GENOVA – Ci sarebbe anche una signora, anni fa coinvolta in un clamoroso fatto di cronaca e poi diventata volto televisivo, tra le donne (al momento una decina, ma il numero è destinato a raddoppiare) finite sul registro degli indagati per la violazione della legge 194 nell’operazione «Erode» [sic!], l’inchiesta coordinata dal pm Sabrina Monteverde e condotta dai Nas dei carabinieri sui presunti aborti illegali eseguiti dal dottor Ermanno Rossi, il ginecologo suicidatosi lunedì sera a Rapallo. Il pm mantiene il riserbo sui nomi delle persone indagate che, penalmente, rischiano poco («Una multa da 51 euro»), moltissimo per quanto riguarda la loro vita privata. L’indagine, che Monteverde conta di chiudere entro marzo, rischia di sconvolgere altre famiglie della Genova bene oltre a quella del dottor Rossi. L’inchiesta, nata casualmente da tutt’altra indagine, si basa su numerose intercettazioni telefoniche a carico del ginecologo e al ritrovamento, nei suoi studi di Genova e Rapallo, di strumenti e medicinali utili a procurare aborti.
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L’articolo completo di Roberto Rizzo è consultabile sul sito del Corriere
Ferrara andrà a Genova? Teneteci aggiornati.
a parte il nome “Erode”, che distorce la veritò dei fatti (perché se hanno abortito, erano consenzienti), voglio proprio vedere come andrà a finire per la parte “bene” della città
Il fatto che siano della Genova bene può convalidare il fatto che il ginecologo in questione era obiettore in pubblico, ma abortista in privato. Ma non risponde ancora alla domanda: era costretto ad essere obiettore nell’ospedale dove regna Bagnasco? oppure era obiettore solo per soldi? Dato che si è suicidato questa domanda purtroppo rimarrà senza risposta
solo le donne della genova bene potevano permettersi uno stimato ginecologo obbiettore nel pubblico abortista nel privato, ma quelle della genova povera ?
Ci ho messo il “sic” proprio per quello. Poi considerando anche il fatto che la famigerata “strage degli innocenti” è un falso storico evangelico, probabilmente elaborato dal fatto che Erode uccise nel corso di varie lotte per il potere molti oppositori che tentavano di rovesciarlo (v. Giuseppe Flavio, che indicativamente dice peste e corna ma non di questa “strage degli innocenti”).
Il Dott. Rossi era il ginecologo della mia ragazza. Dopo il suicidio ne abbiamo parlato parecchio, lei lo conosce da anni e sua madre da ancora più tempo. Ovviamente non sapeva di questa cosa, ma sapeva per esempio che lui era una persona molto gentile e decisamente “di cuore”, non certo un tiranno mangia-soldi. Lei sostiene che se ha fatto questi aborti, li ha fatti per aiutare persone in difficoltà, come per esempio ora inizia a girare la voce che lo abbia fatto a diverse clandestine, che non avrebbero potuto farlo legalmente senza avere noie per il permesso di soggiorno, oppure a persone, come del resto detto dal ministro per le pari opportunità alla fine dell’ articolo del Corriere, che non avevano tempo per aspettare le lunghissime liste d’ attesa per l’ intervento. Tutto questo per esprimere il mio dolore sapendo che è morto un uomo, sperando che i soliti ambienti non ne facciano un demone per la loro sporca propaganda.
le comprendo queste donne che hanno preferito optare per una clinica privata, in questi frangenti si vuole e si deve pretendere la massima discrezione, e certo non è bello vedersi gente che ti urla assassina davanti agli ospedali o addirittura in corsia, e poi le lunghe file, i medici obbiettori, i passaggi da un’ospedale ad un altro, troppi ostacoli per applicare una legge dello stato.
Per ciò che concerne Erode, l’omicidio di bambini in tenera età veniva praticato in antichità (e anche più recentemente) da quasi tutti i sovrani, anche da Re Davide e Alessandro Magno.
In tutta franchezza non posso non provare una certa compassione per queste donne. Alla fine loro e i sanitari non sembrano aver infranto la sostanza della legge, ma le modalità di applicazione. Insomma, chi sbaglia paga, ma il clima di caccia alle streghe che c’è in questo paese ha queste conseguenze.
Su “Erode”, stendiamo un velo pietoso… se avessero colto il medico in ‘flagranza’, avrebbero rimesso a posto l’embrione come stava quasi succedendo a Napoli?!
Infine: l’indagine nasce da intercettazioni fatte per altri motivi… i difensori della ‘privacy’ che rifiutano l’uso delle intercettazioni dei politici, criticheranno anche questa inchiesta??
io so solo che quando lo stato latita ed anzi permette che vengano violati i tuoi diritti e che le leggi che esso stesso ha emanato non vengano rispettate, bè in quel caso i cittadini si arrangiano come possono.
