MILANO – «Le questioni etiche resteranno fuori dalla porta». Il «Prof», come lo chiamano i collaboratori, a farsi tirare nella mischia tra pro lifers e pro choicers proprio non ci tiene: «Le mie opinioni le ho espresse tante volte da privato cittadino. Ma il mio contributo ora penso debba essere diverso». Addirittura, quello di Umberto Veronesi a Walter Veltroni all’inizio era stato un no. Ma il segretario del Pd, con il suo luogotenente lombardo Maurizio Martina, non si era dato per vinto. E con un’ultima telefonata, giovedì scorso, il leader democratico ha rotto le resistenze dell’oncologo. Con un aiuto dietro le quinte di Giuliano Amato: amico di vecchia data del Professore, nella decisione finale ha avuto una parte anche questa volta. Spiega Veronesi: «È vero, ho deciso di accettare l’invito di Walter Veltroni dopo una iniziale perplessità. Poi però mi son detto che questo momento di sfiducia degli italiani non solo nei partiti, ma nella stessa democrazia è pericoloso, può sfociare in avventure che nessuno desidera sperimentare». Prosegue Veronesi: «Considero il mio impegno come candidato del Pd come soprattutto culturale. Cultura della centralità della persona e cultura della scienza. Oltre che un dovere di tutti coloro che sentono di poter dare un contributo alla vita pubblica».
L’impegno sarà concentrato su ciò che meglio conosce: «Credo sia un dovere morale, dopo una vita dedicata alla salute e alla ricerca scientifica, mettere questa esperienza al servizio del futuro Ministro alla Sanità. È anche quello che mi sento di dire ai miei malati, il mio impegno continua ad essere quello di migliorare la loro vita». L’obiettivo è quella riforma del sistema ospedaliero che nel suo mandato da ministro del governo Amato non aveva potuto varare: «Non voglio più ospedali fatti di lunghi corridoi con un bagno in fondo, certe immagini che tutti abbiamo visto sui giornali non sono più accettabili ». In secondo luogo, la ricerca scientifica: «La nostra resta molto creativa, ma serve con urgenza una rete di centri in grado di richiamare i nostri ricercatori dall’estero e magari attrarre gli studiosi di altri Paesi. Per farlo, occorre ovviamente portare il livello dei finanziamenti alla ricerca alla pari di quello dei paesi avanzati». Resta il fatto che la candidatura di Veronesi è stata immediatamente letta come un duello tra laici e cattolici, un confronto tra opposte visioni bioetiche. Ma lui, dei temi che in questi giorni accendono le cronache, non intende proprio parlare: «L’etica è rientrata in politica per la battaglia elettorale. A quanto mi risulta, quasi tutti dicono che la legge 194 non è da toccare. Semmai, io vorrei far rientrare nell’attività parlamentare altri grandi temi etici oggi dimenticati come la fame nel mondo e il disarmo, rilanciando le conferenze internazionali. Per quanto mi riguarda, sono soprattutto un pacifista».
Eppure, Veronesi si troverà come sfidante diretto Roberto Formigoni, capolista al Senato per il Popolo delle libertà. Difficile non vedere la contrapposizione di sensibilità e culture tra lo scienziato e l’arci cattolico governatore lombardo: «In generale, io vorrei rafforzare nel Pd il metodo del dialogo anche nella dialettica politica. E se possibile, uno stile di rapporti basati su una serena discussione. Quel che proprio non sopporto è una politica fatta di attacchi personali ». Quanto a Formigoni, Veronesi ricorda che «in realtà con il presidente io ho rapporti che definirei di amicizia. Anche se molto spesso abbiamo idee assai diverse, ho di lui un grandissimo rispetto. Senza contare che insieme abbiamo costruito grandi progetti». Uno tra tutti il Cerba, il centro europeo di ricerca biomedica avanzata che sta sorgendo alle porte di Milano. La candidatura di Veronesi sana una ferita tuttora aperta nel centrosinistra milanese: alle scorse amministrative, l’oncologo aveva rinunciato alla candidatura a sindaco dopo le critiche espresse nei suoi confronti da una parte della coalizione, non necessariamente quella più a sinistra. Ma il professore è, ancora una volta, disinteressato alla polemica: «La verità è che allora non me la sono sentita, la politica in quella scelta non c’entrava. Io vedo il ruolo di parlamentare come orientato all’elaborazione di leggi. Il sindaco deve scendere ogni giorno in prima persona in un’arena impegnativa fatta anche di scontri diretti. Ecco, di fare quello non me la sono sentita. Anche ora, non credo che farò gran comizi».
