Pubblicato, scaricabile gratuitamente, il nuovo numero dell’International Humanist News. In questo numero: omosessuali e diritti umani; diritti in materia di sessualità e riproduzione (IHEU)
Lussemburgo: il parlamento adotta una legge sull’eutanasia (Reuters)
Regno Unito: è tempo di separare Chiesa e Stato (Economist)
Emmanuelle Mignon: una Binetti francese? (Le Monde)
Un appello laico per la difesa della laicità francese
I protestanti francesi e la legge del 1905 sulla laicità (Libération)
USA: atei, una minoranza che comincia a farsi rispettare (CBS)
Perché c’è chi crede in Dio? Investiti quasi due milioni di sterline per saperlo (Times)
I santi cattolici, in vita, erano quasi tutti dei consacrati: perchè? Perché gli ordini e le diocesi ne sostengono economicamente la canonizzazione. Lo ammette Zenit.
molto interessante l’articolo del times: cercano le basi per la diffusa tara umana della credenza in dio. e lo fanno cercando di validare l’ipotesi che possa essere una caratteristica che da un vantaggio evolutivo.
ovvero cercano di spiegare il fenomeno della fede sulla base dell’evoluzione.
se trovassero evidenze a supporto di questa tesi, sarebbe una fregatura da entrambe le parti:
* i credenti si sentirebbero dire che la fede è un basso istinto con basi evolutive come grattarsi i coglioni per cacciare i parassiti o essere attratti dalle tette grosse perché ci assicurano che la potenziale partner è giovane, e questo sarebbe spiegato proprio grazie alla teoria dell’evoluzione che tanto poco amano
* gli atei, sulla base della teoria dell’evoluzione che tanto amano, si sentirebbero dire che essere credenti è un atteggiamento naturale e vantaggioso per l’evoluzione, o almeno lo è stato nelle ultime decine di migliaia di anni.
per hce,
la credenza in dio è come la superstizione, anche la superstione ha basi biologiche ed evolutive, ma l’uomo ha non solo un cervello primitivo caratterizzato da istinti ed emozioni, una parte irrazionale , ma anche una parte razionale, ed è quella parte che chi crede in dio non usa per niente, producendo danni incalcolabili, in morti e sofferenze.
@ HCE
Ciò che è naturale non è necessariamente morale. Nessun ateo riesumerebbe in quel modo il concetto di diritto naturale.
concordo con ernesto: “il diritto naturale”, interpretato brutalmente in chiave evoluzionista come “ciò che l’evoluzione ha prodotto ottimizzando le probabilità di successo della specie è anche giusto” (una forma di “ciò che è reale è razionale”), porta ad azioni che una qualsiasi etica moderna rifiuta, tra cui l’omicidio, la coartazione dei diritti civili e franco califano.