D’Alema e Buruma sul film anti-Corano

BRUXELLES – «Io non apprezzo che vengano offesi o colpiti i sentimenti religiosi di chicchessia»: come tutti i suoi colleghi ministri degli Esteri dei Paesi Nato, riuniti ieri a Bruxelles, Massimo D’Alema si è trovato sul tavolo il «dilemma Wilders». E si è sentito rivolgere dai giornalisti le domande che in queste ore vengono rivolte un po’ a tutti: l’Olanda deve proibire il film anti-Corano del suo deputato populista Geert Wilders, come le chiede una parte del mondo musulmano che si dice offeso e ferito? O deve lasciare che il film venga diffuso, in nome della libertà di espressione? La Commissione europea si è espressa l’altro ieri per questa seconda linea.

[…]

L’intervista completa di Luigi Offeddu è consultabile sul sito del Corriere

“Gert Wilders non è certo un artista, e neppure un buon politico. È soltanto un provocatore che cerca lo scontro e che deliberatamente vuole aizzare le frange islamiche più estremiste”. Il giudizio di Ian Buruma, intellettuale olandese, scrittore e professore al Bard College di New York, è netto. Eppure, sembra davvero che l’Olanda sia nel panico per l’imminente uscita del film anti-Islam del deputato nazionalista.

Un evento vissuto come una sciagura per le conseguenze che potrebbe produrre, e che ha fatto sì che ieri il ministero della Giustizia abbia annunciato di aver elevato il livello di allarme antiterrorismo “Non vi sono indizi concreti che facciano pensare ad attentati imminenti”, è scritto in una nota del ministero, “ma l’elevata minaccia del terrorismo internazionale ci ha spinto a indicare come “forte” il livello di allarme”.

È ancora fresco il ricordo della morte di Theo Van Gogh, ucciso a causa del suo documentario Submission, nel quale mostrava le privazioni e le umiliazioni alle quali erano sottoposte alcune donne islamiche. Alla trasformazione politica e sociale dell’Olanda dopo l’omicidio Van Gogh, Buruma ha dedicato un libro, Assassinio ad Amsterdam, pubblicato da Einaudi, nel quale ammetteva che quella vicenda aveva segnato uno spartiacque per il suo Paese, un prima ed un dopo. “Ma drammatizzare in questo modo l’iniziativa di Wilders – spiega – è stato comunque un grave errore. Il suo film andava semplicemente ignorato”.

[…]

L’intervista completa di Anais Ginori è consultabile sul sito di Repubblica

Al di là del giudizio particolare riguardante il film di Wilders – che ancora non è stato distribuito e sul quale quindi è prematuro fare commenti -, in linea di principio potremmo anche essere d’accordo con D’Alema. Sorge però una questione: è possibile argomentare una qualsiasi critica alla religione come fenomeno storico, politico, sociale, psicologico, culturale? E’ possibile una critica alle gerarchie religiose o ai credenti quando attuano comportamenti discriminatori o contrastano la diffusione delle conoscenze? Oppure vige la classica logica italica (con chiare sfumature elettoralistiche) del “gioca coi fanti, ma lascia stare i santi” a prescindere? Oppure qualsiasi cosa detta diventa automaticamente “becero anticlericalismo”, “ateismo sghignazzante”, “laicismo insano”? Dove finisce il rispetto dovuto e dove inizia la sottomissione, l’omertà acritica, tesa a mille accorgimenti per non “ferire” la sensibilità (abbastanza suscettibile, invero) dei credenti?

