Turchia: sotto accusa il partito di governo

Lunedì la Corte Costituzionale turca potrebbe accettare il ricorso contro il partito islamico-moderato Akp, accusato di attentare ai principi laici dello stato, con l’obiettivo di trasformare la Turchia a lungo termine in uno stato islamico. Accuse respinte dal premier Recep Tayip Erdogan, capo del partito e direttamente nel mirino del ricorso depositato venerdì presso l’Alta Corte dal procuratore della Corte di cassazione Abdurrahman Yalcinkaya. Nel fascicolo di 162 pagine, Yalcinkaya chiede l’interdizione dai pubblici uffici di 71 esponenti dell’Akp, compresi il primo ministro e il presidente Abdullah Gul, oltre a 39 deputati e 11 sindaci. La Corte Costituzionale, composta da una maggioranza di giudici nominati dal precedente capo di stato, l’ultralaico Ahmet Necdet Sezer, deve decidere se recepire il dossier. […] Abdurrahman Yalcinkaya denuncia de facto un piano per l’islamizzazione della Turchia. “Non è possibile attendere sino a quando il partito sarà riuscito a stabilire il modello di stato che preconizza”, scrive il procuratore, per giustificare la decisione di procedere con un formale ricorso in giustizia. “In Turchia è evidente che i movimenti dell’islam politico e il partito in questione aspirano a stabilire un sistema fondato sulla sharia piuttosto che sullo stato di diritto”. […] In tour nelle province del sud-est anatolico, Erdogan ha commentato duramente l’iniziativa del procuratore, giudicandola “anti-democratica”, in quanto contraria alla volontà della maggioranza del Paese. “Nessuno ha il diritto di far sembrare la Turchia un Paese di terza classe – ha detto il primo ministro – e nessuno potrà assumersi la responsabilità di una tale procedura”. […]

Testo integrale su Alice News

Archiviato in: Generale

16 commenti

darik

forse sarò criticato per questo, ma io preferisco di gran lunga i militari al potere piuttosto della sharia!

darik

Silesio

E’ però importante cercare di scoprire le ragioni sociali di questi “rigurgiti” e riflussi nel religioso. Non credo che sia solo una questione teologica, ma di reazioni psicologiche, fobie, insicurezze sociali, paura di disidentificarsi o altro. Questo re-ingorgo e rinfagottamento religioso non è solo islamico, ma pare diffuso a livello planetario. Probabilmente può essere considerato un effetto della “globalizzazione” e quindi una reazione data dalla paura di esporsi ad orizzonti diventati troppo vasti, rifugiandosi così nella “tradizione” di qualsiasi tipo essa sia, anche se di bassissima qualità. La chiesa che porta in processione i cadaveri putrefatti (i vari padri Pii riesumati) seguita da un codazzo di folla, esprime in forma allegorica questo processo.

Paolo P.

Sono d’ accordo con te: a mali estremi estremi rimedi!
Quando i militari hanno preso il potere in Algeria contro il Partito Islamico democraticamente eletto sono rimasto soddisfatto: una dittatura teocratica è la peggiore delle dittature perchè plagia o violenta anche le coscienze.

lugachov

benchè io sia un antimilitarista convinto, devo riconoscere che negli ultimi anni sono stati il baluardoi della laicità inTurchia

Vatatze

Vedo che da queste parti le state sparando veramente grosse…

darik

# Vatatze scrive:
17 Marzo 2008 alle 02:50

Vedo che da queste parti le state sparando veramente grosse…

motivare, please…….

darik

monicavita

La costituzione turca è un vero paradosso: l’esercito si fa garante della democrazia anche contro la maggioranza eletta; gli integralisti, maggioranza eletta, si appellano alla democrazia per far prevalere leggi vessatorie che incideranno sempre di più nelle abitudini e nelle tradizioni dell’ex laico popolo turco. Però anche io concordo, pur apprezzando l’analisi di Silesio, che sia necessario un intervento che forzi, in un certo senso, il volere della maggioranza. Anche perchè la Corte Costituzionale si appella a principi che sono largamente condivisibili:
“In Turchia è evidente che i movimenti dell’islam politico e il partito in questione aspirano a stabilire un sistema fondato sulla sharia piuttosto che sullo stato di diritto”
Sembra una contraddizione in termini ma non sempre il volere della maggioranza è l’applicazione corretta del concetto di democrazia. Pensate solo alle maggioranze che nel corso della storia hanno limitato e contrastato di fatto i diritti civili delle persone.

