Quello dei medici un “fantomatico documento”. Il quotidiano della Conferenza episcopale italiana (Cei), “Avvenire”, attacca il documento diffuso ieri dalla Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), il testo che scende in campo in difesa della 194, per la pillola del giorno dopo, per la pillola abortiva Ru486, per la diagnosi pre-impianto nella fecondazione assistita e per l’assistenza ai neonati estremamente prematuri. “L’accusa di falso la respingo come idea offensiva e balzana. Non scherziamo su queste cose”, ha affermato il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Antonio Panti. Mentre il presidente nazionale degli Ordini dei Medici respinge gli attacchi sui colpi di mano: “Il nostro è un documento di civiltà, convivenza, di rispetto per tutti. E’ una puntualizzazione delle nostre norme codicistiche su temi oggi oggetto di dibattito molto acceso e il nostro codice non è falso. Colpi di mano su questi temi non se ne fanno”.
E annuncia che proporrà un incontro di due giorni con i medici cattolici “il primo giorno per affrontare la scienza, il secondo giorno la coscienza”. Secondo “Avvenire” il documento “choc” non è però quello votato dal consiglio dei 103 presidenti degli Ordini provinciali dei medici. Si tratta “di un fantomatico documento”, afferma il giornale cattolico: il consiglio nazionale della Fnomceo – spiega “Avvenire” – aveva in realtà approvato una riflessione in nove cartelle sul ruolo dei medici nella società. “Strane manovre – si legge nell’occhiello dell’articolo – l’assemblea approva una relazione sulle politiche sanitarie in vista delle prossime elezioni. Invece alle agenzie di stampa ne viene inviata una su pillola abortiva e assistenza neo-natale”. “Faccio parte del comitato ristretto che ha redatto il documento. Un gruppo dove ci sono anche esponenti di varie filosofie”, ha riferito quindi Panti. Il dibattito è stato intenso nel comitato ristretto e il documento scaturito “é stato distribuito in cartella già venerdì mattina e illustrato, insieme ad altri documenti presenti in cartella, ai presidenti degli ordini. Non è stato cambiato nessun testo. E’ stato approvato tal quale”. “Non è un testo fatto all’ultimo momento ed è stato presentato a una riunione ufficiale, non clandestina, ci sono dei verbali”, ha detto Panti. “Abbiamo radunato chi aveva steso il codice deontologico. Il testo è stato perfezionato, valutato, era tra i documenti presentati al comitato centrale della Fnomceo.
Tutti i presidenti degli ordini sono stati sollecitati a muovere rilievi e osservazioni. Questa é stata la procedura”, ha sottolineato Bianco. Infine la 194: “Dire viva alla 194 non è dire viva all’aborto, lo spirito non é inneggiarlo, ma prevenirlo”. Tante le reazioni nel day-after del documento dei medici, a partire dal ministro della Salute, Livia Turco: “E’ senza precedenti, molto importante e di grandissimo rilievo”. Se i medici hanno sentito il bisogno di intervenire “vuol dire che anche loro hanno avvertito un pericolo e hanno sentito il dovere di rassicurare il clima mettendoci la voce dell’esperienza clinica e del sapere medico”. A favore dei medici Anna Finocchiaro, candidata del Pd alla guida della Regione Sicilia e presidente dei senatori Democratici che parla di “incomprensibili attacchi”, Tommaso Pellegrino (Verdi), Vittoria Franco (Pd), Silvana Mura (Idv). Pino Sgobio, capogruppo del PdCI alla camera dei Deputati dice “no all’ ingerenza della Chiesa, la 194 è legge di civiltà”. Risponde Luca Volonté, capogruppo dell’Udc alla Camera: “Ingerenza della Chiesa sulla 194? Siamo alle allucinazioni collettive” e parla di barbarie in merito alla Ru486. Per Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia, al di là delle polemiche sull’ordine dei medici, la 194 “é una buona legge che va pienamente attuata”. Critico sul documento dei medici il senatore Alfredo Mantovano (An) che parla di “manipolazione contro la salute delle donne”. Per Donatella Poretti (Rnp) ora é evidente che il “vero scontro è fra scienza e integralismo religioso”.
