Aborto: il 60% dei ginecologi è obiettore

Il 60% circa (59,5%) dei ginecologi italiani attivi in strutture che effettuano l’interruzione volontaria di gravidanza è obiettore di coscienza. Con punte del 92,6% in Basilicata e dell’80,5% del Veneto. E percentuali più basse in Calabria (39,9%) e Valle d’Aosta (20%). Questi gli ultimi dati disponibili, elaborati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) nel 2005 e poi inviati al ministero della Salute per la relazione sull’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Altri dati, a livello nazionale, non sono disponibili. La Società italiana di ginecologia e ostetricia (la Sigo), interpellata sull’argomento, rivela di non avere alcun dato sulla presenza, tra le proprie fila, di medici obiettori “perché sono informazioni considerate sensibili. Quindi che non possono essere raccolte”.
Tornando allora ai dati dell’Iss, se è vero che in Basilicata più di 9 ginecologi su 10 sono obiettori, e in Veneto lo sono l’80%, percentuali elevate si riscontrano anche nelle Marche (78,4%), nel Lazio (77,7%), in Puglia (76,8%) e in Provincia di Bolzano (74,1%). Quasi in tutte le regioni italiane il numero dei ginecologi obiettori è maggiore rispetto a quello dei colleghi che effettuano gli aborti. Sotto il 50% si attestano solo, oltre a Calabria e Valle d’Aosta, i ginecologi della Provincia di Trento (44,4%), dell’Abruzzo (44,3%), della Campania e della Sicilia (44,1%), e della Sardegna (45,7%). A livello aggregato, la maggiore concentrazione di ginecologi anti-aborto si trova al Centro Italia (70,3%), seguito dal Nord (63,5%), dal Sud (52,9%) e dalle Isole (44,3%). Il Centro si rivela l’area d’Italia con il maggior numero di obiettori anche quando si chiede la propria posizione ai medici anestesisti o al personale non medico. Anche se i numeri sono nettamente più contenuti. Nell’Italia centrale, infatti, lavorano il 56,3% degli anestesisti e il 56% del personale paramedico obiettori. […]

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42 commenti

Vash

Se la gente non è in grado di fare un mestiere è meglio che lo cambia!

GIANNI

@ Vash

hai ragione, chi non è capace di fare un mestiere dovrebbe cambiarlo..i medici abortisti dovrebbero farlo perchè il loro dovere sarebbe quello di salvare vite… non di interromperle..

Silesio

@gianni
Se l’aborto terapeutico è una prassi autorizzata dalla legge non può essere consentito che una persona che prende lo stipendio grazie alle tasse pagate dai contribuenti, decida per propri interessi personali, di esimersi dal compiere un intervento quanod ricorrano gli estremi previsti dalla legge. Non c’è scritto da nessuna parte che il dovere del ginecologo sia quello di “salvare le vite”. Il medico deve fare ciò che la legge prescrive. Tengo a precisare che se tale principio dovesse diventare una legge generale, avremmo persone che morirebbero perché alcune religioni proibiscono le trasfusioni. E poi avremmo altre religioni che proibiscono i trapianti, ed altre religioni ancora che ritengono opera del diavolo l’assunzione di medicine. In generale, l’obiezione di coscienza è un diritto, ma chi la fa (come ad esempio in caso del servizio militare) cambia mestiere.

Massimo

Poiché nell’edilizia muoiono centinaia di lavoratori all’anno cadendo dalle impalcature, anche per loro, per salvare vite umane, dovrebbe essere consentita l’obiezione di coscienza di salire sulle stesse: come ai medici, fatto salvo lo stipendio, naturalmente, e senza recriminazioni sulla carriera, anzi.
Il fatto è che non si tratta affatto di salvare vite… ma di opportunismo al servizio di altri potentati, piuttosto che delle pazienti che da essi avrebbere il diritto ad essere aiutate e tutelate.

lacrime e sangue

Impedire l’aborto e la contraccezione per i cattolici significa:
1) impedire alle donne di fare sesso per il solo piacere
2) impedire alle donne di avere figli sani per scelta personale
3) impedire alle bambine di poter evitare di rovinarsi la vita per pochi momenti di cretinitudine
4) individuare subito le “libertine”, le donne di malaffare, le adultere e le svergognate per etichettarle e offrirle alla mercè degli incivili catto-bigotti
5) obbligare le donne a sposarsi per avere una sessualità attiva
6) obbligare le donne a restare in casa e non avere un lavoro visto che ogni spupazzata è un figlio se uno dei due non è sterile o non ha problemi
7) allargare la povertà delle famiglie e il loro peso sullo stato sociale: troppi figli troppe bocche, pochi posti di lavoro, stipendi bassi = miseria

