Come la scienza spiega i cosiddetti miracoli

Quando la chiesa dichiara ufficialmente un miracolo, i credenti sono indotti a pensare che qualunque spiegazione naturalistica del presunto evento sia impossibile, e che la scienza ne risulti irrimediabilmente sconfitta.
In realtà, la definizione di miracolo quale “evento che supera le leggi di natura” riflette solo una carenza attuale di valide spiegazioni, che risulteranno in genere possibili in un secondo tempo; e di ciò la chiesa approfitta opportunisticamente.
In generale, solo pochi fra le migliaia di eventi ritenuti miracolosi dalla ‘vox populi’ ottengono l’appprovazione della chiesa, solitamente in occasione di processi di beatificazione e canonizzazione. Tali presunti fenomeni, quasi sempre di natura medica, hanno, secondo la chiesa, superato pienamente sia il giudizio medico che quello teologico e, specie in questi ultimi anni, a motivo della estrema prudenza delle commissioni, risulterebbero assolutamente incontrovertibili. Ma è davvero così?
Agli scettici, purtroppo, in genere interessa poco “sporcarsi le mani”, lavorando direttamente sui documenti ecclesiali. Ma invece ne varrebbe assolutamente la pena, anche come contributo alla ricerca medica.
“Miracoli sotto inchiesta” di Francesco D’Alpa, responsabile dell’Osservatorio UAAR sui fenomeni religiosi (Edizioni Laiko.it, Catania, 2008) fornisce un inedito contributo al dibattito, discutendo approfonditamente due eventi ‘riconosciuti’ ufficialmente come miracolosi, in tempi recenti, dalla chiesa: la nascita di un figlio ad una donna ritenuta assolutamente sterile, e la guarigione di un tumore osseo (il 65mo miracolo di Lourdes). L’esame accurato degli atti processuali ed una revisione della letteratura medica disponibile permette infatti di constatare l’infondatezza delle affermazioni sia delle commissioni mediche che di quelle teologiche, e suggeriscono una spiegazione biologica alternativa.
Il saggio analizza in dettaglio anche altri due casi di presunti prodigi (la lacrimazione di due statue di Padre Pio a Messina e Castel di Iudica), questa volta sostenuti dalla sola “credulità popolare” o da presunte prove laboratoristiche
Una estratto di questo volume è disponibile sul sito dell’UAAR.
Sempre a cura di Francesco D’Alpa, segnaliamo l’aggiornamento della scheda I miracoli, fra scienza e teologia – FAQ.

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18 commenti

Luciano

A Lourdes ci vanno milioni di persone, e la stragrandissima maggioranza non ottiene nessuna grazia. Poi l’eccezione che conferma la regola c’è sempre e del resto anche le diagnosi mediche possono rivelarsi incomplete e dar luogo a “guarigioni miracolose”. Anche sulle guarigioni e i miracoli di Gesù ci andrei cauto. I rotoli di Qumran, per esempio, dimostrano, che quello della resurrezione era un rito praticato dalla setta essena, mentre noi, uomini moderni, lo riteniamo un letterale risveglio da morte. Ma per gli ebrei di 2000 anni fa il termine resurrezione aveva un’altro significato.

Lorenzo G.

A proposito, se non ricordo male (correggetemi se sbaglio), diversi di quella sessantina di miracoli riconosciuti ufficialmente dalla chiesa sono dovuti, con ogni probabilità, a casi di regressione spontanea di tumori. Essendo questi casi, ahimè, alquanto rari e poco conosciuti dalla gente, quando si verificano si grida subito al miracolo, perchè si pensa che non sia possibile. In effetti un miracolo, in un certo senso, ci sarebbe, ma del tutto…naturale e scientifico, senza l’intervento di alcuna presunta divinità; potrebbe considerarsi tale, se vogliamo, solo in virtù della sua eccezionalità (comunque non impossibile). Mi risulta – sempre salvo errore – che questi “miracoli della natura” siano un campo assolutamente poco o per nulla esplorato dalla scienza medica, mentre varrebbe senz’altro la pena cercare di saperne molto di più, come e perchè si verificano, e cercare un modo per farli accadere più spesso, visto che, come si diceva, sono eventi del tutto naturali, per quanto molto rari, e quindi niente affatto impossibili.

