Il papa: la Chiesa operi a Cuba per una “riconciliazione”

L’AVANA – La Chiesa deve “seminare” nel tessuto asociale cubano “sentimenti di comprensione, misericordia e riconciliazione”, contribuendo così a “migliorare l’uomo e la società”. Il popolo di Cuba, però, come disse già dieci anni fa Giovanni Paolo II nel suo storico viaggio sull’isola, deve poter “spalancare la sua mente, il suo cuore e la sua vita a Cristo”. A 48 ore dal ritiro di Fidel Castro – pur senza riferimenti diretti all’attualità politica – il messaggio inviato da Benedetto XVI ai vescovi cubani tramite il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone indica nei valori evangelici “un elemento vitale per la concordia e il futuro felice” di Cuba e sottolinea quanto la società locale abbia “bisogno” dell’azione della Chiesa, che “tende a fare il bene” e “a promuovere la dignità della persona”.

La consegna ai vescovi cubani del messaggio del Papa ha caratterizzato la prima giornata della visita di Bertone a Cuba, nel decimo anniversario di quella di Wojtyla (21-26 gennaio 1998). Il Pontefice sottolinea che “l’annuncio del Vangelo di Cristo continua a trovare a Cuba cuori ben disposti ad accoglierlo”, anche se “a volte, alcune comunità cristiane si sentono oppresse dalle difficoltà, dalla scarsità di risorse, dall’indifferenza o persino dalla diffidenza, che possono indurre allo sconforto”. Dopo parole di incoraggiamento verso la comunità cattolica cubana, Benedetto XVI rimarca che “acquista grande importanza la missione che la Chiesa a Cuba svolge a favore dei più bisognosi”, con “opere concrete di servizio e di attenzione agli uomini e alle donne di qualsiasi condizione, che meritano non solo di essere sostenuti nei loro bisogni materiali, ma anche di essere accolti con affetto e comprensione”.

A proposito della visita di dieci anni fa di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI scrive che “ricordare dieci anni dopo quelle indimenticabili giornate per la Chiesa e il popolo cubano, vissute altresì sotto lo sguardo emozionato di tutto il mondo, é senza dubbio un dovere di gratitudine verso il mio venerato predecessore, e anche manifestazione di un ardente proposito di rinnovare l’autentico impulso evangelizzatore che egli ha lasciato profondamente impresso nel cuore di tutti”. Il Papa, quindi, mutua le parole pronunciate proprio da Wojtyla il 24 gennaio ’98 a Santiago de Cuba davanti alla Virgen de la Caridad del Cobre per auspicare che la nazione cubana sia ”una famiglia di fratelli e sorelle affinché questo popolo spalanchi la sua mente, il suo cuore e la sua vita a Cristo”. La riunione di Bertone con i presuli all’Avana, presenti tra gli altri il cardinale arcivescovo della capitale, Jaime Lucas Ortega y Alamino, e il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba (Cocc), mons. Juan Garcia Rodriguez, si è tenuta nella Casa sacerdotale San Juan Vianney, situata in una zona centrale del quartiere El Vedado che è stata chiusa al traffico dalle autorità. Il segretario di Stato ha auspicato che “la celebrazione dell’anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Cuba, questa terra benedetta, contribuisca a dare un nuovo impulso alle relazioni fra lo Stato e la Chiesa cattolica a Cuba, affinché, in uno spirito di rispetto e di intesa reciproca, la Chiesa possa portare pienamente a termine la sua missione, strettamente pastorale e al servizio dei fedeli, con la necessaria libertà”. Bertone ha anche assicurato ai vescovi che il Papa “conosce bene la situazione della Chiesa cubana, la conserva nel suo cuore e la tiene particolarmente presente nelle sue preghiere”.