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‘AVVENIRE’ BOCCIA CANDIDATURA VERONESI PER PD/ANSA (di Elisa Pinna)
Ad “Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, la candidatura di Umberto Veronesi come capolista del Partito Democratico in Lombardia non piace. Insieme a lui – ma ciò in qualche modo era scontato – viene bocciata la presenza di esponenti radicali nelle liste di Walter Veltroni. L’identikit del medico oncologo di fama internazionale, già ministro della Sanità del primo governo Prodi, non corrisponde infatti all'”antropologia di riferimento” che deve guidare le scelte dell’elettorato cattolico, spiega il giornale di proprietà della Cei, in un editoriale firmato da Francesco D’Agostino. In un’altra pagina del quotidiano, intanto, il direttore Dino Boffo ammette apertamente il timore che la lista anti-abortista di Giuliano Ferrara faccia disperdere voti cattolici a scapito di formazioni più collaudate.
Le perplessità di ‘Avvenire’ non sembrano però condizionare il direttore del “Foglio”, che oggi ha assistito in prima fila alla messa celebrata da papa Ratzinger in una parrocchia romana, si è inchinato per il baciamano di fronte a Benedetto XVI, ha scambiato alcune battute con il cardinale vicario Camillo Ruini ed ha salutato il direttore dell’Osservatore Romano”, Gian Maria Vian. Via via che la campagna elettorale avanza, ‘Avvenire’ si trasforma in un crocevia strategico di opinioni autorevoli, giudizi, promozioni e stroncature delle formazioni politiche in corsa e delle mosse dei cattolici.
Francesco D’Agostino, giurista e docente universitario, osserva, nel suo editoriale, che esistono “candidati senza storia”, ma anche “candidati che hanno un volto, che hanno una densa storia, anche parlamentare, alle loro spalle; candidati la cui visione del mondo è stata esplicitata innumerevoli volte, attraverso dichiarazioni, pratiche politiche, libri, conferenze”. “E’ impossibile – esemplifica – ignorare la visione libertaria (e non liberale, come viene spesso arbitrariamente presentata) di chi ha sempre militato nel Partito Radicale”. “E’ impossibile – incalza – ignorare quale sia l’antropologia di Umberto Veronesi”. “Gli esempi – si legge – potrebbero moltiplicarsi. Da visioni antropologiche ‘riduzionistiche’ (come quella radicale o quella di Veronesi), derivano inevitabilmente – ammonisce D’Agostino – ampie conseguenze sul piano delle scelte politiche, non solo per quel che concerne i temi che oggi vengono definiti ‘eticamente sensibili’ (dalla procreazione assistita all’eutanasia), ma anche per temi di ancor più ampio rilievo sociale, primi fra tutti quelli del matrimonio, della famiglia e delle adozioni”.
A favore della candidatura di Veronesi, si schiera subito il vicepresidente della Camera e cattolico Pierluigi Castagnetti, esponente del Pd. In soccorso del medico arriva anche una dichiarazione di Marco Pannella, che però sembra destinata a rafforzare i sospetti di “Avvenire”. “E’ una nostra icona, le idee, le posizioni che esprime, sono assolutamente le nostre” afferma il leader radicale. Sul fronte Ferrara, torna a parlare Dino Boffo, il direttore di “Avvenire” considerato uomo molto vicino al cardinale Ruini. “Ho stimato e stimo enormemente quanto Giuliano Ferrara sta facendo contro l’aborto”, scrive. “E tuttavia, continuo personalmente a pensare – aggiunge – che la lista Ferrara rischia di sottrarre voti importanti ad altre liste storicamente già affermate, dove la presenza dei cattolici è collaudata al punto che grazie ad essa si sono combattute e vinte negli ultimi anni alcune delle battaglie fondamentali per la vita. Per queste liste – afferma – penso che dovrà valere oggi più di ieri l’impegno a muoversi esattamente e puntualmente nel senso indicato dalla lista Ferrara”. Di diverso avviso invece, sempre su ‘Avvenire’, il direttore del Centro di bioetica dell’università Cattolica, Adriano Pessina, il quale assicura il suo sostegno, “da laico credente”, alla lista ‘Aborto? No, grazie’. Riferendosi al Pdl, rimarca che “l’area politica che più sembra sensibile a questi temi ha opposto finora il rifiuto di qualsiasi apparentamento elettorale, e costringe Ferrara a correre senza rete di protezione, ma non certo da solo”.
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Povera CEI! Quei brutti medici gli hanno rotto le uova nel paniere… Poverina.
