Walter Veltroni non si scompone più di tanto e in serata, da Falconara Marittima dove fa sosta il suo pulman elettorale, fa sapere: «Non reagirò» alle provocazioni, pur essendo cosciente che «il clima di fair play della campagna elettorale non necessariamente verrà tenuto da tutti». «I know my chickens, conosco i miei polli», dice. E ribadisce: «Io sono per una politica dei valori, non di contrapposizione e demonizzazione. L’Italia ha voglia di stare unita». Avanti tutta, quindi. Anche con scelte innovative. Come quella – che i suoi avversari gli rimproverano – di riempire le liste di «specchietti per le allodole», mischiando operai e imprenditori, filosofi e scienziati, laici e cattolici, giovani inesperti e politici navigati. «Vogliamo portare in Parlamento una forte presenza di energie nuove. […] Tre nomi, tre simboli quindi. Ai quali se ne aggiunge un altro (sempre annunciato ieri da Veltroni): Anna Paola Concia, leader storica di Gayleft (la consulta lesbica, gay, bisex e transgender dei Ds). È la risposta del Pd e del suo leader «alla mala informazione» che lo accusa di dimenticare le istanze degli omosessuali. Ma l’annuncio, anziché placare gli animi, li surriscalda. L’Arcigay protesta: è un «nome di facciata, rappresentata solo se stessa». E l’Arcilesbica, pur stimando la Concia, avverte: «Il Pd non può pensare di sanare tutto candidando una lesbica». […]
Il testo integrale dell’articolo di Giusy Franzese è stato pubblicato sul sito del Mattino
Bhè dai raga, un po di ottimismo ogni tanto non guasta… Prendiamo queste notizie come passi in avanti positivi, seppure piccolissimi…
Mhh… scusami, ma io sono pessimista. Ha ragione l’Arcilesbica. Sono specchietti per le allodole. Anna Paola Concia, così come Piergiorgio Odifreddi.
Walter deve smettere di prenderci in giro.
Cosa gliene frega ai gay se mette in lista una lesbica per prendere i voti degli omo e poi dice NO alle unioni omosessuali perché deve tener conto delle inger… pardon, sollecitazioni del Vaticano?
Cosa ce ne frega a noi se ci mette un laicista e poi NON toglie i crocifissi dalle scuole?
Per una lesbica e un laicista, quanti clericali ci sono nel PD?
Facendo due conti dovrebbero essere chiare le intenzioni di VValter quanto a laicismo… 🙁
Uòlter, ma chi vuoi prendere in giro? Lo ha già detto a chiare lettere l’amico Rut(t)elli che i diritti civili non sono nel programma. Preferiranno prendere multe e reprimende dal parlamento europeo che dare un dispiacere al grande (… mah) teologo.
Concordo, è un’operazione di facciata. Anche dando per onesta la volonta di rendere il pd aperto a tutti, egli sa benissimo che l’eterogenia è in termini numerici irrilevante a confronto col pattuglione degli ultras del pastore tedesco. Quello che più m’impressiona è che secondo me è tutto un disegno preordinato partorito proprio dal citato gregge. Proprio per quest’ultimi, ogni defezione (leggasi Odifreddi) è una pugnalata al cuore. Il disegno, a mio parere, e: PD PDL a “sezioni unite” sui temi etici con totale asservimento ai voleri di “eminentz”; e trasversalmente concordi sulle esigenze dell’unto di arcore. Guardate che secondo me alla fine il pericolo maggiore arriverà dalle modifiche costituzionali che le due compagini riusciranno a fare su impulso della flagellata da palazzo madama e dei suoi mentore.
Anch’io sono, ovviamente, pessimista. Il PD non è che la riproposta delle schizofrenie che affliggevano la precedente coalizione di sinistra con l’unica differenza che ora è molto meno di sinistra di prima. Come sempre, pessimismo e fastidio.
Deprimente…..
