Il vescovo Franco Agostinelli è di nuovo nel mirino dell’Unione atei e agnostici razionalisti. Attraverso il circolo provinciale, il segretario nazionale Raffaele Carcano e i responsabili locali Luciano Calì e Nicola Morgantini, invitano le istituzioni scolastiche della provincia di Grosseto a non autorizzare le visite pastorali durante le ore di lezione. «Le visite pastorali – ricorda Morgantini – sono attività di culto, che ledono il principio di separazione tra Stato e Chiese (la famosa laicità) e che sono dunque vietate dalla legge. Purtroppo, però non tutti hanno recepito il messaggio…».
Il riferimento stavolta è al dirigente del Polo liceale «Aldi», istituto superiore che comprende gli indirizzi classico, scientifico ed artistico, che ha autorizzato un vero e proprio minitour del vescovo Agostinelli nei tre plessi superiori. Ieri la prima visita, al Classico, oggi e venerdì le altre due tappe, rispettivamente allo Scientifico e all’Artistico.
Per questa ragione, come già per fatti analoghi, l’Uaar ha presentato un ricorso al Tar della Toscana e un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il testo integrale di questi documenti è pubblicato sul sito web www.uaar.it/grosseto. «Questo – spiega Morgantini – per dar modo a tutti di conoscere le motivazioni e per evitare, se possibile (ma non lo sarà, dato che viviamo in un periodo di campagna elettorale), inutili “starnazzate” dei politici sull’argomento».
Già ieri sera l’associazione culturale «Dritto e Rovescio» esprimeva preoccupoazione per le contestazioni sollevate dall’Unione atei e agnostici di Grosseto contro le visite pastorali del Vescovo nelle scuole cittadine. «Spiace – si legge nella nota – che anche un sindacato grossetano (la Cgil ndr) sia intervenuto sulla questione chiedendo il rispetto del principio di laicità della scuola pubblica ed esprimendo perplessità sulle delibere dei Consigli di Istituto che hanno autorizzato gli incontri che si sono svolti o si svolgeranno nella nostra provincia».
Il caso, lo ricordiamo, nasce dall’interpretazione del decreto legislativo 297/1994 (il Testo unico in materia di istruzione) e della sentenza 489/1995 del Tar del Veneto che anni fa ritenne illegittima la delibera di un Consiglio di circolo che disponeva lo svolgimento di pratiche religiose in orario scolastico, ravvisando che la celebrazione di liturgie o di riti religiosi rappresentava un’attività estranea alla scuola e alle sue attività istituzionali.
E’ però ovvio che Agostinelli non va nelle scuole a dir Messa, né a celebrare altre liturgie, ma più semplicemente a conoscere ogni realtà del territorio affidatogli, da luoghi laici come caserme, tribunali, consigli comunali fino appunto alle scuole. «Non si comprende, quindi – scrivono i vertici locali dell’Udc – perché si debba impedire al nostro vescovo di poter parlare agli studenti di pace, di amore tra i popoli, di fratellanza, di giustizia sociale e forse anche di morale, quando nel passato sono stati organizzati proprio nelle scuole incontri con ex terroristi e brigatisti, senza che mai si sia levata alcuna contestazione».
L’articolo di Gabriele Baldanzi è stato pubblicato sul sito del Tirreno-L’Espresso
Cari UDC, noi continuiamo per la nostra strada che è la difesa della Costituzione Republicana. Sarà una battaglia lunga e difficile ma voi l’avete già persa.
Per il vescovo vale piu’ o meno la stessa cosa che vale per il papa: possono entrare nelle scuole ma non durante l’orario di lezione.
Possono conoscere gli studenti.
Ma solo quelli che vogliono conoscere il vescovo.
Che venga pure quindi nelle scuole: ma il preside organizzi questi incontri di pomeriggio di pomeriggio, fuori orario di lezione,
E che incontri pure tutti gli studenti che vogliono incontrarlo.
Ma che non costringano quelli che non vogliono incontrarlo a farlo comunque a scapito delle ore che dovrebbero essere dedicate a imparare a leggere, a scrivere e far di conto.
del territorio affidatogli? E da chi? Chi ha affidato una parte del territorio italiano ad un vescovo? Ma non scherziamo, la visita pastorale è attività di culto e come tale non può essere permessa durante le lezioni.
