Italia: terzo millennio = terzo mondo

Quello che segue è quasi uno sfogo privato. Me ne scuso in anticipo. Purtroppo capitano giornate in cui non sembra funzionare letteralmente più nulla, ed emergono gli umori più neri. E allora pensi che la polemica sul declino italiano non sia affatto campata per aria, che i tanti libri dedicati all’argomento non siano esattamente aria fritta, che la necessità di ricominciare da zero si faccia di giorno in giorno più impellente. Poi mi dico che esagero, che sono discorsi da qualunquista, che può essere magari un periodo storico un po’ particolare, ma gli italiani non sono certo diversi dagli altri abitanti del mondo e ce la possono fare. E per qualche tempo l’incavolatura passa.
Ultimamente, però, passa sempre meno rapidamente. Perché mi basta aprire la casella di posta elettronica e leggere le segnalazioni che l’UAAR riceve. Non si riesce ormai a passare una giornata senza ricevere richieste di aiuto per messe o visite pastorali a scuola; crocifissi, statue e altra oggettistica religiosa a marcare territorialmente luoghi pubblici; discriminazioni sui luoghi di lavoro; violazioni della normativa sull’ora alternativa, e via di questo passo. Quasi tutta questa gigantesca mole di segnalazioni non viene resa nota: inventammo il servizio SOS Laicità come confidenziale, e avevamo già allora le nostre buone ragioni per farlo. Ma non pensavamo nemmeno noi che la realtà di ogni giorno fosse così degradata. E, quel che è peggio, continua idi giorno in giorno a degradare.
E allora, smettiamola di prenderci in giro: quantomeno dal punto di vista religioso, con il terzo millennio l’Italia è diventata un paese del terzo mondo. Spero che i paesi in via di sviluppo non si offendano per la compagnia: ho del resto l’impressione che faranno più in fretta loro a lasciare la categoria, di quanto possa sperare di riuscirci la nostra povera Itaglietta. Nel frattempo, comincerò a utilizzare questo slogan per dar conto di quelle violazioni della laicità di Stato che ci sono state segnalate e che non sono confidenziali. La finirò solo quando avrò la sensazione che l’Italia sarà ridiventato un paese normale. Forse mai, temo.

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19 commenti

Gianni B.

Io non sono così pessimista… l’UAAR esiste e lotta insieme a noi 🙂

valerio

Capisco, o almeno credo, il tuo sfogo.
Ma il problema è sempre il solito: perché in Italia la chiesa cattolica ha così tanta influenza?
E’ la stessa chiesa che c’è negli altri paesi europei, e per piacere, non tiriamo sempre fuori la solita storiella della posizione logistica del vaticano che francamente ha la stessa validità scientifica delle lacrime di una statuetta di terracotta.
Io sono convinto che la chiesa in Italia non fa altro che coprire degli spazi lasciati vuoti da altri.
In poche parole, la chiesa ha così tanta influenza in Italia, perché nel nostro paese è debole, anzi debolissimo, il pensiero laico.
Siamo da sempre il paese dei guelfi e dei ghibellini, siamo sempre il paese in cui o si è di qua o di là, per cui se qualcuno critica una posizione laica è perciò stesso considerato clericale e viceversa.
Siamo il solito paese che soffre quasi irrimediabilmente di provincialismo, incapace di sviluppare un’autonomo pensiero e abbiamo sempre bisogno di prendere a prestito modelli stranieri.
Siamo il paese in cui la classe intellettuale è rimasta alla concezione di amico-nemico su ogni questione etica e sociale.
Siamo il paese in cui le relazioni interpersonali sembrano non poter andare al di là della fase primordiale del soddisfacimento del desiderio sessuale.
Internet, una delle rivoluzioni più interessanti dal punto di vista della comunicazione di questo millennio è utilizzata ancora dalla stragrande maggioranza degli italiani come un semplice strumento per un fugace incontro; basta fare un giro nelle diverse chat per rendersene conto.
In una parola, siamo il paese in cui è troppo facile addossare la colpa e la responsabilità del proprio declino ad altri.
Voler ridurre la colpa del declino italiano alla presenza o meno di un crocefisso, francamente mi sembra molto debole.
Ti faccio un esempio, forse banale ma credo abbastanza significativo:
poprio oggi, parlando con alcuni amici naturisti mi dicevano che in Francia c’è un centro nudista in cui c’è pure la chiesa per le celebrazioni domenicali; ora pensa a come è vissuto il nudismo in Italia dagli stessi laici o atei e capirai perché in Italia la chiesa cattolica ha così tanta forza.

