Esiste ancora un Dio per i giovani d’oggi?

Dio esiste oppure no? Ai giovani interessa questa domanda? Sembrerebbe di no, ma il Centro Pascal è convinto che i giovani stiano cercando implicitamente o esplicitamente la risposta a tale quesito.

Per questa ragione martedi 4 marzo, alle 18:00, presso l’Università Europea di Roma (via degli Aldobrandeschi 190) ci sarà una conferenza-discussione su “Le ragioni dell’ateismo odierno”.

A guidare questo primo incontro di un’eventuale serie di dibattiti su temi fondamentali per la vita umana, sarà padre Alfonso Aguilar, L.C., docente di Filosofia presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”.

Milena Fiorenza, una delle organizzatrici, ha rivelato a ZENIT di aver avuto l’idea per questa conferenza-discussione dopo aver visto assieme ad alcune amiche un talk-show sulla vicenda del Papa a “La Sapienza” al quale era intervenuto l’ateo matematico Piergiorgio Odifreddi, che poneva in dubbio l’esistenza di Dio […]

“facendo un giro per le librerie e vedendo in TV personaggi come Odifreddi, ci siamo accorte che c’è un ritorno dell’ateismo militante a livello accademico”.

[…]

Il dibattito sarà così articolato: “padre Aguilar presenterà una panoramica di questi autori atei e dei loro scritti, fornendoci delle citazioni in modo imparziale“.

“Dopo di che si lascerà la parola ai noi giovani perché possiamo esprimere il nostro parere circa la ragionevolezza o meno degli argomenti presentati”, ha aggiunto l’organizzatrice dell’incontro.

“In questo modo – ha spiegato -, noi stessi potremmo trovare motivi razionali della nostra convinzione o meno sull’esistenza di Dio”.

“A noi, infatti, interessa cercare la verità e trovare ragioni profonde in cui credere – ha precisato – . Non vogliamo accontentarci di risposte superficiali”.

Il lancio d’agenzia completo è tratto da Zenit

12 commenti

Silesio

“padre Aguilar presenterà una panoramica di questi autori atei e dei loro scritti…” Ovviamente c’è da credere che sarà molto imparziale e obiettivo! Speriamo che per par condicio facciano un incontro in cui Odifreddi sarà chiamato ad esporre gli scritti di Tommaso d’Aquino.

schock

Ma un dibattito senza contraddittorio non si chiama monologo? uaarini di roma partecipate all’incontro e smontateli con le vostre domande.

Chris

Mi piacerebbe assistere al “dibattito” per vedere come si svolge e porre una sola domanda:
“Anche ammettendo l’esistenza di Dio, cosa cambierebbe nella mia vita ? Se sono felice e realizzato, perché dovrei credere in Dio ? Cosa mi darebbe questa convinzione che già non posso avere con una serena accettazione ed una forte consapevolezza della mia vita ? Anche ammettendo l’esistenza di Dio, credere nella vita dopo la morte mi darà questa vita eterna ? perché ? Se questo Dio fa di tutto per non farsi vedere, perchè credere dovrebbe salvarmi e non credere dovrebbe condannarmi ? Non sarebbe più coerente con la volontà di un Dio che si nasconde essere atei ? Quale personalità schizzofrenica si attribuisce ad un Dio che da un lato si nasconde agli uomini e dall’altro pretende che questi credano ciecamente in lui, anzi, di più, quale malvagità si attribuisce ad un Dio pronto a condannare alla dannazione eterna quei “figli” che, non avendolo mai visto nè sentito accanto, decidono di non credere nella sua esistenza. Ora, non ne abbiano a male i credenti, ma ali agnositici hanno una impostazione molto più pragmatica, se Dio non esiste sarebbe di certo una inutile illusione credere in lui, se Dio d’altro canto esiste, non ne avrà a male se alcuni figli dovessero scegliere di non credere nella sua esistenza, visto che non si è fatto vivo un gran che… In fondo ciò che conta davvero è essere delle brave persone no ? Piuttosto si guardino bene i credenti dalla loro abitudine a condannare i fratelli che, per legittime ragioni, scelgono di non credere in Dio… A quale Padre piace vedere i figli che si dichiarano più devoti condannare quelli che di più hanno sofferto per l’assenza del genitore ?”

Io d’altro canto credo in Dio, ma queste sono questioni mie…

Rudy

Ecco le “news” del sito Zenit …. ovviamente notizie sul mondo!
Siamo a posto….
..e ovviamente, imparziali!

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Kattochè?

Il tipo dice:
“In questo modo – ha spiegato -, noi stessi potremmo trovare motivi razionali della nostra convinzione o meno sull’esistenza di Dio”.
“A noi, infatti, interessa cercare la verità e trovare ragioni profonde in cui credere – ha precisato – . Non vogliamo accontentarci di risposte superficiali”.

Trovare motivi razionali dalla nostra convinzione…?
Come? stanno… ancora cercando la verità?
A beh! Però non vogliono accontentarsi di risposte superficiali.

Ma basta con sto’ delirio di queste inutili “zavorre” che dobbiamo pure mantenere, spendiamoli meglio i soldi dell’8×1000.

dadaLito

@ chris

credo che un credente ritenga i miracoli (veri o presunti) un segno divino… Quindi difficilmente potresti averla vinta con un credente sul fatto del “Dio assente”, poiché il credente ritiene il miracolo manifestazione divina…

Penso che gli si potrebbe chiedere, portandosi appresso una bibbia Ebraica e una CEI: “Perché, se la parola di Dio ispirò direttamente gli israeliti, che scrissero la bibbia, poi la versione CEI risente di pesanti manomissioni e tagli? Potrebbe anche darsi che si sia sbagliato allora e che poi abbia voluto rimediare, ma allora che dio sarebbe? Dio non è perfetto? Oppure la bibbia non è stata ispirata da Dio?”

Marco.g

Sarei curioso di sapere se fra le “citazioni” proposte ci sarà anche questa di Benjamin Franklin: “l’unica cosa che so, è che un giorno avrò la risposta. Non ho problemi ad aspettare.”

Asatan

:rotfl: Un prete parlerò obbiettivamente di ateismo? Vi prego ditemi che è una barzelletta!

Silesio

Vorrei anticipare il sillogismo con cui produrre una nuova prova dell’esistenza di Dio, con preghiera di farla recapitare a padre Aguilar affinché la comunichi ai giovani:

A – L’ateismo è la causa dei mali di tutto il mondo (ghigliottina, rivoluzione comunista, nazismo)
B – L’ateo è una persona cattiva che non crede in Dio
C – Io non sono una persona cattiva per cui non posso essere ateo
D – Quindi io credo nell’esistenza di Dio
E – Dio dunque esiste

Massimo

Dio è un mistero con cui chi ne fa uso si illude di poter dare risposte a tutti gli altri misteri: tanto “un mistero in più o in meno che voi che sia”.
L’importante è che le risposte siano fatte “ad immagine e somiglianza” di chi le da (e i nemici delle loro risposte loro nemici).

Krokko

Personalmente credo che “trovare motivi razionali” nella fede sia di per sé un ossimoro…
A meno che non la vogliamo spiegare con la psicologia della superstizione, allora troveremmo una spiegazione razionale ad un comportamento che però di razionale ha ben poco.

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