Le staminali in soccorso delle ossa

Le staminali arrivano in soccorso delle ossa e delle cartilagini, in particolare in presenza di malattie come l’artrite o in caso di fratture e altre lesioni. Lo affermano ricercatori britannici, per i quali il trapianto di cellule “bambine” accelera la riparazione di questi tessuti e potrebbe anche aiutare il recupero delle vittime di incidenti o dei malati di tumori ossei. Tra i soggetti che potrebbero beneficiare di questa tecnica, spiccano in particolare gli anziani che muoiono a seguito della frattura dell’anca: si tratta di 14.000 soggetti all’anno solo nel Regno Unito. La osteoartrite è causata dal deterioramento della cartilagine e nelle forme più gravi può essere curata solo chirurgicamente, con la sostituzione dell’anca o delle ginocchia con parti artificiali.

I ricercatori dell’università di Edimburgo stanno mettendo a punto una tecnica, chiamata “impalcatura bioattiva” , per proteggere le cellule staminali e incoraggiarne la crescita una volta impiantate nelle ossa o nella cartilagini. Gli esperti stanno utilizzando staminali “riprogrammate”, tratte dal sangue o dal midollo del paziente, che svolgono bene la funzione riparatrice in laboratorio, ma presentano qualche difficoltà una volta immesse nell’organismo umano. Per proteggerle e aiutarle a svilupparsi, gli esperti stanno mettendo a punto una rete rigida, appunto l’impalcatura bioattiva, che consenta alle cellule di crescere più rapidamente e accelerare la ripresa del paziente.

La tecnica potrebbe essere particolarmente utile quando si cura la cartilagine, un tessuto che non si rigenera mai del tutto da sé – una forte percentuale di coloro che subiscono danni alla cartilagine da giovani, sviluppa infatti l’artrite in tarda età – ma anche nel sanare i traumi troppo profondi per guarire da soli o riparare le ossa danneggiate da tumori. Nei prossimi due anni, l'”impalcatura” verrà testata su 30 pazienti, per passare poi a una sperimentazione più ampia se la prima fase avrà avuto successo.

Sostiene Brendon Noble, dell’Mrc Centre per Regenerative Medicine dell’Università di Edimburgo: “Le numerose ricerche condotte finora stanno chiarendo cosa porterà le cellule staminali a specializzarsi e divenire uno specifico tipo di cellula. Il passo successivo sarà pensare al modo innovativo in cui incoraggiarle a farlo all’interno dell’organismo: spesso riusciamo a realizzare facilmente gli obiettivi in laboratorio, ma tendiamo a dimenticare che il primo impatto delle cellule con il paziente non è facile”.

Secondo il professor Chris Moran, membro della Associazione degli Ortopedici britannici ed esperto in chirurgia ortopedica all’University of Nottingham, questo tipo di ricerche nel futuro consentirà ai chirurghi di sanare anche le fratture finora considerate irrecuperabili e addirittura rimpiazzare il tessuto osseo consumato da un tumore. “Ma prima di trasferire questa tecnologia dai laboratori alle camere operatorie, bisogna rendere l’impalcatura compatibile con l’organismo umano ed evitarne il rigetto”. Gli esperti prevedono che, per arrivare a mettere a punto questa nuova tecnica, occorreranno almeno due anni di studi.

Fonte: Tgcom

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7 commenti

Stefano Grassino

I preti saranno i primi a correre dai medici e se io fossi uno di quei ricercatori, gli direi: “ma padre, vada a Lourdes o lì ci mandate solo i fessi?

fabjolly

Purtroppo in Italia non possiamo usufruire appieno dei vantaggi di queste scoperte scientifiche perchè la legge, fortemente influenzata dal vaticano, non lo consente.
E non possiamo usufruirne non solo a fini scientifici di ricerca generale (pubblici) ma anche a fini “privati”.
Vivo in Inghilterra e dal cordone ombelicare di mia figlia abbiamo fatto raccogliere e conservare le staminali, delle quali potranno avvantaggiarsi in caso di alcune malattie (per esempio leucemia) sia lei che altri membri della famiglia.
Tutto ciò ha un costo, circa 2000 euro, non oagato dalla sanità pubblica. ma qui ho questa liberta, negata in Italia

Liberal

Queste notizie fanno sempre molto piacere per la speranza che suscitano di guarire mali oggi non facilmente trattabili. D’altra parte suscitano rabbia perchè nel nostro paese le ricerche biologiche sono praticamente vietate dall’opposizione vaticana: e pensare che questi studi non hanno bisogno nemmeno di colossali investimenti come p.es. la fisica delle alte energie o le imprese spaziali.

Vassilissa

Splendido….
ma scommetto che ci saranno commenti tipo ” ma dove andremo a finire, qui si vuole creare l’uomo bionico, e non si può spostare il limite oltre quanto stabilito da dio…” ecc ecc 🙄

Sergio

… una forte percentuale di coloro che subiscono danni alla cartilagine da giovani, sviluppa infatti l’artrite in tarda età …

Piuttosto l’artrosi (affezione articolare cronica causata da alterazioni di tipo degenerativo). L’artrite è l’infiammazione di un’articolazione.

Aldo

Annunci di cure preventive e/o risolutive per l’artrosi ne sono già stati dati diversi nell’ultimo paio di decenni, ma nessuno si è poi rivelato veritiero (o, quanto meno, quelle cure non sono state applicate su larga scala). Prima di esultare, attenderei di vedere qualche decina di miei conoscenti anziani guariti dall’artrosi. Non so perché, ma sento che non accadrà né fra due, né fra vent’anni.

Stefano Bottoni

A quanto mi risulta, in Italia eravamo all’avanguardia per quel che riguarda la ricerca sulle cellule staminali. Poi venne la famigerata legge 40. Poi venne il referendum, e ovviamente il Vaticano fece politica incitando all’astensione, alla faccia del Codice Penale (farò una ricerca su Internet, perchè sò che esiste un ben preciso articolo del Codice Penale che vieta a qualunque ministro di qualunque culto di dire cosa votare o cosa non votare). Poi ci stupiamo se brillanti cervelli italiani scappano all’estero!
Grazie, Vaticano! Ho sempre sognato di viaggiare nel tempo! Solo che speravo nell’invenzione della Macchina del Tempo, non nell’invenzione della Cat-Fatwa ( che non è la sorella di Cat-Woman)!

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