28 commenti

Gabriele (studente)

Penso che questo film non sia un film contro il fondamentalismo islamico, ma contro la religione islamica in sé e per sé: so che questo film è nato in Olanda, dato che sono avvenuti degli episodi piuttosto gravi (l’omicidio di Van Gogh, per esempio), tuttavia, il fondamentalismo é una cosa, la religione è un’altra e sono due cose MOLTO DIVERSE. Penso che questo film anti-Corano sia un film che abbia, come tesi centrale, che tutti i Cristiani (e sono tante le chiese cristiane) sono bravi, buoni e belli, anche se sostengono tesi crudeli (come quelle di parte del clero cattolico).
Io penso che la libertà di parola abbia un limite e il limite è l’inizio della libertà dell’altro: infatti, una cosa è esprimere una proprio opinione, un’altra è INSULTARE l’altro.
Penso che a nessuno di noi piacerebbe un film contro l’ateismo, in cui le persone atee sono paragonate ai rivoluzionari francesi che avevano devastato le chiese di Parigi (con il senno di poi è stata una grande perdita).

schock

Ma la questione è molto semplice. Perchè questi tipi di musulamni non boigottano semplicemente il film lasciando in pace invece chi desidera vederlo (compresi anche quei musulmani più aperti mentalmente)? Non permettere la proiezione del film significa darla vinta all’integralismo che vuole imporre a tutti indistintamente il suo modo di vedere il mondo e la vita.

Guidus

Ma ci sara’ un giorno in cui la MIA sensibilita’ verra’ rispettata? Io mi sento profondamente offeso quando vedo negare l’evoluzionismo, o disprezzata la scienza. Per dirla tutta, io ritengo un oltraggio all’intelligenza umana, e mi sento offeso, per il semplice fatto che qualcuno voglia basare l’etica pubblica su un orribile testo (la bibbia) colmo di violenza e orrori.

Perche’ io posso essere offeso e i credenti no?

N2RT

Infatti bisogna capire di cosa parla il film.

Certo che se ne facessero uno su COME il cristianesimo si è imposto in Italia nei secoli, sull’uccisione e la demonizzazione di chi era “pagano”, sulla distruzione dei templi, sull’obbligo di seguire una sola religione…. Beh…. Sarebbe semplicemente storico, ma lo definirebbero anticristiano, perchè andrebbe a ledere l’immagine odierna che “vuole” i cristiani bravi e buoni, vittime dei pagani, con i loro bei martiri dei primi secoli: da notare i nomi: sant’Apollo, Santa Diana, Santa Minerva, San Quirino… Chissà perchè tutti nomi di divinità italiche, che fanno un po’ pensare sia sulla reale esistenza di questi martiri del primo secolo (si suppone dall’anno 33 in poi, dal momento che prima i cristiani non esistevano), e fa ragionare sul fatto che sembra siano stati sostitutori delle divinità fortemente presenti, immessi comunque in un periodo ben più tardo di quando in realtà “sarebbero vissuti”.

Ma si sa, la storia la fanno i vincitori, e sembra dettino ancora le regole del gioco.

Soqquadro

Vi ricordate cosa disse il clero cattolico su Dan Brown? Dov’è la differenza? Ah si, che probabilmente non si prospettavano bombe cristiane nei cinema e nelle librerie. Che ove regni la dottrina islamica i diritti umani siano meno che un sogno è un fatto, non un’opinione teologica, di questo gli esseri umani (musulmani, cristiani, pagani…) dovrebbero sentirsi offesi, non di un film critico. Il Corano contiene parti crudeli ed insensate? Pure la Bibbia, e discuterne è l’unico modo per storicizzarle e non applicarle

