Il cardinale su YouTube

MILANO – Per arrivare velocemente nelle case dei milanesi e dialogare con loro sull’impegnativo tema del battesimo ai tempi della Quaresima, il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi si affida a YouTube. Appare in video ogni venerdì alle 13, condividendo l’infinito spazio virtuale con i centomila utenti che ogni giorno mettono on line i loro video.

Una scelta innovativa e controcorrente, per l’arcivescovo della più grande diocesi italiana, che come ogni anno, in attesa della Pasqua, aveva il problema di raggiungere efficacemente i suoi cinque milioni di fedeli sparsi su un territorio grande circa metà della Lombardia. E una scelta, quella di sbarcare su Internet nel formato prediletto dai giovani, che non ha mancato di sorprendere qualcuno in Curia, abituato alle formule più tradizionali di contatto col pubblico.

Ma il successo è stato immediato, già alla prima puntata. Oltre 16.000 persone si sono collegate al sito, la settimana scorsa, per ascoltare le risposte del cardinale sugli interrogativi sollevati, via mail, dai fedeli dopo la prima catechesi quaresimale, che si è svolta in Duomo, presso il fonte dove sant’Agostino venne battezzato da sant’Ambrogio. Questa settimana, dopo la catechesi nella basilica di Magenta, un boom di contatti ancora superiore: 12.000 nella sola giornata di ieri.

La scelta di andare su un sito che ha circa 20 milioni di visitatori al mese, Tettamanzi l’ha fatta, sottolineano in Curia, perché “la sua cifra stilistica è proprio quella del dialogo”. Un dialogo fortemente cercato, anche con le parti laiche e non credenti della società milanese, una realtà sempre più secolarizzata. Inoltre, Internet è un mezzo che ben si presta a superare barriere e steccati. E il cardinale mostra chiaramente in video la volontà di dialogare con i lombardi in toni e con accenti diversi da quelli dell’ambiente sacrale della chiesa.

Rispondendo in video alle domande che i fedeli gli fanno arrivare via mail sul sito della Diocesi di Milano (www. chiesadimilano. it), infatti, la tattica è quella di rassicurare ed ascoltare, rivolgendo consigli più da padre che da prelato. Nel video che è stato registrato e messo on line ieri, per esempio, rispondendo a una non meglio identificata nonna che si preoccupava perché il nipotino non viene battezzato dai genitori conviventi ma non sposati, il cardinale ha sottolineato due concetti: “Bisogna avere rispetto e fiducia per la scelta di questa famiglia”. Seduto alla scrivania nel suo studio, di fianco a una pianta e a un crocefisso, nel semplice abito talare, con lo zucchetto rosso in testa, il cardinale spiega: “Signora, capisco la sua sofferenza per quel nipotino non ancora battezzato. Ma la invito al dialogo con i genitori del bambino e le raccomando tutta la delicatezza e il rispetto possibile per questa loro posizione. Abbia comunque tanta fiducia in Dio perché lui provvede al cammino di tutti e quindi anche di suo nipote. Ma abbia fiducia anche nei suoi genitori, che prima o poi, magari proprio attraverso il figlio si interrogheranno sulla vita e sulla grandiosa possibilità offerta dal battesimo cristiano”.

Come sempre, la linea di Tettamanzi è quella dell’ascolto invece che quella della scomunica. Come conferma quando risponde a tale Giulio di Peschiera Borromeo che chiede lumi sul battesimo ai figli dei divorziati. Quasi sorpreso, il porporato spiega al fedele che “la fede esiste anche per chi vive una situazione matrimoniale non canonica secondo la dottrina cristiana. Anche quelli che si trovano a contraddire il sacramento del matrimonio, nel suo carattere di indissolubilità, cioè i separati e i divorziati, hanno la possibilità di dare un’educazione non solo umana ma anche cristiana ai propri figli”.


L’articolo di Zita Dazzi è tratto dal sito di Repubblica

8 commenti

Stefano Grassino

Anche il segretario dell’uaar è figlio di dio, come tutti i suoi iscritti, per cui l’uaar è di proprietà della chiesa o quantomeno fa sempre parte moralmente del suo ovile e sappiate cari fratelli che anche questi signori, in fondo in fondo, non sono proprio atei. Dio controlla anche il loro cammino : della serie che se vanno troppo fuori dai binari, si ritrovano in un fosso con le ossa rotte.

HCE

mica scemo. ma perché i commenti di youtube sono disabilitati? dov’è il “dialogo”?

Roberto Grendene

Da quel che leggo, anche per il cardinale, una coppia di conviventi con figlio sono una famiglia. A cui dare fiducia. Bene, gli diamo anche diritti? Perche’ i doveri di assistenza reciproca gia’ se li sobbarcano. E se la coppia fosse formata da persone dello stesso sesso, il concetto non cambierebbe.

Roberto Grendene

and the world will be as one

“la fede esiste anche per chi vive una situazione matrimoniale non canonica secondo la dottrina cristiana. Anche quelli che si trovano a contraddire il sacramento del matrimonio, nel suo carattere di indissolubilità, cioè i separati e i divorziati, hanno la possibilità di dare un’educazione non solo umana ma anche cristiana ai propri figli”.

Insomma i genitori divorziati e quindi peccatori dovranno dire ai loro figli il più classico motto dei preti “fa’ come ti dico io ma non fare come faccio io”!

Stefano Bottoni

Per la serie: “Il progresso è tanto cattivo, Internet è un luogo di perdizione, ma se ci può risultare utile allora lo usiamo!”.

Stefano Grassino

Della serie “la frittata se la rigirano sempre come vogliono loro”.

Francesco

Per Stefano Grassino
sì, per il cristianesimo tutti gli esseri viventi sono creature di Dio e quindi anche voi atei siete figli di Dio e lui vi ama anche se voi non credeete in lui. A tal proposito pensando a voi atei mi vengono in mente le parole di Giovanni Maria Vianney, il curato d’Ars:
” NOstro Signore è sulla terra come una madre che porta in braccio il suo bambino. Questo bambino è cattivo, la morde, la graffia, ma la madre non ci fa neanche caso. Ella sa che se lo molla , cadrà, non potrà camminare da solo. Ecco come è Nostro Signore. Egli sopporta tutti i nostri maltrattamenti, sopporta tutte le nostre arroganze , ci perdona tutte le nostre sciocchezze, ha pietà di noi malgrado noi…..”
Questo è un affettuoso augurio che faccio a tutti i frequentatori del sito e iscritti dell’Uaar, poichè benchè non sono d’accordo con voi quasi su nulla, non posso fare a meno di pensare che se Gesù ha chiesto a Dio di perdonare i suoi uccisori, non vedo perchè essere io ad odiarvi.
Posso solo pregare per voi come la madonna ha chiesto a Medjugorje. Senza che però da parte mia ci sia un senso arroganza e di superiorità verso di voi. Ognuno ha le sue mancanze.
Pace e bene

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