Famiglia Cristiana a Casini: “Ambiguo candidare Cuffaro”

Par condicio. Dopo Veltroni e Berlusconi è il turno di Casini. Questa settimana Famiglia cristiana colpisce il leader dell’Udc e la sua alleanza con Pezzotta. E’ vero, in questo caso si tratta di «cattolici col bollino», una lista che fa dell’ispirazione cristiana il proprio marchio. Diversa dal «pasticcio in salsa pannelliana» del Pd o dalla «anarchia dei valori berlusconiana». Anche i devoti col bollino tuttavia hanno una colpa: mancano di coraggio. Anziché fondare un partito cattolico nuovo di zecca, si sono accontentati di un «assemblaggio dei simboli» tra Udc e Rosa bianca. E infine hanno messo sopra la torta la ciliegina di candidature «tipo Cuffaro» trascinandosi così dietro le «ambiguità di un passato non sempre lineare».
E’ il commento dell’editoriale non firmato di don Antonio Sciortino, direttore del settimanale paolino che in questo avvio di campagna elettorale ha dato voce ai mugugni del mondo cattolico sui diversi versanti: protesta di quelli interni al Pd per l’accordo con Emma Bonino; mal di pancia di quelli di destra che non sopportano più lo stile del Cavaliere e lo giudicano meno prono ai desideri clericali e preoccupato di tenere insieme qualche pezzo laico, tanto da non aver voluto Casini alleato.

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L’articolo competo di Fulvio Fania è consultabile sul sito di Liberazione

11 commenti

Pino

siamo in campagna elettorale e allora tutto ciò che porta voti ben venga di quà Cuffaro di là Ciarrapico e chissà quanti altri rispondono solo a questo principio di politica alta!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Marco.g

Tanto FC non conta nulla. Sui “valori” Berlusconi ha già risposto: io pago, io decido.

nicola

Perché ambiguo? A me pare che rappresenti benissimo gli interessi curiali.

chiericoperduto

Cuffaro è proprio l’immagine tipica di un vescovo da mani in pasta. Più coerenti di così..

michele

Sono d’accordo con Nicola. L’UDC, erede della vecchia DC di Lima e dei cugini Salvo, non rinuncerà mai alla vecchia alleanza fra mafia e clericalismo. L’alleanza con la criminalità organizzata (il collaboratore di Cuffaro teneva i contatti con il boss Guttadauro, donde la famosa condanna a cinque anni) è parte strutturale della politica centrista nel Mezzogiorno, sin dall’epoca delle occupazioni contadine del dopoguerra, per arrivare sino alla prefettura di Dalla Chiesa (cattolico laico) e ai grandi processi degli anni Settanta-Ottanta, promossi da due laici come Falcone (ateo) e Borsellino (cattolico). Solo con la morte di Giuseppe Puglisi sono iniziate a circolare, nella Chiesa, posizioni antimafiose (pensiamo a figure come Giancarlo Bregantini), anche se bisogna riconoscere che l’impegno maggiore (se vogliamo rimanere entro i confini del mondo religioso) non viene certo dalla Chiesa ufficiale, ma dal mondo della società civile, del volontariato e degli scomunicati dalla gerarchia (ad esempio Alex Zanotelli).

Stefano Bottoni

Di questo passo secondo FC l’unico candidato degno di essere votato sarà b16…
Ah, non è candidato?
Che strano, eppure mi sembra che la chiesa stia facendo parecchia campagna elettorale, e lui in fondo ne è il capo.

ren

Non vogliono danneggiare l’immagine del partito più vicino a loro con uno così compromesso con la giustizia. Il partito di Dio deve (almeno apparentemente) essere immacolato … Deve sembrarlo. Se non lo è e non si vede tutto ok.

Kaworu

beh penso che uno che protegge la “Famigghia” più di Cuffaro, non lo possono trovare.

per cui, di che si lamentano? 😆

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