Il movimento palestinese Hamas continua ad usare personaggi dei cartoni animati per indottrinare i minori e allevarli alla cultura del martirio. Il 22 febbraio nella nuova puntata dello show tv «I pionieri del domani», condotto da una bambina, Saraas, e da un attore travestito da coniglio, gli integralisti minacciano di morte il vignettista danese che ha offeso il Profeta con i disegni satirici. […]
Il testo integrale dell’articolo di Guido Olimpio è stato pubblicato sul sito del Corriere: sullo stesso sito è possibile vedere il relativo video (sottotitoli in inglese).
Assolutamente agghiacciante!
Orribile! Non dovrebbero essere sufficienti forme di fanatismo religioso come queste per, quanto meno, far riflettere a cosa può portare, in determinati frangenti storici, la cultura religiosa?
D’altra parte noi siamo tenuti a commuoverci quando sentiamo le note di un inno nazionale, uno dei pochi passaggi da tutti conosciuti del quale recita: “Siam pronti alla morte, l’Italia chiemò”! Qui la viviamo come frase retorica, là è tragica realtà… ma a rifletterci bene la differenza è solo determinata da diverse, e però purtroppo sempre ricorrenti, circostanze storiche.
La cosa più insopportabile è che nessuno dei cosiddetti paesi islamici “moderati” prenda una decisa posizione nei confronti di realtà come queste e nessuno degli organismi internazionali e tanto meno dei governi occidentali opponga ferma condanna. Il tutto in nome dei reciproci interessi e dell’ipocrita volontà di tenersi buoni a vicenda.
Gli adulti sono miserabili approfittatori: come ogni pedagogista insegna, un bambino ha talmente bisogno di essere accettato, accolto, apprezzato dalle figure genitoriali (reali o adulti in generale) che farà qualunque cosa, anche mutilarsi o lasciarsi mutilare, uccidersi o lasciarsi uccidere come estrema ratio.
Se la chiesa lo faceva con gli oblati (i piccoli anche di due-tre anni ceduti dai genitori ai monasteri) fino all’età moderna, in aree arretrate dal punto di vista dei diritti umani, i figli sono “proprietà”, oggetti verso i quali la patria potestas è ancora barbaricamente diritto di vita e di morte.
Comunque, cinicamente dobbiamo dire che Hamas sta facendo un ottimo lavoro di lavaggio mentale: è logico infatti plagiare le menti dei futuri combattenti per indurli a disprezzare la loro unica vita. Complimenti per la brillante strategia. Adesso come si farà ad accusare Israele di causare la violenza quando è proprio Hamas a generare e crescere una generazione di fanatici omicidi-suicidi?
In occidente sono sempre disponibili le voci del dissenso, della ragione, del rispetto e della tolleranza perchè è la centralità degli individui, dei singoli ad essere importante. In quest’area gli individui sono stati massificati, depersonalizzati. Dove sono le voci palestinesi che invocano la pace e la tolleranza? Il coniglio assassino per caso? Non potrà mai esserci pace finchè si parlerà di Hamas e Israele e non di Muhamend che dialoga con Benjamin.
Al di là dell’aberrante scenetta TELETABBI in versione IT: Il pagliaccio assassino di Stephen King, questo video mi invita a riflettere seriamente sullo status del popolo palestinese. Io non posso credere che un popolo, quanto mai integralista e fondamentalista, possa desiderare il martirio dei suoi stessi figli. A soluzioni tanto estreme debbono corrispondere per forza problemi altrettanto estremi. Se io sono pronto a farmi esplodere in una piazza vorrà dire che effettivamente la mia vita e quella della mia gente è insopportabile; che di fronte allo strapotere militare ed economico e all’intransigenza di Israele l’unico modo per reagire è fare esplodere, letteralmente, la mia impotenza.
@shock: ricordati le stragi di Jonestown, Waco, Tempio del sole, ecc…. il potere di manipolazione mentale delle religioni è immenso e ne 90% dei casi i capataz dei vari culti non hanno in minimo scrupolo ad usare i propri adepti in ogni modo pur di ottenere la propria glorificazione.