Bruno Gualerzi

Va da sé che servono enormemente, soprattutto nei confronti di chi ha bisogno di conferme ‘scientifiche’ per credere senza remore ai miracoli, sottoporli alle verifiche più accurate per farne conoscere la natura per niente miracolosa… ma con due possibili – e verificabili – inconvenienti:
a) le verifiche più accurate proprio dal punto di vista laboratoristico le fa quasi sicuramente la chiesa (come mi pare sostenga in polemica col mondo laico – che non vuole ‘sporcarsi le mani’ – anche l’autore UAAR) perchè lei più di tutti ha interesse a dimostrare quanto scrupolo scientifico ponga nell’analizzare un evento ritenuto miracoloso, anticipando ogni possibile smentita conquistando così credibilità;
b) proprio la verifica scientificamente condotta, e proprio in considerazione del fatto che la scienza non può, allo stato delle conoscenze, ‘spiegare’ ogni fenomeno, può in questo modo soianare la strada a chi intende avallare come ‘miracoloso’ ogni fenomeno non spegabile al presente.
Questo per dire che, per indispensabile che sia l’impegno scientifico, da solo non può bastare, e anzi in certi casi può diventare addirittura controproducente. In altre parole va sempre accompagnato dai tanti argomenti che possono dimostrare per altra strada l’assurdità dei cosiddetti miracoli.

Daniela

per bruno,
ma la chiesa non fa analisi scientifiche, è una bufula, le conduce in modo approsimativo e sbrigativo e non accetta i risulatati delle analisi scientifiche svolte da altri soggetti come il cicap. Perciò la chiesa non fa analisi scientifiche e d’altronde sarebbe come spararsi sui piedi, ma le sue spiegazioni “scientifiche” sono solo bluff facilmente smascherabili e anche a volte imbarazzanti.

Jeeezuz

x Bruno Gualerzi
a) la chiesa ha spesso interesse a far credere che un miracolo sia veramente avvenuto. Inoltre le commissioni di inchiesta sui miracoli del vaticano sono ridicolmente piccole. Una manciata di “esperti”, tra cui gente che nulla a che fare con la materia trattata. La scienza si occuperebbe volentieri di certi “miracoli”, peccato che la Chiesa si rifiuti di fornire il materiale da esaminare…
b) bisogna appunto far capire alla gente che una cosa inspiegabile non per forza è miracolosa. Almeno che l’unificazione tra gravitazione e meccanica quantistica non sia materia teologica…

Sergio

Che assurdità: verificare scientificamente l’autenticità dei miracoli! Usare cioè la ragione per dimostrare che un evento è inspiegabile o solo spiegabile ipotizzando l’intervento di un essere di cui è impossibile asserire scientificamente, in modo incontrovertibile, l’esistenza.

La Chiesa è interessata alla credenza nei miracoli, ma un’inflazione di miracoli svaluterebbe ovviamente il senso del miracolo: è quindi necessario limitare il numero dei miracoli ovvero il riconoscimento. Il miracolo deve restare un evento possibile, ma raro.

E’ buffo, sorprendente, ridicolo che i miracoli siano tornati in auge ai nostri tempi, che vengano annunciati in televisione (ma solo in Italia o in Polonia o in altri paesi sottosviluppati), che le beatificazioni e canonizzazioni siano tornate ad essere degli eventi, molto pubblicizzati dalla RAI. Tutta pubblicità per la Chiesa (Wojtyla lo sapeva e ne ha fatto spregiudicatamente uso).

faidate

Molte di quelle che nel linguaggio comune si chiamano truffe, ai truffati appaiono come miracoli. I truffatori, quando scoperti, vengono arrestati, a meno che non esista una legge superiore che li protegge esaltandoli, magari beatificandoli. Se uno “gratta” va in prigione, se si gratta le mani fino a farle sanguinare diventa santo.