Dopo gli “atei devoti” ora sbucano anche i “laici credenti”, e meno male che la chiesa non fa politica.
avvenire sta scadendo nel ridicolo, addirittura accusare l’ordine dei medici di produrre documenti falsi, fanno pena, e l’attacco insulso fatto a veronesi, voglio inventare una macchina del tempo e spedirli nel medioevo, lì si che si troverebbero meglio.
La chiesa cattolica è veramente affezzionata agl’ossimori, anzi la sua storia è fatta di ossimeri, oserei dire che la chiesa è un ossimoro: la trinità dell’unico dio, la vergine madre, gl’atei devoti, poi i laici credenti, ma i migliori devono ancora arrivare,
Io ho delle idee quali: l’ingerenza necessaria, l’unica libertà praticabile ec..
Solo una cosa può sconfiggere questa piaga, la cultura, la conoscenza, finchè metà degl’italiani crede a preti, streghe e tarocchi la vedo dura!!
La CEI di cosa si meraviglia che esistano categorie di persone, tipicamente quelle più istruite, che pensano con la propria testa? Si è forse dimenticata della profusione di documenti sottoscritti da medici e scienziati in occasione del referendum sulla legge 40?
Lo scandalo nello scandalo è che un attacco ingiustificato e gratuito come questo non venga condannato da nessuno. Che disgusto.
Complimenti a Volonté, solito sfacciato ipocrita.
Per il resto ma quale confronto con i medici cattolici? La CEI, ne tantomeno il suo pamphlet giornarliero hanno diritto d’intervenire su questo documento. Vadano al diavolo! (espressione che senz’altro comprenderanno)
Meno male che la chiesa non fa politica….
Si difenderanno appellandosi alla libertà di espressione di un giornale (l’Avvenire) che è indipendente dalla chiesa (buummm!!)
ma chi ha detto che la Chiesa non fa politica?
La fa eccome!!!!
Vedrete alle prossime votazione quale sarà la sua influenza.
Forza CEI.
CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano)
ha il compito di certificare la qualità dei prodotti, scopo meritorio vista la propensione alla truffa dei vari capitalisti (non solo l’oste diluisce il vino con acqua, c’è anche il disgraziato che usa il metanolo).
L’altra CEI (conferenza episcopale italiana) invece con grande sicumera pretende di certificare di tutto mettendo a repentaglio la salute di chi ha la sventura di credere al loro “marchio”: è di qualche settimana fa l’inchiesta sulle cure psico-cattoliche per “guarire” omossesualità. Come certificatori sono screditati: va ribadito ovunque con la dovuta veemenza.
Se mi serve un gastroenterologo, ecc mi rivolgo all’ordine dei medici non al vescovo: giù le mani dalla mia salute!
Questo episodio evoca quasi uno scenario di guerra. E’ comunque una vergogna (ed un macabro segno di involuzione storica) che la chiesa trasformi una competizione elettorale in un referendum religioso.
Comunque, la CEI sta decisamente esagerando. Hanno perso del tutto quel (poco) senso della misura che avevano.
Mi ha colpito l’esaltazione della differenza tra “libertario” e “liberale” indicata dall’avvenire.
Risulta evidente come la “libertà” risulta indigesta a tali signori.
Comunque massima solidarietà a Veronesi, sarà anche un barone della medicina, di certo però ha salvato più vite umane lui di tutti i preti di questo mondo..
Riferendosi al Pdl, rimarca che “l’area politica che più sembra sensibile a questi temi ha opposto finora il rifiuto di qualsiasi apparentamento elettorale, e costringe Ferrara a correre senza rete di protezione, ma non certo da solo”.
che tradotto vuol dire: i cattoliuci devonoi votare pdl. se questa non è una vera e propria indicazione di voto…
Se stiamo sul campo giuridico, che poi è l’unica cosa che conta, la Chiesa può fare politica, e di fatto la fà.
La Chiesa può dare indicazioni di voto eccome. Non vi è nessuna legge che lo impedisca, ma anzi, la costituzione garantisce a chiunque di fare propaganda politica.
Vero è che la Chiesa ha lei stessa deciso di non fare politica spiccia, ma è una sua decisione sempre revocabile.
la CEI, non quella elettrotecnica, l’altra, sta aprofittando della crisi creata con la caduta del governo Prodi: un’occasione così non possono perderla. Stanno sfruttando lo shock amplificandolo, occorre una risposta precisa e dura che li ridimensioni.