Bruno Gualerzi

A questo punto la questione dovrebbe essere abbastanza chiara: se il film del signor Wilders è una palese provocazione, una condanna di un fanatismo in nome di un fanatismo uguale e contrario, non c’è libertà d’espressione che tenga (oltre tutto credo che la colettività abbia il diritto di difendersi da ritorsioni che farebbero pagare ad innocenti la meschina speculazione di un fanatico)… se invece si tratta di una seria denuncia di una religione che calpesta ogni più elementare diritto umano, lo stato ha il dovere di offrire tutto l’appoggio possibile a chi si è impegnato in questa denuncia, mentre l’argomentazione di D’Alema riguardante la necessità di non offendere i sentimenti religiosi, è del tutto fuori luogo, non solo in questo secondo caso, ma sempre e ovunque, e fa solo il paio con chi sostiene che non si deve criticare il papa perché questo offenderebbe i sentimenti dei cattolici.
Detto questo, ancora due considerazioni:
a) è sempre difficile stabilire fino a che punto un’opera creativa è pura provocazione fine a se stessa e non invece una provocazione necessaria e quindi salutare. Qui allora esprimo un parere del tutto personale: se io fossi un artista la cui opera, per quanto sincera e sofferta, potrebbe avere come conseguenza reale, concreta, e DIRETTA, il sacrificio di vite umane, non la metterei in circolazione… e francamente non credo che questo regista disponga di questa sensibilità;
b) in linea generale, una condanna di una religione in nome di un’altra religione, difficilmente può essere elaborata in assenza di pregiudizi.

Daniele Gallesio

Io non apprezzo che vengano insultati i miei sentimenti laicisti (cosa che il clero e i clericali fanno ogni giorno), ma non mi offendo per questi insulti per due motivi:
1. perché non sono permaloso
2. perché chi non amo non è in grado di offendermi

Io non apprezzo che si possa essere condannati a morte per reati d’opinione.
Non apprezzo chi si cala le braghe di fronte agli integralisti permalosi.

Il sacro non esiste “in natura”: è stato inventato solo per sopprimere il senso critico.

Di fronte all’assurdità del sacro l’unica reazione razionale è la dissacrazione.
Se sono permalosi è un problema loro.

Ricordiamo che pochi secoli fa era considerato bestemmia anche solo dire che:

1. Dio non esiste
2. Dio se esiste non è buono
3. la Terra gira attorno al sole
4. i miracoli non esistono

Se non vogliamo tornare a quei livelli, l’unica strada è difendere il diritto di bestemmia.

Daniela

per salvatore valentino,
io non sono d’accordo con d’alema, perchè qualsiasi critica alle religioni in quanto tali e al loro uso viene preso dal credente come un affronto e un’offesa.
Il film deve uscire e la libertà di espressione deve essere garantita, gli strepitii delle persone bigotte e fondamentaliste non devono ottenere ascolto soprattutto da parte di quelle istituzioni che devono garantire i diritti fondamentali. Male ha fatto il partito cdu olandese a dar retta e ad amplificare e ad anticipare in qualche caso le proteste dei paesi e associazioni islamiche.

michele

Penso che tutti siamo d’accordo sul fatto che la tesi di quel film è un’idiozia (il Corano non è paragonabile al Mein Kampf, è un testo sacro che mescola storia, politica e teologia), ma a questo punto, senza alcun fondamentalismo, dobbiamo decidere da che parte stare! Siamo i figli della rivoluzione scientifica, dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese o gli eredi del feudalesimo, dell’Inquisizione e della Controriforma? La scelta sta solo a noi, perchè solo noi possiamo decidere se tutelare la libertà di tutti (anche di chi non la vuole) considerando le religioni semplici invenzioni umane, oppure perdere collettivamente la libertà attribuendo alle religioni un ruolo di Verità assolute.

N2RT

(a prescindere dal film)

I problema è che spesso, quando si fa una disamina storica dove una determinata religione che ha assunto nella storia un potere che va oltre la religione stessa, può girare la fittata e sentirsi offesa nel sentimento religioso, anzichè per quel che riguarda atti storici e civili.

Credo che questo sistema venga utilizzato proprio per eliminare un’informazione che potrebbe sembrare negativa al pubblico per la religione in questione, ma che in realtà è semplice narrazione storica.

L’esempio che ho portato sulla distruzione dei templi pagani riguarda proprio questo.

Il fatto che la cristianità li abbia distrutti è un FATTO STORICO.