Bruno Gualerzi

X Daniela e Jeeezuz.
Forse mi sono espresso male. Nessun dubbio che la chiesa, appena può, fa passare per miracolo qualsiasi evento che ‘vox populi’ è ritenuto tale e, sempre fin che può, ricorre a ‘giustificazioni’ scientifiche risibili ma più che sufficenti per ‘confermare’ masse di devoti disposte a credere a tutto… ma tiene d’occhio anche, e per certi aspetti soprattutto, gli scettici, e non le mancano certo i mezzi e gli scienziati addomesticati per affrontare e manipolare a favore del ‘miracolo’ – e così guadagnare credibilità – anche i ritrovati più recenti della ricerca scientifica. E mi pare di aver capito che sia proprio in questo senso che Francesco D’Alpa invita la scienza laica a non abbassare troppo la guardia, a ‘sporcarsi le mani’, per non farsi trovare troppo disimpegnata di fronte ad una offensiva portata proprio sul terreno della verifica scientifica.
Ma è anche in questo senso (e per l’altra ragione cui accennavo al punto b) che il ricorso alla prova scientifica come unica arma per evidenziare l’inconsistenza dei cosdiddetti miracoli può, in certi casi, non essere sufficiente e, sempre in certi casi, perfino controproducente.

Silesio

La speranza in un “miracolo” offre comunque un sostegno psicologico che aiuta a non rassegnarsi alle malattie. Ciò che è miserando è che la chiesa, anche su queste umane speranze, ha costruito un business e un sistema di potere universale. Fino a mezzo secolo fa, le persone erano terrorizzate dal fatto che se non fossero andate in chiesa e non avessero seguito i principi religiosi, Dio avrebbe mandato loro delle disgrazie o delle malattie. Nella sua realtà, si trattava di un impero fondato sulla paura. E’ proprio in forza di questo terrore inculcato che possiamo interpretare fenomeni di accanimento di massa contro i “non credenti” o gli eretici. Bisognava dimostrare la propria fedeltà a Dio, per evitare malattie, disgrazie a sé a ai propri famigliari.

steve

Aspetto di vedere un mutilato a cui gli ricresce un arto o una statua della madonna che ride.

Cose mai viste. Insomma miracoli.

strangerinworld

Buoi e pecore hanno sempre bisogno di panem circenses e miracoli.

Portatore di Luce

mi sono sempre chiesto se oltre alle guarigioni miracolose (ossia inspiegabili) vengano prese in esame anche le morti miracolose (ossia inspiegabili). Esempio: un giovane calciatore, in perfetto stato di salute muore sul campo di calcio. Si pensa ad un aritmia cardiaca di tipo SD (sudden death) ma è in realtà solo un’ipotesi. Per poter dimostrare l’aritmia occorre un tracciato ECG che non si può fare a paziente morto. Perciò, a meno di riscontri autoptici di chiare anomalie nel sistema di conduzione dell’impulso cardiaco, non c’è certezza delle cause di morte. Allora anche queste sono morti miracolose! o sataniche?

Sergio

@ Steve

E invece questo miracolo è avvenuto (a un poveretto a cui era stata amputata la gamba se la ritrovò un giorno riattaccata): avvenne a Calanda in Spagna nel 1640 e Vittorio Messori ha scritto un libro su questa vicenda: “Il miracolo – Spagna 1640. Indagine sul più sconvolgente prodigio mariano”.
Filippo IV di Spagna ricevette a corte nel 1641 il miracolato, tale Pellicer, e in tempi più recenti persino Buñuel, nato a Calanda, non dubitava del miracolo (ma nel caso di Buñuel si può pensare a una specie di tifo paesano non privo di qualche ironia).