Da La Stampa.it
Come dice il proverbio:il diavolo fà le pentole ,ma non i coperchi.
emerge tutta la menzogna dell’obiezione di coscienza permessa ai ginecologi
la doppia morale , la doppia praxi molto borghese, molto discreta che tra diritti e privilegi sceglie i secondi con tutte le tragedie alla Ibsen che seguono
La vicenda è sempre confusa: era un caso di “iperetica del Dr. House” (per il bene del paziente vado contro la legge) o di violazione della legge a scopo di lucro?
Quoto anteo.
Chissà se verrà scoperchiato qualche altro pentolone, magari proprio qui in Lombardia dove grazie a CL e alla diffusa ipocrisia di tante personcine “perbene” pare ci siano molti ostacoli all’applicazione della legge 194. Ovviamente mi auguro che situazioni simili a quella di Genova vengano alla luce e possano essere perseguite a norma di legge senza comportare le medesime tragiche conseguenze per le persone coinvolte.
La campagna sempre più virulenta alimentata dallo stato del vaticano contro una legge dello stato italiano, incomincia a fare vittime. La chiesa preferisce che l’aborto rimanga una pratica clandestina perché è sempre stato questo il modo con cui ha risolto la gravidanza delle suore.
@ Davide
Sì, purtroppo era costretto, per lavorare in quell’ospedale, ad essere obiettore di coscienza (basta leggere i quotidiani dei oggi). E non è facile trovare un altro lavoro se ti licenzi da un ospedale gestito dalla ccar perchè non obiettore: le referenze ti fregano e ti emarginano.
Non ho nessuna simpatia per chi pubblicamente si dichiara obiettore e in privato non si fa tanti scrupoli, ma è vero che se la tariffa che praticava era solo di 500 euro, credo (opinione personale) che si facesse solo pagare le spese per l’intervento.
Ripeto ciò che ho già detto: non sono nessuno per giudicare il dott. Rossi.
Ma confermo con ancora più forza:
LA COLPA DELLA SUA MORTE RICADE SULLA CURIA GENOVESE, BERTONE E BAGNASCO IN PRIMIS!
E SUL COMUNE DI GENOVA CHE DOVEVA SVEGLIARSI MOOOOOLTO TEMPO PRIMA!
LA LEGGE VA RISPETTATA DA TUTTI! E LA 194 E’ UNA LEGGE!
E’ questo che vogliono Ferrara e i porporati. Proibire l’aborto in modo che se lo possano permettere solo in poche. Le disperate devono mettere al mondo mano d’opera per l’8×1000 e utenza per gli orfanotrofi cattolici.
fare applicare una legge che contiene una norma non transitoria sull’obiezione è un bel problema: occorre una mobilitazione identica a quella che ha portato alla promulgazione della 194 per rimuovere quella norma anacronistica.
Occorre non arretrare di un passo anzi avanzare riprendere la mobilitazione in tutte le sedi con l’esplicito intento di TURBARE LA CAMPAGNA ELETTORALE partendo dalle evidenti nefandezze prodotte dall’obiezione. I diritti si difendono con tutti i mezzi, c’è un mezzo che tutti possono mobilitare: il fisico rumoroso corpo che nessuno potente può ignorare. Occorre ritornare in piazza a manifestare.
Rossi non era obiettore: il Gaslini (gestito dalla Curia ma pagato dagli italiani) non eroga servizi per l’IVG, pertanto non c’è la necessità di dichiararsi obiettori o no, l'”obiezione” l’aveva fatta direttamente la struttura…
Dal Corriere:
Una sorta di doppia vita professionale, quella del dottor Rossi. Da una parte, quella dell’inchiesta, il medico a cui rivolgersi per un aborto clandestino. Dall’altra, quella dell’ospedale Gaslini di Genova, (che fa capo a una fondazione presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco), lo stimato ginecologo, dirigente sanitario del reparto di ostetricia e ginecologia, abituato a far nascere 300 bambini l’anno.
Da come è scritto pare quasi che ormai il mestiere di ginecologo non preveda – oltre all’assistenza a chi vuole partorire – anche la possibilità di aiutare chi partorire non vuole. Ormai il travaso ideologico sta vincendo: sembra che i non-obiettori siano ginecologi “sbagliati”…
Devo dire che il servizio del tg5 che ho visto faceva schifo. Non diceva che nel gaslini era impossibile fare aborti, e che quindi non poteva dichiararsi non obiettore. Quindi non mi sento di biasimare questo malcapitato, onestamente 500 euro al giorno d’oggi non sono certo una cifra da signore “bene”, ma alla portata di “quasi” tutti.
Il vero colpevole di tutto e’ al solito, il vaticano, e spero che questa tragedia serva a smuovere le acque.