La giornata di Bertone a Cuba si concluderà con la celebrazione di una messa sulla piazza della cattedrale dell’Avana alle 19:30 locali (1:30 italiane di domani), a cui è prevista la partecipazione di migliaia di persone. La giornata di domani si aprirà con la messa nel Monastero delle Carmelitane, cui seguirà l’incontro con le claustrali, le monache carmelitane e domenicane, quindi l’incontro presso il Carmelo con la presidenza della Conferenza cubana dei religiosi e con i religiosi dell’Avana. Nel pomeriggio trasferimento a Santa Clara, dove sabato Bertone celebrerà la messa e inaugurerà il monumento dedicato a Giovanni Paolo II.

L’articolo di Fausto Gasparroni è tratto dal sito dell’Ansa

16 commenti

rossotoscano

Hanno un tempismo da far paura… spero che Castro faccia gli scongiuri….

monicavita

Spero che il popolo cubano dimostri adesso che non ha bisogno dell’intervento della chiesa per promuovere la dignità della persona. La dignità della persona è stata la base della rivoluzione, del pensiero di Fidel. Il giudizio sui mezzi adoperati per difendere la rivoluzione e Cuba è altro argomento ed è inutile discuterne qui. Bisognerebbe interrogarsi sul significato di democrazia, stabilire il limite sensato oltre il quale la difesa di un’idea non è più giustificabile; ma a questo genere di accusa sono soggetti più o meno tutti quelli che hanno agito. La chiesa quale alternativa ha da offrire ai cubani per portare a termine la sua missione di evangelizzazione? Forse il capitalismo sfrenato e l’edonismo che trasudano dalle pagine dei vangeli?

schock

Questa visita cubana di Bertone e accoliti con il vecchio e malato Castro steso nel suo letto aspettando l’ora fatale mi evoca alla mente l’immagine selvaggia e crudele di un branco di iene, sciacalli e avvoltoi che scrutano, girano attorno e aspettano famelici che la vittima moribonda si arrenda alla vita per piombarli addosso e spartirsi il tanto sospirato bottino carnale.

Giovanna

@ monicavita

Esatto!! In epoche passate la santa chiesa benediva le spedizioni e i massacri dei conquistadores e poi, a fattaccio avvenuto, andava a fare opera di ricostruzione e indottrinamento. Prima la spada e poi la croce. Ora agisce più subdolamente , prepara il terreno con i suoi infiltrati, per poi avventarsi come un rapace per dare il colpo di grazia. I fini sono poi sempre quelli. Temo comunque che a Cuba dovrà vedersela presto anche con la concorrenza dei predicatori americani, come del resto sta avvenendo ormai da tempo in Brasile.

Bruno Gualerzi

Purtroppo il popolo cubano, vissuto per tanti anni sotto l’ala ‘paterna’ del Lider Maximo (sia detto senza ironia, perché la dittatura di Castro – che tale è stata con tutte le sue storture – non ha però avuto per il popolo cubano effetti peggiori di ben altre dittature, soprattutto latino-americane), può essere nelle condizioni di cercare un’altra ‘protezione’: quella, appunto, offerta sollecitamente da Mamma Chiesa. Anzi, dipenderà molto dal verificare se ciò accadrà o non accadrà per poter dare un giudizio più pertinente del castrismo.

valerio

@schock e compagni
“Il vecchio e malato Castro” sa benissimo quello che fa, non ha certo bisogno dei tuoi consigli e di quanti credono di saperla tanto lunga sui rapporti interni ed internazionali che deriveranno o potrebbero derivare dal dopo-Castro.
Sarà anche moribondo, ma è significativo che voglia riconoscere alla chiesa un ruolo di mediazione per la salvaguardia dei valori della rivoluzione cubana, che poi i preti siano effettivamente in grado di farlo questo è un altro paio di maniche.
Evvabbè…siamo sempre alla solita cecità intellettuale…”il capitalismo sfrenato e l’edonismo che trasudano dalle pagine dei vangeli”….questa mi mancava…la dovrò incorniciare 😀

cartman666

@monicavita, onestamente i vangeli non sono la mia lettura preferita, ma tutto puo’ da loro trasudare, tranne il capitalismo, visto che a quei tempi era un concetto sconosciuto, poi tutto si puo’ dire al cristianesimo tranne che sia una religione edonista, visto che esalta da sempre la mortificazione della carne, ed il cui feticcio principe, e’ l’immagine di un cadavere crocifisso.
A parte questo, spero che il popolo cubano, che ha bisogno di tutto, fuorche’ di Bertone, li mandi decisamente a quel paese.

