La secolarizzazione – vivere facendo a meno di Dio – sta invadendo ogni aspetto della vita umana e da tempo ha colpito la Chiesa stessa. E’ una tendenza favorita dalla mentalità consumistica con la deriva che essa porta alla superficialità ed all’egocentrismo. E’ un grido d’allarme quello lanciato oggi da Benedetto XVI nell’incontro con il Pontficio consiglio per la cultura, al quale il Papa ha rivolto l’invito a “reagire” a tale situazionne e, attraverso il dialogo con le culture contemporanee, portare in esse “i valori alti dell’esistenza”. Il Papa ha innanzi tutto sottolineato la volontà della Chiesa di porsi “in dialogo con i movimenti culturali di questo nostro tempo”, per i quali essa ha un grande interesse. “Oggi più che mai, infatti, la reciproca apertura tra le culture è un terreno privilegiato per il dialogo tra uomini e donne impegnati nella ricerca di un autentico umanesimo, aldilà delle divergenze che li separano”. Riferendosi poi al tema scelto per l’attuale assemblea del dicatero: “La Chiesa e la sfida della secolarizzazione”, il Papa ha sostenuto che “la secolarizzazione che si presenta nelle culture come impostazione del mondo e dell’umanità senza riferimento alla Trascendenza, invade ogni aspetto della vita quotidiana e sviluppa una mentalità in cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dall’esistenza e dalla coscienza umana. […]
Il papa sembra percepire la dilagante secolarizzazione delle coscienze molto più degli uomini politici italiani.
certo che al papa fa comodo associare la secolarizzazione al consumismo, però dovrebbe spiegare che c’entra la mancanza di qualsiasi elemento trascendentale con l’avvento del consumismo, bah.
“La secolarizzazione – vivere facendo a meno di Dio – sta invadendo ogni aspetto della vita umana e da tempo ha colpito la Chiesa stessa. E’ una tendenza favorita dalla mentalità consumistica con la deriva che essa porta alla superficialità ed all’egocentrismo.”
E detto da uno con le babbucce di Prada da 5000 euro…
Te la stai facendo sotto Ratzinger? Beh, questo non e’ che l’inizio, il meglio deve ancora arrivare..
La secolarizzazione è parte dell’umanesimo: l’uomo che vive per se stesso, senza dei di sorta.
Come al solito il paponzo spara termini a caso.
Attenzione alla parte con cui apre alle altre culture (=religioni), per chiedere unità contro il secolarismo (=libertà di pensiero e di parola).
Le religioni devono unirsi se vogliono fermare l’avanzata dell’indipendenza dei singoli, dello sviluppo della personalità a discapito della massa, dell’ego come parte della comunità e non soffocato nella comunità.
Gli scenari non sono positivi, perchè nella storia alle epoche illuministe e razionali sono sempre succedute le ondate retrograde e reazionarie, in una ciclicità quasi vichiana. I monoteismi sanno che hanno poca presa di fronte al benessere e quindi cercano di farci risprofondare nella povertà, buon terreno di coltura per l’ignoranza religiosa.
I tempi per la chiesa sono durissimi e la stessa è inevitabilmente destinata al declinio, e il papa questo lo sa benissimo.
Questo ha due risvolti: uno positivo, l’altro negativo.
Il posotivo è che sempre più gente diventa razionale e abbandona le fantasticherie religiose preferendo invece credere nell’uomo e nelle sue potenzialità e nella sua intelligenza.
IL risvolto negativo si traduce in violazione del principio di laicità: la chiesa infatti vedendo il suo inesorabile declinio cerca l’appoggio della politica, e aggressivamente invade gli spazi pubblici cercando di influenzare il campo legistaltivo politico e istituzionale.
La lotta per la sopravvivenza si farà sempre più aggressiva e spietata, e sta al buon senso, all’onestà, e il senso civico dei politici accettare l’andamento dei fatti, oppure cercare di risollevare le sorti della chiesa, come se fosse un’azienda pubblica stile FIAT che abbisogna di aiuti statali per non fallire.
“Lacrime e sangue”
Perfetta analisi, concordo appieno.
“Il papa sembra percepire la dilagante secolarizzazione delle coscienze molto più degli uomini politici italiani”.
Io non ne sono molto convinto.