Stefano Bottoni

Essere iscritti all’UAAR significa anche essere impegnati ogni giorno (è dura, lo so) a difendere la nostra libertà e la laicità dello Stato. E’ vero, spesso ci si sente come don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento. Ma, per parafrasare JFK (spero che non mi accuserete di megalomania, lungi da me), “Non chiediamoci cosa lo stato possa fare per noi. Chiediamoci cosa noi possiamo fare per lo stato”.
Possiamo comunque fare tanto. Un poco ogni giorno, ogni giorno un poco.

yarlaim

Io sottoscrivo in pieno. Vivo momentaneamente all’estero e, francamente, sue anni fa sono partita con l’idea che avrei trovato un paese migliore rispetto a quello che ci aveva consegnato Berlusconi. Niente di tutto questo. Anzi…le cose sono andate peggiorandao, con la Chiesa che è sempre più presente nella vita pubblica, basta leggere la notizia della visita del vescovo in un liceo classico.
E la questione della laicità è solo un aspetto. L’Italia è un paese che precipita, ogni giorno di più, in un baratro di ignoranza, clericalismo e povertà. Non voterò in una situazione in cui la politica istituzionale non offre neanche un solo spiraglio a cambiamenti. E stavolta lo spauracchio Berlusconi non funzionerà.
Buonanotte Italia.

Matteo S.

Secondo me è invece un segnale positivo: messe, crocifissi, abusi, ingerenze, ci sono stati anche in passato. Solo che adesso c’è chi si lamenta!

Gianni B.

@yarlaim
In TANTISSIMI paesi si vive peggio che in Italia, forse che in Moldavia o in Venezuela si sta meglio? A New York (!), mica la Birmania, ti sconsigliano di visitare il Bronx e se proprio ci vuoi andare i tour operator predispongono una corriera blindata! Nei Paesi islamici le donne rischiano la vita se prendono un caffè con un uomo. In India ci sono le caste e i cadaveri lungo le strade. In Russia e Cina miseria nera, corruzione, inquinamento e nuove schiavitù. Nel Sudamerica ci sono le favelas, e i narcotrafficanti, nel Pacifico ci sono gli tsunami e i pirati… non contiamo le dittature, le teocrazie, gli assolutismi, i conflitti etnici e religiosi come in Medio Oriente!!!
Gli unici paesi che possiamo invidiare sono quelli del Nord Europa e pochi altri, che so, la Svizzera, ma per il resto non mi viene in mente nessun altro.
RAGAZZI, qui si sta ancora bene, l’Italia è sempre un paese meraviglioso e una grande democrazia: DOBBIAMO REAGIRE, rimboccarci le maniche e non deprimerci!!! Piuttosto, scriviamo meno al computer e scendiamo di più in piazza 🙂

Valentino Salvatore

Daje Raffae’! Capisco lo sfogo ma non ti scoraggiare: noi ci siamo e lavoriamo tutti insieme per – perchè no? sarò retorico? – contribuire ad un paese migliore. Qualcosa stiamo ottenendo. E andiamo lentamente avanti. Se serve ulteriore aiuto per qualcosa fammi un fischio!
E voi che siete su questo sito, ricordatevi che la “zia” UAAR “want you”… 🙂

Roberto Vai

Sembrerebbe che la crescente invadenza clericale sia favorita dal declino della nostra povera Italia. Ho però l’impressione che vi siano ben altri motivi.
L’ingerenza della chiesa non ne dimostra la forza. Anzi, secondo me, è invece il sintomo della sua debolezza. Una debolezza che la spinge a radicalizzare ogni confronto.
Non solo il clero, ma pure una buona parte dei credenti avverte le difficoltà in cui si dibatte la religione e reagisce con rabbia. Si dichiarano vittime, eppure è evidente che non lo sono affatto.
Che mentano? Penso proprio di no, lo credono per davvero…
Come mai allora…?
Sono convinto che hanno ormai incominciato ad avvertire un nemico sempre più minaccioso, che fa loro veramente paura. Forse non lo hanno ancora ben individuato, ma sono proprio le religioni per prime a soffrirne. Questo nemico è il Nichilismo.
Ogni religione nasce come rimedio all’angoscia del vivere. Ovvero, secondo me, come rimedio al nichilismo.
Ma la razionalità si fa sempre più potente, con essa la tecnica, e come loro frutto indesiderato avanza pure il nichilismo.
La piaggeria italiana non placa la smania clericale. Perché la chiesa sa, che quelli che ora gli s’inchinano ancora, possono, da un momento all’altro, abbandonarla.