—
L’articolo di Marco Cremonesi è tratto dal sito del Corriere
Secondo me non dovevano candidare Veronesi. Sono convinto che il prof. abbia tutte le qualità necessarie e sia in grado di svolgere il suo ruolo ma è difficile svecchiare la politica italiana continuando a candidare ultraottantenni per quanto siano persone eccezionali.
Senza una regola generale la situazione non cambierà: la perdita di un Veronesi verrà compensata dalla perdita di tanti scaldapoltrone e mentre un Veronesi continuerà a contribuire al panorama politico e culturale italiano con la sua voce gli altri, finalmente, non conteranno più nulla!
Voglio dire: non c’è proprio nessun’altro con le idee di Veronesi e 20 anni in meno a cui il prof potrebbe fornire il suo appoggio? Il problema è la popolarità? Ma è proprio la presenza di personalità ingombranti che ostacola l’ascesa degli emergenti sui quali bisogna pur investire!
(almeno) Ad 80 anni ci vuole il pensionamento forzato dei politici: quindi candidature negate a chi ha più di 75 anni.
Ha perfettamente ragione Mangiapreti, però qui in Lombardia da vent’anni non ci fanno vedere se non le stesse facce: Calderoli col suo maiale da passeggio, Bossi che probabilmente verrà imbalsamato e portato in giro come la statua della madonna, Formigoni cha appare al TG regionale con l’occhio spiritato come se dovesse scoprire l’America, la Moratti sindaco di Milano, e qualche volta, con effetto scomparsa, qualche ombra dell’opposizione che pronuncia un aforisma. C’è una intera generazione che è sparita dalla vita ed è sparita anche dallo schermo.
Hanno fatto bene, anche perchè la Binetti è furibonda. Ogni candidatura laica e illiminata rende più difficile la convivenza con i teodem che gradireei si sbrigassero a raggiungere i neodc che li aspettano
In effetti leggere della frustrazione della Binetti fa piacere anche a me.
Parla come se il partito democratico fosse lei … alla faccia del democratico!
Anzitutto il suo manifesto dei valori non è innegoziabile (come affermano i suoi padroni in vaticano) e poi non si capisce perché gli altri devono venire a patti con lei ma non lei con gli altri.
Se non è d’accordo perché non se ne va dal PD?
Pensa di contare così tanto? Secondo me allontana più voti (laicisti) di quelli che apporta (cattolicisti).
Però rimango della mia opinione. Posso capire che in questa campagna c’è poco tempo ma la domanda è: se ci fosse stato più tempo avrebbero proposto lo stesso Veronesi o investito su qualcuno “nuovo”? Siccome ritengo molto probabile la prima non abbuono giustificazioni: no a candidati con più di 75 anni.
Io mi domando cosa ci stanno a fare personalitá come il Dr. Veronesi e il Prof. Odifreddi nel PD (partitus Dei)?
Saluti
Gino
“non c’è proprio nessun’altro con le idee di Veronesi e 20 anni in meno a cui il prof potrebbe fornire il suo appoggio?”
Ci sarebbero, e anche più giovani, ma hanno dovuto andare all’estero per lavorare.
Questo è il bel risultato delle leggi oscurantiste propugnate dalla Chiesa.
Io comunque sono contentissimo della candidatura di Veronesi: uno dei migliori oncologi al mondo, universalmente rispettato, e abbastanza coraggioso da essere rimasto in Italia. Nonchè, lo sappiamo, già ottimo ministro della Sanità.
E infatti chi sono gli unici che sono andati in fibrillazione alla notizia? I TEODEM!!! Ma varda la combinasiùn!
E già! Veronesi ha tutti i titoli del mondo per essere un ottimo candidato, ma ha un difettuccio… è dichiaratamente laico e a favore della libertà di ricerca scientifica. Assolutamente inaccettabile per lor signori monsignori ed accoliti. Ad amministrare un ministero così importante è meglio un ignorante ma fedelmente baciapile, piuttosto che una persona competente e con grande esperienza, ma, ahimè, libero pensatore.
Pensateci bene, quando barrerete la scheda elettorale…
E’ vero, Veronesi ha i suoi anni, però ha una lucidità di pensiero che manca a tanti confusi cinquantenni. Inoltre in Lombardia la sua candidatura acquista anche il valore simbolico di contrastare la lobby di CL che mi dicono molto forte nella sanità. Poi ha fatto dar fuori di testa la Binetti (intervista al Giornale di oggi) e questo è già motivo di mio personale godimento 😆 anche se non so ancora chi voterò.
gino pieri,
e che devono fare lasciare il pd in mano alla binetti e a fioroni? Questa sarebbe la cosa peggiore, la binetti può sbraitare quanto vuole ma ormai è cosa fatta sia con i radicali che con veronesi. E che la binetti e fioroni sbraitino è il segnale migliore che qualcosa si sta smuovendo, che i laici stanno passando al contrattacco e il fatto che veronesi abbia detto che di temi sensibili non se e occuperà e solo un modo per zittire la binetti, per farla stare buona, ma quando si affronteranno questi temi in parlamento allora si vedrà quale sarà la maggioranza.
