Legge sulla fecondazione assistita, non facciamo finta di nulla

Il clamore intorno all’aborto rischia di far passare sotto silenzio o quasi l’altro contenuto importante della presa di posizione della Federazione degli Ordini provinciali dei medici: la denuncia delle linee guida della legge 40, sulla fecondazione assistita, che «intervengono nella relazione di cura – si legge – definendo atti e procedure diagnostico terapeutiche non fondate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili…onde non è consentito al medico di compiere il proprio dovere agendo secondo scienza». E’ una denuncia forte di una normativa e di una regolamentazione che in nome di un’ideologia calpestano il diritto alla salute. Su questa base, il documento si dichiara a favore della diagnosi pre impianto degli embrioni e contro l’obbligo di impiantare nell’utero materno tutti gli embrioni prodotti, sulla scia delle sentenze della magistratura.
E’ un pronunciamento quanto mai opportuno perché la questione della legge 40 rischiava di finire nel dimenticatoio, tanto che neppure della modifica delle linee guida si parlava più.

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L’articolo completo di Grazia Zuffa è consultabile sul sito di Liberazione

7 commenti

Barbara

La legge 40 va’ modificata:diagnosi pre-impianto e necessaria e doverosa nei confronti della madre e del feto.

Chiara Lalli

La legge 40 andrebbe buttata e riscritta.
Anche alcuni dettagli poco noti sono vere e proprie violazioni dei diritti fondamentali: come l’impossibilità di revocare il consenso dopo la produzione degli embrioni (e non, correttamente, fino all’impianto). Questo significa che nel tempo tra la produzione di un embrione e il suo impianto (quindi l’avvio della gravidanza) non è concesso cambiare idea rispetto all’impianto. Nel caso in cui sia la donna a cambiare idea è “difficile” ipotizzare che si arrivi all’impianto forzoso; ma qualora fosse l’uomo?

Si pensi al seguente caso:
Mario e Anna fanno un ciclo di PMA; producono i 3 embrioni; per un evento qualsiasi gli embrioni vengono congelati (è vietato dalla legge 40 salvo in casi “eccezionali”). Passa un tempo X, i due si separano. Mario non vuole più essere genitore insieme alla donna che non è più la sua donna; Anna invece vuole impiantare quegli embrioni. La legge 40 le permette di farlo contro la volontà di Mario.
Questo accade solo in Italia. Bravi, c’è da esserne orgogliosi!

Stefano Bottoni

La possibilità di abrogare la legge 40 gli italiani la hanno avuta, ma a causa della campagna di disinformazione della chiesa, con l’accondiscendenza di tante forze politiche, il referendum non raggiunse il quorum (ma fra noi che andammo a votare, il SI ebbe la stragrande maggioranza).
Una volta, tanti anni fa (in una galassia lontana lontana…) esisteva una legge per cui chi non si recava alle urne per tre volte senza giustificato motivo perdeva il diritto di voto.
Io sarei per la reintroduzione di questa legge. Chi decide di non decidere, perda il diritto di decidere. E lasci decidere chi ha ancora voglia di informarsi, alzarsi dal divano e andare al seggio.
Giustamente: “La libertà costa, la sua mancanza è gratis”.

Miao

Non so se avete sentito Franco Marini, oggi, al tg1.

Per votare, mi faranno entrare al seggio con la maschera a gas?

Miao

Chiara, purtroppo siamo arrivati a questo punto perché la gente non ragiona.
Poi quando incontri gente che ha problemi e preferisce andare all’estero si pente per non aver votato al referendum.
Alla tv ti dicono che l’embrione è vita e che chi si rivolge alla pma può anche adottare, sublime atto di carità! E alla gente, quei mediocri italiani che fanno sempre maggioranza, gli va bene. Gli va bene finché non capita proprio a loro.

La legge 40 è nata in una nazione di pecore, che non ha la capacità di comprendere l’impatto fortemente negativo che ha introdotto in un settore in cui si primeggiava. Ho visto dei grafici in cui la probabilità di successo è precipitata dal circa 30% al 22%.

Chiara Lalli

Miao,

non solo. L’aspetto grave della legge 40 è la violazione della libertà personale (oltre che il diritto alla salute e alla riproduzione sana e responsabile). Forse se si fosse capito questo (oggi una legge illiberale sulla PMA, domani sulle domeniche allo stadio o sull’acquisto di un grattaevinci) più persone avrebbero alzato il culo dalla sedia. O forse no. Sarebbe interessante verificare (sarebbe anche molto angosciante, verificare…).

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