Il fatto storico in sè non crea problemi se non nel fatto che se si fa un film sulla distruzione dei templi da parte dei cristiani, il sentimento nei loro confronti (ma soprattutto nei confronti delle istituzioni cristiane) peggiorerebbe, riducendo l’idea generale che il cristianesimo sia il “bene” tanto millantato (insieme alla parola “amore”).

Un film di questo genere, che è semplicemente storico, verrebbe bollato come “anticristiano”, perchè vedendolo in molti potrebbero non sentirsi più parte di questa religione. Quindi la storia raccontata influirebbe sul pensiero presente, ergo ferirebbe il sentimento religioso, ergo non si può fare……

Stefano Bottoni

Prima premessa: sono totalmente d’accordo con Bruno Gualerzi, con Daniele Gallesio e con N2RT.
Seconda premessa: sono incavolato nero.
Conclusione: urlerò (metaforicamente parlando, userò le lettere maiuscole).
D’ALEMA!!!
SE NON RIESCI A DIRE NIENTE DI SINISTRA, ALMENO CERCA DI DIRE QUALCOSA DI SENSATO!!!
COSA VUOL DIRE CHE IL FILM DI WILDERS DEVE ESSERE VIETATO???
LO HAI VISTO? IO NO, MA A QUESTO PUNTO HO UNA GRAN VOGLIA DI FARLO! COSI’ COME ANDRO’ A VEDERE “PERSEPOLIS” (SE MAI TU NE ABBIA SENTITO PARLARE).
SOLTANTO I CREDENTI, SPECIALMENTE GLI INTEGRALISTI, MERITANO RISPETTO? O SI TRATTA DI PARARSI IL C..O PER PAURA???
PERCHE’ SAI CHE NOI NON CREDENTI SBRAITIAMO, CI INC……MO, MA NON PIAZZIAMO NE’ BOMBE NE’ PALLOTTOLE IN CORPO A NESSUNO, AL CONTRARIO DEI RISPETTABILISSIMI CREDENTI???
VEDI DI ANDARE LADDOVE NON BATTE IL SOLE, E PIANTALA DI DIRE CA…ATE!!!

Pensavo di stare meglio dopo questa sfogata, ma invece…
Beh, scusatemi, ma comunque ne sentivo il bisogno.

RazioCigno

Evidentemente all’ateo D’Alema non interessa minimamente difendere anche i sentimenti dei non credenti, insultati quotidianamente dalle 3 religioni monoteiste.

Loro possono tranquillamente affermare che per il solo fatto di non sottomettermi al loro dittatore celeste, sono malvagio, in quanto empio compio azioni abominevoli, sono privo di etica e bontà, etc etc

Ai religiosi è garantita l’immunità dalla diffamazione.

lacrime e sangue

Ma stiamo scherzando? In gioco c’è ben più di un filmetto da 4 soldi…

1) chi attacca il regista non ha visto il film. Lo fa solo perchè di dx. Rushdie o la Buttho, quelli si possono difendere perchè di sx? Ci sono fior di scrittori di sx, ateissimi e ex-islamici, che vengono minacciati giorno e notte per il solo fatto di essere apostati. E quelli scrivono più veleno sull’islam di qualunque dx perchè sanno cosa hanno passato. Anche a questi volete tappare la bocca per paura che vi piazzino la bomba in piazza? La libertà di parola è libertà di critica, anche feroce.
2) Il film attacca il Corano: c’è chi dice che bisogna attaccare solo i fondamentalisti e non i “buoni” credenti. Mi spiace darvi la notizia: nessun buon credente fermerà la mano dei fondamentalisti perchè, al pari dei cattolici medi, sono delle pecore paurose e seguiranno il più violento. Il fondamentalista vince sempre sul moderato e fa più morti, come adesso con la moratoria sull’aborto: nessun cattolico moderato alza la voce contro il magrissimo o il papa.
3) Meglio fare come lo struzzo: nascondiamo la testa e vediamo se i brutti orchi cattivi dei fondamentalisti si lasciano calmare dalle nostre buone azioni… “Siamo noi che attaccando il corano li offendiamo”, ma non mi fate ridere…; non sono loro che imponendo a tutti, anche ai non-fedeli, il loro modo di vita ci offendono nella dignità e nella libertà individuali?
4) Dite che il registra, il cui film non avete visto, fa pubblicità al cristianesimo: allora, dai, diamogli fuoco!!! Propongo di bruciare insieme la Divina Commedia, o, per stare al livello del regista, tutti i DVD di “Settimo cielo”, il telefilm su quanto si sta bene nella famiglia cristiana protestante, o l’altro ancora più becero sugli “Angeli custodi”, in onda su LA7… Li accuso di istigare al critianesimo. Al rogo insieme al registra di dx e l’altro mezzo matto di Mel Gibson!!

