ROMA – «Abbiamo sbagliato a mollare i rapporti con la Chiesa in questi ultimi anni. Lo dimostra anche la vicenda del referendum sulla fecondazione assistita. Paradossalmente nel momento in cui abbiamo cercato un candidato premier cattolico per instaurare un rapporto con quel mondo, quel rapporto è diventato più difficile ». Parla così, Nicola Latorre, vice capogruppo dell’Ulivo al Senato. Ma addossare a Prodi le difficoltà tra Pd e Chiesa non è troppo comodo? «Non è ciò che sto facendo. Dico che da quando le forze politiche hanno perso autorevolezza e ha preso il sopravvento la personalizzazione della politica il rapporto con quel mondo ne ha risentito».
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Per l’ennesima volta, però, si pone il problema del rapporto tra una certa parte politica e il mondo cattolico.
«Io sono convinto che ci si debba misurare seriamente con i problemi posti dal mondo cattolico. Sono problemi molto seri, anche se in campagna elettorale vengono strumentalizzati. Ma sono tematiche che interrogano pure il pensiero laico. E io credo che, che tanto più in una fase in cui ormai vi sono società multietniche e multireligiose, anche lo stesso concetto di laicità vada riproposto in termini nuovi. Non possiamo più solo limitarci a difendere l’autonomia della politica: dobbiamo studiare i modi su cui fondare il dialogo tra le diverse culture e religioni. Quindi si rendono necessari un atteggiamento della Chiesa rispettoso dell’autonomia dello Stato, ma anche una presa d’atto più rispettosa, da parte nostra, di quel che viene da quel mondo. E questo è esattamente il pensiero che ha espresso il cardinal Bertone incontrando il corpo diplomatico a Cuba».
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«[…] i rapporti con il mondo cattolico sono stati gestiti direttamente da chi stava a capo delle istituzioni e questo a discapito di quel clima di reciproco rispetto che vigeva prima. Ma ora quel dialogo può riprendere: nella carta dei valori del Pd c’è scritto che la religione ha una dimensione pubblica, con buona pace delle sciocchezze che dice Odifreddi secondo cui la religione ha solo una dimensione privata».
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L’intervista completa a Nicola Latorre di Maria Teresa Meli è consultabile sul sito del Corriere
E due!
Anzi… e due…mila!
Con questa fanno 2000 dichiarazioni clericali del PD.
Non posso che ribadire questo mio altro commento.
“Riaprire il dialogo con la Chiesa” …
Perchè, Veltroni, Rutelli, Fassino e soci l’avevano mai interrotto?
Dare la colpa a Prodi, poi. è letteralmente grottesco.
A meno che la “colpa” del Professore non sia stata quella di essere un cattolico che però si è comportato sostanzialmente in modo laico nella sua azione di governo e anche nei rapporti con la Chiesa. Altra serietà rispetto a Veltroni e Rutelli …
L’intervista completa termina con:
“Ma ora quel dialogo può riprendere: nella carta dei valori del Pd c’è scritto che la religione ha una dimensione pubblica, con buona pace delle sciocchezze che dice Odifreddi secondo cui la religione ha solo una dimensione privata.”
Bene, è evidente che Latorre non è un'”aquila” ma temo che rappresenti perfettamente ciò che è oggi il PD.
Credo quindi che anche Odifreddi sarà purtroppo costretto a prenderne atto, come tanti elettori. Nonostante la “foglia di fico” rappresentata da lui stesso e dai Radicali …
A leggere questa montagna di sciocchezze, uno pensa che il Latorre provenga dalla Margherita, area catto-integralista Binetti-Bobba-Fioroni e compagnia bella.
Invece Latorre è un ex PCI-PDS-DS e questo suscita ancora più disgusto.
Pensavo che pur di non rivedere Berlusconi al governo sarei stato disposto a tutto, anche a votare PD, e sono ancora deciso a farlo, ma ora so che prima di recarmi al seggio dovrò intontirmi abusando di sostanze illecite.
Il dialogo deve esserci. E l’autonomia totale di pensiero e di azione, da entrambe le parti, anche.
Opus Mei hai ragione, mi era sfuggito questo accenno ad Odifreddi. Provvedo subito!
Tra l’altro, ennesima manipolazione dell’ennesimo (non a caso, verrebbe da dire) post-catto-comunista: i laici – come Odifreddi – non affermano che la religione ha solo una dimensione privata: proprio perchè essa ha una pesantissima influenza sul pubblico (basta leggere gli stessi libri di Odifreddi!), soprattutto su chi non crede, chiedono che essa rimanga un affare dei credenti, senza invadere gli spazi di tutti. Questa posizione democratica sarebbe “sciocchezza”… Stiamo messi male. O costui non ha sentito o capito bene la posizione di Odifreddi, o – peggio – fa finta di non capire per evidenti esigenze elettoralistiche.
Il dialogo deve esserci fra parlamentari democraticamente eletti.
Per cui anche fra parlamentari clericali e parlamentari anticlericali.
