Il tema della vita è entrato nella campagna elettorale: è troppo sperare che qualche partito si prodighi davvero per un altro valore non negoziabile come la libertà di educazione?
L’importante intervento del cardinale Scola all’Università Cattolica di Brescia, dove ha appunto auspicato l’esistenza di una pluralità di scuole e la realizzazione di una piena parità scolastica, potrebbe essere accusato di voler promuovere gli interessi di parte dei cattolici.
Ma l’esistenza di scuole non statali garantisce un principio morale fondamentale e irrinunciabile, che non è certo di parte: la libertà dei genitori di scegliere per i figli una scuola conforme alle proprie convinzioni. Infatti, la scuola dovrebbe proseguire il diritto naturale dei genitori di educare i figli, ed essere un complemento educativo della famiglia, mai un sostituto.
Ciò esige che lo Stato renda possibile una reale ed effettiva libertà di scelta, realizzando una vera parità scolastica e consentendo ai genitori di iscrivere i figli negli istituti più confacenti alle loro convinzioni. Lo Stato deve cioè garantire la possibilità che i genitori di sinistra possano mandare i figli in scuole di sinistra, quelli liberali in scuole liberali, quelli cattolici in scuole di ispirazione cattolica, ecc. Insomma, la posta in gioco non è la tutela degli interessi dei cattolici, bensì la salvaguardia della libertà delle famiglie di educare i figli secondo i propri valori e principi, quali che siano, purché non siano principi criminali.
Si dice che la scuola non statale è parziale, mentre la scuola dovrebbe essere indifferente-neutrale, presentando tutti i modelli di vita, in modo che lo studente scelga quello che più lo convince.
Ma, per poter scegliere, bisogna avere senso critico, ed è raro che un adolescente sia capace di discernere autonomamente, senza farsi condizionare. Non è dunque meglio che venga indirizzato dai genitori?
All’università, poi, sceglierà da solo. […]
Il testo integrale dell’articolo di Giacomo Samek Lodovici è stato pubblicato ieri su “Avvenire”
Il confronto con chi la pensa diversamente, dalle parti d’Oltretevere, ormai fa più paura del diavolo. Meglio ancora: il “diverso” è considerato il diavolo, e dunque occorre proteggere i bimbi cattolici dalle sue tentazioni”. Poiché non possono più chiudere i diversi in un ghetto, se ne stanno costruendo uno solo per loro.
Sarebbe questa la ricchezza del pensiero cattolico?
Non sapevo che esistesse una matematica “liberale” o “di sinistra” o “cattolica”. Il problema è che la nostra scuola è diventata l’ente di propaganda del superfluo e molte materie che sono inserite sul piano curriculare (a partire dalla religione) possono benissimo essere tolte dalla scuola. Purtroppo la nostra scuola è organizzata secondo esigenze amministrative e non didattiche. Anche i programmi delle materie “umanistiche” retaggio della scuola retorico-gentiliana potrebbero essere sensibilmente ridotti. Noi abbiamo ancora una scuola “ideologica” e questo è il dramma. Sarebbe un po’ come se uno fosse ricoverato in ospedale per subire un intervento, però nel contempo arriva il prete a fargli un’ora di religione, poi arriva un altro a vendergli le saponette e poi deve anche fare una gita a visitare i monumenti della città e così via…
si si, facciamo anche una bella sovvenzione alla costruzione di madrasse ove costituire scuole coraniche, con tanto di muezzin che sbraita mentre la chiesa (antistante per par condicio) gli suona le campane sopra!
“un altro valore non negoziabile come la libertà di educazione”
“la libertà dei genitori di scegliere per i figli (una scuola conforme alle proprie convinzioni)”
ma dove è stabilito il diritto naturale a plagiare i figli?
ad esporli ad una esperienza limitata della realtà?
questi hanno preso delle cose che fanno male, e hanno tanto bisogno di aiuto.
