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Quattro anni fa lei promise una legge sui termini di tempo entro cui poter praticare l’aborto. È una promessa che non ha mantenuto.
“Una sfumatura. Non l’ho mai promesso. Non è mai uscito dalla mia bocca”.
È nel suo programma. Pagina 100 del Programma elettorale del 2004: “Riformeremo la legge sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza per adottare un sistema di termini di tempo”.
“… non ho ritenuto conveniente modificare la legge”.
Centinaia di migliaia, forse milioni di donne saranno deluse.
“Non lo so, non lo so. Io non parlo a nome delle donne. Non parlo a nome loro”.
Avrebbe potuto farlo. Disponeva di una maggioranza sufficiente alla Camera.
“Sì, ma non ho ritenuto conveniente farlo e non l’ho fatto. Ritengo conveniente dialogare con il Pp”.
Parliamo dei settori integralisti. I vescovi hanno appena eletto presidente il cardinale Rouco Varela, uno degli istigatori di tutte le manifestazioni di piazza contro il suo governo. È un cattivo presagio per i prossimi quattro anni?
“Non facciamo previsioni su quello che succederà. Probabilmente, il fatto che sia stato rieletto presidente della Conferenza episcopale… Per il momento, ha fatto una dichiarazione corretta, il primo giorno, e bisogna dare tempo al tempo”.
Questa mattina hanno eletto anche García-Gasco come guardiano dell’ortodossia, che è stato il cardinale che ha detto che lei, con le sue leggi, stava dissolvendo la democrazia.
“È una dichiarazione inaccettabile. Inaccettabile”.
Secondo lei è il clima adatto per andare a cena col nunzio apostolico?
“Io sono sempre a favore del dialogo. Sempre”.
Tuttavia, ha dichiarato che nella prossima legislatura, se vincerà, metterà i puntini sulle “i” ai vescovi.
“A certi che hanno fatto dichiarazioni, sì”.
Che cosa dirà loro?
“Una ragione molto evidente: che devono rispettare le leggi approvate dal Parlamento. Possono non essere d’accordo, ma non possono fare affermazioni come quelle sul fatto che sono una ferita per la democrazia, o che rappresentano un passo indietro per i diritti umani”.
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L’intervista completa di Javier Moreno è consultabile sul sito di Repubblica
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Ulteriori dichiarazioni di Zapatero sul tema sono rintracciabili da un lancio APCom.
sono commossa…
discorsi così non si sentiranno mai in italia…
“…che devono rispettare le leggi approvate dal parlamento”.Invece quì in Italia le leggi prima di passare devono essere approvate dalla Chiesa!!!!
Su questo ti sbagli! Discorsi del genere li abbiamo già sentiti in Italia, in tempi preistorici, ai tempi del Risorgimento. Nel Piemonte di Cavour e D’Azeglio le Leggi Siccardi avevano avocato allo Stato tutti i beni della Chiesa, e proibito a ministri del culto e pubblici ufficiali di occuparsi di politica e contestare il Governo; per i trasgressori (fossero persino vescovi e alti prelati) la pena prevista era il carcere; dopo la Breccia di Porta Pia, nel 1870, il Governo di Marco Minghetti (cattolico liberale) nazionalizza le Opere Pie e abolisce gli ordini religiosi non produttivi (cioè non dediti ad assistenza e insegnamento). Soltanto con Giolitti, che riconosce il Partito Popolare, si aprono le prime scuole private, e nel 1929 Mussolini stipula il Concordato, poi ripreso da Craxi. Il problema è dunque, di fronte alla pluralità di fedi e ideologie dell’oggi, rendere allo Stato quel ruolo di arbitro imparziale da esso stupidamente delegato.
Kaworu, Barbara e Michele, avete tutti ragione. Avete detto ognuno qualcosa che è accaduto, e qualcosa che accade qui e ora, tutto esatto.
Ma ora bisogna fare qualcosa pensando al futuro. Esiste tutt’ora un ben preciso articolo del Codice Penale che vieta a un ministro del culto (qualunque culto) di fare propaganda politica e di dare indicazioni di voto ai fedeli.
L’applicazione certo non è facile: occorre fare una ben circostanziata denuncia. Problema: io, essendo ateo, non vado in chiesa. E chi va in chiesa, anche essendo a conoscenza di questo articolo (ma dubito che ne esista qualcuno), non si sognerà mai di denunciare il prete. Poi ti capita il maresciallo devoto che non solo non accoglie la denuncia, ma minaccia di sbatterti dentro per vilipendio alla religione.