La CEI fa un’accusa palesemente fasulla [la millenaria esperienza dell’Inquisizione] all’ordine dei medici, l’ordine si difende e dal punto di vista comunicativo, vista la mania dei media alla semplificazione, fa un errore, difendersi significa sentirsi imputati e già questo per molti è quasi colpa.
In questi casi occorre applicare altre tecniche, partire all’attacco oppure generare un paradosso.
un esempio? pensate di essere accusati di furto , che fate? vi difendete dicendo che non è vero? ma è noto i ladri sono anche bugiardi e allora? unica uscita è dichiararsi ladro di tutti anzi di tutti i portafogli invitando i presenti a controllare : tutti controllano e ve la cavate.
p.s. non sempre funziona: se non c’è un vero ladro nei paraggi sono guai.
Auguro alla Binetti, a Ferrara e al direttore dell’Avvenire (di cui non so neanche il nome e francamente neanche mi interessa conoscere) di vivere almeno 110 anni in perfetta ed ottima salute; tuttavia scommetterei qualsiasi cifra sul fatto che nella malaugurata ipotesi dell’insorgere di qualche tumore o cancro sul proprio corpo, i signori suddetti sarebbero i primi ad accorrere al centro antitumori del Prof. Veronesi.
Oppure si ricoverano in una clinica svizzera dove i moniti della Chiesa e del Vaticano rimangono fuori nel parcheggio.
La chiesa fa politica eccome!!!
Vi assicuro che faranno peggio del 1948
@Matteo
Ti assicuro 50 anni di dittatura comunista e atea:dovrai ringraziare la chiesa per il 48.
Se uno stato straniero, attraverso i suoi emissari infiltrati in Italia, si permettesse di interferire in decisioni politiche italiane quali la scelta dei candidati di un partito, credo che il nostro ministro degli esteri, esaurita la nobilissima ma un po’ scontata missione sulla moratoria contro la pena di morte, dovrebbe convocare l’ambasciatore di quel paese e chiedergli di cessare l’interferenza. Anche se fosse in carica per il solo disbrigo degli affari correnti.
Spiacente. Ma l’interferenza che dici tu si chiama semplicemente LIBERTA’ DI PAROLA.
E’ costituzionalemente garantita.
Se non ti piace affar tuo.
L’Italia opta per la democrazia.
Se a te piace la dittuatura affari tuoi.
Non siamo obbligati ad accontentare le paturnie di chichessia….
Con stima.
mi chiedo se essere laico liberale libertario possa divenira oggetto del codice penale.
finalmrnte l’ordine dei medici italiani ha espresso un’opinione che ,essendo liberale e libertaria, ha prontamente suscitato l’indignazione del direttore dell’ AVVENIRE il quale e’ sicuramente intelligente e preparato ma ha chiaramente manifestato la SUA MALAFEDE
Qualcuno quereli L’Avvenire per le FALSITA’ (queste sì!) che ha scritto…
peccato per i vescovi che nessuno di questi atei devoti e laici credenti abbia avuto ancora la brillante idea di prendere i voti e riempire così monasteri e conventi sempre più vuoti.
Forse Gigio non sa che quella che lui chiama libertà di parola, secondo il concordato si chiama interferenza. Non mi risulta che alcun organo ufficiale italiano si sia mai pronunciato a proposito della cooptazione di un papa o di un cardinale o di un vescovo e nemmeno di un parroco. Per questo la chiesa si prende alcuni miliardi di cui non deve neppure render conto. E non può certo insegnarci la democrazia che piace a Gigio, basta guardare a come viene democraticamente eletto il papa.
Allora portami pure l’articolo del concordato in cui si dice questo, che lo commentiamo assieme……
Sull’organo ufficiale italiano ti dico solo che se esso manifesta un’opinione è libero di farlo, e la chiesa di rispondere.
Anche perchè l’organo ufficiale di stato si esprime spesso e volentieri sulla chiesa.
Basta vedre il governo uscente.
Mai sentito nessuno dei governanti uscenti dire nulla sulla Chiesa?
he he he
Piuttosto: portami l’articolo del concordato.
x giol
“qualcuno quereli l’avvenire”
…….
No, giol, non è così che funziona….. “QUALCUNO”…..
Querelalo tu!!!! E’ nel tuo diritto.
“Qualcuno quereli” è un ritornello palloso, da strada, e inutile.
Fai una cosa dopo, quando esci passi dai carabinieri ed esponi formale querela.