antoniotre82

@ Raffaele Carcano

Io sono fermamente convinto che la rivoluzione passi dallo sbattezzo, quanta più gente si sbattezza tanti più genitori atei e agnostici ci saranno, quindi non battezzeranno i propri figli.
Se comincia questa inversione di tendenza quale vescovo andrà mai a visitare dei ragazzi non battezzati figli di genitori atei? Credo nessuno, e la legge verrà automaticamente rispettata.

L’Italia purtroppo è una paese strano dal punto di vista della laicità, il Vaticano si trova forse in Azerbaigian? No, si trova all’interno dell’Italia, ed è quindi relativamente “normale” che abbia tutta questa influenza e questa impunità.

Per questo motivo essendo così a diretto contatto con le istituzioni e la politica, ha facile presa sulla cittadinanza e gode del suo benestare, e quindi si spiega come mai l’Italia sia arretrata così tanto sotto il profilo della laicità (e ogni volta bisogna ribadire che il principio di laicità è un principio costituzionale, e ogni volta bisogna ribadire che le visite pastolari sono VIETATE dalla legge, non solo per rispettare quel principio, ma il più importante e generico principio di uguaglianza).

Arriverà anche per il nostro paese la secolarizzazione e la laicizzazione, verrà un pò in ritardo, perchè è qui da noi che il cattolicesimo è più pregante, ma non dobbiamo disperarci, anche se ti capisco, leggendo certe notizie non aiuta certo l’umore di chi ha tanto a cuore il rispetto della legge e soprattutto della razionalità.

Nella seconda guerra mondiale la germania fu una delle nazioni ad essere liberata per ultima, perchè il partito nazista e il comando generale era al suo interno, ma anche per lei arrivò il momento delal liberazione, nonostante avesse tutte le sue maggiori difese in patria.

Possiamo solo consideraci sfortunati nell’essere nati in quella che tu chiami Italietta, ma non è colpa di nessuno se il Vaticano è un enclave dellìItalia.

Se la cattività avignonese fosse persistita ora la Francia si troverebbe al nostro posto, quindi è tutta una serie di contingenze che fanno si che l’Italia si trovi in questa situazione tristissima.

Ma come detto, ariverà anche per il nostro bel paese il momento di essere razionale tenendo a bada questi signori che cercano di invadere quotidianamente e ostinatamente la nostra vita pubblica, e tutto questo secondo me passa attraverso lo sbattezzo.

Lo sfogo è più che legittimo, e hai tutta la mia comprensione, perchè non c’è niente di peggio che il notare che l’ovvio non si verifica e anzi viene sovvertito con il benestare di tutti (e sarebbe ovvio il fatto di rispettare la legge che viete le visite pastorali, e non solo vengono effettuate, ma restano anche impunite, e oltre al danno anche la beffa, visto che l’UAAR si deve vedere inflitte sanzioni per aver chiesto di rispettare la legge)

Ma io sono ottimista, per favore, tu che sei il segretario di questa straordinaria associazione, non farti prendere dallo sconforto, la società cambierà, io ne sono certo, e l’Italia prima o poi sarà anch’essa un paese normale.

Intanto senti tutta la vicinanza di noi razionalisti, e continuiamo nella nostra lotta (perchè di lotta si tratta davanti a cotanto fanatismo e cocciutagine). Spero che le nostre speranze di vedere un’Italia migliore siano realizzate non nell’arco di secoli, ma nel giro di anni.

