Verona: dibattito al liceo Fracastoro

Dai banchi dell’università La Sapienza a quelli del Fracastoro. L’annoso dibattito sul rapporto tra scienza e fede torna all’ordine del giorno a Verona grazie agli studenti del liceo scientifico, che ieri proprio a questa «diatriba» hanno voluto dedicare l’assemblea di istituto, tenuta al Palasport e moderata da Giancarlo Beltrame.
«L’esigenza di approfondire l’argomento è partita dai ragazzi», spiegano i rappresentanti di istituto, «proprio nei giorni delle contestazioni alla Sapienza. Lo scopo era proporre un confronto, che ci aiutasse a chiarirci le idee». Di qui l’invito a partecipare a tre diverse e contrapposte voci del panorama cittadino: monsignor Bruno Fasani, capufficio stampa della Curia, Ezio Cristani, docente e rappresentante dell’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar), e padre Aurelio Boscaini, ex direttore del mensile «Nigrizia». «Il tema è d’attualità e tocca anche la politica», sottolinea il preside Marcello Schiavo.
«E dato che quasi 300 dei nostri studenti, in aprile, andranno per la prima volta al voto, abbiamo ben accolto questa loro richiesta».
Spunto per la discussione, la proiezione del film «Galileo» di Liliana Cavani, che racconta la vita di Galileo Galilei (1564-1642) dai primi dubbi sulla veridicità del sistema tolemaico geocentrico, fino alla condanna impartitagli nel 1633 dalla Chiesa con l’accusa di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, che lo costrinse all’abiura delle sue concezioni astronomiche.
«Non sono qui per giudicare ciò che la Chiesa fece con Galileo», ha esordito Fasani, «del resto la Chiesa ha già chiesto scusa, nel 1989, attraverso le parole di Papa Giovanni Paolo II. Ma quell’avvenimento è significativo perché rappresenta lo scontro non tanto tra scienza e fede, ma tra due diverse culture: una, allora maggioritaria, di tipo filosofico-umanistico, basata su una lettura fondamentalista della Bibbia, e l’altra, post rinascimentale, che interpretava gli stessi fenomeni sulla base di un nuovo approccio, più scientifico. Quell’esperienza ci insegna, ancor oggi, come nessuna cultura possa imporsi sulle altre, ma sia necessario un cammino di reciprocità e integrazione, più che di scontro, per fornire un servizio all’uomo».
Lo stesso Galileo, del resto, considerato spesso simbolo della ragione illuminista, incarna invece secondo la Chiesa «un sincero credente, che fu più perspicace dei suoi avversari teologi», ricorda padre Boscaini, «nel sostenere come Dio stesso si sia espresso, oltre che con la parola delle Scritture, anche con il libro rappresentato dalla natura».
Ma se la Chiesa, hanno aggiunto i due religiosi, può aver commesso errori, non è detto che gli esperimenti scientifici, o meglio le loro applicazioni, rappresentino sempre un bene o un progresso per l’umanità, come nel caso della bomba atomica o, più di recente, della procreazione in età avanzata.
«Ma perché si vogliono porre limiti alla scienza e non alla Chiesa?», ha obiettato Cristani, invitando a una riflessione sulla situazione del Paese, che giudica condizionato dalla presenza cattolica. «Se vorrete in futuro occuparvi di ricerca, preparatevi ad andare all’estero e se sperate di diventare primari di ginecologia, sappiate che dovrete essere obiettori della legge 194 sull’aborto. Il consiglio che vi dò», ha concluso, «è leggere molto e informarvi, per sviluppare una capacità critica in un Paese dove, nella maggior parte dei casi, si crede per sentito dire».

L’articolo di Elisa Pasetto è stato pubblicato sul sito dell’Arena

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7 commenti

Silesio

Prima di promuovere un confronto tra scienza e fede è necessario che coloro che si ritengono uomini di fede cerchino di fornire un supporto scientifico o quanto meno “storico” alle loro credenze, o quanto meno si dichiarino disponibili a rinunciare alla loro fede quando fosse dimostrato che essa si fonda su errori o su eventi storici inesistenti. La differenza tra un uomo di scienza e uno di fede è infatti questa: l’uomo di scienza rinuncia immediatamente alle proprie tesi quando si dovessero dimostrare false, mentre l’uomo di fede non lo farebbe mai, anzi sarebbe disposto ad assassinare colui che gli fornisce le prove della infondatezza delle proprie credenze.

Daniela

mi fa piacere che sia stato invitato un socio dell’uaar, però non ho capito perchè siano stati invitati due religiosi ed un laico, in effetti lo capisco, i religiosi credono di sopperire con il numero la mancanza di argomentazioni valide.

Sailor-Sun

Che dialogo ci può essere con una cultura assolutista che considera il dubbio e il libero pensiero come tentazioni demoniache?

Jeeezuz

e daje con sta storia della bomba atomica… la bomba atomica ha fatto si e no 300 mila morti. La polvere da sparo ne ha fatti centinaia di milioni.

alessandro

a me fa ridere l’esempio della procreazione in età avanzata…..se non sbaglio nei loro libri ci sono dei casi grotteschi…..allora dio ci sapeva fare veramente, e perdipiù a quei tempi!

E’ come aver sempre custodito il segreto della bomba atomica 🙂

Asatan

@alessandor: si Sara e Noè che concepiscono Isacco a 90 e passa anni…. moooltoooo naturale.

Comunque questo dibattito mi ha fatto piacere, finalmente un corpo docenti che ha deciso per il contraddittorio e non per il prete che evangelizza dal pulpito.

g.b.

«Non sono qui per giudicare ciò che la Chiesa fece con Galileo», ha esordito Fasani, «del resto la Chiesa ha già chiesto scusa, nel 1989, attraverso le parole di Papa Giovanni Paolo II. Ma quell’avvenimento è significativo perché rappresenta lo scontro non tanto tra scienza e fede, ma tra due diverse culture: una, allora maggioritaria, di tipo filosofico-umanistico, basata su una lettura fondamentalista della Bibbia, e l’altra, post rinascimentale, che interpretava gli stessi fenomeni sulla base di un nuovo approccio, più scientifico…

Quando mai la cultura “di tipo filosofico-umanistico” ha previsto una lettura fondamentalista della Bibbia? Forse la “cultura” degli inquisitori del ‘600, non certo quella dei grandi letterati e filosofi dell’umanesimo e del rinascimento! Veramente Fasani o è in malafede o non sa quello che dice!

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