Lettera aperta sulla legge 194

Alla cortese attenzione della giornalista Marina Valensise

Signora giornalista, questa mattina, alla trasmissione Prima Pagina di radio3, rispondendo ad una ascoltatrice, lei ha detto che Ferrara non mette in discussione la 194, ma piuttosto ne chiede la piena applicazione; subito dopo ha spiegato cos’è la moratoria, chiesta sempre dalla stessa lista: niente poco di meno che…aggiungere all’art.3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo: …diritto alla vita “DAL CONCEPIMENTO”! Sciocchezzuole!
Mi permetta una domanda.
Nel caso che codesta correzione, per fortuna improbabile, fosse introdotta, l’aborto diventerebbe omicidio, come lo è l’uccisione di un essere umano (nato e cittadino), secondo lei la 194 sarebbe ancora compatibile con questo principio universale che anche la nostra Costituzione dovrebbe accogliere?
Per favore, con onestà intellettuale e senso logico, le donne non sarebbero delle assassine (come peraltro già le si presenta, parlando in modo improprio di eugenetica o di genocidio) e quindi sottoposte alla legge penale? Perché mai un “feticidio” non dovrebbe essere trattato come un infanticidio?
In tutti i casi la 194 non potrebbe chiamarsi più a “tutela della maternità” (almeno che non si aggiunga la parola “obbligatoria”), ma piuttosto “legge per la protezione dell’embrione”, come si chiama in Polonia, dove c’è la PEGGIORE legge sull’aborto d’Europa, dove le donne vengono OBBLIGATE a partorire anche in condizioni di forte pericolo per la loro salute, cronaca docet.
Ma anche noi non siamo da meno prendendo la Polonia a modello: la legge 40 altro è una “legge per la protezione dell’embrione”, che acquista personalità giuridica, anziché una terapia dell’infertilità di chi vuol essere genitore responsabile ed amorevole, infatti in grottesca opposizione con la 194; non è un caso che il rinnovato accanimento per la messa in discussione di questa è semplicemente la LOGICA conseguenza di quella, che io auspico venga corretta, quella sì, senza dover ogni volta ricorrere alla magistratura. E, per favore, non mi venga a dire anche lei, secondo un luogo comune diffuso, che c’è un referendum che lo impedirebbe, perché è falso: se è vero che la nostra posizione non ha raggiunto l’obiettivo per quorum mancato, è altresì vero che chi ha promosso l’astensione, per appropriarsi indebitamente degli astensionisti fisiologici e di quelli per indifferenza o ignoranza della posta in gioco, NON HA “VINTO”; dire il contrario è mistificare, è mala fede.
Nella 194 c’è un capitolo importante sulla prevenzione, con l’istituzione dei consultori e il compito di diffondere l’informazione contraccettiva e l’educazione a una maternità e paternità consapevoli: era questo da potenziare e applicare meglio, non invocare restrittive applicazioni con toni terroristici e la criminalizzazione delle donne che si trovano, disgraziatamente, nel frangente di dover chiedere una ivg. Non parliamo poi della carenza di medici NON OBIETTORI, che la stessa legge prevede per ogni presidio medico, utile anche ad intervenire in tempi brevi, senza slittare oltre il termine.
Sono sgomenta e indignata di tanto isterismo su un tema così delicato, e che una donna come lei sostenga certe posizioni mi lascia oltremodo perplessa: la donna come contenitore biologico, animale da allevamento dove non ha voce in capitolo perchè altri decidono al suo posto.

Grazie dell’attenzione e cordiali saluti


Antonietta Dessolis

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11 commenti

Stefano Bottoni

Lettera lucidissima, puntuale e precisa. Occorrerebbe che TUTTI in Italia la leggessero.

alberto

condivido. in fondo chi abortisce sono le cattoliche,le laiche prendono la pillola.

