Il cardinale Martins: “Lo stato della salma non indica santità” (in questo caso)

ROMA (4 marzo) – «Il fatto che la salma di un santo si trovi in uno stato già di corruzione non ha niente a che vedere con la santità stessa della persona. Questo assolutamente no». Lo spiega il cardinale Josè Saraiva Martins ai microfoni di Radio vaticana dopo la ricognizione canonica dei resti di padre Pio, a quaranta anni dalla morte.

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L’articolo completo è tratto dal sito del Messaggero; in più, un lancio AdnKronos.

Evidentemente, la Chiesa mette le mani avanti, minimizzando, se non smentendo, le trionfalistiche affermazioni dei giorni scorsi – riprese e distorte dai vari tg e da agghiaccianti programmi “in diretta dalla cripta” – secondo cui la salma di padre Pio si sarebbe conservata in maniera straordinaria (verrebbe da dire miracolosa). La salma infatti appare in così “buone” condizioni che subito è stato mobilitato un pool di esperti per avviarne il restauro. Ma nella “logica” del sovrannaturale una soluzione ad hoc si trova sempre: se il corpo di padre Pio si fosse conservato perfettamente tutti avrebbero gridato al miracolo (senza considerare le condizioni ambientali in cui il corpo era stato deposto); se il corpo invece appare un po’ “consunto” va sempre bene dire che i miracoli sono ben altri e che il corpo mortale non ha alcun legame con il lato sovrannaturale o spirituale. Sappiamo bene quanto la Chiesa in particolare abbia utilizzato uno dei due espedienti, a seconda dei casi.

10 commenti

Lady Godiva

Ma il vilipendio di cadavere per il Vaticano non esiste come reato?

Silesio

Già ventilato il fatto che la chiesa avesse tentato il… colpo grosso. Se avessero scoperto il cadavere integro avrebbero gridato al miracolo, al miracolo! La cosa non è riuscita. Stanno cercando, a fini elettoralistici, prove nell’aldilà che non vengono più.

lorenzo a.

in pratica questi truffatori imbalsamano i corpi dei loro eroi e poi gridano al miracolo.

sono certo che se andiamo ad esaminare la salma sarà più conciata di una borsa di coccodrillo.

in ogni caso ci è andata ancora bene perchè nel caso che avessero trovato il sepolcro vuoto sarebbero ripartiti con la storia della resurrezione.

anteo

in sintesi qualche volta l’imalsamatore fa miracoli!
(ma non è dio a fare i miracoli? viene un bel sillogismo…)

svelato l’arcano: coinvolgono illustri professori di anatomia , quelli che hanno cognizioni scientifiche anche sulla manipolazione e conservazione dei cadaveri, anatomia quella scienza a lungo osteggiata dalla stessa chiesa che ne fa uso. Si contraddicono sempre.

udo

A proposito di stato di conservazione, mi ricordo che lessi da qualche parte (la fonte non la ricordo, e sinceramente non so se possa trattarsi di una bufala o meno) una notizia che affermava pressapoco cosi’: vista la quantita’ sempre maggiore di conservanti che assumiamo (tramite cibazione), i tempi di decomposizione si sono quasi raddoppiati: ovvero, non siamo piu’ buoni nemmeno per i vermi. Stando a questa informazione, si potrebbe gridare al miracolo ogni volta che riesumiamo un corpo seppellito negli ultimi 25 anni…

non possumus

Mio nonno, vecchio mangiapreti, lo abbiamo risepellito alcune volte visto il buon stato di conservazione, ed era in terra, ma non abbiamo ritenuto di gridare al miracolo

Magar

“Lo stato della salma non indica santità”
Non ho capito, che c’entra lo stato di Ratzinger? 🙂

Alessandro S.

Non lo dichiarano un miracolo anche perché la concorrenza è in vantaggio:
http://soyombo.splinder.com/archive/2007-08

ALTRI APPUNTI SU DASHI DORZHO ITIGILOV

Zvyagin Viktor Zvyagin (nella foto) è un attivissimo studioso, medico a capo dell’istituto dell’Istituto di Medicina Forense Russa, ed a suo tempo ha avuto modo di rilasciare la seguente intervista al Nezavisimy Vzgliad: ” Premesso che l’identità del lama è stata confermata da testimoni oculari presenti alla prima esumazione, gli studiosi sono attoniti di fronte al fenomeno ed hanno chiesto ai monaci di poter avere alcuni capelli e frammenti d’unghia del lama per delle analisi. Molti parametri del corpo del lama sono uguali a quelli di un corpo vivo. La pelle è flessibile, le giunture sono tuttora mobili e gli studiosi sono stati incredibilmente stupiti nel constatare che i tessuti analizzati risultano assolutamente uguali a quelli di un uomo vivo”

Nessuna pratica di mummificazione è stata effettuata per mantenere il corpo hanno dichiarato gli esperti, ed i monaci asseriscono che solo pratiche avanzatissime di yoga possono far cadere in uno stato di catalessia prima della morte, permettendo al corpo di non corrompersi.

“Itigilov naturalmente non è vivo, e non è in grado di assumere una posizione eretta o camminare” ha scritto il quotidiano Versiya, che riferisce quanto affermato dal prof. Galina Yershova membro dell’Università Umanitaria di Stato russa, che ha studiato il corpo “ma quando ha lasciato questo mondo in stato di meditazione non è realmente morto ma è rimasto in qualche altra condizione. Le analisi ci fanno credere che il lama si sia messo in uno stato di anabiosi.

Essa crede che il lama sia stato sepolto ancora vivo e tale sia rimasto fino al momento dell’esumazione.

Sembra vi sia stato un altro caso simile di monaco buddista a Duc 23 km. da Hanoi dove il corpo del monaco Vuc Khac Minh sia restato seduto nella posizione del loto perb 300 anni. Ma il lama buriato non ha subito nessuna modificazione dopo la “presunta” morte.

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