Ha ragione chi scrive che deve esserci la libertà di bestemmia, non solo nel senso di “Madonna/Gesù/Allah/Maometto…” ma nel senso di demistificazione, svelamento della loro falsa aura sacrale, della loro falsa rispettabilità, fatta di menzogna e violenza, di paura e di ignoranza.
Abbatterli dovrebbe essere il nostro obiettivo.

Se si permette ai governi di zittire le voci contrarie alla religione, sapete che dopo Van Gogh, Ali, Wilders, toccherà a Dawkins, VE NE RENDETE CONTO?
Si parte dalle opere più accese, più parziali perchè così si potrà erodere la libertà di espressione anche di autori più compententi e davvero pericolosi come Odifreddi e Dawkins, Harris e altri…

maxalber

Sono un po’ deluso da chi afferma la necessità di difesa del film in questione “a seconda” se il film fa o no fa certe affermazioni, se è o non è offensivo e così via.
Questo non è un atteggiamento laico.
Andrà condannato il cattivo gusto (ma solo col fallimento dell’operazione perchè nessuno va a vederlo), l’istigazione a delinquere, qualsiasi espressione si configuri in reato (che non sia reato di opinione).
Ma non si può condannare (o impedire la visione o censurare) un’espressione di idee!
Anche se non ci piacciono.
Invece sembra che qualcuno qui affermi che il film va giudicato *perchè l’autore è di destra*, o perchè è provocatorio, o perchè non piace.

Non posso essere d’accordo con un atteggiamento che ritengo di poter chiamare “pregiudizialmente ideologico”. E perciò *clericale*.

monicavita

Sembra paradossale ma anche chi si dichiara ateo, come D’Alema, riconosce maggiore dignità all’idea religiosa rispetto a qualsiasi altra idea. Io ascolto continuamente offese e ingiurie verso il mio sentimento comunista, ho ascoltato pareri di persone che (in Rai) definivano i nazisti atei perchè un credente non avrebbe mai potuto essere nazista.
Sono convinta che l’atteggiamento sbilanciatamente riguardoso nei confronti delle religioni da parte dei non credenti sia dettato dall’ipocrisia o dalla paura. Nel caso specifico mi sembra dettato più dalla paura e dall’idea che i musulmani siano necessariamente integralisti e violenti più che dal rispetto per la loro fede.

Sergio

Straquoto Daniele Gallesio, ma anche Stefano Bottoni, mentre mi delude in parte Gualerzi (“se è una provocazione … non c’è libertà di espressione che tenga” – intanto bisogna vedere se è davvero una provocazione – chi lo decide? – e poi provocare mica è un delitto, può essere giusto e salutare. E se la provocazione scatena il finimondo? E’ da vedere.).

Bestemmiare può essere ritenuto volgare e deprecabile, ma non è cosa da tribunali (mi sembra che lo fosse ancora in Italia fino a non molto tempo fa). Anche Salman Rushdie ha invocato il diritto alla bestemmia.

A tutti noi capita di offendere qualcuno magari senza volerlo o senza accorgercene ovvero ognuno può riteneresi offeso per un’inezia, per un motivo qualsiasi. Cosa vogliamo fare, avvocati e processi e condanne a non finire?