A jonetown genitori amorevoli sono arivati ad avvelenare i propri figli convinti di fare il loro bene, il suicidio-omicidio collettivo di waco idem.
Israele ha le sue colpe, ma anche i cari “fratelli mussulmani” le hanno. Brava gente dei governi di paesi come Siria e Giordania che hanno tenuto per decenni i palestinesi in campi profughi lagher, senza dargli la possibilità di studiare o la cittadinanza… ma rifornendoli in abbondanza di mullah e predicatori vari?
Perchè? Perchè Israele li ha stracciati sul piano economico e militare e i palestinesi sono un ottima arma tattica (attentati mirati e particolarmente spettacolari per tenere il nemico sotto pressione), non chè uno strumento di pressione psicologica\morale per guadagnare consenso all’estreo.
Btw fatevi 2 amare risate… i fratelli mussulmani ai palestinesi passano solo i soldi per le armi, mentre i pochi ospedali della zona sono finanziati da… Israele.
La cosa che me le fà girare è che qui in Italia si tifa pro Israele o pro Palestina come si tifa per l juve o l’inter. Senza consideramere mai gli accadimenti storici reali e la vera situazione locale.
Si decide che uno è più simpatico e lo si supporta.
Poveretti. Non tocchiamogli il loro pupazzo! In fondo una umanità primitiva e infantile ha bisogno del suo Gesù e del suo Maometto così come i nostri bambini e bambine hanno bisogno della Barbie o di Big Jim. Il ruolo del pupazzo nella crescita dell’infanzia aiuta anche a far nascere nell’immaginario la figura dell'”amico ideale”. L’amico ideale è una struttura di mediazione importante per elaborare il concetto di intersoggettività. Con il pupazzo-Gesù e il pupazzo-Maometto si sono consolidate i sentimenti di partecipazione collettiva o di “comunità”
@ shock
Caro shock,
mi permetto di obbiettare al tuo intervento: non è del tutto sbagliato ciò che hai scritto, alcune cose sono vere.
Tuttavia, una persona può essere disperata finché vuoi, perché che diritto ha di uccidere il primo israeliano che trova? Non è che TUTTI gli Israeliani sono coloni invadenti! E poi chi si fa saltare in aria è una persona disperata: però, chi gli fornisce la dinamite per saltare in aria? Sicuramente persone molto poco interessate a trovare una soluzione al conflitto arabo-israeliano, anzi, fanno di tutto per provocare qualche raid israeliano.
E poi molti terroristi dicono che bisogna anche UCCIDERE i bambini israeliani: è un gesto di coraggio uccidere dei bambini? A me sembra una grande vigliacchiata.
Queste persone non hanno nessun rispetto della vita umana: se amassero i loro bambini, probabilmente avrebbero scelto di emigrare e di cercare un’altra vita altrove, non di spingerli alla morte!
Il mio sogno: una moratoria internazionale contro QUALSIASI INDOTTRINAMENTO RELIGIOSO ai minori di 18 anni. Solo ai maggiorenni dovrebbe essere consentito il diritto di farsi plasmare il cervello da chi vogliono loro.
Sì ragazzi, voi avrete pure ragione ed io torto, potremmo parlare per ore su chi ha più responsabilità di chi e quali sono i motivi per i quali un essere umano si faccia esplodere e di cui io ne ho rilevato un solo aspetto, d’altronde. Di certo, mi azzardo a dire, questo focolare in medio oriente non si spegnerà fino a quando Israele non riconoscerà pienamente l’indipendenza della Palastina e finchè ciò non accadrà quei palestinesi, a torto o a ragione, si sentono in guerra e come si sa in guerra non c’è onore, tutto è lecito.
è proprio questo che ripeto da sempre:
bisogna avere dei ministri del «culto» lo stesso rispetto che abbiamo per i pedofili.
Questi approfittano del corpo dei bambini, quelli della mente.
