall’usarli.
Il termine usato da Ferrara ha una forte connotazione negativa, è emotivamente highly disturbing, evoca immediatamente le atrocità compiute dai nazisti. Se era questo l’intento, capiamo perché abbia usato questa parola. Se è stato invece, come speriamo, per ignoranza, gli sarà sufficiente prendere in mano un qualunque testo di genetica o anche un buon dizionario della lingua italiana per non usare più questo termine a sproposito in futuro. Ma vediamo come stanno le cose.
Il cugino di Darwin, Francis Galton, introdusse il termine eugenica – o eugenetica – per indicare il tentativo di migliorare il patrimonio genetico della specie umana. Si può cercare di favorire i caratteri desiderabili (eugenica positiva) o di eliminare quelli indesiderabili (eugenica negativa). Il presupposto è che l’intervento dell’uomo, sia esso la soppressione delle persone con difetti fisici o psichici o la sterilizzazione dei portatori, abbia come risultato la diminuzione dei geni responsabili di quei difetti nelle generazioni future, fino – speravano i sostenitori di questa sciagurata teoria – alla loro scomparsa dal patrimonio genetico della specie. Non vogliamo qui entrare nel merito né della eugenica, pratica oltre che disumana, inattuabile, perché fondata su presupposti scientifici sbagliati, né dell’aborto. C’interessa solo chiarire che le interruzioni di gravidanza non sono un’operazione di eugenetica. Un genetista molto più autorevole di noi, Luigi Luca Cavalli-Sforza, ha scritto (“Chi siamo”, Oscar Mondadori 1995) che “la previsione di malattia genetica del nascituro e la successiva interruzione di gravidanza non sono operazioni eugeniche, ma semplicemente un trattamento profilattico” perché per questa via “non si diminuisce la frequenza della malattia nel futuro”. Il motivo è che i nati con gravi difetti genetici hanno di solito una fitness molto bassa (vuol dire, signor Ferrara, che contribuiranno poco o niente con i propri geni alle generazioni successive). Se poi, come abbiamo sentito alla radio, nel caso di cui si parla il bambino era affetto dalla sindrome di Kleinefelter, le ragioni per rifiutare il termine eugenetica sono due: primo, queste persone, essendo sterili, hanno fitness zero, secondo, la sindrome è causata da un difetto genetico (uno o alcuni cromosomi X in più) non ereditario. E’ un difetto che non è presente nei genitori, ma è frutto di un errore che si verifica occasionalmente nel corso della formazione dei loro gameti, senza che vi sia ereditarietà. Se un tiranno ordinasse di uccidere tutti i Down e tutti i Klinefelter, la probabilità che ne nascano altri nelle generazioni successive non diminuirebbe di una virgola.
Interruzioni di gravidanza ed eugenetica
15 commenti
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ferrara è in malafede, non credo che gli sia così difficile prendere in mano un libro scientifico o un vocabolario di italiano, il punto è che lui di scienza non ne sa niente, un bel niente, molto spesso parla a vanvara e usa dei termini scientifici inappropiati.
Il problema è che ferrara si rivolge ad un target di persone che hanno una scarsa formazione culturale, sono piene di preconcetti e abituate a fare semplicemente da pappagallo.
Vedrete che il suo sporco consenso, raccolto tra i fondamentalisti lo troverà.
A chi dice che ferrara non sia intelligente vorrei far osservare che lui, scaricato dopo l’esperienza del 94 con il 1mo berlusconi, ha trovato la strada più efficace che lo condurra a sedere al consiglio dei ministri del venturo governo.
Sono convinto che ferrara in cuor suo se ne frega altamente dell’aborto. Se ne frega dell’eugenetica. Ma da bravo compositore sta allestendo una sinfonia che tocca tutte quelle note che mandano in estasi un particolare pubblico. Il pubblico che gli darà quel 2/3% dei voti sufficienti a farlo avanzare nella gerarchia della casta.
Del resto gli altri politici non è che fanno diversamente. Dicono delle cose in funzione di ciò che il proprio target si vuole sentire dire. Che poi le facciano o meno è secondario, l’importante è essere eletti.
Detto ciò, a me preoccupa più il fermento delle masse fondamentaliste degli ultimi tempi. Ferrara ha capito che si stava creando una corrente di pensiero e lui si è messo a capofila. Ma la corrente già c’era. Una corrente manovrata dagli alti piani del vaticano, che muove le sue truppe contro la 194, dopo aver ottenuto ampie vittorie (la legge 40, l’ici, etc.).
La vedo dura. Mia suocera tornando da messa, ieri, chissà per quale cavolo di motivo se ne è uscita con la storia che l’aborto è il male del secolo? Che avrà detto il prete durante la messa?
Che dire, bravo ferrara! Esprimi l’essenza di quella italianità frutto delle indubbie radici cattoliche.
Concordo con l’articolo ma non vedo il motivo per cui scandalizzarsi alla parola “eugenetica”. La scienza non è ne buona ne cattiva ma è l’uso che se ne fa ad etichettarla (vedi l’energia nucleare). Se l’eugenetica è in grado di risparmiare malformazioni e malattie varie ben venga!
Il sig. ferrara è sicuramente in malafede nella maggior parte delle cose che dice. In quanto all’intelligenza, smettiamola di continuare a farglielo credere. E’ talmente intelligente che si candida ministro della sanità in un paese dove il ministero della sanità non esiste più da anni. Ben venga il ministro del nulla!