Doriana Goracci

Ascolto spesso Rai tre alla mattina, sopratutto per via della lettura della stampa estera ed italiana. Ho provato da lunedì a dire la mia, stamattina mi stavo troppo avvelenando e così ho partorito Stato terminale,mandata anche a questo sito, si mi sfogo così,anche scrivendo come la signora Antonietta Dessolis, pur se io non potrei MAI concludere e veramente non l’ho mai fatto con”Sono sgomenta e indignata di tanto isterismo su un tema così delicato, e
che una donna come lei sostenga certe posizioni mi lascia oltremodo perplessa.Grazie dell’attenzione e cordiali saluti…”

Una donna come lei mi lascia perplessa, da ringraziare e dare i cordiali saluti? E’ meglio che io non dica più di tanto…Il contenuto invece della lettera è perfetto, giusto ma lo stiamo leggendo noi e quelli come noi. La realtà è che non è passato nessun intervento alla radio di donna e/o uomo che abbia stoppato sia pure per un minuto quella bocca come una cloaca piena di menzogne della giornalista Valvattelapesca.

E a proposito di giornaliste, racconto questa recente. Al Palazzo delle Esposizioni, ci lavora una persona a me molto cara (ometto sesso ed età per la sua condizione lavorativa precaria) che ha assistito all’irrompere isterico del “non sa chi sono io” con troupe strapazzata ed in ritardo,pensarono in molti ad una esaltata anche perchè il nome ripetuto strillando come se tutti sapessero le origini, a loro non diceva nulla, nemmeno a me, finchè non cercando su google ho/abbiamo saputo. Diana De Feo, moglie di Emilio Fede, *giornalista culturale* del Tg 1, che lui ha definito” la mia salvezza”.Ehh il paese degli Ordini e dell’Ordine!
Doriana Goracci

Marvin

Ma se il “feticidio” volontario è equiparato ad un omicidio, come si colloca l’aborto spontaneo? Se una donna perde un figlio (magari anche inconsciamente perché allo stadio poco più che di gastrula) è penalmente perseguibile? In ogni caso bisogna aprire un’inchiesta, e sarà il giudice a stabilire se c’è stato un reato.
Poniamo un altro caso, una gravidanza a rischio.
La signora Pina è stata avvertita che deve stare a riposo perchè rischia diperdere un bambino ma fa uno sforzo ed abortisce: è omicidio colposo? La signora ha preso tutte le precauzioni per salvaguardare la vita del figlio o con comportamento irresponsabile ne ha causato la morte? Sarà il processo a dirlo?
Mi scuso per la prolissità ma volevo evidenziare quella che per me è una enorme contraddizione sull’argomento che mi pare pochi hanno colto.

dadaLito

@ marvin

esiste sempre l’omicidio colposo. O quello preterintenzionale.

Sergio

@ Marvin

In effetti il problema è stato già posto (vedi per es. Udo Scarpelli, “Bioetica laica”, 1998, con nota introduttiva di Norberto Bobbio). E’ del resto logico che una donna incinta debba prendere tutte – ripeto tutte – le necessarie precauzioni per non mettere a repentaglio la vita del nascituro. In caso contrario avremo o omicidio colposo o omicidio tout court (o con il bel neologismo: feticidio) e sanzioni penali correspondenti.
Logicamente una donna incinta deve essere posta anche sotto stretta sorveglianza – da parte dei medici, dei preti, di Ferrara, e anche del marito. Quest’ultimo potrebbe essere ritenuto anche responsabile di concorso in omi o feticidio qualora non abbia ottemperato a tutti i suoi doveri di sorveglianza.
Tutto ciò può apparire grottesco e surreale, eppure – continuando l’odierno andazzo – sarà la logica conseguenza del terrorismo contro le donne che si sta riproponendo.
Fateci poi caso: sono sempre loro, gli uomini – i preti e i Ferrara – che si arrogano il diritto di stabilire ciò che è bene, come si devono comportare le donne. Gente che non procrea fra l’altro. Nemmeno Ferrara ha procreato pur non avendo fatto voto di castità. Signora Anselma, come avete fatto per evitare il feticidio? Pillola, spirale, coitus interruptus, creme spermicide o che altro? Tutte cose che Sua Santità, a cui suo marito ha stretto l’altro giorno la mano con espressione radiosa, condanna severamente.

piero

ho acceso come tutte le mattine la radio sintonizzata su rai 3 dopo un pò ho dovuto cambiare canale. Non ho potuto seguire le tesi sulla 194 della signora Valensise ma il tono e il fare riferimento a notizie scelte” fior da fiore” tutte a senso unico anche se da testate diverse ma ha trasformato un servizio pubblico di rassegna stampa comunque interessante anche fatto da persone di orientamento politico diverso in un pulpito.

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