Secondo me il papa sta solo abbaiando alla luna, e comunque sarebbe il primo a doversi pentire se davvero questa secolarizzazione si affievolisse, mentre gli uomini politici italiani sfruttano come meglio non potrebbero questa presunta secolarizzazione. Perché? Perché la secolarizzazione che denuncia il papa ha le sue vere radici, almeno qui da noi, proprio nella chiesa cattolica stessa, in realtà dando sempre più potere alla chiesa (che, nonostante le dichiarazioni di ‘apertura’, se lo tiene ben stretto): si chiama SUPERSTIZIONE!
E gli uomini politici italiani sanno, o intuiscono, che se vogliono ottenere consenso fra le masse, sulla superstizione debbono contare.
La vera secolarizzazione che tutti auspichiamo temo che ci porti a vederla (e il papa a temerla), dove purtroppo ancora non c’è, mentre c’è tutt’al più in qualche caso solo una disaffezione e un rifiuto delle religioni tradizionali… assieme a un gran desiderio di trovare qualcosa che ne faccia le veci. In certi casi di particolare arretratezza culturale puntando dritto su varie forme di fondamentalismo.
In questo caso secondo me il papa ha detto cose giuste. Ha fatto un atto di autocritica che non ha nulla di male, anzi.
Voi lo criticate, ma penso che se avesse detto l’esatto contrario, tipo “la chiesa non è edonista”, e se non avesse usato l’espressione “movimenti culturali” ma “movimenti religiosi”, sareste qui a criticarlo per quello che avrebbe detto.
Credo che se il papa domani dicesse: “mi sono sempre sbagliato, ha ragione l’uaar, dio non esiste, non ascoltate me, ascoltate raffaele carcano”, voi sareste qui a criticarlo con la solita puntualità.
Mizar, le spari grosse oggi. Io non posso che sperare nella secolarizzazione, il papa giustamente la teme. “Dialogo”, “valori”, “autenticità”, dette da B16 sono parole svuotate di ogni significato.
@ mizar
un’istituzione che sfrutta la credulità popolare da secoli, ed è stata (ed è) causa di indicibili sofferenze, oscurantismi, e problemi sociali, non si critica mai abbastanza.
Se invece per un’utopistica ipotesi il Papa dovesse ammettere che la chiesa si è basata per tutti questi secoli su libri fantastici ingannando tutti, stai pur certo che un razionalista apprezzerebbe il mea culpa, e anzi sarebbe felice, anche se questo non basterebbe a cancellare tutte le colpe e le oscenità perpetrate dalla nascita del cristianesimo ad oggi.
Un razionalista non chiede altro che sia dato alla ragione quello che è della ragione, e se il papa per assurdo diventasse una persona razionale, saremmo ben lieti di iscriverlo magari a questa associazione, senza per questo dire che d’ora in avanti “comanda” Raffaele Carcano, perchè questa associazione non vuole nient’altro che di veder riconosciute l’evidenza delle prove che la scienza offre, il rispetto della laicità dello stato, e si auspica che sempre più cittadini aprano gli occhi su quanto sia offensivo dell’intelligenza umana credere nelle assurdità religiose.
La ragione non ha bisogno di un’istituzione per essere imposta, perchè è un dato di fatto, esiste da sè.
Un fatto irrazionale invece ha bisogno di una base per essere spacciato per vero, ha bisogno di essere predicato,ed ha bisogno di una rete capillare di opifici che compiano “un lavaggio del cervello”, in modo da annullare lo spirito critico delle persone.
@ antoniotre82
Secondo me se la Chiesa perde i colpi per il numero sempre più esiguo di credenti fondamentalisti (aventi diritto al voto) anche i politici inizieranno a prendere le distanze dal Vaticano. Infatti, la Chiesa non riuscirà più a ricattare la stabilità del governo di turno o a garantire poltrone in Parlamento e i politici, per fare bella figura nei confronti dell’elettorato, terrano nelle casse dello Stato i miliardi di euro annui che invece fluiscono ogni anno nelle casse del Vaticano.
Perchè, quindi, i politici dovrebbero spendere tanti soldi per salvare una Chiesa incapace di far cadere un governo e di garantire poltrone?
“Mantieniti forti” 🙂
Ma guarda te il relativismo…
io ultimamente avrei detto “allarme clericalizzazione”
@antoniotre82
6 ottimista ma dubito che la chiesa sia già finita 😉
@ antoniotre82 & zorn
Già, non c’è da essere troppo ottimisti sul fatto che la chiesa sia finita. Nel 1941 Goebbels disse: “L’orso russo è già morto, solo si rifiuta di lasciarsi cadere”, e poi si sa come andò a finire.