E dice benissimo Daniele: negare l’esistenza di Dio era un reato, una bestemmia. Per i mussulmani è un delitto passibile della pena di morte ancora oggi (come l’apostasia). La nuova alleanza tra Chiesa cattolica e islam tenderà inevitabilmente a bollare gli atei come nemici della religione, del cristianesimo, dell’islam, del genere umano. E se la Chiesa non sembra per il momento (e magari definitivamente) voler ripristinare il Santo Uffizio e i roghi, ci penseranno gli altri monoteisti a sistemare gli atei (vedi Van Gogh).

Signor d’Alema, lei ha fatto carriera e oggi è affascinato dalla fede. Non ha il coraggio, con Napolitano e Ferrara e Pera e Cacciari, di dire “credo” (sarebbe troppo grossa e da ridere), ma alla Chiesa gente come lei e gli altri citati piacciono tanto. Manifestate infatti rispetto, riverenza per la Chiesa: questo è ciò che conta, non le professioni di fede. Tutti vedono che Napolitano stravede per Ratzinger (che dica di non crederci – se mai lo dice ancora – è secondario o irrilevante).
Quanta ne ha fatta di strada! A quando un viaggetto a Lourdes, Fatima o Medjugorie, o a San
Giovanni Rotondo (approfitti dell’esposizione del cadavere).

Lei mi offende, ma ne ha diritto e non invoco giustizia. Mi basta disprezzarla.

Sergio

Stra-stra-straquoto Lacrime e Sangue. C’è ancora gente coi tommasei, mi fa piacere, ne abbiamo bisogno.

delfi68

Già di per sè le grandi religioni monoteiste sono delle sub culture, ovviamente per me, quella detta Islamica oltretutto e un retaggio medioevale che offende la suscettibilità dei sani di mente. Tante coccole solo perchè sono estremamente violenti ed irascibili, questa è secondo me la verità.
Saluti.

Peppe

@Sergio
Vero… c’è gente coi tommasei ma… a me hanno censurato già 2 post sull’argomento. E questo, parlando di tommasei, non è rassicurante…

Silesio

Chi fa un film “contro” il Corano è solo perché pensa di farsi in questo modo pubblicità. Io gli suggerirei di stipendiare finti sicari per farsi fare un piccolo attentato. In questo modo vivrebbe con una scorta gratis (quindi al riparo di quella massa di ladruncoli che ti rubano il cellulare per strada) e avrebbe assicurata anche una carriera politica non indifferente.

Bruno Gualerzi

C’è un punto sul quale nessuno si è pronunciato e che per me, ateo convinto, è invece essenziale. Proprio in quanto ateo, considero la vita (quella in atto, non quella in potenza) ciò che deve avere la priorità su tutto non essendocene un’altra per nessuno, per cui ribadisco, usando il linguaggio ‘macho’ – che, vedo, viene molto apprezzato – ciò che avevo detto in modo più rispettoso di tanti bei principi che però possono essere anche molto teorici:
non me ne frega niente nè della libertà di espressione, né del vilipendio alla religione, alla bandiera o a che altro… ciò che più mi interessa è che la consguenza DIRETTA, tutt’altro che teorica – come nel caso in questione – di una qualsiasi manifestazione di pensiero possa avere come conseguenza la morte di qualcuno.
Questo significa ‘calare le brache’ oppure essere senza ‘tommasei’ (dalle mie parti li chiamano in altro modo)? Bisognerebbe chiedere cosa ne pensa – se fosse possibile, ma naturalmente non lo è – chi finisse fatto a pezzi per una ritorsione fanatica conseguenza di una provocazione forse ancora più fanatica. I principi vanno difesi, ma prima di ogni principio c’è da difendere la vita… e se uno vuole spendere ‘la sua’ per un principio, lo faccia pure, ma non metta a rischio quella di un altro. Per nessuna ragione al mondo. (“L’uomo deve sempre essere considerato come fine, e mai come mezzo” – E. Kant)