E cosa porta la miseria? Ignoranza. E chi sguazza in entrambe? La Chiesa, che afferma, anche attraverso Gianni&Co., che l’unica cosa che serve è (N.B. non il Vangelo, ma) il Catechismo!!!!!
E si dicono cristiani: No, non siete cristiani, siete cattolici e c’è una enorme differenza.

ren

Eppure è gente che ha in genere studiato. Persone di una certa cultura. Non me lo spiego. Che bisogno hanno i medici di inchinarsi al vaticano? Sarà frutto di questa campagna di martellamento quotidiano. Come in Orwell …

strangerinworld

il medico obiettore di coscienza è un ossimoro. non è più degno di essere chiamato medico poiché tradisce ciò che l’ha formato, la scienza, in nome dell’etica dell’ irrazionale. sommando questo alla supina obbedienza alle logiche cattoliche il medico obiettore è un offesa alla libertà e dignità umana. un figuro al contempo orribile e grottesco. quanto al signor Gianni, tutte le sue provocazioni, rispondono pienamente al pensiero, molto povero, dei cattolici: per lo più poco autonomo, indottrinato e privo di critica ed autocritica. dogmatico ed ubbidiente. come sempre è più convenientemente facile vivere delle false certezze altrui che dei propri veri dubbi.

Capitan Spaulding

@ren

Il martellamento c’entra ben poco.
Sono motivi economici, opportunistici e di carriera.

– Chi non pratica aborti (operazione semplice) può dedicarsi a operazioni più complesse guadagnando maggior prestigio (proprio il gran numero di obiettori costringe resto del personale a praticare molti più aborti di quanti gli spetterebbero)

– Il favore del vescovo è di grande aiuto se si vuol diventare primario…

– Spesso i medici antiabortisti che si rifiutano di praticare aborti (gratis) in ospedale non hanno alcun problema a praticarli (a pagamento) in cliniche private.

Vash

@ Gianni
Non sfruttarmi per pronunciare idee con i paraocchi. Un aborto può essere necessario anche nel caso in cui il feto sia morto per una malattia in modo da impedire che la madre subisca conseguenze a sua volta. Se tutti i medici sono obiettori crepa anche la madre. Di casi in cui l’aborto è necessario ce n’è ben più di uno e se un medico decide di essere obiettore o cambia mestiere o se ne va in un altro reparto che non sia ginecologia!

monicavita

Penso che in questo enorme numero di obiettori c’è anche una buona percentuale che gli aborti li fa negli studi o nelle cliniche private, quindi la scelta è in parte opportunistica. L’obiezione di coscienza in altri campi, per esempio in quello militare, comportava l’impossibilità per tutta la vita ad accedere a determinate carriere, nel senso che se a diciotto anni sceglievi l’obiezione di coscienza questa scelta ti penalizzava per sempre. Questo ovviamente quando il servizio militare era obbligatorio. La legge 194 approvata trent’anni fa voleva tutelare quei medici contrari all’aborto che avevano intrapreso la carriera quando l’aborto non era consentito. Oggi che senso ha continuare a consentire l’obiezione di coscienza? C’è di peggio: ho letto recentemente da qualche parte che la scelta di obiettare viene effettuata nella maggioranza dei casi dai medici un po’ di tempo dopo l’assunzione nelle strutture pubbliche e in questo modo risulta impossibile allo stato garantire una certa percentuale di medici non obiettori. Nel senso che prima si fanno assumere e poi cambiano idea. Se proprio vuole fare una scelta di carattere etico e non opportunistico, perchè un ginecologo non si dimette dalla struttura pubblica? Semplice, perchè così pagherebbe di tasca propria una propria scelta “morale”; invece è sempre molto più comodo che paghino gli altri.

fulvio

Tutte queste discussioni sarebbero inutili con una legge semplicissima:chi è obbiettore
non può lavorare nella sanità pubblica.
Sei obbiettore?puoi fare solo l’attività privata.

ren

@ Capitan Spaulding

Grazie del chiarimento. In effetti bastava fare 2 + 2 e ricordare come vanno le cose in questo ameno paese …

Giovanna

Quoto lacrime e sangue in pieno! Quello della sessualità femminile è uno dei tabù più gravi che impedisce ad una società civile di evolversi.

