La Cassazione: “I rapporti gay sono disonorevoli”

Un rapporto omosessuale giudicato al pari di un rapporto incestuoso. «Fatti disonorevoli», entrambi. Fatti che un testimone può decidere di tacere, per non dover spiegare che cosa faceva in un determinato giorno, in un certo posto e a una certa ora.
Fa discutere una sentenza delle sezioni unite della Cassazione, la n. 7208 del 14 febbraio scorso. Nel dispositivo i giudici stabiliscono che è punibile chi non si avvale della astensione dal testimoniare che gli è concessa in base all´articolo 384 del codice penale e commette false dichiarazioni «per salvare il prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento».
La polemica coinvolge le motivazioni usate nella sentenza per argomentare la decisione, che riguardano la tutela accordata dal primo comma dell´articolo 384. I “casi di non punibilità”, scrivono i giudici, riguardano non soltanto le dichiarazioni indizianti (il testimone sarebbe altrimenti costretto ad autoaccusarsi) «ma anche tutte le altre dichiarazioni dalle quali potrebbero emergere fatti disonorevoli (un rapporto incestuoso, un rapporto omosessuale) per il testimone».
Quanto scritto è «un fatto gravissimo» e «inaccettabile» per il presidente nazionale di Arcigay. Aurelio Mancuso chiarisce che «è gravissimo che un organismo istituzionale come le sezioni unite della Cassazione definiscano “fatto disonorevole” un rapporto omosessuale mettendolo nero su bianco in una sentenza». E poi punta l´indice contro il dispositivo che, mentre ragiona sui diritti del testimone e la tutela della testimonianza, offre «una definizione di omosessualità come fatto disonorevole» e la mette a confronto con un rapporto incestuoso. […]

Il testo integrale dell’articolo di “Repubblica” è stato riprodotto sul sito GayNews

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22 commenti

rossotoscano

Spero solo che qualche politico italiano faccia appello alla corte di Strasburgo, questo clima omofobo clericale si sta facendo asfittico….

ren

Solo qui e in Iran poteva succedere. Continuiamo così. Salam ‘alek.

Peppe

Mi raccomando eh? Mi raccomando… tutti gli omosessuali all’ascolto (per meglio dire, alla lettura)… continuate a farvi prendere a calci in bocca dalla Chiesa Cattolica, eh?

Mi raccomando! Votate a destra, eh…

Mi raccomando! Continuate a credere nel dio di abramo che Sodoma e Gomorra le ha rase al suolo…

Mi raccomando! Andate in Chiesa a prendervi l’eucarestia da mano di preti che in gran parte sono come voi ma rinnegano e mortificano la loro natura…

Mi raccomando! Continuate a dichiararvi cattolici… e a praticare la castità e la mortificazione del corpo che la chiesa prescrive per quelli “oggettivamente disordinati” come voi…

Mi raccomando! Continuate a firmare per l’8 per mille per la Chiesa Cattolica…

E mi raccomando! Continuate a scegliere sulla scheda elettorale i simboli con la croce e la scritta Caritas… tanto quella “caritas” non è destinata agli omosessuali…

Mi raccomando… continuate… per il bene della Chiesa e dell’Italia dei benpensanti…

SVEGLIAAAA!!!

enrico matacena

Trovo vergognoso che si diano etichettature morali su questioni di gusti sessuali.
Io sono eterosessuale al 100% , ma se un altra persona ha gusti diversi dai miei sono affari suoi e ha il diritto di non essere insultato.
Allora dovremmo forse lanciare anatemi contro chi cucina pietanze che a noi non piacciono ?
Nessuno oserebbe dire che mangiare spaghetti conditi con la marmellata sia immorale e riprovevole. e allora perchè invece nei gusti sessuali ci deve essere discriminazione e omologazione forzata?

anteo

non è la prima volta: da quelle parti scrivono dei veri capolavori

recentemente 2 sentenze hanno provocato un coro indignato
–quella sullo stupro con i jeans: per la cassazione non era stupro
–quella sullo stupro di una ragazza non vergine: idem per la cassazione non era stupro

la cassazione dovette rifare le sentenze confermando stupri e relative condanne.

Asatan

@anteo. piccola precisazione sulla sentenza della “non vergine”. Si trattave del patrigno che abusava della figliastra di 14 anni. Fù condannato anche in cassazione, ma siccome leio non era più vergine lui ottenne le attenuanti. Motivazione? Uno stupro su una vergina causa più danni…. delirante in ogni caso?

In merito alla presente sentenza…. ragazzi viviamo in un paese n cui dare del gay passivo è considerato il perggiore degli insulti rivolgibile ad un uomo, come fate a stupirvi?

Asatan

@anteo. piccola precisazione sulla sentenza della “non vergine”. Si trattave del patrigno che abusava della figliastra di 14 anni. Fù condannato anche in cassazione, ma siccome leio non era più vergine lui ottenne le attenuanti. Motivazione? Uno stupro su una vergina causa più danni…. delirante in ogni caso!