Magar

Scusate, ma dove diamine leggete che D’Alema abbia detto: “Il film va vietato”???
D’Alema ha detto un’altra cosa, cioè che lui non apprezza lo scherno verso i sentimenti religiosi di chicchessia, non che ne voglia proibire l’espressione. Liberi i provocatori di provocare, liberi tutti gli altri di commentare, no?
(Questo, naturalmente, a prescindere dal film di Wilders, che nessuno ha ancora visto. Anche se il tenore di altre iniziative dell'”artista” autorizza a pensarne male.)

P.S. Sergio, se vedi che Napolitano “stravede per Ratzinger”, vuol dire che hai le allucinazioni.
Non che il suo comportamento sia stato perfetto ed impeccabile, ma metterlo nello stesso calderone di Pera, Ferrara e Cacciari è davvero assurdo.

Tormentor

@Bruno Gualerzi: quindi cosa dovremmo fare, invocare la censura perchè qualche musulmano sentendosi offeso dal paragone (idiota) Mein Kampf=Corano potrebbe incazzarsi ed ammazzare qualcuno? vietare di raffigurare Maometto per lo stesso motivo?

ma non ti rendi conto che cedere alle intimidazioni per paura di mettere a rischio la vita di qualcuno significherebbe semplicemente darla vinta ai più prepotenti ed integralisti fra gli islamici incentivandoli quindi a continuare? si rischierebbe poi di innescare un meccanismo di censura/autocensura che un domani potrebbe colpire anche chi banalmente critica una religione o semplicemente nega l’esistenza di Dio/Allah, molti credenti potrebbero infatti trovare affermazioni di questo genere offensive nei confronti delle loro convinzioni religiose e magari minacciare ritorsioni…. vogliamo forse ritornare al medioevo?
No mi dispiace, a volte i principi vanno anteposti alla vita umana, soprattutto se è prorio l’attuazione di questi principi a salvaguardare la vita di noi tutti.

Poi comunque la situazione è grottesca, se questo “film” di 15 minuti (che molto probabilmente sarà trasmesso solo su internet) è diventato una bomba ad orologeria dobbiamo ringraziare tutti coloro che islamici (e non) prima ancora di vederlo hanno gridato allo scandalo chiedendone la censura, facendo così pubblicità gratuita a Wilders e dandogli una fama internazionale.

Come sostiene anche Buruma sarebbe bastato ignorare Wilders, il film sarebbe passato sul web quasi inosservato insieme alla marea di stronzate che si possono trovare su youtube.

Sergio

@ Bruno Gualerzi

“non me ne frega niente nè della libertà di espressione, né del vilipendio alla religione, alla bandiera o a che altro… ciò che più mi interessa è che la consguenza DIRETTA, tutt’altro che teorica – come nel caso in questione – di una qualsiasi manifestazione di pensiero possa avere come conseguenza la morte di qualcuno.”

Questo discorso calza, è rispettabile e ragionevole. Ma lo stesso non posso seguirti fino in fondo. E’ giusto o non è giusto mettere in rilievo la violenza nel messaggio dell’islam? Secondo me sì. Perché molti non vogliono vedere e sentire. I libri cosiddetti sacri – Bibbia, Corano – sono a disposizione di tutti, tutti possono aprirli e leggerli e costatare coi propri occhi che cose orribili contengono (il Dio vetero-testamentario non è un essere odioso e stupido, geloso, prepotente, vendicativo, un orco? Certo, ma non bisogna dirlo perché se no “loro” si offendono). Ratzinger a Ratisbona non ha voluto insinuare che il messaggio di Maometto è malvagio? Ha fatto bene o ha fatto male? Secondo me aveva tutto il diritto di farlo, anche se ha commesso una gaffe enorme perché non aveva previsto le reazioni, invero eccessive. Mi sembra che ci sia scappato anche il morto, anzi più di uno. Lo stesso Ratzinger, penso io, aveva il diritto di esprimersi.
Il film di questo olandese, che dicono di destra e razzista, è davvero una provocazione fanatica, sicuramente foriera di eventi funesti? Chi può dirlo con certezza?
Insomma, non sono tanto d’accordo con te.