Emi

<>

Io quindi non ho diritto di sapere, prima di scegliere a chi affidare la cura della mia salute, chi è colui che in caso di emergenza sceglierà di salvare una morula condannandomi?
Dobbiamo poter scegliere.

Se le donne scegliessero, quando e come possibile, il più possibile, ginecologi non obiettori anche per un pap-test o una cistite, credo che le cose inizierebbero a cambiare.

Dobbiamo scegliere non obiettori anche se nemmeno pensiamo di affrontare una gravidanza, tantomeno un aborto.
Incentiviamoli noi i non obiettori: richiediamoli ove possibile insistentemente in regime di assistenza mutualistica, privilegiamoli quando possiamo effettuare visite in regime di professione autonoma!
Facciamoci curare da chi quantomeno non è ipocrita, e figurarsi nel caso in cui dietro l’obiezione ci sia pure un fanatico religioso!

Emi

Scusate l’inciso di cui sopra era riferito al fatto che la Società italiana di ginecologia e ostetricia sostiene di non avere dati della presenza di medici obiettori perchè sono informazioni sensibili.

Alessandro Bruzzone

Stavo pensando che, paradossalmente, Ferrara con la sua polemica ha datto la stura a una serie di dati inquietanti…

Francesco M.Palmieri

Ma tutti questi , a volte presunti, obiettori, visto che la 194 è in vigore da trent’anni, quando hanno scelto di fare i ginecologi non lo sapevano che prima o poi si sarebbero trovati di fronte alla IVG ?

E allora perchè non hanno scelto di fare i dentisti ?

E’ la fiera della più indecente ipocrisia.

Nicola

cosi a cuor leggero ci si disfa di un peso scomodo.
ovvio che forse ti rovinerebbe la vita
ma che significa?
anche un figlio gia nato puo rovinarla.
non credo lo uccideresti.

la scienza non ha ancora dimostrato che il feto non sia un individuo
e non esiste un momento in cui, durante lo sviluppo del feto, ci sia una pausa, un momento particolare dopo il quale si possa dire “ora è un uomo”

la tanto amata “legge”, che per alcuni è l’unico faro di verità e giustizia da seguire, pone il limite per l’aborto al terzo mese di gravidanza.
motivo?.. nessuno.
perche non 2? perche non 5? boh!
pero prima è “giusto, consentito” , dopo è sbagliato!
motivo? nessun motivo scientifico.. eh oh.. è la legge

Magar

@GIANNI
No, ti sbagli, il dovere dei medici è quello di salvare le vite delle persone, non di tutto ciò che abbia DNA umano. Studia meglio.

Bruno Gualerzi

X Nicola
Sono d’accordo con te che la scienza non è, e secondo me non sarà mai, in grado di stabilire in merito all’embrione o al feto, ‘quando’ si può parlare di ‘vita umana’, o per usare un termine più appropriato, di ‘persona’… esattamente come per l’esistenza di dio, indimostrabile scientificamente. Si tratta di una questione ‘ideologica’, come, nel caso di dio, di fede.
E allora? Chi decide?
Il Comitato di bioetica? Il medico? Il prete? Cioè la scienza o la fede? No, una convenzione sotto forma di legge, che come tale non decide, ma rispetta nei limiti del possibile le varie opinioni.
E una legge, che fissa sì come convenzione un termine oltre il quale si può parlare di ‘vita umana’, ma che né obbliga nessuno ad abortire, né punisce nessuno se abortisce entro i termini di legge, è l’unica convenzione possibile. Ed entro questo margine comvenzionale, e sulla base di questa indeterminatezza, chi può poi veramente decidere? Chiunque non fosse, la madre prima di tutto, e, in via subordinata i genitori, commetterebbe un abuso.
Quindi la legge non è l’ ‘unico faro di verità’ ma l’unca condizione per evitare che un’opinione prevarichi su un’altra.
La mia opinione, che esigo sia rispettata non perchè comprovata scientificamente o per fede, ma, appunto come opinine? Né il feto, né tantomeno l’embrione, possono essere considerati ‘persone’. E’ un’opinione che personalmente sono giunto a maturare attraverso tante considerazioni, ma che non posso in alcun modo imporre ad altri, né altri mi possono imporre la loro.