@schock, l’eugenetica “applicata” sulle specie colturali può avere un senso, applicata alle persone mi provoca ribrezzo. Specie quando l’eugenetica è esercitata dai governi/dalle dittature.
Riguardo la strumentalizzazione della scienza sono d’accordo: la scienza è uno strumento, è l’uso che se ne fa che può essere discutibile o meno.
@enrico: Ferrara è sempre stato in malafede. Già tempi in cui era socialista e lavorava su (guarda il caso) Rai 2. È chiaro che io abbia usato impropriamente il termine intelligenza come sinonimo di furbizia.
Un normale cocktail si prepara mescolando gli ingredienti in proporzioni precise: Negroni = 1/3 Bitter Campari, 1/3 Martini rosso, 1/3 gin. Nel caso di Giuliano si tratta di un cocktail di ignoranza e malafede in proporzioni variabili, con un risultato miracoloso: la somma delle percentuali fa più di cento, cioè gli ingredienti si potenziano a vicenda. E l’intruglio viene proposto ai credenti per portarli, altruisticamente, in paradiso.
ferrara è un ignorante che fa leva sull’ignoranza della massa e quindi c’è anche malafede….
@ Miao
Scusa, perchè ti provocherebbe ribrezzo la possibilità di risparmiare ai tuoi figli malformazioni e malattie?
p.s.: L’eugenetica che intendo io, sia chiaro, non si riferisce al volere degli essere umani con occhi azzurri, capelli biondi, ….
Probabilmente non è il caso di parlare di stupidità:
Ho letto alcuni libri di Marcello bin Pera quando ancora si faceva passare per liberale popperiano e vi assicuro che la scienza la conosce benissimo, se dice sciocchezze colossali in campo scientifico è solo per blandire i fanatici ignoranti che lo votano!
Immagino che per Ferrara sia più o meno lo stesso.
Quanto a cosa differenzia una profilassi sanitaria da una mostruosa selezione (che la si voglia impropriamente chiamare eugenetica oppure in altro modo), vorrei esporre un paio di idee che ho maturato; invitando chi volesse a commentarle criticarle o discuterle:
Punto primo: non è selezione quella che arresta lo sviluppo di un individuo destinato comunque a morte prematura, magari anche dolorosa.
Ovviamente non esiste un limite netto per definire prematura la morte di un individuo, così se molti, quasi tutti, sarebbero daccordo nell’evitare di nascere a un bambino che di sicuro non arriverà all’anno di vita, più sfumata sarebbe la posizione per un feto cui viene pronosticata una speranza di vita di 32 anni.
Ciò non di meno a motivazione è valida, come è valido definire la maggiore età pur sapendo che a 18 anni e un giorno non si è così diversi rispetto a 18 meno uno.
Punto secondo: come si giudica la qualità della vita. Se un malato terminale può scegliere di considerare la sua vita non più tollerabile esprimendo la sua volontà, questo non vale per un feto non ancora nato. Il punto da considerare, tuttavia, è che le selezioni che ci hanno fatto inorridire nelle dittature passate erano tutte di tipo esclusivo: Il gruppo dominante aveva certe caratteristiche che voleva trasmettere e gli “altri” caratteristiche che i dominanti disprezzavano e non avevano, o fingevano di non avere.
La maggior parte dei caratteri che i genitori non vogliono passare ai figli sono di tipo inclusivo: i genitori li hanno sanno di averli e soffrono per essi, o hanno sofferto vedendoli in qualche parente. La scelta non è fatta come dicono alcuni per avere figli perfetti, ma perchè imedesimandosi nella vita del figlio malato un genitore soffre al posto suo.
concordo con Miao.
Ma avete visto il crociato ferrara, alla trasmissione della Lucia Annunziata, dichiarare di aver fatto il test per sapere se lui stesso è affetto da sindrome di Kleinefelter? Che sperava tanto di esserne affetto!!! per dimostrare quanto bella può essere la vita di un malato e insistere nel dare dell’assassina alla donna di Napoli?!
unico commento: vomito vomito vomito….
per Daniele
Se non sbaglio, proprio uno dei firmatari della nota ha scritto, circa 8 anni fa, un libro: “Chi? Piccolo galateo di bioetica” ESI, Napoli, nel quale cerca di individuare chi sia abilitato a decidere in merito. Certo non Giuliano, né, mi perdoni, nemmeno Daniele.
@Vassilissa
ed ha anche affermato di adorare ratzinger, il più grande intellettuale del secolo!!!
e meno male che non è credente!!!!
cmq è stata una trasmissione pagliacciata, con un contradditorio molto debole.
Ferrara non può pensare davvero tutto ciò che dice..
Sono d’ accordo con Schock!
Un obiettore pentito.
@faidate.
Nulla da perdore, le critiche aiutano sempre a migliorare le idee.
Ad ogni modo non ho mai pensato di poter essere io a decidere.
L’unica abilitata per una scelta del genere è la donna che si trova nella situazione di doverlo fare.
Contraddittorio inesistente e una Annunziata , giornalista di solito aggressiva e tosta ,quasi intimorita o convinta dalle argomentazioni dell’ospite: potenza della mole?
Sì al Negroni ma da sorseggiare lontano da certe trasmissioni.