Il Vescovo deve poter andare nelle scuole e incontrare tutti gli studenti, ma allo stesso modo le scuole devono accogliere e far incontrare agli studenti rappresentanti di altre fedi, di altre culture e di altre convinzioni. A scuola non bisogna impedire l’ingresso al vescovo, e neanche all’ospite laico (o ateo).
E penso che tutti gli studenti debbano incontrare tutti: se solo i cattolici incontrassero il vescovo, gli atei l’ospite ateo, i buddhisti l’ospite buddhista, la funzione pluralistica della scuola sarebbe vanificata e ciò non comporterebbe una crescita, né la possibilità per ogni studente di crearsi un proprio sistema di idee autonomo.
Sull’orario, certamente va bene fare questi incontri in orario scolastico: la scuola, in orario regolare, non deve offrire solo lezioni frontali, ma anche occasioni di incontro e di scambio con ospiti esterni (certo, non tutti i giorni, ma occasionalmente si).
Quindi ben venga la scuola che accoglie il vescovo, e nessuno dovrebbe impedire ciò. Male venga la scuola che impedisce la visita dell’ospite ateo, e tutti dovrebbero impedire che ciò avvenga
Che cosa ne pensate?
Non c’entra niente con l articolo,ma non posso proprio trattenermi. Ho appena visto il sito: http://www.alessandraborghese.it mi si sono rizzati i capelli,mi si è raccaponata la pelle. Persone come questew ,e ce ne sono a milioni che nascondono dietro un fanatismo religioso,un misticismo portato all’estremo,una esibizioni di grossi crocifissi sul petto, la pubblicazione di numerosi libri a carattere mistico,nascondono solo una sessualità che non accettano e che mascherano, una bramosia di potere e di soldi. CHE SCHIFO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!La massima sfaggiataggine dell’ IPOCRISIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Veramente: POVERA ITALIA, IN CHE MANI SIAMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il punto è molto semplice: il vescovo non va a scuola per “parlare agli studenti di pace, di amore tra i popoli, di fratellanza ecc… (segue lista di ulteriori minchiate retoriche”, ma semplicemente per fare opera di proselitismo alla sua sciagurata Chiesa, mai come di questi tempi fuori da ogni grazia di Dio (mi si conceda la boutade…).
Fatalità il vescovo Agostinelli va a conoscere la realtà del territorio affidatogli in periodo di campagna elettorale nelle scuole superiori:va a pesca di nuovi elettori.
@franz
Mi dispiace ma non concordo con te.
Onestamente non credo che una Borghese possa esprimersi in altra maniera.
Ella e’ stata educata in quel mondo, e con quelle regole, e siccome per lei quelle regole funzionano, per quale motivo criticarle o contestarle?
Non credo che sia corretto attaccare in questa maniera una persona solo perche’ tale persona esprime una SUA cultura ed una SUA storia ed educazione.
Laicita’ e tolleranza si, ma per tutt*.
Non ho letto in quel sito nulla che sia aggressivo. Semplicemente esprime una opinione che non e’ la mia.
Non e’ la (ex) principessina Borghese la persona responsabile di certe malefatte di una certa chiesa.
Per il resto siamo OT. Quindi se vuoi continuare facciamolo in privato.
Cla
“nel passato sono stati organizzati proprio nelle scuole incontri con ex terroristi e brigatisti, senza che mai si sia levata alcuna contestazione”
perche ex brigatisti ed ex terroristi non hanno sottoscritto un demenziale concordato e non prendono miliardi di euro dallo stato con l’8×1000.
“Spiace”, come dicono quelli di «Diritto e Rovescio», ma si devono rendere conto che la religione di Stato non esiste da più di mezzo secolo.
@mizar
penso che la religione debba rimanere fuori dalle scuole.
l’ignoranza nel luogo della cultura è abominevole come il sale nel caffè.
Insomma!!! ma il vescovo non sà leggere l’italiano??? o l’incenso offusca la capacità di intendere??? 🙂
la visita pastorale è un’attività di culto?
allora è facoltativa e fuori dall’orario scolastico.
ll vescovo non ha diritto di “andare in una scuola a conoscere la realtà del territorio”, così come non ne ho diritto io o tom cruise o un boss mafioso.
Se “sono stati organizzati proprio nelle scuole incontri con ex terroristi e brigatisti, senza che mai si sia levata alcuna contestazione” evidentemente non erano attività di culto e/o non erano in orario scolastico e/o erano attinenti alla didattica, altrimenti sono da condannare al pari delle visite pastorali.