Finiamola quindi di parlare di rispetto della fede, della libertà di culto,
di insegnanti di religione, di imam buoni e imam cattivi, di finanziamenti e facilitazioni alle infrastrutture religiose, ecc.
Questo conflitto israelo-palestinese è davvero irrisolvibile, come già disse D’Alema in qualità di ministro degli Esteri: infatti, entrambe le parti hanno ragioni storiche da vendere, che giustificano la loro presenza in quelle aree. Ascolti le ragioni dell’uno, e gli dai ragione, poi ascolti le ragione dell’altro, e dai ragione pure a lui. Come si fa a risolvere il problema? Mah.
Il fatto è, caro Malberti, che molti di quelli che condannano gli imam, più che farlo perchè contrari ad ogni forma di culto e di sovvenzioni a strutture religiose (condanna che personalmente condivido), lo fanno perché si dia spazio solo al ‘loro’ culto e si diano sovvenzioni alle ‘loro’ strutture religiose.
Mi ripeto per chiarezza:
non ci sarà pace finchè si parlerà di Israeliani e Palestinesi.
Bisogna che si arrivi a Muhamed e Beniamino, Abdul e Isaac, Miriam e Miriam (!), Aisha e Giuditta…
Solo le persone possono parlarsi, mai entità astratte o depersonalizzate. In Palestina si sta lavorando da decenni per massificare le individualità, come aveva fatto Komehini che poteva così mandare i bambini a far saltare in aria le mine anticarro dell’Iraq (e nella guerra tra Iran e Iraq non c’era Israele di mezzo).
E’ la sete di potere e di controllo che spinge i religiosi a manipolare le persone decostruendole e riprogrammandole a piacere.
@schok
“…questo focolare in medio oriente non si spegnerà fino a quando Israele non riconoscerà pienamente l’indipendenza della Palastina…”
Continui a pensare che la soluzione del problema in medioriente sia solo nelle mani di Israele?
I fratelli arabi che nel ’48 si opposero alla costituzione dei due stati nonostante il voto favorevole della maggioranza dei paesi dell’Onu, il continuo rifornimento di armi, il plagio delle giovani generazioni cresciute nel mito del martirio non incidono minimamente per te nella risoluzione del conflitto?
Ma come è possibile non indignarsi e pensare ancora che educare i tuoi figli a farsi saltare su un mezzo pubblico sia dettato dalla “disperazione” per le condizioni di vita inaccettabili?
Il paradosso di questa questione è quando alcune frange dell’estrema sinistra sostengono la lotta dei fratelli Palestinesi come fossero “compagni” nell’ideologia. Sono integralisti e non si fanno saltare per cambiare il mondo, ma perchè una schiera di vergini li attende in paradiso per darla proprio a loro.
se almeno queste notizie servissero a far riflettere chi andrà prossimamente al governo sulla necessità di legare gli abbondanti finanziamenti che l’Italia tramite l’UE dà all’ANP a concreti progetti di democratizzazione dei territori…..
@ Giovanna
“Il mio sogno: una moratoria internazionale contro QUALSIASI INDOTTRINAMENTO RELIGIOSO ai minori di 18 anni. Solo ai maggiorenni dovrebbe essere consentito il diritto di farsi plasmare il cervello da chi vogliono loro.”
Io sottoscriverei in pieno, purtroppo ricordiamoci che il lavaggio del cervello funziona molto meglio quando le menti sono molto giovani e dunque molto più plasmabili. Nessun adulto con un minimo di apertura mentale potrebbe credere alle fantasie scritte dei “sacri libri”. E questo ovviamente il clero (qualunque clero di qualunque religione) non può permetterselo. Poveretti! Senza nessuno che se li fila più, sarebbero costretti ad andare a lavorare per mantenersi!
@ monicavita
che ti devo dire allora che gli israaeliti si opposero al processo di pacificazione uccidendo il loro comandante in capo Yitzhak Rabin … non addentriamoci per favore oltre perchè come ho già detto non ne usciremo speditamente.
