Il papa: “La religione può diventare ideologica”

Il papa all’Angelus: “Al cieco guarito Gesù rivela che è venuto nel mondo per operare un giudizio, per separare i ciechi guaribili da quelli che non si lasciano guarire, perché presumono di essere sani.

E’ forte infatti nell’uomo la tentazione di costruirsi un sistema di sicurezza ideologico: anche la stessa religione può diventare elemento di questo sistema, come pure l’ateismo, o il laicismo, ma così facendo si resta accecati dal proprio egoismo”


Non vorrei scomodare Marx, però ogni tanto l’università serve a qualcosa. Secondo il marxismo l’ideologia è “dottrina o concezione che nasconde sotto i propri ideali gli interessi particolari di una classe | estens., complesso di idee astratte e mistificatorie che non hanno riscontro alcuno nella realtà”. Non bisogna necessariamente essere marxisti (nè io mi ritengo tale, detto per inciso) per convenire sul fatto che la religione non è che “può diventare elemento di questo sistema” (ideologico), ma che è essa stessa un sistema ideologico ben strutturato – forse il più puramente ideologico, nel senso negativo del termine. E queste parole, dette proprio da uno che di mestiere fa teologo (che è di fatto un ideologo all’ennesima potenza), e che è anzi a capo di una certa casta di ideologi, non possono non apparire quantomeno grottesche, come le velate accuse di “egoismo” ad ateismo e laicismo.

Il lancio d’agenzia completo è tratto da Zenit

18 commenti

Bruno Gualerzi

Condivido in pieno il commento alla notizia.
Però, c’è del vero nel considerare l’ateismo, o il laicismo, a rischio (per il papa, più che un ‘rischio’ ovviamente si tratta di un ‘dato’) ideologico: corrono questo rischio quando non riescono a liberarsi completamente da residui di mentalità (tradizione, cultura) religiosa.

Valentino Salvatore

Ti ringrazio e condivido: lo stesso marxismo infatti corre certi rischi. Sul marxismo, ho ormai ciò che scrisse Russell piantato nel cervello…

schock

è proprio il caso di dire: “da che pulpito viene la predica”!!

statolaico

Tutte le religioni sono ideologie, non tutte le ideologie sono religioni. E’ solare.

maxalber

Bruno Gualerzi, puoi chiarire meglio, magari con qualche esempio, come laicismo e ateismo possono diventare a rischio ideologia? Dando per scontata la deriva ideologica dello scientismo (che non necessariamente è ateo o laico) o del materialismo marxista.
Escludendo questi esempi tu a che cosa pensavi?

Paguro

qualsiasi pensiero, quando smette di essere perseguito con la razionalità è diventa una semplice lista di comportamenti e credenze, diventa ideologia. pensare ad esempio che tutti i credenti siano degli idioti, senza riflettere sulle motivazioni che possono spingere una persona alla religione è ideologia, il laico non deve mai perdere di vista che il fondamento della propria filosofia è la razionalità e la ricereca di risposte, non il semplice anticlericalismo. naturalmente, il fatto che questa accusa di sia stata mossa da ratzinger fa ridere, visto che è uno dei maggiori promotori di una visione ideologica del cristianesimo.

Bruno Gualerzi

X maxalber
In realtà, parlando di deriva ideologica dello scientismo e del materialismo ‘marxista’ (non ‘marxiano’, come si distingueva un tempo per recuperare – a mio avviso a ragione – Marx) hai già indicato i due rischi forse maggiori di, appunto, deriva ideologica per ateismo e laicismo.
Personalmente poi su questo blog (che mi sono dato a frequentare soprattutto rompendo le scatole su questo punto), ho colto ogni occasione per mettere in rilievo – oltre ai rischi ricordati – come, ovunque sia presente una qualche forma di culto verso personaggi considerati carismatici (leader politici, divi dello spettacolo, cantanti, scrittori, filosofi, scienziati, assi dello sport ecc.), il rischio di ‘sostituire’ (parlo ovviamente di atei, agnostici, ecc.) dio con una sorta di surrogati dello stesso, quindi in definitiva facendo loro svolgere, soprattutto psicologicamente, la stessa funzione alienante, è più che reale. Contribuendo – quando il rischio si traduce in pratica effettiva – ad illudere sul superamento della cultura religiosa mentre in realtà la si perpetua.
In altra sede, ho scritto addirittura, riferendomi a quanto detto, di ‘teologismo ateo’)