Messori arriva a dire: “Chi rifiutasse la verità di quanto avvenuto a Calanda quella sera di marzo della settimana di Passione del 1640 dovrebbe dubitare di tutta quanta la storia umana, compresi i fatti più certi perché più attestati.”

Un libro veramente penoso come il suo autore. Che crede persino che la colonnina di diaspro (el pilar, donde la Vergine del Pilar) venerata a Saragozza fu lasciata in ricordo da Maria Santissima nel 40 dopo Cristo in occasione della sua venuta (venuta, non apparizione) a Caesarea Augusta (l’odierna Saragozza) per confortare l’apostolo Santiago (Giacomo il Maggiore) e i primi iberici cristiani.

Se persino le persone con una certa formazione e cultura (Messori è uno storico) credono simili panzane figurarsi i poveri cristiani così cupidi miraculorum.

berardino.ripani

X Steve
vuoi un miracolo con ricrescita di zampetto? Siori e siori, c’abbiamo anche quello!
Vedi “il miracolo,1640……..” di Messori; ma il vero miracolo è la dimostrazione “razionale” (sic) fatta da messori quasi 400 anni dopo lo stupidifacente evento per intercessione della madonna del pilar! VI STUPIREMO CON EFFETTI SPECIALI SOLO CHE BUTTIATE IL CERVELLO ALLE ORTICHE O, (per i più navigati) PERINDE AC CADAVER !
saluti

Stefano Bottoni

Che esistano guarigioni (e anche morti) che la scienza ancora non sappia spiegare è innegabile: la scienza si trova in continuo “work in progress”, e ciò che oggi per noi è misterioso un domani troverà una spiegazione razionale. Non scordiamoci che appena 100 anni fa non esisteva una spiegazione plausibile di come il Sole e le stelle potessero restare accese, in quanto ancora non era stata scoperta la fusione nucleare!
Il fatto è che è vero che la Chiesa si basa soprattutto sull’ignoranza e dunque sulla superstizione popolare. Leggendo “Dio non è grande” di Christofer Hitchens, viene descritto un episodio in cui venne filmata la famigerata Teresa di Calcutta in un ambiente poco illuminato. Sviluppato il filmato, un alone di luce sembrava avvolgerla. L’operatore ha avuto un bel dire che si trattava di una pellicola sperimentale particolarmente sensibile e mai utilizzata prima, e che ciò spiegava tutto. Subito si urlò al miracolo. Tra l’altro, a quanto mi risulta, uno dei miracoli su cui si basa la sua santificazione.
E questo è solo un esempio…

Stefano Bottoni

@ Sergio

Ho letto anch’io questo episodio sul sito dell’UAAR… e giustamente veniva rimarcato il fatto che anche la ccar non lo strombazza ai quattro venti, cosa ben strana dato che sarebbe in effetti il “miracolo dei miracoli”.
Evidentemente anche lor signori monsignori sentono che c’è qualcosa sotto.

Carlo

Ho sempre pensato che i miracoli se davvero fossero avvenuti la chiesa se ne dovrebbe vergognare, perche a pochissimi perchè questa enorme ingiustizia, solo un ingiustizia che non riesco proprio a capire.

Bruno Gualerzi

Ma come, Carlo, mica pretenderai di ‘capire’ i disegni imperscrutabili del Creatore! Forse che il concetto che noi poveri mortali abbiamo di giustizia, magari distributiva, può essere preteso applicato dal nostro Padre Celeste? Ci ama, d’accordo, ma che ne sai tu in quanti modi può manifestarsi questo amore? E perché no facendoci magari soffrire…?
Dopo tutto dobbiamo pur pagare per lo sgarbo che gli abbiamo fatto quella volta là: noi ce lo possiamo anche dimenticare, ma Lui non è corto di memoria come noi!

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