D’accordo con gran parte di coloro che già sono intervenuti su questa notizia: le intenzioni di un partito sono scritte nel programma, e in quello del Partito Democratico non si parla di riconoscimento delle unioni civili in senso lato o almeno di quelle delle coppie omosessuali (visto che queste ultime non hanno nemmeno un’alternativa nel matrimonio).
Candidare una lesbica non basta se, in caso di ascesa al potere del PD, l’ala clericaleggiante di quello stesso partito continuerà ad avere quel potere di veto che ha così insistentemente utilizzato nella legislatura che sta finendo.
Un partito davvero laico può certamente annoverare nelle sue fila politici dichiaratamente cattolici, purchè la loro fede non sconfini nel clericalismo tipico delle Paole Binetti: non si può in alcun modo dirsi laici quando nelle proprie fila c’è gente che ragiona, e che agisce politicamente, come costei.
Morta una foglia di fico, se ne fa un’altra…
Solitamente c’è un principio per cui i cittadini dovrebbero essere uguali di fronte alle istituzioni a prescindere dalle loro preferenze religiose, sessuali, da loro stato civile o professione ecc. Ma in questo scalcinato, dolciastro e imputridito paese ormai questo principio è saltato. Mi sembra di essere in Alto Adige dove si devono avere medici, impiegati, dirigenti ecc secondo la proporzione etnica. Quindi si fanno anche le liste elettorali secondo criteri di proporzione razzistico-religiosa: 3 cattolici, 1 protestante, 30 per cento di donne, mezzo gay ogni 100 etero, 2 operai di cui uno sopravvissuto da caduta da una implacatura, 1/4 di casalinga per ogni 12 attivisti di partito. Ogni giorno comprendo sempre più che cosa significhi vivere in questo paese di…
In Italia non c’è mai stata una vera integrazione fra cattolici e non cattolici, viste le collusioni fra chiesa e politica. Si è concessa una cittadinanza di serie B condita di belle parole a chi non è cattolico giusto per fare bella figura.
Senza andare tanto in là basterebbe provare a chiedere ad un valdese o un luterano com’è la loro situazione.
L’Italia è un paese in cui è possibile essere non assunti o licenziati perchè ci si dichiara non cattolici. A me è capitato qualche anno fà. Avevo finito il mio bel diplomino di qualifica come contabile e stavo iniziando uno stage in cui mi era stata promessa l’assunzione al termine.
Un bel giorno la propietaria dello studio mi chiede se fossi credente ed io ho avuto la bella pennsata di di rispondere no. Nemmeno 24 ore mi è stato comunicato che erano già a posto con l’organico (ed erano sotto di 4 persone) per cui non mi avrebbero assunta.
Risposta del sindacato? “Lascia perdere, alla fin fine hanno diritto di assumere chi vogliono”.
Non conta il fatto che facessi il lavoro di 2 persone e lo facessi bene, che ci fosse una lettera di promessa d’assunzione. Anche per la gloriosa CGL era giusto non assumermi per via dell’orientamento religioso.
Benvenuti in Itaglia
Infatti non è quanti omosessuali si candidano che fa la differenza, ma quanti candidati sono favorevoli a riconoscere i diritti degli omossessuali. O, ancora peggio, quanti omosessuali NON sono stati candidati soltanto perché sono omossessuali. Comunque una lesbica che si candida in un partito dove c’è gente che i gay non li può vedere, e dove comunque per gli omosessuali sono previste delle quote, che ci azzecca?
Sì, specchietti per le allodole mi pare ce ne siano diversi… ma attenzione: uno specchio che si rompe porta 7 anni di guai.
(il riferimento alla superstizione degli specchi è scherzosa)
Nell’arca di Noè-Veltroni c’è un posto per uno di tutti (e naturalmente per sé) poi gli altri possono anche affogare (il riferimento alla superstizione religiosa è scherzoso).
Se lo specchio si rompe Berlusconi vince le lezioni e al termine dei 5 anni finisce che lo eleggono anche al quirinale per altri 7 anni. Fantascienza? Horror? Sci-fi?