Dico solo che in questo momento Israele è in una posizione di forza, sotto tutti gli aspetti, rispetto alla Palestina. E’ ovvio che in una contesa la soluzione di un problema deve essere comune, ma la recente politica Israeliana ha optato per una risoluzione unilaterale del problema a partire dall’elezione dello stragista e criminale Ariel Sharon.
Sul fatto del farsi esplodere in aria il motivo della disperazione è uno tra i tanti vi è poi il plagio delle giovai menti, la ricompensa del paradiso, l’integralismo, la promessa di un sussidio economico alla tua famiglia povera, l’onore, la semplice follia,…..ecc…
beh va da sè che queste parole sono troppo superficiali e qualunquiste oltre che sciocche per essere prese sul serio…
@ Stefano Bottoni
E’ proprio lì dove volevo andare a parare! Permettendo l’indottrinamento religioso e lo svolgimento delle relative pratiche di culto solo ai maggiorenni si potrebbe per lo meno contare su una progressiva regressione del fenomeno. Temo purtroppo che i poteri forti di ogni tipo e di ogni latitudine geografica non potranno mai accogliere favorevolmente la cosa. Purtroppo temo che il mio resti solo un sogno del tipo “Imagine” di John Lennon, insomma.
Faccio alcune puntualizzazioni.
Il termine “martirio”, in Palestina e non solo, non ha necessariamente una caratterizzazione religiosa, né indica necessariamente un kamikaze che si fa esplodere tra la folla inerme. Il martire é colui che sacrifica la sua vita per la causa, che può essere assolutamente laica: il termine é utilizzato anche dal PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan), da Fatah, dal Fronte popolare per la Liberazione della Palestina (marxista e ateo), ecc. Secondo questo significato, anche i partigiani che morirono per liberare l’Italia dal nazifascismo erano dei “martiri”.
Riguardo il video nello specifico: purtroppo é normale che anche i bambini, in una situazione di guerra e occupazione (come nei territori palestinesi occupati da Israele, o nella striscia di Gaza) siano posti quotidianamente di fronte alla possibilità del combattimento e della morte (e quindi del martirio). Quando si parla di martirio, nel video, ci si riferisce a questo.
A chi non fosse convinto di questo fatto, suggerisco di vedere il documentario “Jenin Jenin” del regista israeliano Mohammed Bakri: http://www.imdb.com/title/tt0363720/
In particolare, lo sfido a sostenere che la bambina sopravvissuta alla distruzione della sua casa e del suo campo abbia subito un “lavaggio del cervello”.
Il discorso sul fanatismo religioso può essere applicato per le minacce legate alle caricature di Maometto. Ma non si può fare di tutt’erba un fascio: gran parte dei contenuti del video sono legati alla situazione israelo-palestinese, e resterebbero immutati anche se non ci fosse di mezzo l’Islam.
@ Stefano Bottoni
Proprio lì volevo andare a parare!!! Se fosse attuabile il mio sogno (benchè temo rimanga una pura chimera stile “Imagine” di John Lennon) potrebbe innescarsi un naturale processo d’estinzione della religione.
il fatto è, caro Gualerzi, che pochi giorni fa, su queste stesse pagine,
alcuni laici discettavano amabilmente il progetto (svedese) di istituire corsi,
a spese dello stato (!),
per istruire iman «buoni», e scongiurare cosi’ quelli «cattivi» …
@schock
Comunque è ovvio che la mia è una posizione equidistante e che volevo solo rispondere alle tue parole che facevano pendere la bilancia da un solo lato.
Nel caso del paradiso e delle vergini ho ripreso solo l’idea di Dawkins nel suo libro “L’illusione di Dio” ed è ovvio che è una generalizzazione che non spiega tutto, come non spiegava tutto la tua idea di insopportabiltà della vita. Se non ci fosse il fanatismo religioso si seguirebbero altre strade, quando la vita è insopportabile, per renderla più accettabile.