Silesio

Per dovere di cronaca (visto che la filosofia è stata il mio mestiere e che ho tradotto parte delle opere di Marx) il marxismo si è presentato come filosofia anti-ideologica per eccellenza. Chi conosce un po’ gli scritti originali di Marx, ma anche la tradizione della critica marxista del ‘900, sa benissimo che il “passaggio dall’ideologia alla scienza” costituisce il nucleo della ricerca marxiana e della critica marxista (si pensi ad Althusser). Accusare di “ideologismo” Marx equivale ad accusare di oscurantismo Galileo.

Bruno Gualerzi

Non sono un esperto di Marx, se non per quello che ha potuto esserlo un insegnante, spesso suo malgrado, di filosofia ora in pensione, ma ci tenevo alla distinzione (non so se vale ancora) che un tempo si faceva tra vulgata marxista e pensiero di Marx, ciò che per altro vale per qualsiasi autore diventato in qualche modo classico. A questo in ogni caso mi riferivo parlando di ‘ideologia marxista’ e non ‘marxiana’… e ricordo la difficoltà che incontravo sempre quando, parlando della critica di Marx all’ideologia tedesca, i ragazzi mi chiedevano in che senso allora si parla sempre di ideologia marxista.
Per tornare al tema del post, il mio riferimento – non esplicitato – era per la verità alla copertura ideologica che, soprattutto nell’Unione Sovietoca, il marxismo ha ‘offerto’ ad un ateismo che, se non era formalmente di stato, era certamente calato dall’alto in forma dogmatica.
In quanto allo scientismo, credo se ne possa parlare partendo da posizioni atee proprio anche per non lasciare la critica a certi aspetti della scienza in esclusiva al pensiero religioso.

antoniotre82

Io la penso in questo modo: qui non si tratta tra lo scontro di due ideologie, cioè la religione e l’ateismo, per un semplice motivo: le religioni sono irrazionali ed utopistiche, e per antonomasia e necessariamente sono ideologiche, ed ideologiche nel senso più puro del termine (molto più puro delle ideologie politiche, perchè le ideologie politiche almeno sono traducibili in programmi concreti e realizzabili che portano un vantaggio alla cittadinanza).

L’ateismo invece, se preso dal lato della critica alle religioni, si basa su argomenti fattuali verificabili e razionali, afferma ciò che è sotto agli occhi di tutti, ma che per uno stolto fanatismo e per il lavaggio del cervello da parte della chiesa viene eluso.

E’ forse un’ideologia la teoria evoluzionistica? E’ forse un’ideologia pensare che un uomo non possa resuscitare??

Sono dati di fatto, è la realtà, e la realtà non è ideologia, perchè la realtà non ha bisogno di tesi od invenzioni per essere sostenuta: può essere solo osservata e capita il più a fondo possibile, e cosa molto più decisiva è una fattore verificabile da chiunque.

Affermare che il dio della bibbia non esiste non è ideologia, ma è pura constatazione della realtà.

Se invece l’ateismo viene preso dal lato della teoria per la quale un essere supremo non esiste, allora in quel momento diventa ideologia, perchè si arriva a dover sostenere tesi non verificabili, non osservabili nella realtà fisica.

statolaico

Sono daccordo con antoniotre82 (ps: anche dire che non esiste un essere supremo è pura constatazione della realtà…)

antoniotre82

@ statolaico

no, secondo me dire che non esiste un essere supremo non è pura constatazione della realtà, proprio perchè mi definisco razionale e quindi do per certe solo le cose verificabili, non posso affermare con certezza che un essere supremo non esista.

