Gli inuit denunciano i petrolieri: “Avete sciolto i nostri ghiacciai”

I GHIACCI non avvolgono più Kivalina, che d’inverno è sempre più esposta alle violente tempeste dell’Oceano artico. Molte case sono andate distrutte dalle mareggiate, altre sono state abbandonate: l’intero paesino sta lentamente scivolando in mare. Tutta colpa del surriscaldamento, dicono i suoi trecentonovanta abitanti, che hanno perciò deciso di denunciare alcune grandi compagnie petrolifere, quali la Exxon, la Shell e la BP. Sono loro, sostengono, i responsabili del disastro: il pianeta si sta riscaldando a causa delle emissioni di gas serra, dunque è per colpa dei petrolieri che si stanno sciogliendo i ghiacci del Polo nord. Questa sfida lanciata ai giganti del petrolio dagli ambientalisti di Kivalina, inuit per di più, è la prima causa mai intentata negli Stati Uniti per global warming.

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L’articolo completo di Pietro Del Re è consultabile sul sito di Repubblica

Inoltre, segnaliamo anche un interessante articolo de “Le Scienze” sulla “storia” dei ghiacci antartici (anche se si trovano chiaramente dall’altra parte del mondo rispetto agli inuit).

6 commenti

lacrime e sangue

Ho il vago ricordo di un film di tematica simile, con le ditte che finivano per ammazzare i poveri eschimesi perchè si erano ribellati legalmente all’inquinamento…
Comunque, tanto di cappello: un insetto contro un titano. Ce ne vuole di coraggio e di sano orgoglio per provarci.
Spero che finisca come per il tabagismo, con le ditte costrette a risarcire i fumatori malati o morti di cancro.
Questa però dovrebbe costituire una class action globale, mondiale: tutti noi terrestri contro i petrolieri che ci hanno inquinato i mari, ll’aria, la terra, il corpo con gli idrocarburi e impediscono i finanziamenti seri sulle energie alternative.

nasoblu5

Noto che anche gli inuiht sono intossicati da un approccio ideologico alle questioni ambientali o comunque vittime di un’informazione volutamente superficiale e tendenziosa che tende a scaricare le frustazioni di massa verso capri espiatori di natura satanica come le famigerate sette sorelle,( radici di ogni male ?).
In attesa che Dawkins dedichi un lucido documentario anche a loro non posso non notare come i mantra ideologici degli anni 60-70 abbiano assunto ormai una dimensione mitologica che reitera il mito dell’influenza imperiale anche se questo storicamente è tramontato da un pezzo.
Le IOC (International oil company) controllano ad oggi il 6% delle riserve ed il 24% della produzione mentre le NOC
(national oil company: Aramco,Lnoc,Nioc,Gazprom,Petrochina, ecc…)
controllano il 66% delle riserve e la quasi totalità della produzione. Inoltre le compagnie di stato gestiscono quasi tutto il gas naturale….
Le sette sorelle consce che da lustri non siedono più in cabina di regia e che il business del petrolio facile è finito da un pezzo, stanno diversificando i loro interessi nel settore energetico e non solo.
Ad esempio l’ultima frontiera di investimento per una compagnia come la Shell è la produzione di energia eolica negli USA, con la messa in cantiere di centrali eoliche da diversi gigawatt di potenza.
Ora le sette sorelle prima e le NOC adesso, il petrolio l’hanno estratto, lo estraggono e lo continuano ad estrarre
ma CHI L’HA BRUCIATO in tutti questi anni ?

I MARZIANI!!

Per gli Inuhit come per l’italiano medio la colpa è sempre degli altri, c’è sempre un capro espiatorio che esemplifica e trivializza la decodifica di una realtà riottosa e complessa.

Senofane

il film è “Sfida tra i ghiacci”.
io la vedrei bene come una “class action” a livello globale.

paolo malberti

bisognerebbe denunciare anche tutti quelli che
che per andare da qui a li prendono la macchina

fulf

trovo che l’argomentazione di nasoblu5 sia assolutamente pertinente, alla faccia della demagogia ideologica. mi pare che anche la BP abbia intrapreso la strada delle energie rinnovabili.
non mi pare che lo facciano russi e cinesi (nè tantomeno il compagno chavez) nè che lo abbiano mai fatto quando erano komunisti.

Alessandro S.

nasoblu5 scrive:
28 Febbraio 2008 alle 12:23

Le multinazionali del petrolio NON stanno investendo, se non in misura sufficiente per giustificare le loro campagne di PR, nelle energie rinnovabili. Stanno piuttosto investendo nell’estrazione del petrolio dalle sabbie bituminose canasesi, come la BP http://www.independent.co.uk/environment/the-biggest-environmental-crime-in-history-764102.html
e nell’estrazione del carbone. Ricerca ECMC, Exxon Coal & Mining Company, per esempio. Il carbone emette molta più CO2 per Joule di energia prodotta, e ce n’è disponibile per secoli ai consumi energetici attuali. Fatti un po’ di calcoli e vedi come siamo messi bene, “grazie” alle IOC che pensano al bene dell’ambiente e dei consumatori.

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