@ Magar

Ammetto che dire che Napolitano “stravede” per Ratzinger sia eccessivo. Tuttavia non sono mancati i segni di rispetto per il papa e la Chiesa “sin dal primo istante” che l’ex comunista distinto e perbene si è insediato al Quirinale. E “sin dal primo istante” ciò non mi è piaciuto, nonostante una sua blanda difesa della laicità. E’ ormai evidente che per gli ex comunisti che contano (Napolitano, D’Alema, Veltroni ecc.) la Chiesa è non solo un interlocutore valido, ma un partner insostituibile, un alleato. Il PD, per Vallocchia Partitus Dei, non conta più cattolici che le altre formazioni? Veltroni dixit.
D’Alema effettivamente non ha detto che il film va proibito. Ancora non l’ha detto.

buffalmacco555

Rispondo qui alle domande che mi sono state fatte nel precedente post.

Certamente sono d’accordo che il biondone Wilders abbia facoltà di girare e pubblicizzare il suo filmino. Il punto è che a questo qui che cerca lo scontro gli stiamo facendo una pubblicità pazzesca: è ormai una star mondiale.
Inoltre l’omicidio Van Gogh è inserito in tutto un quadro di tensioni economiche, etniche, sociali e religiose non da poco.
Teniamo conto, semplifico al massimo, l’Olanda non è quella di una volta, c’è stata una recessione economica piuttosto dura: le politiche di entrata degli extracomunitari, musulmani compresi, dipendono da politiche economiche, non da ragioni di cuore… per intenderci.

Hirsi Ali è un personaggio molto più controverso di quello che si possa immaginare. Fermo restando l’intelligenza di una donna molto astuta e molto bella insegue una sua personale idea di potere. Ha fatto un casino della Madonna e con tutto che la signora Verdonk è terribile, pure fare ad Hirsi una standing ovation da parte degli olandesi è un po’difficile.
Mi risulta che il padre non fosse un carnefice ma un fine e mite letterato; che la famiglia vivesse in una zona sicura del Kenia; che la storia del matrimonio imposto fosse una bufala; che lei studiasse in scuole inglesi prestigiose.

La signora voleva entrare in Occidente e a questo scopo ha falsificato generalità, data e luogo di nascita, luogo di provenienza e storia personale: ha scelto ‘sti boccaloni di olandesi perché per esempio in Germania gli interrogatori sono più duri e severi e i crucchi si sa sono più difficili.
E questa è una prassi molto diffusa: addirittura molti rifugiati inventano mogli inesistenti che poi fanno disinvoltamente morire in improbabili incidenti stradali quando convolano a vere nozze.
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Poveracci, spesso lo fanno per disperazione, ma non mi sembra il caso di Magan Ali.
Vi immaginate una storia così in Italia?
L’Olanda va criticata ma quando scatta il riflesso pavloviano “hirsi ali brava e martire, Olanda cattiva e intollerante”… penso di avere detto abbastanza.

Magar

Buffalmacco, io non condivido tutte le idee politiche della Hirsi Ali, ma che c’entrano le eventuali balle rifilate nel 1992 (!) all’ufficio immigrazione olandese con le sue campagne politiche? È un argomento ad hominem bello e buono.

Giorgio

buffalmacco555: ma tutte queste diffamazioni su Ali hirsi ayaan dove le ha lette, su qualche sito islamico o di estrema sinistra?

Strano che nessuno abbia fatto presente come in realtà la Ali sia un agente segreto della CIA coinvolta negli attentati dell’ 11/09/2001.

Commenti chiusi.