La legge parla chiaro, in orario scolastico si fà attività didattica , la propaganda religiosa discriminatoria non rientra tra queste attività.
Anche Bertinotti parla “di pace, di amore tra i popoli, di fratellanza, di giustizia sociale”, però non si capisce perché mai non lo invitano.
Silesio, lasciamo stare il compagno presidente, ti prego. Lui è troppo impegnato a parlare di spiritualità coi cardinali o a compiere faticosi pellegrinaggi sul monte Athos.
@Mad God: hai ragione al 100%. Che visite dovrebbero svolgersi in orario dilezione? Un paio di esempi?
Letteratura–> grande scrittore o studioso di letteratura
Storia: grande storico
Matematica: matematico coi controfiocchi
Fisica: un fisico per giove!
Arte: un artista o uno storico dell’arte.
Insomma gente che conosca A FONDO la materia e che tramite conferenza e dibattito possa veramente arricchire la conoscenza in quel campo degli studenti.
Le visite di reclutamento\plagio religioso in orario extrascolastico. Così chi vuole può sempre andare e chi non vuole non verrà penalizzato con “buchi” di ore e ore nel programma formativo.
La religione (o l’assenza di essa) è un fatto PRIVATO attinente al singolo cittadino, è profondamente ingiusto e discriminatorio imporre a tutti attività di indottrinamento. Direi la stessa identica cosa nel folle caso in cui Odifreddi o la Hack cercassero di andare a fare proselitismo fraudolento per farli diventare atei.
Un altro conto sarebbe stato magari un bel dibattito con prete cattolico, pastore valdese, rabbino, ateo, agnostico, ecc sui temi di etica e laicità. Ma un soliloquio senza contraddittorio volto solo a plagiare dei ragazzi per i propri fini non è accettabile da nessuno.
Se gli UDC-cini paragonano il proprio vescovo ad un brigatista e il cristianesimo al terrorismo forse sono più atei di tanti altri
Tanto per dare un’idea ai non toscani (non lo sono nemmeno io, ma sono toscanofilo) del tipo di giornale che è Il Tirreno… 😀
“Spiace – si legge nella nota – che anche un sindacato grossetano (la Cgil ndr) sia intervenuto sulla questione chiedendo il rispetto del principio di laicità della scuola pubblica…”
Spiace la laicità?! Vergognatevi.
A me sembra così ovvio questo discorso. Niente visite pastorali a lezione, se vuole avere visibilità lo faccia in altri momenti e non quando gli studenti sono costretti a sentirlo (per la cronaca, ho visto che le visite pastorali sono all’ordine del giorno anche in uffici pubblici ed università)
Quanto mi sarebbe piaciuto (e ancora mi piacerebbe) conoscere un ex terrorista… Il percorso che porta al fanatismo fanatismo, la ricostruzione di un periodo storico non vissuto, l’esperienza del carcere, sapere che cosa può provare una persona che davvero ha ucciso e capire che cosa possa portare a tanta follia…
Un incontro del genere penso possa portare un notevole arricchimento esperienziale a chiunque (fatto ovviamente ad un’età adeguata – diciamo non alle elementari – e incontrando qualcuno che abbia rielaborato la propria esperienza e non un irriducibile).
Ma incontrare il solito vescovo che propina le solite scemenza a chi importa mai??? Che arricchimento può dare ad un ragazzino, se non irregimentarlo?
@Daniele Gallesio
Il Tirreno non sarà un giornale di grande spessore, ma nella sua realtà locale è molto seguito e non smarroneggia come Avvenire.
Silvia, ma poi pensa che viene tirato in ballo a sproposito, tanto per portare acqua al solito fatiscente mulino: che c’entra curcio con la laicità? Non credo che andasse a cantare messa in orario scolastico. 🙂
neanch’io sono d’accordo con le visite pastorali in orario scolastico, non c’entrano niente con l’istruzione e la cultura ma non c’e da meravigliarsi che vengano permesse perchè le scuole italiane non sono laiche altrimenti dovrebbero abolire l’insegnamento della religione cattolica che per me è un abuso di potere
ChiericoPerduto:
Sicuramente vende di più di Avvenire in Toscana, ma da quel poco che ne so mi pare faccia a gara ad essere più clericale.
Poi magari mi sbaglio visto che non l’ho mai letto per intero e che le mie informazioni sono “un po'” di parte (il Vernacoliere).