Intervista a Carlo Flamigni

Il circolo UAAR di Bologna ha realizzato un’intervista di una ventina di minuti a Carlo Flamigni, presidente onorario UAAR. E’ ora disponibile on line (la qualita audio, premettiamo, non è eccezionale), divisa su tre filmati.
Nella prima (6 minuti 17 secondi) Flamigni dichiara, tra l’altro: «Sono convinto che questa associazione [UAAR] potrebbe avere un forte impatto sulla vita sociale, filosofica, politica italiana se ci si rendesse conto (e non sono certamente il primo io a dirlo) della forza che hanno le persone non credenti, gli atei e gli agnostici, in Italia e in Europa».
«Dite “secondo me”: ognuno ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma ha anche il dovere di chiarire subito che non si tratta di verità assolute […] io non voglio dare del bugiardo ad un monsignore, ma voglio chiedergli la cosa piu’ semplice nel campo della laicità: quel “secondo me” che fa tutta la differenza, perchè se secondo lui è così, secondo me non è così: allora confrontiamoci, discutiamo, ma alla pari, da brave persone, ognuna delle quali riconosce che la sua verità può essere non accettata dall’altro».

2) Flamigni e la legge 194 (8:41 minuti)
«L’obiezione di coscienza era giustificabile per quei tempi [quando la legge 194 fu istituita]. Oggi il medico che decide di specializzarsi fa una scelta, e se decide di occuparsi della salute delle donne deve capire che la salute delle donne è anche questo, che non esiste una salute che si può separare dalle altre. La legge 194 protegge la salute delle donne».

3) Flamigni e la pillola del giorno dopo (5:50 minuti)
«[nel Comitato Nazionale per la Bioetica] La prima obiezione all’uso del levonorgestrel [pillola del giorno dopo] fu “fa abortire”. Ma questo andava contro tutte le definizioni scritte nei libri di medicina, perché per far abortire occorre che inizi una gravidanza. Se una gravidanza non inizia è un po’ difficile che ci sia un aborto. Seconda obiezione: “è occisiva” nei confronti dell’embrione (neanche “uccisiva”, e nemmeno questo termine esiste nei dizionari). […] Ma non ci sono prove che questa sostanza, il levonorgertrel inibisca l’impianto dell’embrione. […] Malgrado la mia opposizione, il Comitato scrisse un documento un
cui disse “l’obiezione di coscienza [per la pillola del giorno dopo] si può fare”. A distanza di due anni dalla pubblicazione di questo documento, il Karolinska Institutet di Stoccolma (grande istituto di ricerca nella biologia riproduttiva) ha fatto in vitro ricerche specifiche confrontando: niente, levonorgestrel e la pillola abortiva. A chiarissime lettera è stato scritto che mentre la pillola abortiva inibisce l’impianto, la pillola del giorno dopo no, assolutamente no, in nessun caso. Adesso la pillola del giorno dopo è lì che si aspetta le scuse del Santo Padre, ma stanno tardando…»

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Un commento

ci_acca

… e stasera qui a Bologna si replica con il secondo appuntamento, un incontro dedicato ai privilegi economico/finanziari di cui gode la beneamata ccar qui nello stivale.

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