Dai che gliela facciamo pagare….
proposta seria : cure mediche VIETATE a tutti i vescovi della CEI
@ strangerinworld
Se ti candidi e lo metti come punto di programma ti voto.
X Icaro.
Non so se nel 1948 la chiesa ha impedito ‘la dittaura comunista e atea’ (ti ricordo che la Costituzione tuttora in vigore e validissima nei suoi principi fondamentali è stata concordata nel 1946 tra le forze cattoliche, socialiste, comuniste e liberali che si erano impegnate in una lotta al nazifascismo che non ha certo visto la chiesa come Vaticano in prima fila)… mentre mi risulta che ‘quei’ comunisti e socialisti hanno sempre difeso questi principi, allora e in seguito, e che il partito di ispirazione cattolica di allora (la DC di De Gasperi) si è dovuta mettere spesso in urto con le gerarchie ecclesistiche proprio per mantenere fede al patto costituzionale.
Ma soprattutto, se fosse stato per ‘quella’ chiesa (non per molti cattolici) tante conquiste della democrazia (dalle rivendicazioni sociali alla emancipazione della donna, solo per citarne alcune) non sarebbero mai state possibili… E oggi purtroppo in tanti settori della cattolicità, Vaticano in testa, è ‘quella’ la chiesa che si tenta di riesumare.
Invece di mettere “limiti alla scienza” mettiamo dei “limiti al Vaticano ed alla CEI”!!!!!!!
E’ veramente l’ora di finirla,libertà di parola,d’accordo ma qui si sta spudoratamente oltrpassando il limite.Il Vaticano e la CEI devono farsene una ragione:l’Italia é popolata non solo da credenti cattolici,ma da credenti di altre religioni,atei,agnostici etc.ogni credo è degno di rispetto è l’unica verità e morale non è quella cattolica.Questa dovrebbe essere la vera democrazia.
Ma invece di porre dei “limiti alla scienza”possiamo mettere “limiti alla CEI ed al Vaticano”????
Sarebbe ora di finirla,d’accordo con la libertà di parola e di opinione,ma qui si sta spudoratamente oltrepassando il limite.In Italia vivono credenti cattolici,di altre religioni,atei,agnostici etc.La verità e l’etica della Chiesa cattolica è una delle tante ed in una vera democrazia non DEVE prevalere e non deve ESSERE IMPOSTA a tutti.
da quando libertà di parola equivale a libertà di insulto? da mai, infatti la diffamazione, l’ingiuria sono reati
detto questo non tutto si risolve in tribunale, i tempi geologici di una causa sono tali da garantire al diffamatore grande prosprità, ora occorre una risposta pubblica chiara con la stessa velocità e incisività degli slogan da branditi dalla CEI.
dare a uno del bugiardo è una pratica retorica fantastica, un cortocircuito, occorre un guizzo di fantasia per rompere il meccanismo, le aule di un tribunale vanno anche bene ma tra 10 anni(tempo medio di una causa) che ce ne facciamo?
Quindi esercizio: cosa rispondere alla CEI per rispondere “a brigante brigante e mezzo”?
Daniele Luttazzi dicci qualcosa . Petizione per riavere Luttazzi in televisione tutti i giorni alle 20:30 come antidoto a Ferrara.
in spagna se non ricordo male zapatero ha dichiarato persona non gradita il vescovo presidente della cee (conf episc esp) per le interferenze politiche nell’approvazione di una legge laica di quello stato. Perchè qui non succede?? perchè i nostri politici sono dei venduti e non fanno il loro dovere. ossia garantire ad ognuno il massimo della libertà senza intaccare quella degli altri. E’ questo che la chiesa non vuole! Nessuno obbliga i cattolici a divorziare, ad abortire, o a sposarsi tra gay!!Ma loro vogliono costringere tutti alle loro “direttive etiche”
rendetevi conto gente!
GPII fu più volte curato da fior di medici, i quali utilizzarono sicuramente scoperte effettuate da scianziati atei o quanto meno agnostici; comunque liberi pensatori. Ma in quel caso andava bene, la scienza non era quel mostro cattivone…
E lo stesso GPII fu lasciato morire evitando accuratamente l’accanimento terapeutico che invece, secondo la chiesa, dovrebbe subire chiunque altro per la “sacralità della vita”.
Insomma, siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri…
La CEI mi sembra sempre più un organo autoritario. Per questo che sguazzava così bene in Cile e Argentina degli anni 70 e 80.