Ma posso invece affermare con certezza che non esiste il dio prospettato dalla bibbia, così come non esiste nessun dio prospettato da ogni altra religione, perchè la realtà li smentisce inesorabilmente tutti, e non solo gli dei, ma anche tutti i corollari (gesù madonne santi demoni presenze ecc ecc).

Per queste ragioni sono un agnostico e non un ateo, perchè da agnostico posso darmi il beneficio del dubbio, che un essere supremo possa anche esistere, anche se sono più propenso a credere che non esista, e oltretutto mi astengo dal dare un giudizio, perchè si scoprirà tutto dopo la nostra morte, e siccome nessuno è mai ritornato in vita per poter raccontare cosa si vive o cosa non si vive dopo morti, nessuno può dare risposte certe, ma appunto può formulare solo un’ideologia di quello che probabilmente (che è diverso dal certamente) può accadere dopo la morte.

Come nessuno può dire come sia nata la vita su questo pianeta, se dal caso, se da una combinazione di fattori, o se da un’entità suprema, perchè anche in questo caso nessuno ovviamente ha memoria di quanto sia successo miliardi di anni fa.

Il fattore temporale è fondamentale per poter affermare delle ideologie sostenibili e estremamente probabili tanto da essere ritenute in pratica certe, da altre invece utopistiche. Per questo motivo il creazionismo è insostenibile, ed è un’assurdità, perchè viene smentito dal questo fattore. Non ha nessuna logica, mentre invece l’evoluzionismo ha una miriade di prove a proprio favore, prove INCONTROVERTIBILI.

Io non mi ritengo ateo perchè mi ritengo un umano, e secondo me gli esseri umani hanno dei limiti non superabili neanche con la migliore tecnologia e scienza mai immaginabile.

statolaico

Si, ho capito perfettamente. Io, pero’, intendo dire che asserire l’inesistenza di un essere supremo sia pura osservazione della realtà, perchè nella realtà in cui viviamo questo essere non c’è. Lo dico dal momento che non lo rilevo con i miei sensi, ma nemmeno strumentalmente. Poi io posso anche ipotizzare che esista qualcosa di indefinito (certamente non definito come nei dettagli come il dio su misura della bibbia 🙂 ), ma non posso ragionare sulla base di quello che -di fatto- nella nostra realtà non c’è: altrimenti non potrei escludere nemmeno l’esistenza dei folletti o di thor. Poichè per spiegare l’esistente non c’è necessariamente l’esigenza di poggiarsi su un essere senziente supremo e creatore, ne faccio volentieri a meno e non lo metto in mezzo. Per me non esiste ed io sono ateo.

antoniotre82

Le probabilità tendono tutte a favore del fatto che non esiste un essere supremo creatore dell’universo e di ogni cosa in esso contenuta…come tu ben dici non possiamo affatto asserire che esista un’entità superiore perchè non possiamo percepirla, essendo che nessuno dei nostri 5 sensi la percepisce nel mondo fisico.

Però come dicevo prima, anche se sono concetti difficili da esprimere, ci sono cose certamente inesistenti, e altre cmq date per probabili, anche se non con la dovuta certezza del poter dire ad esempio: in questa mano ho un sasso, e nessuno può negarlo.

I folletti e thor non esistono, questo è chiaro, dovrebbero appartenere o essere appartenuti alla natura se fossero davvero esistiti, mentre la natura non ne riporta alcuna traccia. Le cose certamente inesistenti, sono quelle affermate, ma smentite dalla natura. Per fare un esempio simile, ad esempio a me piace piace riportare il paradigma dell’unicorno: se ne parla in alcuni libri, ma in natura non esiste fisicamente, segno evidentissimo che è tutto frutto della fantasia dell’uomo, e così gli eventi contenuti nei libri sacri di ogni religione (chi più chi meno).