Francesco M.Palmieri

giusto Schock

per definirli c’ è una sola parola: avvoltoi.

La storia recente e remota è piena, dico piena, di uccellacci vestiti di nero, accorsi in massa al capezzale dei famosi, meglio se ricchi, per carpire false conversioni dell’ultimo minuto o, meglio ancora, per ottenere lasciti cospicui………come biglietto d’ingresso per il Paradiso!

davide

ha ragione monicavita. scriveva saggiamente Manzoni quasi due secoli e mezzo fa: il forte si mesce col vinto nemico col novo signore rimane l’antico. di certo ora si deve far nascere a Cuba una forte coscienza democratica e non un ressentement. Si dovrebbe quindi far leva sui cubani esiliati e non buttarsi sul popolo cubano come avvoltoi vero razty?

Silesio

Il cristianesimo, come corpo dottrinario, non esiste. Esiste il potere della gerarchia, ma ciò che chiamiamo “dottrina cristiana” è la sintesi di una quantità enorme di influssi culturali che vanno dalla astrologia dei re magi, alle menate e ai sensi di colpa ebraici, fino alle meditazioni di Marco Aurelio. Con questo bagaglio non si affronta più nessuna storia.

schock

@ Valerio

“Il vecchio e malato Castro” sa benissimo quello che fa,…

Lo spero bene per lui e il suo popolo, cmq quello che fa Castro non lo so ne io e presumo neppure te.

non ha certo bisogno dei tuoi consigli e di quanti credono di saperla tanto lunga sui rapporti interni ed internazionali che deriveranno o potrebbero derivare dal dopo-Castro.

non ho dato nessun consiglio ma semmai una previsione molto lata e poi non ho mai avuto la pretesa di sapere ciò che asseresci in quanto non ho la sfera di cristallo.

…ma è significativo che voglia riconoscere alla chiesa un ruolo di mediazione per la salvaguardia dei valori della rivoluzione cubana,

Chi salvaguardia cosa? 😯 (credo che la faccina dica tutto)!
Parafrasandoti, anche a me questa mancava……

Crudo Goriziano

Probabilmente il Vaticano, che ricorda perfettamente i “bei tempi” di Fulgencio Batista (!), mira a riaprie tutti i casinò chiusi dal 1959, gli introiti dei quali per buona parte finivano nelle casse di Madre Chiesa attraverso società finanziarie create ad hoc…del resto cosa c’è dietro alle parole d’ordine “democratiche” di..”liberalizzazione”, “transizione democratica” e blah blah blah…Amen.

Luciano

A Cuba esistono vescovi e preti? L’ultima volta che ci sono stato non ne ho visto manco uno. Chissà dove si nascondono.

Enrico

* Francesco M Palmieri

Avvoltoi?
Ora anche esercitare il ministero sacerdotale coi malati significa essere avvoltoi?

*Luciano

La chiesa a Cuba non è mai mora neanche sotto le persecuzioni Castriste. Il popolo è ancora intimamente legato alla Madonna del Cobre.

Bruno Gualerzi

Proprio anche per quanto tiene a precisare Enrico nei confronti di Luciano, temo (per le ragioni richiamate più sopra) che il passaggio dalla ‘tutela’ di Fidel Castro a quella della chiesa possa avvenire senza grossi ostacoli, quasi automaticamente.
Naturalmente spero di sbagliarmi.

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