Però si potrebbe denunciare il vescovo o il cardinale che va in TV facendo spudorata campagna elettorale: qui non occorre neppure cercare alcun testimone: esistono le registrazioni.
Vorrei chiedere all’UAAR se è disposta ad appoggiare chi intenda sporgere denuncia contro questi prelati.
Ah, dimenticavo…
Vai, Zapatero! Sii di esempio ai nostri politici!
(già… ma quali politici?)
@ Michele
Hai ragione! In Italia discorsi del genere si sono sempre fatti, solo che nessuno se li ricorda. A tal proposito consiglio la lettura di Talebani Vaticani, a cura di Valter Vecellio, ed Stampa Alternativa. E’ una raccolta di scritti di parlamentari, scrittori, statisti e vari che dal concordato ad oggi hanno dibattutto, spesso nei seggi del nostro parlamento, contro lo strapotere della Chiesa e contro il concordato.
Zapatero santo subito!
Zapatero è SOCIALISTA.
http://www.partitosocialista.it
Grande Zapa! Perchè non vieni in Italia a fare la campagna al posto di Uòlter? Ti daremmo la carica di pontifex maximus e quella di imperator in modo che resti con noi per sempre e allontani il pericolo di tutti i nuovi mastella in coda per arrivare alle agognate poltrone …
Avresti predecessori illustri, anche Traiano, Adriano e Marco Aurelio che erano originari della Spagna 🙂 Salva nos! Zapa, por favor !
In tanti anni che frequento la Chiesa, la messa domenicale, mai nessun frate o prete si è mai permesso di dirmi o anche solo lontanamente consigliarmi quale partito votare! Ho sempre scelto di testa mia. Anche ai refernedum.
Non mi sentirei mai di denunciare il mio parroco.
Mi pare che il problema di fondo è a quale autorità in cittadino debba obbedire, ossia se ad una autorità gestita secondo i metodi moderni di organizzazione di un società, oppure ad una comunità di sedicenti inviati del Signore. La cosa diventa paradossale se provassimo ad immaginare una comunità che, alle prese con il problema del petrolio o del gas, fosse costretta, per ogni delibera di trivellazione del suolo, a confrontarsi con i seguaci della dea terra, i quali, con a capo il loro papa Geone XVI, si metterebbero così a tappare tutti i buchi, considerati a piena ragione una offesa alla loro divinità.
Michele, parole sante!
Solo io sono un po’ delusa? Addirittura Zapatero fa marcia indietro sull’aborto, pur contenuto nel suo programma… Cosa vuol dire che non lo vede conveniente? Io lo vedo come un pessimo segno
@ Roby 74
Sei stato fortunato a non trovare MAI un prete o un frate che si PERMETTESSE di importi chi dovessi votare o meno: hai trovato sicuramente delle persone molto più religiose di quello che pontificano sui nostri media.
Purtroppo, invece, un mio amico ha sentito una Messa, dove il parroco sosteneva che la contraccezione fosse un crimine nazista!
Zapatero, come tutti quelli che hanno attaccato la Chiesa in passato, finirà nella polvere…il tempo dirà..
@gianni
La chiesa, alleata con il potere, cercherà sempre di reprimere la libertà di pensiero. Ma il libero pensiero non potrà mai essere completamente eradicato, perché è parte integrante della natura dell’Uomo.
La chiesa sa di essere sconfitta, sa che il suo destino è di essere un capitolo chiuso della storia, ora si sta scrivendo l’epilogo è rabbiosa scalcia ma è finita, la società è laica e secolarizzata. Soltanto i politicanti italiani cercano con enormi iniezioni di denaro e delegando potere al clero, di rianimare il mostro morente, ma è solo accanimento terapeutico, sopravvive soltanto la potente ipocrisia cattolica, non a caso abbiamo quell’immenso ipocrita di Casini come “unto dal clero” ma l’ipocrisia cattolica ha temibili conseguenze per la chiesa cattolica: la nascita di reazioni autoimmuni, ovvero il dissenso inteno, l’eresia, lo scisma, il protestantesimo, il disgusto dei suoi stessi fedeli. Quando anche i nostri ottusissimi politicanti si renderanno conto che c’è più da guadagnarci che da perderci ad essere laici, avremo i nostri Zapatero
Zapatero invadici