Per la pillola abortiva Ru486 scoppia, a sorpresa, una insidiosa grana a livello europeo. L’Emea (l’Agenzia europea dei farmaci) è pronta ad aprire un arbitrato nella procedura di mutuo riconoscimento della Ru486 che ritarderà anche in Italia, e almeno di due mesi, lo sbarco della contestata pillola previsto inizialmente per maggio. L’intoppo europeo arriva a due giorni dal primo via libera “tecnico” dell’Agenzia italiana del farmaco che precede il sì definitivo del Cda della stessa Aifa. Fonti dell’azienda francese Exelgyn che produce il medicinale confermano che l’Ungheria – uno dei quattro Paesi che insieme all’Italia, al Portogallo e alla Slovenia partecipano alla procedura – è stata esclusa dall’iter per la sua commercializzazione. Al centro dello stop ci sarebbe il fatto che in Ungheria non è disponibile il secondo farmaco, una prostaglandina che provoca l’espulsione del feto, da associare proprio alla Ru486 e che in Italia è in commercio, ma registrato come anti-ulcera.
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L’articolo completo di Marzio Bartoloni è disponibile sul sito de Il Sole 24 Ore
Grane burocratiche e della differenza legislativa tra gli Stati…
Avevo paura che la Chiesa avesse convinto (corrotto?) qualche funzionario per rallentare l’iter.
Comunque, il processo internazionale è avviato. Speriamo si sblocchi prima delle elezioni.
meno male che l’UE non è piena di cattofondamentalisti come l’italia…
Buttiglione ha tentato di esportare il suo fascismo strisciante al parlamento europeo. Gli hanno riso in faccia. Mica come qui. Qui viene intervistato su tutti i canali.