Ultime dalla scienza

Nati tre gemelli identici da un unico embrione (AdnKronos).

La felicità dipende per metà dai geni (lancio del Corriere e articolo de La Stampa).

Dalla placenta le prime staminali del sangue (Le Scienze).

Il naso “muove” le mani (Ansa).

13 commenti

Daniela

mi fanno immensamente piacere queste “ultime dalla scienza”, bravi tutti quelli che lavorano per l’uaar.
Speriamo che gli studi sulle staminali ematopoietiche possa portare a risultati nel campo della lotta alle malattie del sangue.

Peppe

Quella più bella è l’ultima

>Ricerca, il naso ‘muove’ le mani
>Studio dell’ateneo di Padova smentisce la teoria di Darwin

In che modo smentisca l’evoluzione non si capisce, ma ci scommettete che tutti gli interessati al disegno intelligente (cattolici in testa) si butteranno a pesce su questa notizia, ma soprattutto sulle sue presunte conseguenze, pur di provare a dare addosso a Darwin?

Accetto scommesse.

Aldo

“Nati tre gemelli identici da un unico embrione.”

Siore e siori, il processo Bokanovsky all’opera in tutto il suo splendore.
Comunità, Identità, Stabilità! Sia lode a Ford!

maxalber

Il sottotitolo dell’Ansa sullo studio di Padova è una di quelle bufale redazionali che capitano sovente nei giornali, in cui il titolo (o il sottotitolo) dice cose completamente diverse dal contenuto dell’articolo.
Evidentemente il caporedattore è uno di quei missionari fanatici infiltrati in vari posti di potere che pensano solo a portare acqua al loro mulino di credenti seminando falsità.
Basta leggere le poche righe del lancio ANSA per capire quanto quell’occhiello sia falso e tendenzioso.

Daniela

mamma mia se quello dell’ansa è giornalismo scientifico siamo davvero messi male, ci vuole coraggio a dire che quello studio mette in discussione la teoria darwiniana, anzi più che coraggio, enorme stupidità

vercingetorige

Dio ci guardi dal disegno intelligente e dall’enfatizzazione becera che determinata stampa fa di notizie scientifiche che si vorrebbero – attraverso essa – rese intelleggibili ai più. Purtroppo, rendere intelleggibili ai semplici notizie complesse, dovrebbe esser lavoro di chi sa semplificare sapendo e conoscendo l’oggetto della semplificazione. Così non avviene e giornalisti ignoranti diffondono e banalizzano la loro interpretazione dei fatti rendendo così un cattivo servizio alla divulgazione della scienza.

Giol

E questa non è forse una prova del fatto che è una stronzata considerare Persona l’embrione, dato che di Persone ne possono nascere più di una?

valerio

@ Giol
ma cosa stai dicendo?!??!!?…è la dimostrazione e la spiegazione del mistero della trinità divina 😀

maxalber

Ho trovato un articolo più completo sul Gazzettino di Padova che conferma la faziosità ipocrita (se mi si permette l’iterazione) del redattore ANSA che ha messo il sottotitolo (falsissimo): Studio dell’ateneo di Padova smentisce la teoria di Darwin.
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L’olfatto non ci permette solo di “sentire” il mondo che ci circonda, ma è in grado di informare il nostro cervello su come interagire con gli oggetti. Lo dimostra lo studio di un’équipe di ricercatori padovani guidati dal professor Umberto Castiello, pubblicato sulla prestigiosa rivista americana PLoS, Public Library of Science. I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di raggiungere e afferrare un frutto dopo essere stati esposti all’odore emanato dal frutto che stavano per afferrare oppure a quello di un altro frutto. Il movimento della mano, la cui misurazione è stata fatta tramite una sofisticata tecnica per la registrazione cinematica, ha dimostrato come il movimento fosse eseguito in modo diverso a seconda che il frutto da afferrare fosse o meno lo stesso di cui avevano inizialmente sentito l’odore.
Ad esempio: quando il frutto da afferrare era un’arancia, le dita della mano si muovevano come se dovessero afferrare un’arancia solo quando l’odore somministrato era quello corrispondente, ma non quando era quello di una mandorla. In questo caso le dita che andavano a prendere l’arancia assumevano una postura simile a quella utilizzata per afferrare una mandorla. «Quando la vista e l’olfatto forniscono informazioni discordanti circa l’oggetto da afferrare – spiega il professor Castiello – il modo in cui il movimento viene eseguito appare essere il risultato del compromesso tra queste due diverse informazioni sensoriali. Non c’è un dominio di un senso sull’altro. L’olfatto sembra quindi comunicare con i centri “alti” del controllo del comportamento, quali appunto quelli responsabili del movimento e delle interazioni con gli oggetti». Una ricerca che sovverte alcuni luoghi comuni sull’olfatto, come quello che sia, tra i sensi, il più “emotivo”, appartenente al dominio degli istinti e quindi distante dai meccanismi della conoscenza razionale. Nel corso dell’evoluzione umana l’olfatto ha giocato un ruolo fondamentale nella sopravvivenza della specie; secondo una lettura darwinista tuttavia man mano che l’uomo è progredito, l’olfatto avrebbe perso la propria importanza, a vantaggio di altri sensi quali la vista e l’udito. Lo studio del professor Castiello dimostra come l’olfatto sia meno “accessorio” di quanto sinora considerato.

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