Silesio

Sul piano della vita comune non è così. Molte chiese chiudono, sempre meno sono i matrimoni e i funerali celebrati in chiesa e spesso vengono fatti per non urtare la sensibilità religiosa di qualche parente. Invece sul piano del potere, del controllo della politica, delle disponibilità patrimoniali e del peso istituzionale, la chiesa cattolica ha aumentato la sua influenza. Ma questo non avviene per motivi religiosi, ma per il potere temporale che la struttura vaticana, organizzata come una multinazionale, esercita. La chiesa potrebbe predicare qualsiasi panzana (ad esempio che Gesù volava su un aquilone quando è stato raggiunto dallo spirito santo) che le cose non cambierebbero. Non c’è carriera che essa non controlli, sopratutto a livello dirigenziale. E’ chiaro che un dirigente che ha avuto il posto grazie a CL o al vescovo non può opporsi al vescovo. Chi ha un figlio piccolo deve spesso far i conti con il parroco perché il parroco è il solo a gestire un asilo, chi ha un figlio da gestire d’estate deve fare i conti con il parroco perché solo la parrocchia a istituito un centro estivo. Quando si ha un anziano non più autosufficiente e si cerca un ricovero, la maggior parte sono gestiti da religiosi. Quindi non facciamoci troppe domande sui “perché” la chiesa conti sempre più e lo stato sempre meno. Se io faccio una crociata contro il prete, poi non posso andare dal prete a chiedere un favore, quando in tutto il paese è solo il prete che può risolvere il mio problema perché possiede le strutture per farlo.

AQUALUNG

Anche per me oggi è stata una giornata piuttosto deprimente. Più mi guardo intorno e più mi accorgo che c’è una sorta di rivincita del clericalismo e del più bieco e oscurantista cattolicesimo.
Stamattina, stupenda giornata di sole, dopo una passeggiata riflessiva e rasserenante sul lungomare, mi capita di leggere sulla Gazzetta della Capitanata la lettera di una donna di Trani che, partendo dalla considerazione che i migliori ospedali in Italia sono quelli gestiti dal clero, proponeva di reinstaurare nel Sud Italia lo stato pontificio (sic!). Unico problema, magari il Papa non se la sente, impegnato com’è, ad accollarsi anche questa rogna (ri-sic!). La cosa sorpendente è che chi ha risposto alla lettera (me ne scuso ma non ricordo il nome), risponde entusiasticamente che, benchè sarebbe un’operazione ardua, magari la cosa si potrebbe estendere a tutto il paese.
Neanche rivedermi il Marchese del Grillo m’ha tirato su!

Gennarino I

@ Raffaele

L’ultima volta che ho avuto un momento di sconforto così buio per le sorti laiche dell’Italia, per cercare di tirarmi su mi sono fatto un giro su google in cerca di movimenti atei seri e ho beccato la uaar.
E’ leggendo della campagna per lo sbattezzo, dello sportello laicità e delle altre iniziative che ho gridato, molto alla frankestein junior, “si può fare!!!!”

Pensaci su: se ti trovi la casella intasata di richieste di aiuto non è solo perchè la chiesa è diventata più malvagia (più di com’è…) ma magari perchè sempre più gente vede nella uaar qualcuno che è in grado di risolvere il problema.

Io ho conosciuto te, giorgio villella e gli altri dirigenti, vi ho sentito parlare, vi ho visto in azione e quindi posso dire, con un leggiadro francesismo, che avete le palle.

Sursum corda: sono scomparsi i sacrifici umani, sparirà anche il vaticano! 😉

Guidus

C’è una situazione contradditoria: la CCAR mantiente un potere politico notevolissimo (e anni fa era perfino peggio), ma le chiese sono sempre più vuote, e tutti i segnali indicano un declino costante della pratica cattolica. Ogni tanto vedo la gente che esce da messa, quasi solo persone anziane, e mi chiedo: ma tra venti anni, come potranno i preti giustificare il loro potere?

In più, vedo l’inquietudine di tanti credenti con cui sono in contatto. Ho l’impressione che la vicenda Welby abbia rappresentato uno spartiacque: sono innumerevoli le testimonianze di fedeli cattolici che si sono detti turbati dalla mancanza di pietà delle gerarchie cattoliche. Mi sembra che questo papa simpaticone abbia fatto molto per distogliere dal cattolicesimo tanta gente.

Gutta cavat lapidem. Ognuno di noi è una formichina che, con le sue azioni e comportamenti, porta consapevolezza e coscienza laica nella società. Con mio figlio (7 anni) non c’è stata storia: ovviamente non l’ho battezzato, ma non ho dovuto dirgli assolutamente niente su Gesù e compagnia perché lui mi ha prevenuto. Ha fatto outing: mi ha detto che secondo lui sono tutte leggende! (la nonna c’è rimasta male, ma io sono morto dal ridere).

maciste

Resistere!!!