gieffeemme

Per Nicola, il quale non sa e quindi non capisce:

Nicola si é stabilito al terzo (l’interruzione) perché é alla sedicesima settimana dalla fecondazione che le cellule nervose smettono di riprodursi e quelle che ci sono ti dureranno per tutta la vita (in verità molte meno), é solo da quel momento che il sistema nervoso comincia ad apprendere, ad interagire ed a mettere in comunicazione passo passo alcune aree del SNC. Certo é una convenzione, perché il vero ed esplosivo processo di apprendimento comincia dopo la nascita, ma resta il fatto che porre il limite al terzo mese ha un senso preciso, tra l’altro con quasi 30 giorni di anticipo rispetto alla fondamentale sedicesima settimana. Direi persino con un notevole eccesso di prudenza.

Quando dici che non c’é un momento di soluzione di continuità nello sviluppo del feto nel quale si possa dire che questo non é un uomo o che lo sia, anche qui tu ignori. Nello sviluppo biologico della vita intrauterina quello che sarà un feto attraversa in modo ontogenetico tutta la filogenesi della storia biologica animale, dal paraceto, all’ameba via via fino alla fase anfibia, rettiliana e mammaria. Poi il sistema nervoso, dopo la nascita e solo su influenza sociale e culturale, rifarà lo stesso percorso con la maturazione mielinica e con l’organizzazione progressiva delle diverse aree cerebrali.
Puoi fare un assaggio del liquido amniotico se vuoi una prova empirica, la sua composizione salina é identica a quella del mare, per questo lo sentirai salato al gusto.
Un’altra prova di ciò sta nel fatto che cattolici che ignorano meno di te, più che sul discorso di non soluzione di continuità che si é dimostrato falso, si attestano sull’obiezione “programma”. Cioè sostengono che se pure é vero che dal punto di vista biologico quell’organismo ancora non é uomo, però dell’uomo possiede già il programma genetico, e quindi lo é. Questa mi sembra una posizione molto più dignitosa di quella che tu hai espresso in compagnbia del furbone Ferrara…il quale appunto ignora, millanta e si improvvisa biologo senza nulla sapere.
Messa così la questione, mi rimane ora solo da dirti che il “programma” é già nei tuoi spermatozoi, e che forse é per questo che la chiesa ti vieta la masturbazione o altre cosine di autoerotismo o eteroerotismo che uomini e donne possono piacevolmente praticare. Interrompi quindi tuitte le attività in merito, e se dovesse scapparti una polluzione notturna spontanea considerala pure un sorta di aborto spontaneo, un volere di Dio. Anche le donne cattoliche pensano questo ad ogni ciclo mestruale no?
Se non basta, considera che il programma neurologico di sviluppo che può portare alla maturazione della corteccia cerebrale (mai conosciuto un “uomo” senza cortecca?) comincia dopo la nascita.
Accostati in questi giorni ai tavoli del Darwin Day Nicola, potrai rimediare alla tua ignoranza e magari scoprire che la vera rivoluzione della conoscenza é partita da quando si é scoperto, grazie a Darwin appunto, che l’uomo non é al centro dell’universo come organismo differenziato, ma é il prodotto di una economia naturale selettiva come tutti gli altri esseri viventi, piante comprese.

Le leggi sono le stesse e non sono quelle divine. Se ti impegni puoi rimediare.

g.b.

A livello aggregato, la maggiore concentrazione di ginecologi anti-aborto si trova al Centro Italia (70,3%), seguito dal Nord (63,5%), dal Sud (52,9%) e dalle Isole (44,3%).
Il dato è interessante, in quanto in questo caso il sud sembra più avanti rispetto al nord e al centro; questo potrebbe essere un elemento in più a favore di un’idea che mi sono fatto da un po’ di tempo, e cioè che a sud I CETI COLTI siano più laici che al nord, mentre per quanto riguarda le persone di cultura medio-bassa il rapporto sembrerebbe invertirsi. La cosa potrebbe avere un qualche interesse non solo statistico.