Umberto Veronesi (Milano, 28 novembre 1925), il nuovo che avanza, tanto vale che avessero tenuto Luigi Ciriaco De Mita (Nusco, 2 febbraio 1928)!!!
Qualche chicca su questo signore:
* Ha affermato che i termovalorizzatori non sono pericolosi[6] e che le quantità di diossina rilevate nelle zone circostanti agli stessi non superano le soglie di allarme. Uno studio dell’Istituto Oncologico Veneto, “Rischio di sarcoma in rapporto all’esposizione ambientale a diossine emesse dagli inceneritori”, fornisce dati differenti[7]. La Fondazione Veronesi, da lui diretta, riceve finanziamenti dalle industrie impegnate nella costruzione di alcuni inceneritori in Italia [8].
È favorevole agli Organismi geneticamente modificati. A marzo 2005, ad un convegno sulla comunicazione ambientale Veronesi affermò che a provocare il cancro, più che gli Ogm o le polveri sottili delle automobili, sarebbero le tossine contenute per esempio nella polenta, nelle patate, nella farina di mais o nel basilico. Questa affermazione provocò l’indignazione del movimento Slow Food, dei coltivatori di cibo biologico, dei movimenti contrari alla legalizzazione delle sementi transgeniche, di Beppe Grillo
cara daniela:
il pd E’ della Binetti e di Fioroni, il partito democratico E’ DEMOCRISTIANO e CATTOCOMUNISTA, non sono degli intrusi i teodem, bensì l’anima stessa di quel partito. Sono i pochi laici ad essere fuori posto. Il Pd và lasciato ai cattocomunisti.
L’unico partito laico rimasto è il Partito Socialista.
Veronesi Prof. Umberto Senatore a vita. È la cosa più giusta, secondo me.
La Binetti è furibonda per Veronesi, Castagnetti è preoccupato per i Radicali …
Tranquilli.
Il 27 febbraio ci sarà la “convention” dei cattolici del PD e c’è da aspettarsi che in quell’occasione Walter ‘Ma-Anche’ Veltroni “si copra” pure da quella parte con qualche candidatura cattolica di peso. Peccato che Padre Pio sia già morto, se no …
Professore ci repensi! La sua parola è semmpre ben accolta anche se non viene pronunciata in parlamento!
Lei si stà infilando in un ginepraio che non è consono ad uno scienziato
La politica è roba da marciapiede per gente che ama il compromesso,la scienza e la ricerca,lei mi insegna,persegue i suoi obiettivi con altri codici.
Se poi vuole solleticare il nostro io laico adversus Binetti e CO& faccia pure certamente le verremo dietro ma lo faccia con i MEDIA,con il Web con quello che vuole ma lasci perdere Veltroni e i suoi baciapile
L’immagine della Binetti sofferente mi ricolma di gioia 🙂
@Marco Melli, mi spieghi se sei contro gli inceneritori,come mai in Germania ne hanno cosi’ tanti, e non hanno poi tutti questi tumori? E tra l’altro sghignazzano alla faccia nostra incenerendo i rifiuti campani guadagnando fior di soldini, che PAGHIAMO NOI?
Ah e ripensandoci non era meglio avere gli inceneritori in Campania, visto che lo smaltimento indiscriminato in discarica, ha provocato nelle popolazioni che ci vivono vicino, un bel po di patologie nocive? Se ci fossero stati inceneritori sicuramente starebbero decisamente meglio.
E’ il cane che si morde la coda, con la differenziata, a parte il fatto che costa dannatamente, puoi soltanto smaltire solo una parte dei rifiuti, e l’altra parte in discarica inquina mille volete peggio degli inceneritori, onestamente io preferisco il male minore.
ok per Veronesi ministro della sanità.
ma veltroni dovrebbe anche indicare le persone che faranno parte del suo governo
(naturalmente in caso di vittoria alle elezioni)
@Cartman666
Stiamo attenti perchè la binetti quando soffre gode 😆
Io spero tanto che, con l’offerta di un seggio sicuro, Pierferdy riesca a farla sua!
Ma neanche io capisco perchè Veltroni non manda via la Binetti…che ci guadagna???
Come me..penso che anche tanti altri..senza di lei..farebbero un pensierino molto più concreto…
E poi…gli integralisti come lei, certo non votano PD!