Lo sconforto ci sta tutto, Raffaele, ma non sei solo.
Tieni presente che la maggior parte dei giovani è con noi, almeno per quello che è la mia esperienza…
Gli ultracinquantenni bigotti e indottrinati sono purtroppo la maggioranza, ma è questione di tempo…
Nel frattempo…. RESISTERE!!!

antonello

Su su Raffaele non ti scoraggiare.
Cito Montalban/Biondini/Guccini: se il rivoluzionario non trova altro riposo che la morte,
che rinunci al riposo e sopravviva.

Massimo

Vi ricordate quando, nel maggio scorso, io parlavo dei “caserecci ayatollah”, in una lettera inviata alla Procura della Repubblica di Camerino ( pubblicata nelle Ultimissime del 22 maggio col titolo “Abbonamenti coatti al bollettino diocesano”), e qualcuno commentò che l’avevo scritta perchè non avevo niente da fare e per gusto di far polemica ?
Ora non posso dire di aver mandato il papa ad Avignone, però posso dire di aver costretto il pretume locale ad usare tecniche di marketing meno da terzo mondo.
Magra consolazione, forse, ma anch’io sono magro.

Raffaele Carcano

@ tutti
Non è scoraggiamento, il mio: è solo la sensazione che ci sia tantissimo da fare. L’UAAR cresce, e cresce parecchio, ma cresce parecchio perchè parallelamente cresce anche lo sfacelo laico di questo paese. L’art. 1 delle nostre tesi ricorda che, in un paese migliore, l’UAAR non dovrebbe nemmeno esistere. Al contrario, sta diventando sempre più indispensabile.

antoniotre82

@ Raffaele Carcano

appunto non dovrebbe esistere in un paese normale…ma ormai è pacifico che il nostro non è un paese normale da questo punto di vista, e un’associazione di razionalisti in Italia ha molto più da fare che in qualsiasi altro stato europeo.

L’UAAR fa pa propulsore affinchè la laicità sia affermata, ma facciamo passare qualche altro anno, io sono molti fiducioso. Come un motore ha bisogno di essere acceso per poter partire, così la laicità in Italia ha bisogno di essere innescata da qualcuno, diciamo che l’UAAR funge da motorino di avviamento, una volta acceso il motore se si mette in folle la macchina cammina ugualmente per inerzia….speriamo accada lo stesso anche con la laicità e la razionalità (e io ne sono sicuro, è solo questione di tempo).

Lo sfacelo laico è evidente ed è sotto gli occhi di tutti, ma un’inversione di tendenza a me pare proprio di poter dire che è iniziata.

Certo è innegabile che questa associazione funziona forse più sotto il lato della tutela di diritti che come associazione culturale di idee, e questo è molto triste in uno stato di diritto che dovrebbe essere laico per costituzione.

Paradossalmente (ma non poi tanto) il “successo” e la crescita di questa associazione è dovuto proprio alla peculiare situazione in Italia come tu affermi.

Ma paragoniamo i vari periodi storici, mettiamo caso a partire dal dopoguerra ad oggi: si vedrà che la laicità si è trasformata, il cattolicesimo è meno pregnante, e questo nessuno lo può mettere in dubbio.

Bisogna avere molta pazienza a vivere in un paese come il nostro se si è atei o agnostici o semplicemente per la laicità.

Questo non toglie che i processi sono spontanei e una volta innescati non possono essere fermati.

La chiesa di oggi non è la stessa di quella di soli vent’anni fa…basti pensare a questo. Cose che prima erano ovvie per tutta la cittadinanza ora non lo sono più, e questo mi da moltissima fiducia, perchè un solo anno del nuovo millennio ne vale dieci del millennio scorso, quindi il tutto viene accelerato.

Pazienza è parola chiave, tutto arriverà a tempo, la razionalità nessuno può fermarla. Se l’uomo è libero dall’ignoranza, allora per sua stessa natura è un razionale, sia esso cittadino dell’Italia sia esso cittadino di qualsiasi altro stato che non ha bisogno di battaglie per affermare la laicità.

Se la chiesa perde consenso, la laicità si affermerà spontaneamente da sé, e la chiesa STA perdendo consenso ogni anno di più.

Fiducia e pazienza !!

E intanto andiamo orgogliosi e fieri dell’opera dell’UAAR che contribusce a sensibilizzare le persone su un problema infinitamente sottovalutato dai più, e si prodiga affinchè la laicità trionfi.

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