martire69

Perfettamente d’accordo con lacrime e sangue.
Probabilmente di quel 60% di obiettori il 20% è veramente convinto e allora perché ha scelto di fare il ginecologo, il 20% è obiettore per convenienza ed il 20% è uno pseudo obiettore che in privato pratica aborti a cifre che sempre meno nuclei familiari possono permettersi.
Forse a questi ipocriti da noia che questa 194 è una buona legge che ha ridotto gli aborti
del 45% ?
Forse rivorrebbero le “mammane” gestite spesso e volentieri da catto-ipocriti ?
Chiunque abbia nella sua zona episodi in merito li segnali subito su questo sito.

woland

Alcune note:
1) Bisognerebbe almeno che agli obbietori fosse impedito di diventare primari dei reparti di ginecologia. Questo spezzerebbe il collegamento tra curia e amministrazioni ospedaliere per la nomina di primari obiettori che poi possano ricattare i loro secondari costringendoli a dichiararsi anche loro obiettori.
1) Bisognerebbe che ai medici obiettori fosse impedito di dedicarsi alle diagnosi prenatali.
Infatti perchè dedicarsi alla diagnostica prenatale se poi, in caso di malformazione, non ci si assume la responsabilità di praticare l’ aborto terapeutico?
In pratica ora accade che un obiettore possa dire alla madre: “Signora suo figlio nascerà con una gravissima spina bifida ( o qualsiasi altra malformazione gravissima) ma se ora che lo sa, vuole abortire, dovrà rivolgersi ad un altro medico”
Perchè costui si dedica alla diagnosi prenatale? Solo per i soldi.

Giovanna

Mi pare che qualcuno abbia citato il satollo barbuto. Ma che fine ha fatto questi giorni? Per caso è stato sciolto nell’acido??

Markus

voglia di lavorare saltami addosso….

così diceva l’adagio vero ?

Siccome l’aborto è solo in strutture pubbliche, chi si dichiara obiettore scarica immediatamente alcune “pratiche” sul collega coscienzioso e lavoratore…

Allora va bene l’obiettore, purchè venga pagato meno del collega lavoratore

Perché è giusto poter scegliere, ma le scelte si pagano. Chi lavora meno venga pagato meno.

Luisa M.

Che ipocrisia. Anche l’obiezione di coscienza al servizio militare andava contro la legge, anzi addirittura contro la costituzione , che recita che la difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Ma quella per voi era un’obiezione di coscienza lecita perchè portata avanti dalle sinistre. L’obiezione di coscienza dei medici che in buona fede si rifiutano di fare aborti per non uccidere esseri umani, no questa è un’obiezione di coscienza illegitttima.
Vergognatevi. Il progresso implica anche un progresso morale , delle coscienze. Altrimenti finisce che chi difende l’aborto diventa oscurantista e noi cattolici diventiamo i nuovi progressisti.

Nicola

@ gieffeemme

mi sembra chiaro che ne sai piu di me a riguardo 🙂
non studio medicina ne biologia, e quindi sarei un ipocrita a risponderti con tono scientifico.

mi terrò quindi strettamente in una fascia “etica” se si puo dire cosi
l’embrione/feto/bambino , chiamiamolo come vogliamo, è un essere vivente
e questo non si discute.
è un uomo? eh.. qua trattiamo un argomento gia piu complesso.
dici che pero non ha corteccia cerebrale, ne tessuti nervosi.
come ho gia detto, a contraddirti sarei un ipocrita, quindi lo assumo per vero.

cos’è un uomo?
molti se lo sono chiesto. cosa distingue un uomo da un animale?
una risposta che mi è piaciuta è stata questa:
“un uomo è un ente potenzialmente capace di compiere operazioni razionali”

il feto è potenzialmente capace di compiere operazioni razionali,
quindi è un uomo..

ragionamento che lascia a desidarare, lo so anche io..
eppure è cosi.. io considero il feto un uomo, allo stesso modo di un neonato (che non ha molta aria di saper compiere attualmente operazioni razionali)
esattamente come una persona in coma

io rispetto (ti giuro) chiunque mi dica che pensa che l’infanticidio e lo “staccare la spina” a uno in coma, al pari dell’aborto, non sono omicidio
ma non rispetto chi considera lecito solo l’aborto e rabbrividisce davanti all’uccisione di un neonato