Se invece dobbiamo ragionare intorno ad un’entità creatrice, l’argomento si smaterializza dalla natura, perchè sarebbe l’entità a dover creare la realtà fisica, e quindi esiste a prescindere da essa, ed ogni essere vivente non può arrivare a conoscerla, se non eventualmente dopo la morte.

La tesi più convincente a sostegno dell’ateismo è certamente quella che afferma che se esiste un’entità superiore che ha creato il tutto, bisogna subito porsi un’altra domanda e cioè: chi ha creato l’entità superiore? Per entrare infine in un circolo vizioso dal quale non si uscirebbe mai.

Intorno a questo si possono esporre infinite ideologie, ma la certezza dell’affermare l’esistenza o meno di un’entità superiore, non può darcela nessuno, perchè magari i nostri limiti razionali, e la nostra natura umana vincolata a leggi fisiche naturali, ci impedisce di poter pensare in modo totalmente originale. Per farti capire meglio ad esempio nell’immaginario collettivo si immaginano le forme di vita aliena necessariamente legate all’acqua e all’ossigeno combinati insieme. E chi ci dice invece con certezza che la vita sia legata necessariamente a questi due elementi? Potrebbero anche esistere esseri che vivino senza acqua e senza ossigeno, e solo la nostra prassi ci porta a pensarli simili a noi, se non nelle fattezze, almeno nelle condizioni per poter prendere vita.

Fantasmi, folletti, demoni, possessioni, madonne e gesù cristi, dovrebbero pur sempre appartenere al mondo fisico, ma non vi appartengono, quindi sono inesistenti, e si arriva a questo usando solo un minimo di logica.

Ma riguardo alla vita ogni logica è relativa a mio parere, così come è relativa ogni logica e ogni ideologia che prospetti cosa ci aspetta dopo la morte.

Il nulla tu riesci ad immaginarlo? La risposta più ovvia è no, ma perchè? perchè siamo legati alle leggi fisiche che dominano questo mondo, ma le leggi fisiche chi ci può assicurare che siano valide una volta morti? per queste ragioni io preferisco sospendere il mio giudizio, non perchè sono un razionalista, ma perchè mi rendo conto della pochezza dell’intelletto umano davanti ad alcuni argomenti in cui dire una cosa a volte vale come dirne qualsiasi altra.

E cmq più ne parlo, più mi convinco di non dire quanto in effetti vorrei esprimere, segno che al riguardo si potrebbero scrivere libri sterminati, tutti uno diverso dall’altro, e tutti validi, in quanto nessuno degli autori può provare scientificamente la non esistenza di dio.

La scienza è vincolata a leggi terrene, ma le leggi terrene sono eterne anche dopo la morte? Magari ci sono altre leggi, altri modi di vivere e di pensare che l’uomo per natura non potrà conoscere mai.

Scusa la lunghezza! cmq spero di aver reso l’idea di come questo argomento per un agnostico sia un problema essenziale, perchè altrimenti sarebbe certamente e senza mezzi termini un ateo puro.

maxalber

A mio parere chi scade in scientismo o marxismo è già automaticamente fuori dal laicismo.
Si tratta di qualcuno che ha scelto una religione senza dio, non di chi ha fatto una scelta di autonomia dall’ideologia.

statolaico

Antoniotre82: sei stato molto chiaro (ma lo eri stato già prima), ho letto con piacere il tuo intervento ricco di spunti e riflessioni. Con il mio intervento non volevo in alcun modo mettere in discussione le posizioni agnostiche che ritengo molto vicine a quelle atee, in certi casi il confine tra atei ed agnostici è molto labile. Per quanto riguarda “il nulla” mi inviti a nozze 🙂 , dal momento che ci ho riflettuto su in diverse occasioni scrivendo anche un paio di appunti, che ora non riporto per non tediare nessuno, ma che ho intenzione di inserire sul mio blog probabilmente dopo domani… se vorrai passare per dirmi che ne pensi mi farebbe piacere. Ciao!

Ps: sono le classiche riflessioni che dopo un paio di birre acquistano pure spessore (o viene prima la birra?!)… 😉

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