Vatatze

Paolo P.”Quando i militari hanno preso il potere in Algeria contro il Partito Islamico democraticamente eletto sono rimasto soddisfatto”. Soddisfatto?!
darik1:”preferisco di gran lunga i militari al potere piuttosto della sharia”. Preferisco?!
darik2: “motivare, please……”. Motivare?!
Se uno sceglie democraticamente la sharia, che sharia sia.

Asatan

@VAtatze:
per cui per te se uno sceglie democratimaente Hilter che Hitler sia? Poco importa delle centinaia di migliaia di persone uccise, deportate, imprigionate? Delle donne ridotte a men che oggetti? Sfergiate con l’acido o uccise se osano dire no?
Ti rendi conto di cosa stai dicendo?

lacrime e sangue

@Asatan
Non so se capisco il pensiero retrostante di Vatatze, ma io ho inteso che se uno si vota contro, se lo merita di star male. Un pò come con la soppressione della Scala mobile: gli operai andarono al mare e persero il diritto ad uno stipendio legato all’inflazione. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Ora, personalmente non sono proprio d’accordo. C’è una dittatura della maggioranza e un dittatura della minoranza. Entrambe sono negative.
Quando la maggioranza è lesiva delle libertà e dei diritti delle minoranze come in Turchia, serve un baluardo, anche antidemocratico, alla laicità.
La democrazia non è semplicemente il diritto di voto e di legiferare della maggioranza: è il rispetto per tutte le posizioni, anche le minoritarie.
In Turchia questo non viene più garantito: se alla maggioranza dei contadini e dei non-urbanizzati questo sta bene, non sta certo bene alle minoranze laiche, atee, armene, non-islamiche e progressiste del paese. Omicidio o prigione per motivi religiosi non è democrazia.

lacrime e sangue

In conclusione, condivido la critica di Asatan… (si capiva?)

Daniela

e no, non c’entra un bel niente il concetto di maggioranza quando si parla di diritti fondamentali, la maggioranza dei voti non può legittimare in alcun modo la cancellazioni dei diritti costituzionali.

Magar

Preferirei la cassazione delle singole leggi incostituzionali (se tali sono), senza ricorrere allo scioglimento del partito per “cattiva legislazione”. Per fare un paragone, a me non piacerebbe l’interdizione di Paola Binetti dagli incarichi pubblici ad opera della magistratura, preferirei che fosse semplicemente cancellata la legge 40.