In merito alla presente sentenza…. ragazzi viviamo in un paese n cui dare del gay passivo è considerato il perggiore degli insulti rivolgibile ad un uomo, come fate a stupirvi? Il ver vir cristiota può anche peccare ogni tanto a maschietti ma, per dio, che dia e non prenda…. così può illudersi di essere un vero etero. 🙁 😆 :'(

valerio

@ enrico matacena
vorrei solo farti presente che definire l’omosessualità un “gusto sessuale”, per altro usi anche il termine “diverso”, è una forma di discriminazione.
Certo, capisco la tua buona fede, ma la dice lunga sulla discriminazione anche inconscia che serpeggia di gran lunga tra la gente.
E come al solito il solo responsabile dell’omofobia viene additato nella chiesa cattolica…sì sì, hai ragione Peppe, bisognerebbe svegliarsi sul serio, bisognerebbe capire sul serio da dove deriva il clima omofobico dilagante e gli interessi poco cristallini che ci stanno dietro, ma per far questo bisognerebbe togliersi i paraocchi, ma mi rendo conto che è pressoché impossibile.

ren

Valerio, ci risiamo? il responsabile dell’omofobia è l’associazionismo cattolico?

Io credo che Enrico Matacena abbia espresso una posizione equilibrata. Non formalizziamoci eccessivamente sull’uso delle parole. Quando ha parlato di gusti sessuali ha messo in mezzo anche i suoi.

ren

scusate, volevo dire l’associazionismo omosex !!! Per riprendere un post di valerio di ieri …

Vico

scusate il dissenso:
se ho ben capito la sentenza consente ad un testimone di non rivelare un rapporto omosessuale e pertanto di non essere perseguibile diventa evidente che il termine disonorevole diviene soggettivo e cioè
se io sono omosessuale e ritengo che il fatto che ciò divenga pubblico cagioni un danno alla mia onorabilità posso astenermi dal testimomiare
direi che è una sentenza innovatva
sempre che abbia capito il senso cosa di cui non sono sicuro

Roberto Grendene

Ridimensionerei la gravita’ del fatto.

Leggiamo:
“i giudici stabiliscono che è punibile chi non si avvale della astensione dal testimoniare che gli è concessa in base all´articolo 384 del codice penale e commette false dichiarazioni «per salvare il prossimo congiunto da un grave e inevitabile nocumento».”

Ora se io dico pubblicamente di aver avuto una relazione omosessuale con X, questo, nel paese in cui abito, nella societa’ moralista, nei clienti dell’attivita’ che conduce X puo’ indurre comportamenti che nuocciono a X. Plausibile. Io e X non abbiamo commesso reati, potremmo aver anzi bisogno di tutela nei confronti del “benpensanti”. E’ una questione di societa’ (in)civile in cui viviamo.

Roberto Grendene

Vico

@Roberto Grendene
allora avevo capito , certo che le sentenze dovrebbero essere tradotte in italiano.

Giustamente la riflessione dovrebbe vertere sul perchè sia disonorevole essere gay e non ad esempio evasori fiscali.

HCE

concordo con roberto. con tristezza.

il problema è l'”onore”. non si tratta di un concetto astratto, ma di un prodotto della cultura reale del paese.
il che – in itaglia – significa che è fortemente condizionato dalla morale cattolica e benpensante.
se è vero che molti omosessuali sono costretti a mantenersi nell’ombra, essere obbligati a renderlo pubblico può essere una forzatura a cui non tutti sono pronti.
la cassazione ha solo assunto una posizione pragmatica, dando ai testimoni l’opzione di non esporre se stessi o altri.

quindi piuttosto di denunciare la cassazione per aver preso atto della realtà, bisognerebbe denunciare il paese che rende un rapporto consenziente tra adulti un “disonore”.

Magar

@Roberto Grendene
Ho pensato anch’io che il giudice volesse dire qualcosa del genere. Ma se così è, si è espresso davvero molto male:

dichiarazioni dalle quali potrebbero emergere fatti disonorevoli (un rapporto incestuoso, un rapporto omosessuale) per il testimone”

1) la sentenza sembra avallare il giudizio di disonore sui rapporti omosessuali, non semplicemente riferirlo alla società (in)civile;
2) i rapporti omosessuali vengono messi sullo stesso piano di quelli incestuosi, senza specificarne alcuna differenza.
La sentenza è quanto meno ambigua, si presta a interpretazioni poco edificanti. Un po’ più di attenzione nello scriverla era doverosa.

Chris

HCE ha ragione
inoltre è innegabile che per la cultura (ignoranza) sociale il rapporto omosessuale sia ancora disonorevole. l’onore è di per sè un concetto sociale, per cui non può che essere valutato ad una stregua sociale.
il resto sono chiacchiere…

valerio

Ho letto la sentenza, e per buona pace di ren 😉 questa volta devo dire che ha perfettamente ragione Mancuso.
Nella sentenza vengono fatti due esempi di fatti disonorevoli: rapporto incestuoso e rapporto omosessuale, da cui si evince che è la stessa Corte di Cassazione che considera disonorevole il rapporto omosessuale e quel che è peggio è che viene equiparato al rapporto incestuoso, magari tra padre e figlia rievocando così l’equiparazione tra omosessuali e pedofili.
Giusta e sacrosanta quindi la reazione di Mancuso alla quale mi associo senza riserve.

HCE

effettivamente il testo della sentenza non fa alcuno sforzo per distinguere i fatti sociali dalla legge, ed è quantomeno colpevolmente ambiguo. dalla massima espressione ufficiale della cultura giuridica italiana ci si sarebbe dovuti aspettare di meglio. o forse no?
è vero che si parla di onore e non di legge, e che sul concetto di onore si possono fare dei ragionamenti, ma mischiare omosessualità e incesto significa non fare alcuno sforzo per differenziare la legge dalla piccolezza della realtà, e finisce per ricadere nella attualissima confusione tra peccato e reato.

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