Provincia di Bologna: benedizione pasquale in luogo e orario di lavoro

Nella lettera che segue, spedita il 5 marzo 2008 dal coordinatore del circolo UAAR di Bologna Roberto Grendene, una storia di ordinario clericalismo delle istituzioni. Invitiamo i lettori a darne diffusione a loro eventuali conoscenti che siano dipendenti della Provincia di Bologna.

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Alla presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti
e p.c. alla Giunta, al Consiglio, alle rappresentanze sindacali della Provincia di Bologna

OGGETTO: benedizione pasquale in luogo e orario di lavoro, con invito e sollecito da parte della presidenza della Provincia

Gentilissima Presidente,
siamo a rinnovarLe osservazioni già fatte a giugno 2007, in occasione della sua informativa a tutti i dipendenti sul programma religioso della parrocchia dei S.S. Bartolomeo e Gaetano. Questa volta, però, a fronte di situazioni che ci appaiono più gravi.
Apprendiamo infatti che il 22/2/2008 ha inviato comunicazione a Giunta, Consiglio e a tutto il personale della Provincia per informare dello svolgersi di un rito religioso, la “benedizione pasquale”, in programma il 6/3/2008 nei locali dell’Ente (sala del Consiglio di Palazzo Malvezzi e sala riunioni della sede di via Benedetto XIV) e in orario di lavoro (dalle ore 10 in avanti).
Comunicava inoltre la disponibilità del parroco a recarsi, su richiesta, presso gli uffici delle due sedi citate.
In data 5/3/2008, inotre, lo stesso messaggio veniva inoltrato nuovamente, preceduto dalla frase «si ricorda che domani, giovedì 6 marzo, verrà impartita la benedizione pasquale», che assume i toni di un ordine di servizio.
Riteniamo queste comunicazioni fuori luogo e lesive del supremo principio costituzionale della laicità dello Stato.
Il dovere delle istituzioni dovrebbe essere quello di non preferire alcuna concezione del mondo sulle altre, sia essa cattolica, musulmana, atea o altro.
Dipendenti della Provincia atei e agnostici si sono trovati a disagio di fronte a queste comunicazioni, e si sono rivolti alla nostra associazione. L’UAAR (www.uaar.it) é iscritta nel registro nazionale delle associazioni di promozione sociale ed ha tra i propri scopi la difesa dei diritti civili dei cittadini atei e agnostici e l’affermazione concreta del principio costituzionale della laicità dello Stato.
Il disagio segnalato può abbracciare anche cristiani di altre confessioni, musulmani, buddisti, chi é di altre chiese e chi é di nessuna chiesa, ed anche tanti dipendenti di confessione cattolica romana che ritengono preferibile mantenere la loro attività religiosa separata dall’ambito lavorativo.
Non é questione che attiene ad un peraltro inesistente scontro tra laici e cattolici: gli atti da Lei compiuti sono segnali di confessionalismo, di preferenza istituzionale verso una confessione religiosa e conseguente tentativo di uniformare la vita sociale e lavorativa alle regole di una religione.
Se la Presidenza della Provincia ritiene di adottare una linea di promozione pluralistica invece che una linea neutra rispetto alle scelte filosofiche dei propri dipendenti, per il principio di non discriminazione chiediamo che tutti i dipendenti siano informati delle nostre iniziative: abbiamo in programma le ultime due conferenze del ciclo “Nessun Dogma, i martedì della cultura laica”, patrocinate dal Comune di Bologna – Quartiere San Vitale. A differenza della benedizione pasquale che é stata autorizzata nel luogo e in orario di lavoro, questi incontri saranno presso la sala Silentium di Vicolo Bolognetti e alle ore 21, i giorni 18 e 25 marzo. La Presidenza può recuperare il programma sul sito internet del nostro circolo: www.uaar.it/bologna.
Ci sentiamo però di suggerire la strada più semplice per evitare disparità di trattamento e preferenze più o meno esplicite da parte dei rappresentanti istituzionali verso una opzione spirituale a danno delle altre: lasciare la piena libertà ai dipendenti di svolgere fuori dall’orario di lavoro e dal luogo di lavoro le attività extralavorative che preferiscono.
Invitiamo a diffondere questa nostra comunicazione a tutti i dipendenti della Provincia di Bologna.
Chiediamo infine conferma del fatto che la presenza al rito religioso in oggetto avvenga in regime di permesso non retribuito.

Cordiali saluti
Roberto Grendene, Circolo UAAR di Bologna (bologna@uaar.it)

Archiviato in: Generale, UAAR

5 commenti

rosalba sgroia

Ottimo Roberto! In questo periodo si sono sbizzarriti tutti con queste benedizioni, messe e visite pastorali. E il lavoro per l’UAAR è enorme!

lorenzo a.

RICORDIAMOCI CHE LA BENEDIZIONE PASQUALE E’ UN’OCCASIONE PER RACCOGLIERE NUMEROSISSIME OFFERTE, PER LO PIU’ IN NERO.

Silesio

Si dovrebbe istituire la “benedizione spermatica” da cui la benedizione cattolica deriva. La benedizione è infatti una simulazione del getto di sperma che feconda la donna. Quindi potremmo anche noi, come in un film pasoliniano, proporre rituali onanisti maschili da eseguire il luoghi pubblici. In antichità a dire il vero, l’inviato da Dio, si recava di casa in casa, da vergine a vergine, da vedova a vedova ecc… a compiere il suo rito aspersorio.

Barbara

Vanno nei posti di lavoro e nelle scuole perchè in chiesa a messa va molta poca gente.

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