Vatatze

“La costituzione turca è un vero paradosso: l’esercito si fa garante della democrazia anche contro la maggioranza eletta”. Se la Costituzione turca prevede che il potere militare “autocefalo” garantisca il reggimento dello stato, è chiaro che non ci troviamo di fronte a una democrazia come la nostra. L’oppressione delle minoranze etniche in Turchia non era e non è di matrice religiosa: il massacro degli armeni giunse al suo culmine sotto i Giovani Turchi, “progressisti” laici e nazionalisti. E’ toccata agli armeni (con l’attiva collaborazione dei curdi), da tempo tocca ai curdi stessi: nell’offensiva turca del 1984, decine di migliaia di curdi sono morti, caterve di rifugiati, 3.500 villaggi cancellati. Saddam tollerava gli sconfinamenti dei jet turchi, a patto che bombardassero i curdi… Temo di dover rovesciare l’eredità culturale di quei Giovani Turchi massacratori (eroi nazionali per la Turchia di oggi) addosso ai vostri beniamini con le mostrine: sono i primi a negare qualsiasi genocidio armeno, sempre pronti, nel plauso generale, a tacciare di antiturchismo, terrorismo e separatismo chi la pensa diversamente da loro. A ciò si aggiunge, certo, la discriminazione religiosa, collante delle masse islamiche al tramontare delle ideologie, ma anche mero strumento della politica; infine Bush che inaugura la nuova Guerra Fredda, rinfocola odii religiosi e non, e favorisce, per i propri fini, le destre e gli estremismi nello scacchiere planetario.
Ho parlato di democrazia “simile alla nostra” perché democrazie propriamente dette, compiute, non ne esistono. Là dove ci sono radicali differenze nella distribuzione della ricchezza non c’è democrazia compiuta. Ciò nonostante per nessun motivo abbreccerei un’ortodossia di partito o approverei un golpe per instaurare il socialismo che mi è caro: sarebbe ricalcare il passo falso di Lenin e riprodurre, guarda caso, lo scacco del socialismo stesso. Da avanguardie col grilletto facile, minoranze bolsceviche, turchi coi galloni non c’è da aspettarsi niente di buono. Riformulando il mio pensiero e adattandolo meglio al caso specifico: non penso che la risposta migliore al fervore islamico turco sia l’irrigidimento della tutela militare; meglio, sempre e comunque, una soluzione politica, anche se compromissoria sul tema della laicità. Ovviamente i compromessi si fanno tra posizioni differenti e non attraverso l’adulterazione delle posizioni stesse (alla Veltroni, per intenderci). Forzare la mano alla maggioranza islamica? Stiamo tutti attenti alle vittorie di Pirro.
Hitler fu eletto per il suo sciovinismo e razzismo. Nessuno ha dei dubbi su quello che si doveva fare al momento delle invasioni hitleriane; ma cosa avremmo dovuto fare all’indomani della sua “democratica elezione”? Adoperarci perché fosse rovesciato… ehm… da un dittatore più “democratico”? Hitler schiacciò i comunisti tedeschi tra gli osanna dei padroni, poi, com’è noto, andò molto oltre: un uomo forte antinazista e “amico” dei liberali avrebbe eliminato l’Adolfo senza cedere alle lusinghe del potere, accompagnando il paese verso una matura democrazia? Ai fanatici della sharia è buona cosa opporre gli ebbri della turchità?
In Algeria gli islamici all’indomani della vittoria elettorale furono incarcerati. Sfortunatamente sono rimaste in libertà alcune teste calde ben fornite di coltelli e con più di un sassolino nelle scarpe: tagliagole e dittatori rappresentano gli estremi di un equilibrio aberrante gradito ai “democratici” occidentali: cos’è? una vittoria della laicità?
Che cos’è la democrazia e cosa si è disposti a fare perché si sviluppi? Bush sta “esportando la democrazia” in Iraq: se ricordo bene le cifre, le truppe alleate hanno assassinato buona parte dei 150.000 probabili morti civili del periodo 2003-2006 (un altro studio parla, se non erro, per lo stesso periodo, di 600.000 morti civili); sapremo i numeri esatti del totale a bocce ferme, quando mai si fermeranno. Comunque sia, gli USA si sono assicurati il protettorato sul paese e sulle sue enormi riserve di greggio. I generali turchi hanno promosso incursioni del Kurdistan iraqeno: per via del PKK? Per ricattare i curdi iracheni? Per lanciare un avvertimento agli USA? O per ribadire in casa propria, nel pieno del nuovo corso politico, ruolo e privilegi di casta?
lacrime e sangue, “Omicidio o prigione per motivi religiosi non è democrazia”: quindi il nostro plauso va agli antidemocratici laici in divisa? Siamo obbligati a felicitarci con una delle due parti?

Vatatze

Se le leggi sono incostituzionali che vengano abrogate, ci mancherebbe. Polemizzo con la logica del “a male estremo, estremo rimedio: W i generalissimi laici!”, come se non ci fossero alternative.

Vatatze

Ho capito, ho capito, chiedo venia. Ieri non avevo manco letto tutti i commenti. La levata di scudi c’è stata per la mia frase “Se uno sceglie democraticamente la sharia, che sharia sia.”
Presa alla lettera è una cavolata bella e buona, più tardi ho rincarato la dose parlando di posizione compromissoria sulla laicità. Ma a me premeva parlare di altro e abbiamo finito per polemizzare su cose differenti: intendevo dire che di fronte a una “rinascita” islamica è inutile cullarsi nell’idea di una ricetta autoritaria alla turca, si tratta del braccio armato di un nazionalismo sanguinario che si autoassolve generazione dopo generazione; peggio ancora la ricetta algerina per la quale da più parti si parla di vero e proprio terrorismo di stato. Tutto qui.

Commenti chiusi.