Bruno Gualerzi

X gieffeemme
Ho letto con attenzione quanto scrivi ed ho apprezzato il modo rigorosamente scientifico con cui smonti certe posizioni che di scientifico non hanno proprio nulla… ma non sono riuscito a capire bene fino a che punto la scienza, per te, possa costituire (se non in negativo, appunto, per smentire posizioni pseudo-scientifiche) un punto di riferimento, non dico decisivo in quanto definitivo, ma anche solo per stabilire con sempre maggiore approssimazione ‘quando’ si possa parlare di vita umana, di ‘persona’.
Personalmente credo che, pur con tutte le sempre più approfondite conoscenze circa i tempi e i modi secondo cui ‘si forma’ un essere umano, il considerare tale o meno un feto (personalmente aggiungo: anche un neonato) sarà sempre una questione che la scienza non potrà mai dirimere. Sarà, insomma, sempre e solo un fatto ‘culturale’… e, da questo punto di vista, la scienza mi intriga quasi quanto la fede.

enrico g.

Tutto dipende dalla definizione di “persona”. Se uno definisce “persona” soltanto l’uomo che ha raggiunto un certo grado di intelligenza, che ha coscienza di sé, che può avere una relazione con altri, può ben dire che i concepiti non ancora nati (ma anche i bambini già nati molto piccoli, i malati in coma, quelli sotto anestesia, i pazzi totali) non sono persone ma non può negare che anche coloro a cui egli non vuole attribuire il nome di “persona” restano uomini e dunque hanno una dignità e un diritto di esistere uguali a quello di coloro che – questa volta sì “convenzionalmente” – vengono chiamati persone -. Come affermare che “non tutti gli esseri umani sono maschi” non significa negare l’uguaglianza per i bambini, i vecchi e le donne, così dalla affermazione che “non tutti gli uomini sono persone” non può discendere la più grave delle discriminazioni sull’uomo.
Ogni essere umano, in quanto individuo vivente appartenente alla specie umana, è “persona”, perché è diverso da qualsiasi altra entità vivente o inanimata. In questo senso non si può assolutamente negare la qualità di persona a determinate categorie di uomini. Non si può dare un essere umano che non sia persona.Altrimenti la parola che più di ogni altra esprime la grandezza dell’uomo verrebbe ad essere usata in una perversa funzione discriminatoria. Essa non distinguerebbe più l’uomo dal resto del creato, ma discriminerebbe l’uomo dall’uomo. In definitiva il principio di eguaglianza per essere vero deve essere applicato ad ogni uomo e perciò ogni uomo deve essere chiamato “persona”. Non è vero l’inverso, che cioè non tutti gli esseri umani sono uguali perché solo alcuni sono “persone”.

Akrasias

Concordo con Gualerzi.
“gieffeemme”
“Messa così la questione, mi rimane ora solo da dirti che il “programma” é già nei tuoi spermatozoi, e che forse é per questo che la chiesa ti vieta la masturbazione o altre cosine di autoerotismo o eteroerotismo che uomini e donne possono piacevolmente praticare. Interrompi quindi tuitte le attività in merito, e se dovesse scapparti una polluzione notturna spontanea considerala pure un sorta di aborto spontaneo, un volere di Dio. Anche le donne cattoliche pensano questo ad ogni ciclo mestruale no?”
In fatto di biologia ci capirai, ma scambi il programma degli spermatozoi con quello dello zigote che è sempre più della somma delle parti.
Per quanto riguarda la morale cattolica,se scherzi va bene, altrimenti ti consiglierei più umiltà e competenza.Dici grosse inesattezze.

Mifepristin

I ginecologi diventano obiettori per vivere tranquilli, per non sentirsi additati come mostri infanticidi dai bigotti che lavorano nel loro reparto(purtroppo la Chiesa diffonde ampiamente i suoi tentacoli negli ospedali pubblici, col pretesto che bisogna stare vicino alla sofferenza), per invertire questa tendenza serve una rivoluzione culturale, bisogna diffondere il messaggio che praticare aborti è un merito civile, io se fossi medico sarei orgoglioso di praticare aborti, farei anche i doppi turni per assicurare a tutte le pazienti il servizio

giovanni

sono uno studente di medicina, capisco benissimo che un medico non si senta di farlo. così come un cardiochirurgo non opera al cervello perchè non è capace, un ginecologo pur avendo tecnica e nozioni per un intervento di interruzione di gravidanza capisco possa decidere di non farlo. non è un intervento qualsiasi, per un chirurgo ha un impatto emotivo totalmente diverso da un operazione di qualsiasi altro tipo. io sono favorevole all’interruzione volontaria di gravidanza per motivi personali e all’aborto terapeutico, ma non riesco a condannare i medici che non si sentono di intervenire (a meno che non lo facciano solo per motivi religiosi).

