Rusconi e la vittoria del laico Zapatero

Una serena, ferma e dignitosa difesa dello Stato laico vince elettoralmente in una democrazia matura. Questa è la semplice lezione del successo di José Luis Zapatero. […] Il plusvalore della laicità ha certamente rafforzato la prospettiva «socialista» della politica zapateriana, che punta sulla valorizzazione della «cittadinanza sociale». Solo l’eutanasia del socialismo nel nostro Paese impedisce di cogliere il nesso fecondo tra socialismo della cittadinanza e diritti civili. Nel merito si può essere d’accordo o no su questa o su quella iniziativa di legge (dalle nuove regole sul divorzio ai matrimoni gay), ma non c’è dubbio che il governo socialista sta sviluppando una strategia efficace. Consente all’opposizione cattolica ed ecclesiastica di dispiegare tutto il suo potenziale di protesta pubblica, senza farsi intimidire. Soprattutto non si lascia dettare lezioni su che cosa sia la «vera laicità dello Stato». Il risultato è che nulla fa infuriare di più i clericali spagnoli del sorriso disarmante di Zapatero quando annuncia e ribadisce le sue misure di laicità. Con buona pace dei nostri clericali, non si può dire che «la sfera pubblica» spagnola sia condizionata dal laicismo di Stato. Nulla impedisce ai cattolici spagnoli, che seguono le direttive della gerarchia, di manifestare senza restrizioni i loro convincimenti con il massimo di pubblicità. Ma le loro ragioni non convincono la maggioranza degli spagnoli. È quindi sbagliato affermare che le iniziative di Zapatero fanno violenza alla buona popolazione spagnola. Semplicemente la gente, credente o non credente, è laicamente più matura dei suoi rappresentanti clericali. […]
Non siamo in una situazione spagnola, neppure per quanto riguarda «la sfera pubblica», che da noi è saldamente presidiata dalle forze cattoliche in linea con la dottrina o meglio con la strategia della Chiesa. Ma la linea intransigente dettata dalla parola d’ordine della «non negoziabilità dei valori», confondendo la dottrina della Chiesa con una strategia politica, mette in difficoltà la democrazia o quanto meno la sua funzionalità. Non ci stancheremo di ripetere che in democrazia «non negoziabili» sono soltanto i diritti fondamentali, tra i quali al primo posto c’è la pluralità dei convincimenti, pubblicamente argomentati. Ad essa deve essere subordinato l’impulso a far valere i propri valori (per quanto soggettivamente legittimi) nei confronti degli altri cittadini. Dopo di che, evidentemente, si apre lo spazio al confronto – anche duro – delle ragioni che sono condivise o che dividono, e quindi alle regole del gioco democratico.
Non so se un futuro ipotetico governo Veltroni proporrà leggi non gradite alla gerarchia ecclesiastica, sostenendo il principio dell’autonomia dello Stato laico e il primato costituzionale del pluralismo etico. Dovrà prima fare i conti con alcune componenti interne del suo stesso partito, che non mancheranno di ricattarlo. Da questo punto di vista, anche se lo volesse, Veltroni non potrebbe agire con la fermezza di Zapatero. Si è già messo nelle condizioni politiche di non poterlo imitare, ammesso che lo voglia fare. Non aspettiamoci dunque un Veltroni-Zapatero. Non potrà e non saprà farlo. Lo apprezzerà magari a parole, ma da lontano. Nel suo stile.

Il testo integrale dell’articolo di Gian Enrico Rusconi è stato pubblicato sul sito della Stampa

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22 commenti

monicavita

Nessuno si aspetta un Veltroni-Zapatero: la maggioranza dei futuri elettori di Veltroni è già abbastanza addolorata, non c’è bisogno di girare il coltello nella piaga! Cari futuri ex compagni che voterete Veltroni, vi sacrificate in nome del futuro prossimo, ma il futuro remoto che si prepara con questo vostro voto è un’Italia con una voce sola, che non sarà quella di chi la pensa come Zapatero.