Quello che penso è che la chiesa sia un animale ferito. Ma pur sempre un animale poderoso, quindi incavolatissimo e in grado di sferzare gravi colpi da tutte le parti. Questi colpi sono le continue e sempre più insistenti ingerenze sulle politiche di Stati sovrani.
Certo, in Spagna hanno Zapatero che sa rimettere al loro posto i vescovi che “la fanno fuori dal vaso”. In Italia, purtroppo…
La visione dualistica della realtà: Dio e il mondo, sta tramontando.
La causa, a mio avviso, risiede nello sviluppo della razionalità, che mette sempre più in luce le contraddizioni insolubili delle religioni monoteistiche. Come il bene e il male, oppure la libertà umana e l’onnipotenza di Dio.
Le religioni, però, sono nate come rimedio all’angoscia esistenziale. Angoscia che deriva anch’essa dalla razionalità. O meglio, da un’interpretazione razionale della realtà. Ovvero che la realtà sia ciò che abita il presente, e che questo reale prima non era e poi non sarà più.
A questa angosciosa visione sono stati contrapposti molti rimedi. Tra questi le religioni, che però ormai funzionano sempre meno. Le persone non ne ricevono più i benefici di prima. E’ questo fatto, secondo me, a scatenare le reazioni sempre più preoccupate da parte della Chiesa.
Il cattolicesimo ha sposato nazismo, fascismo e consumismo per decenni al solo scopo di combattere il comunismo per salvaguardare l’esistenza del cattolicesimo stesso… ed ora il rappresentante dell’ideologia cattolica se la prende con gli atei generici, che nulla hanno a che vedere col consumismo?
Ma per favore.
@ Mizar
per nulla.
Io sarei contento per lui. Penserei che è guarito e sta bene, gli consigilerei di comprarsi dei vestiti normali e di trovarsi una compagna/o di suo gradimento. 😛
@Roberto Vai: permettimi di dissentire. Le religioni\pensiero magico sono nate come un tentativo di spiegarsi eventi reali. Di capire perchè, ad esempio, il vulcano erutta devastandoti il territorio e cercare di coontrollarlo. Poi ci sono stati individui che pnendosi come intermediari unici in grado di capire\comunicare col trascendente si sono costruiti un posizione di potere e han fatto di tutto per mantenerlo.
La questione potere del tempio vs potere civile risale all’epoca di Sargon il grande.
Quanto all’angoscie esistenziale direi più che altro chè il prodotto principe delle religioni, Senso di colpa, vergogna, paura sono sentimenti INCULCATI dalle religioni che ti offrono una pseudo cura per mantenere il controllo. Infatti se parli con molte persone diventate atee\agnostiche finisci per scoprire che perdendo la fede hanno perso anche tutto questo bagaglio di “angoscia esistenziale”, che vivono meglio e più serenamente.
Dicano quel che si vuole ma ancora oggi si crede per timore di dio e delle sue punizioni, sono buoni per pagare il “pizzo” a dio e guadagnarsi la ricompensa di turno.
@ stefano bottoni
è proprio quello che ho detto io nel mio post, parlando del risvolto negativo della secolarizzazione.
Siamo solo all’inizio, sono ottimista sul declinio della chiesa, di cui ne sono certo, ma non sui suoi tempi (anche se mi auguro che basti appena un cinquantennio, e considero sempre il fatto che un decennio attuale vale come un secolo dei tempi andati)
@Asatan,
quello che vorrei dire è probabilmente per molti ancora inaudito.
E’ proprio l’interpretazione della realtà che genera, tra le altre cose, le religioni.
La realtà appare a noi come ciò che abita il presente, da qui l’angoscia. Questa visione è pressoché universale. Ma, probabilmente, è pure sbagliata.
Il vulcano che erutta, oltre che generare il terrore del momento, contribuisce pure all’angoscia esistenziale: il Divenire crea e distrugge.
Non penso proprio che si possa esserne esenti. Neppure gli atei.
Almeno che… si cominci a ipotizzare che la realtà non sia ciò che abita il presente. Proprio perché il presente non esiste: è solo un’interpretazione della razionalità che, secondo me, ha fatto ormai il suo tempo.