Markus

@ Liberale

Lo Stato deve garantire l’assistenza sanitaria, la difesa, la giustizia, le pensioni e la tutela dei cittadini in stato di debolezza in generale, senza andare troppo per il sottile, questo è il motivo per cui esistono le tasse.

In caso direi che la donna deve poter scegliere di pagare un medico privato. Questa è libertà.

gieffeemme

Per akrasias.

che mi ha scritto “In fatto di biologia ci capirai, ma scambi il programma degli spermatozoi con quello dello zigote che è sempre più della somma delle parti.”
Non ho fatto questo errore, il ragionamento verteva sul fatto che l’esistenza di un “programma” non é sufficiente per parlare di “uomo”…tant’é che un programma esiste gia (come unico) in ogni spermatozoo ed in ogni ovulo.
E’ vero, ho peccato di mancanza di umiltà quando ho scherzato sulla morale cattolica, ma é perché la considero ipocrita…tante parole per coprire una realtà fatta di comportamenti reali differenti dal dichiarato. Non solo i preti ti dicono “fai quel che ti dico e non quel faccio”, ma pure la tanto sbandierata famiglia cattolica.
Oggi mi sono sorbito in più telegiornali la morale di Ratz sui bambini da proteggere e tutelare…che vuoi, sarà forse perché io ho un figlio che mai avvicinerei ad un prete, non per motivi di fede, ma di sicurezza…ma quando lo sento divento sarcastico…proprio lui che ha coperto la pedofilia.
Essere cattolici vuol dire far parte di quella cosa lì, la cui morale pratica é molto diversa di quella dichiarata. Ho frequentato gli ambienti e parlo con nozione di causa…secondo me lo siete quasi tutti ipoctriti.
MI spiace, ma la mia storia non ha fatto che darmi conferme di questo..

Gualerzi: concordo con il tuo pensiero, volevo solo presentare un ragionamento che non dovrebbe essere ignorato. Alla fine siamo organismi che sono dotati simbolo e che lo producono, per questo vale ciò che crediamo e pensiamo, non ciò che é.
Non faccio scientismo, ma la ricerca scientifica, ammetterei, ha cambiato molte morali negli ultimi 50 anni. Tieniamone conto.

Ciao

Akrasias

Ti stimo per quel che fai, mi son visto il sito, ma generalizzi troppo.

chiericoperduto

Ci dovrebbero essere delle quote massime di obiettori negli ospedali, per garantire il servizio a chi lo desidera. Ad esempio un max di obiettori del 30%.
Capisco che quando entrò in vigore la legge la situazione era diversa, molti si trovarono spiazzati perchè ancora non era prevista l’obiezione. Un periodo di lacuna legislativa. Ma oggi, già in fase di concorso pubblico, possono essere previste delle quote.

Maurizio

@ Luisa M.
Io sono stato obiettore di coscienza al servizio di leva. E nelle pratiche per l’obiezione sono stato assistito dalla Caritas, non dalle “sinistre”…
Non ho preteso di entrare nell’esercito astenedomi dall’uso delle armi, me ne sono andato per altre strade, non ho fatto spreco di denaro pubblico scaldando la sedia in un ufficio ma mi sono impegnato in servizi di utilità sociale sostenendo anche dei costi.
Se un ginecologo è un dipendente pubblico e si proclama obiettore di coscienza per l’aborto, sapendo a cosa sarebbe andato incontro, “in buona fede” ci doveva semplicemente pensare prima e quindi può solo cambiare mestiere e porre fine all’incoerenza delle sue scelte.
Le strutture pubbliche devono garantire i servizi in modo accessibile a tutti e indistintamente!
Io non ho niente di cui vergognarmi, piuttosto ti chiederei uno sforzo evitando di fare minestroni sconfusionati con progresso, morale, oscurantismo e cattolicesimo… sono indigesti.

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