Papa: c’è grossa crisi (di vocazioni)

Benedetto XVI è preoccupato per la ‘difficile crisì ha colpito, negli ultimi decenni, quasi tutti gli ordini religiosi cattolici. Una crisi dovuta all’invecchiamento, a ‘una più o meno accentuata diminuzione delle vocazionì e a una ‘stanchezza spirituale e carismaticà. Il Papa ne ha parlato in un incontro l’altro ieri sera in Vaticano incontrando i responsabili della Congregazione per gli istituti di Vita Consacrata e quelli delle Unioni internazionali dei superiori e delle superiore.

Fonte: The Instablog

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13 commenti

Sergio

Non si capisce perché Ratzinger si preoccupi tanto: che uomo di poca fede! La Divina Provvidenza ha un piano che noi non conosciamo. L’attuale scarsità di vocazioni in occidente rientra sicuramente nei piani della Divina Provvidenza. Perché e a qual fine ci è ignoto, ma tutto è bene quel che finisce bene. E non può non finir bene. Grazie alla Divina Provvidenza.
Sursum corda, Joseph!

Manuel

@Sergio

“Non si capisce perché Ratzinger si preoccupi tanto: che uomo di poca fede! La Divina Provvidenza ha un piano che noi non conosciamo.”

Non è vero. Io lo conosco. Semplicemente i dogmi, anziché venire inculcati attraverso un costoso sistema parrocchiale, possono venire inculcati in modo più efficiente con i vescovi e i cardinali in TV 24h/24 7g/7

schock

Papa: c’è grossa crisi …

Mi ricorda il mitico Guzzanti quando imitiva il messia di Quelo: “no, tu c’hai groossa crisi”

steve

L’abolizione del celibato non ridurrebbe che di poco la crisi di vocazioni. Prova ne sono le chiese protestanti, che sono in crisi di vocazioni al pari di quella cattolica.

Giovanna

Data la spasmodica ricerca di visibilità che la premiata ditta B16 & Co. ha manifestato negli ultimi tempi, qualche segnale di crisi l’avevamo intuito comunque…

Bruno Gualerzi

La notizia (crisi delle vocazioni) è ricorrente, ricorrenti sono i commenti più o meno entusiasti sul blog UAAR… e ricorrente (quasi sicuramente ripetitivo e noioso, ma inevitabile) sarà il mio, di commenti.
Crisi di vocazioni – per tanti aspetti sempre auspicabile – non vuol dire necessariamente crisi della cultura religiosa. La società attuale, presunta sempre più secolarizzata, non lo è in realtà, se non in certe punte che non fanno tendenza. La tendenza dominante – parallelamente ai ricorrenti fondamentalismi, anzi, spesso rovescio di una stessa medaglia – è quella di trovare a tutti i costi un ‘sostituto’ al fallimento storico di alcune religioni tradizionali, sia cercando di adeguarle ai cambiamenti avvenuti, sia rincorrendo sempre nuovi miti.
Per uscire dal generico e rifarsi alla più stretta attualità: non vi sembrano predicatori solo un tantino un pò più laici di quelli tradizionali quei candidati alle presidenziali americane che puntano tutto sul fare passare una loro immagine carismatica che vale più di qualsiasi programma elettorale? Non si tratta della solita richiesta di fiducia che riceveranno o non riceveranno comunque come ‘atto di fede’?

Giovanna

@Bruno Gualerzi

Hai perfettamente ragione. La cultura del gregge è l’aspetto più deprimente di qualsiasi società umana.

Daniele Gallesio

Se il tuo dio ha deciso di chiamare meno pecorelle a fare il sacerdote farà parte del suo imperscrutabile disegno, no?

O uomo di poca fede! Non preoccuparti, ma confida ammodino nella divina Provvidenza!!! 😯

ren

Questo mestiere viene fuori per quello che è. Un ripiego per frustrati e represse.

Asatan

@ren: o una speranza di poter mangiare e studiare per le persone più povere del pianeta, in effetti più cresce il benessere meno gente sente “la vocazione”. 😆

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