Pakistan, Turchia e Thailandia bloccano l’accesso a YouTube

Il governo pakistano ha deciso di bloccare “fino a nuovo ordine” l’accesso degli internauti al sito di scambio di video YouTube, lo si è appreso domenica. Le autorità hanno ordinato a tutti i fornitori di servizi internet di chiudere gli accessi al sito per il suo “tenore blasfemo” e perchè attenta all’islam a causa di alcuni video diffusi da YouTube. Alcune fonti hanno sostenuto che il sito era stato interdetto perchè pubblicava le controverse caricature del profeta Maometto, riprodotte nuovamente dai giornali danesi all’inizio di febbraio.

Decisioni simili sono già stata prese in Turchia, Thailandia e Marocco. Uno dei principali provider, Micronet, ha indicato in un e-mail ai suoi abbonati che l’Autorità delle telecomunicazioni del Pakistan aveva dato ordine a tutti i provider di bloccare l’accesso a YouTube “a causa del tenore blasfemo dei video e dei contenuti” del sito. “Nel frattempo, coloro che utilizzano internet possono scrivere a YouTube.com per pretendere il ritiro dei video scioccanti, cosa che permetterebbe alle autorità di ordinare lo sblocco del sito”, si legge in questo e-mail.

A gennaio, un tribunale turco aveva già bloccato l’accesso al sito YouTube perchè conteneva dei video che offendevano il padre della nazione, Mustafa Kemal Atatürk, cosa che è reato in Turchia. Delle azioni simili erano state intraprese dalle autorità thailandesi – a causa di video che offendevano il re – e marocchine – perchè i video mostravano in questo caso i trattamenti inflitti dall’esercito marocchino agli abitanti del Sahara occidentale.

Fonte: Le Monde

7 commenti

Silesio

Se Maometto avesse potuto prevedere l’arrivo di internet (ma non era un profeta costui?) avrebbe potuto anche stabilire la pena per coloro che offendevano l’islam mediante visita di siti blasfemi. Pena: taglio di entrambi gli indici della mano al fine di reprimere l’uso del mouse.

Kull

La Turchia è attualmente impegnata nella persecuzione etnica dei Curdi, con il beneplacito di usa e israele di cui è fedele servitrice, quindi capiamo tutti i motivi per cui chiuda youtube…il Pakistan, altro fedele lacchè degli usa, forse si prepara a invalidare le elezioni che hanno sconfitto il dittatore amico di bush…

…non capisco però la Thailandia,

Kull.

forzalube

Del resto anche in Italia i provider sono costretti a bloccare l’accesso ai siti di giochi e scommesse che non hanno una concessione in Italia per via di assurde norme protezionistiche ammantate dall’ipocrisia del “gioco sicuro”.

salpetti

Questa vicenda, oltre a far correre ai ripari Youtube che si è scoperto vulnerabile, dimostra ancora una volta che la Rete è uno strumento libero e democratico di cui i grandi potentati (economici, politici, ideologici) hanno paura. Questa volta a causa di un grossolano errore il tentativo di censura è stato smascherato e denunciato, spero che in futuro la lotta alla censura non passi esclusivamente attraverso gli errori dei potenziali censori!!!

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