Giol

La laicità è sintomo di maturità, sia sociale, che individuale. La Spagna è stata una democrazia matura e ha saputo scegliere saggiamente.
Ma l’Italia…?

Akrasias

La caratteristica che hai mantenuto,caro Rusconi, da quando eri in CL è di dividere il mondo in 2, come allora tu sei sempre dalla parte del giusto, almeno credi.

Francesco M.Palmieri

Non ci resta che votare Boselli

Speriamo che ce la faccia

Messaggero78

Rusconi giustamente parla di eutanasia del socialismo…da noi il Partito Socialista esiste e c’è un tentativo di portarlo ai livelli degli altri paesi europei,ma tale tentativo è osteggiato da tutti i partiti e dai mass media…praticamente molti non sanno nemmeno che il PS si presenta alle elezioni…e pensare che sarebbe (malgrado certa gente che ci bazzica dentro) l’unico partito veramente di sinistra,riformista,laico,liberale ed europeo.

Daniela

veltroni non saprà farlo, non ne ha ne la volontà ne il carisma. Zapatero è di tutt’altra pasta, ma non solo lui, è la politica spagnola che è più diretta e più incisiva

miro99

“e pensare che sarebbe”……..sarei felicissimo di votarlo ma…….

Messaggero78

@miro99

Forse mi sono espresso male e non mi sono fatto capire…io voterò (almeno alla Camera sicuramente) il Partito Socialista,mi va di votarlo e lo voterò!Il “sarebbe” era dovuto al fatto che viene presentato come “di sinistra,riformista,laico,liberale ed europeo” il PD (o al più la federazione della sinistra arcobaleno) ,come a dire,ironicamente,che il partito riformista di sinistra “sarebbe” un’altro,non certo il PD.Spero di essere stato chiaro ora,sorry.

Markus

@ A francesco

Boselli ???

quello che voleva candidare Mastella !

Ormai che i radicali si sono travestiti da liberisti per Veltrusconi, mi pare chiaro che l’unica chance è Sinistra Arcobaleno.

Tu fai come vuoi, ma rischi di votare Boselli e avere Mastella da qualche parte !!

tadeuz

Si caro: Boselli, MarKus, lascia Mastella…l’unico partito laico, socialdemocrata europeo, no’ alla coalizione catto-comunista-guistizialismo (leggere Veltroni).

Barbara

@Ennio

Si,ma non avrebbe dovuto offrire la candidatura a Mastella!!!

@TUTTI

Che ne pensate de “Italia dei valori”?

Marco.g

Zapatero sembra aver capito una cosa che in Italia è sfuggita ai più, compreso l’autore di questo articolo e direi anche la maggioranza di quelli che postano in questo blog: il nesso che esiste tra laicità e debito pubblico…

Stefano Bottoni

Mala tempora currunt!
Il PD è schiettamente clericalista, nonostante la presenza dei Radicali che comunque conteranno poco (un vescovo al fianco fa sempre comodo).
Il PDL è un’accozzaglia di affaristi che non rinnegano neppure i fascisti, ma soprattutto sono decisamente e apertamente clericalisti (un vescovo al fianco fa sempre comodo).
La Rosa Bianca è clericalista sin dal suo statuto, quindi nessuna sorpresa (un vescovo al fianco fa sempre comodo).
La sinistra arcobaleno sarebbe laica, ma i suoi esponenti non hanno mai rifiutato un vescovo al fianco, nè a fiancheggiare i vescovi per quel che riguarda l’esenzione delle loro tasse.
La Sinistra Critica rifiuterebbe un vescovo al fianco, ma non entrerà in Parlamento.
I Socialisti non so fino a quanto rifiuterebbero un vescovo al fianco, ma hanno provato a candidare Mastella, e questo mi ci fa mettere una pietra sopra.