Ma il dialogo del parlamento con il clero no. Se vorranno (e vorranno) il dialogo con il clero lo avranno i parlamentari clericali. I chierici vogliono dialogare con i parlamentari in prima persona e non tramite i loro parlamentari di riferimento? Benissimo: si candidino alle elezioni! Se saranno eletti, nessuno gli impedirà di dialogare coi colleghi.
Ma finché non sono eletti, si rivolgano alle loro pecorelle e basta.
@Daniele Gallesio
Giusto! Comunque la religione deve star fuori dalla politica,le leggi sono fatte per tutti i cittadini,poi se alla Chiesa cattolica non va bene può solo dare indicazioni ai suoi credenti a non seguirla,ma non può dire:quella legge NON si fà perchè è contraria al loro credo ed alla loro etica.Non siamo tutti uguali e nessuno ha il diritto di imporre le proprie idee agli altri.
Disgustorama.
Dialogo con la chiesa? Siamo in campagna elettorale, quindi nessuno ‘dialoga’ con nessuno, figuriamoci con la chiesa. In campagna elettorale (e quand’è che non siamo in campagna elettorale?) non si dialoga: si contratta!
E cosa si può contrattare, non con la chiesa, ma con l’elettorato cattolico? Noi (sinistre varie), in tutte le nostre espressioni, saremo sempre meno ipocriti in tema di religione di questa destra clerico-fascista. In quanto alla chiesa come istituzione, tenete presente, amici elettori cattolici, quanto disse, adesso non ricordo chi, ma di sicuro uno di voi: “Quando la chiesa si allea con la destra a trarne vantaggio alla fine non sarà la chiesa, ma la destra”.
Non so a quali vantaggi si riferisse, ma non credo intendesse parlare di vantaggi ‘materiali’ (nel qual caso avrebbe avuto torto), ma resta il fatto che questa è l’unica ‘offerta’ da fare ‘contrattando’ col mondo cattolico. L’unica dignitosa.
@ Barbara
la Chiesa non ha mai detto ” quella legge non si fà ecc…” caso mai avrà detto che i cattolici (se vogliono ritenersi tali) non devono sostenere quella legge perchè contraria al proprio credo ecc… c’è una bella differenza.
E dovrei votare nel PD? Solo se sbattessero via questa zizzania clericalista!.
Aspetto qualche commentario da Odifreddi, o anche lui è entrato nella casta?
Saluti
Gino
@ Gianni
Il solo parlare di valori non negoziabili -che a me fa pensare allo ior- li mette fuori dall’ambito politico. La sola differenza con il regime dei mullah è che purtroppo non possono più contare sul braccio secolare (ma ci sono buon speranze per il futuro)
Vabe’ mi rassegno, questo PD proprio non lo si puo’ votare. Questione chiusa.
@ Gianni
La frase “i cattolici (se vogliono ritenersi tali) non devono sostenere quella legge perchè contraria al proprio credo ecc…” applicata alla Binetti & Co. equivale a “quella legge non si fà ecc…”.
Infatti l’indegna avrebbe fatto cadere il governo Prodi votando contro la legge sull’omofobia, che avrebbe reso fuorilegge la dottrina di santa madre chiesa sull’omosessualita’.
Ma perche’ non si mettono a parlare con i cittadini?
Perche’ relazionarsi con istituzioni non democratiche, controllate da uno stato estero, che richiedono obbedienza ai loro adepti?
Tanti cittadini che si definiscono cattolici hanno una concezione laica e liberale della vita. Questi dovrebbero essere gli interlocutori, come tutti gli altri cittadini.
Roberto Grendene
il vero problema : è la chiesa che non vuole dialogare= 2 logos (parlare in 2) guarda la binetti!! perchè a lei è consentito dire che voterà col berlusca leggi contrarie alle sue idee?
E dagli col referendum sulla fecondazione assistita!
In quella occasione, come in quasi tutti i referendum, vinse il massiccio cronico astensionismo a cui furbescamente il clero si accodò convincendo i pochi che ancora li stanno ad ascoltare.
Se si ritenessero ancora capaci di smuovere intere popolazioni perchè non provano a chiedere un referendum su divorzio e aborto e vincerlo senza l’appoggio degli astensionisti?
Vogliamo chiarirci le idee su cosa si intenda per dialogo con i cattolici?
Bene, basta leggersi l’intervista di papanews al cardinal Tonini sulla pessima canzone sanremese della Tatangelo.
Vi prego, UAAR, pubblicatela, è assolutamente imperdibile!
Domanda:
Lei sembra davvero avere molto a cuore i problemi degli omosessuali.
Risposta:
“Guardi, sono stato parroco a Salsomaggiore, e le assicuro che i ‘diversi’ vivono un grandissimo dramma interiore, per questo mi dà fastidio che si speculi su di loro. Dio solo sa quanti di essi mi hanno chiesto aiuto piangendo per uscire dalla loro diversità o, comunque, per essere aiutati a superare i pregiudizi della gente. Con questo non voglio dare giustificazioni all’omosessualità, perché si tratta comunque di una tendenza contro-natura e di un gravissimo disordine mentale ed esistenziale, ma è palese che i gay vivano una immensa tragedia interiore”.