@ Silesio
certo che esiste: ad esempio, per i cattolici 1=3
Io proporrei un passo in più: che si costruissero una piattaforma al largo dove le scuole sono come vogliono loro, la sanità funziona come vogliono loro, la laicità ha il significato cui attribuiscono loro, l’omossessualità è condannata moralmente come ritengono giusto loro (anche se i preti possono praticarla ma non esibirla), le malattie incurabili bisogna tenersele per forza anche se provocano sofferenze inumane che per legge bisogna sorbirsi proprio come piace a loro: che facessero questo andandosene finalmente fuori dai…
…dai confini del nostro stato, no? 🙂
Parità scolastica=diritto di istruzione per tutti, ricchi e poveri. L’adesione a convincimenti politici o religiosi fa parte delle libere scelte individuali. Dio è un’opinione scientificamente indimostrabile e perciò non può essere posto alla base dell’insegnamento scolastico.
ma si sono rincretiniti in quel giornale? ma che vuole dire scuole di sinistra, scuole liberale, la scuola deve insegnare la tolleranza e il rispetto, la laicità e la democrazia.
Sarebbe il primo passo per poter, in un secondo momento, ghettizzare e poi mettere fuori legge le scuole non cattoliche.
Giustissimissimo!!
Noi siamo una sana famiglia pastafariana, vogliamo educare i nostri figli ai supremi valori Pastafarian.
Quindi esigiamo scuole pastafariane, palestre pastafariane, centri culturali pastafariani, cinema pastafariani, discoteche pastafariane ecc ecc..
Ecchecavolo, non vorrete mica mescolarvi con gli altri! 😉
Finalmente una proposta concreta e intelligente di riforma del sistema scolastico: le scuole suddivise a seconda dell’ideologia dei genitori, con insegnanti e programmi scelti di conseguenza. E i ragazzi fino all’università non dovranno conoscere altre idee se non quelle dei loro genitori e dei loro docenti: sicuramente un’ottima strategia per formare cittadini consapevoli!
Gli insegnanti suddivisi in graduatorie di destra, sinistra, centro, cattoliche, evangeliche, islamiche ecc. Come sarà il programma di matematica di una scuola di destra, sarà vietato il numero 1789 perchè ricorda la rivoluzione francese? 🙂
Ma non si rendono conto di essere fuori di testa?
Questi bisogna che si curino.
Mi sembra che l’articolo metta chiaramente le carte in tavola. Si parla, stranamente, senza mezze parole.
Sull’Avvenire ammettono ormai senza pudore che l’indottrinamento delle giovani menti è qualcosa di essenziale. Bisogna che avvenga fin dalla più giovane età quando l’individuo non ha ancora acquisito capacità critiche.
Esigono quindi libertà di indottrinamento, vogliono e chiedono a gran voce che sia dato ampio spazio all’indottrinamento cattolico. Nel far questo concedono, caritatevolmente, l’esistenza di altre scuole di indottrinamento che plagino i giovani secondo idee di sinistra, liberali, etc..
Le parole di Dawkins sul lavaggio del cervello imposto ai bambini e ai giovani risuonano più vere che mai.
Quello che mi consola un poco è che ciò che viene auspicato dalle gerarchie cattoliche non sia la realtà effettiva attuale, almeno non in gran parte. Io mi sono diplomato esattamente venti anni fa al Liceo Scientifico Statale, ora mia nipote (la figlia di mia sorella) sta frequentando pure un Liceo Scientifico Statale, ed entrambi possiamo dire di non avere mai avuto professori che fossero proni al volere dei preti. Non so se siamo stati particolarmente fortunati (personalmente l’ora alternativa fu introdotta quando frequentavo la classe IV e ne approfittai immediatamente; mia nipote se ne avvalsa sin da subito); comunque la possibilità di far valere i propri diritti esiste.
O forse, appunto, siamo solo stati molto fortunati.
Cito: “Non sapevo che esistesse una matematica “liberale” o “di sinistra” o “cattolica”.”
Vuoi un esempio di matematica cattolica?
Gesù muore venerdì e risorge domenica. Per me fra un evento e l’altro passano due giorni, per i cattolici tre. Altre anomalie si possono trovare nei quaranta giorni della quaresima, però non so bene come funziona. (Ma queste sono stupidaggini)
Non voglio addentrarmi nelle scienze naturali e parlare di evoluzionismo e altri temi “scottanti”.
Mi vengono i brividi per la rabbia…
Pessimo Avvenire ci attende se queste cervellotiche idee verranno realizzate.
E, se vince Berluska, state tranquilli che le metteranno subito in pratica. La pessima riforma Moratti dovrebbe insegnare qualcosa.