Qualcuno potrebbe suggerirmi di emigrare in Spagna…
Preferisco la Romania. La frequento da nove anni, ho qualche parente, vari conoscenti, conosco molto meglio la lingua, e la laicità dello Stato non è inferiore a quella spagnola (infatti, dopo tanti recenti anni di dittatura, nessuno si sognerebbe mai di mettere in discussione certe libertà conquistate da meno di venti anni e che invece da noi diamo per scontate… e proprio per questo la chiesa e certi “atei devoti” si permettono di attaccare…).
Certo, anche in Romania ci sono gli affaristi, i partiti clericali, quelli ultra-nazionalisti… Ma nel complesso, non hanno tutta questa influenza politica.
Senza contare che la chiesa romena è ortodossa e autocefala. I preti sono pressochè obbligati a sposarsi e fare figli (altrimenti possono solo celebrare messa, ma non matrimoni nè battesimi). Così, quando parlano di famiglia, sanno precisamente di cosa stanno parlando. E le prebende dello Stato (a parte il clero superiore) non sono sufficienti a mantenere il prete comune, che così è costretto a lavorare. Almeno il prete del paesino di campagna (conosco meno la situazione dei preti delle grandi città).

Barbara

@Stefano Bottoni

E qui in Italia invece le donne nel 2008 devo scendere in piazza per difendere la 194!!!
Vi sembra normale??????!!!!!!!!!

Stefano Bottoni

@ Barbara

Ma infatti cosa ho scritto? Non è per niente normale!!!
Facile fare paragoni con la Spagna, che ha riconquistato la libertà democratica dal 1975.
Ma ormai siamo sorpassati pure dai Paesi che si sono liberati nel 1989!
Fa pensare molto, non è vero?

Barbara

@ Stefano Bottoni

Le mie sono una affermazione ed una domanda retorica,il significato è che sono d’accordo con ciò che tu hai scritto
Ciao

Lorenzo G.

“Veltroni è laico. Ma anche clericale.”

Schizofrenico, insomma.

michele

I Paesi che funzionano sono quelli nei quali lo Stato è riuscito a sollevarsi al di sopra dei particolarismi e a fondare una razionalità complessiva, in grado di amalgamare la nazione e di guidarla verso mete comuni. Perchè la Francia ha potuto dare ai suoi cittadini un senso di uguaglianza repubblicana superiore ai particolarismi politici, filosofici, religiosi o geografici? Perchè la Spagna di Zapatero ha potuto uscire dalle secche del franchismo sfidando il potere delle grandi lobby (soprattutto la Chiesa, ma anche gli evasori fiscali e i teorici dello sviluppo “vecchia maniera”) che le impedivano il compiuto passaggio alla modernità? Diversamente dalla Spagna, nata Paese agricolo e costretta, perciò, a bruciare le tappe, il nostro Risorgimento si è fondato sull’alleanza fra industria e latifondismo, ingenerando quella tendenza al corporativismo che ha fatto il paio con l’autonomismo di antica derivazione comunale. Necessario allo sviluppo di una nazione moderna, il capitalismo è nato, in pratica, solo con le riforme di Bersani, e tutti hanno visto l’accoglienza ricevuta. Però la tendenza è inevitabile, o ingoiamo la dose da cavallo o saremo mercato degli Stati più progrediti.

ren

@ Barbara

Si. Di Pietro è da prendere in considerazione. Non si è mai schierato col vaticano, per lo meno apertamente ed era andato anche da Vespa a perorare la causa delle unioni civili insieme a Vladimir Luxuria (bella accoppiata!).
Tuttavia Di Pietro è dentro il PD, se i teodem decidessero di ostacolare eventuali pacs (Rutelli, quel gran signore ha già detto che non sono in agenda per altro) ci riuscirebbero perchè dentro il PD nessuno vuole ostacolare il vaticano.

Dunque c’è da riflettere bene su chi voteremo. Certo, ho la certezza che se tornasse al potere Berlusconi, per l’Italia sarebbe il colpo di grazia. (scusate l’anacoluto, ladies and gentlemen)

Barbara

@ Ren

Prevedo una alta percentuale di astenuti a queste elezioni.

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