Il Sen. Latorre ha le idee piuttosto confuse su cosa siano la dimensione pubblica e quella privata. Ad esempio, lui, politico, incaricato di occuparsi della cosa pubblica, qualche anno fa telefonava spesso a Consorte per sentire come andava la scalata a BNL da parte di Unipol, faccenda privata…
(Se questo sembra troppo un argumentum ad hominem, il Senatore potrà renderci edotti se la legge francese del 1905, ancor oggi ben accettata da quasi tutti i francesi, appartenga ad un intero popolo di sciocchi!)
“Solo una visione superficiale può ridurre a ingerenza o interferenza le posizioni della Chiesa, e di chi ha fede, sui grandi temi come quello della vita, della famiglia, della scienza e dei limiti da porre alla scienza stessa. Lo ha detto Walter Veltroni, intervenendo al convegno promosso dai cattolici del Pd.”
Probabilmente voterò il PD…ringrazio anche i radicali per il sostegno che ci danno e per aver rinunciato al simbolo solo per motivi economici perchè è la strada migliore per perdere la loro identità di movimento.
Non voterò mai il PD…
Le “sciocchezze” di Odifreddi sono critiche che dovrebbero essere condivise da tutti coloro che hanno a cuore la laicità dello Stato, indipendentemente dal condividerne o meno anche l’ateismo. Evidentemente, Latorre NON ha a cuore la laicità dello Stato… molto semplice.
Io davvero non ho più parole, ma questo Pd dove cavolo va a parare?
Notizi: Andrea Sarubbi, conduttore del programma ‘A sua immagine’, è il candidato espressione del mondo cattolico per il Pd, ma “non la longa manus del Vaticano”. Ci tiene a precisarlo lo stesso giornalista. “Semplicemente, io conosco bene la base del mondo religioso e rappresento questo mondo, la ‘Chiesa del grembiule'”.
Io davvero non ho più parole, ma questo Pd dove cavolo va a parare?
“…io credo che, che tanto più in una fase in cui ormai vi sono società multietniche e multireligiose, anche lo stesso concetto di laicità vada riproposto in termini nuovi. Non possiamo più solo limitarci a difendere l’autonomia della politica: dobbiamo studiare i modi su cui fondare il dialogo tra le diverse culture e religioni”
Quello di Latorre è un esempio perfetto di politichese, denso di retorica e vuoto di contenuti. Tutto per evitare accuratamente di affrontare l’unica vera questione laica del notro paese, che è poi la stessa di tutti i paesi dove c’è una religione conformista: in Italia non esistono “diverse culture e religioni”. Esiste una sola cultura religiosa egemonica, quella cattolica, e una cultura laica secolarizzata.
IL PD secondo me sta commettendo un errore, prima di tutto politico, sbilanciandosi troppo in favore della prima. Quella di Sarubbi è una candidatura palesemente di facciata, il cui valore è principalmente mediatico e pure quello decisamente scarso. Chi guarda ‘A sua immagine’, un programma inserito nel palinsesto solo per ossequiare la CEI? E’ l’equivalente politico della Bianchetti, miss Flop e mr. Flop. La “base del mondo religioso” che pretende di rappresentare è ormai una sparuta minoranza perfino nella chiesa cattolica. La grande maggioranza dei cattolici italiani è ormai composta da non praticanti che si dichiarano cattolici per motivi identitari e sono tutti rigorosamente in quota al centro-destra. A votare PD non ci pensano nemmeno, e Sarubbi non sanno neppure chi sarebbi.
Veltroni si sta facendo abbindolare da un pugno di cattolici “progressisti” la cui base elettorale è perfino più esigua di quella dei radicali, ed è tutto dire, ma quanto ad ambizione non sono da meno neppure di un Mastella.
Il PD è in concorrenza col PDL per i voti che fanno la differenza: PD e PDl sono qualsi allo stesso numero di votanti, perchè l’Italia, grazie ad una politica (?) sconsiderata, è divisa in fazioni quasi da guerra civile, o per lo meno da odio civico. Per battere l’avversario numericamente eguale, occorre lo zoccolo duro cattolico, non quello della maggioranza DC che si è diviso a 1/2 tra DS e FI, ma quello clericale e filo-clericale, che odia la democrazia e vorrebbe il papa-re, l’inquisizione, l’indice dei libri proibiti e l’abolizione della libertà di espressione etc.
L’Italia è il laboratorio d’Europa per la Chiesa: se ce la fa da noi, con il dovuto lasso di tempo – ricordo che la Chiesa non ragiona in termini di singoli individui, papi, cardinali, vescovi, ma come organismo vivente plurisecolare – si riprenderà l’Europa, combattendo armi alla mano se necessario contro l’altro monoteismo detentore della verità unica che sta colonizzando l’Europa.