Sondaggio: per il 51% la Chiesa non deve influenzare la politica

“UTILI, ma poi ciascuno si deve regolare secondo coscienza”: è questo il criterio prevalente, fra gli italiani, nel valutare le indicazioni della Chiesa sulle questioni che riguardano la vita, la morale, la sessualità. Il cattolicesimo rimane un riferimento forte per otto persone su dieci, ma in pochi considerano le prescrizioni della Chiesa vincolanti per i propri comportamenti. Viene accettato il suo intervento sulla vita pubblica, ma respinto il tentativo di orientare il processo legislativo. Dal punto di vista politico, si osserva invece un sensibile sbilanciamento “a destra” dei cattolici praticanti. E’ quanto emerge da un’ampia indagine, realizzata da Demos per la Repubblica, che ha come focus le relazioni tra società, religione e politica. L’appartenenza alla religione cattolica si conferma un tratto caratterizzante della società italiana. Otto persone su dieci si definiscono cattoliche: un legame fondato sulla tradizione e sulla famiglia (50%), ancor prima che sulla fede (32%). L’ultimo decennio ha segnato, in generale, una contrazione della fiducia nella Chiesa, che comunque figura fra i soggetti sociali provvisti di maggiore credito (55%).
[…] Va precisato che l’interventismo della Chiesa genera malumori in una componente rilevante, ma comunque minoritaria, della società. Il tentativo di indirizzo esercitato dalle gerarchie viene ritenuto troppo pressante soprattutto quando investe la vita sessuale delle persone, mentre è maggiormente tollerato quando affronta i temi della vita e della morte. La Chiesa – sembrano suggerire i risultati – ha il diritto di esprimersi su questi temi, a patto che non cerchi di influenzare le scelte della politica: è di questo avviso il 51% dei rispondenti. Poco più bassa è la quota di intervistati che vede i politici italiani troppo inclini a farsi influenzare dalle pressioni della Chiesa (49%). Il sondaggio ha rilevato, inoltre, la rispondenza (percepita) fra i valori del cattolicesimo e l’azione dei principali partiti italiani. Il valore massimo di coerenza viene individuato per l’Udc, considerato dal 47% molto o abbastanza vicino ai valori cattolici. Seguono il Pdl, con il 40%, e il Pd con il 37%. La distanza maggiore si osserva, invece, nel caso della Sinistra Arcobaleno (12%) e dei Radicali (9%). Questo slittamento verso centro-destra è confermato peraltro, anche dalle indicazioni di voto. La distanza fra la coalizione che sostiene Berlusconi e quella guidata da Veltroni sale a nove punti fra i praticanti saltuari e sfiora i venti fra gli assidui. Esplicita è anche la relazione con il voto all’Udc, al 9% fra i praticanti assidui.

Il testo integrale dell’articolo di Fabio Bordignon è stato pubblicato sul sito di Repubblica

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24 commenti

DF1989

“Otto persone su dieci si definiscono cattoliche”

E’ però importante rilevare che tra definirsi cattolici ed esserlo veramente c’è differenza.

Barbara

“Un legame fondato suula tradizione e sulla famiglia(5o%)”

Ma quale tradizione quale famiglia?se la maggior parte di quelle odierne sono famiglie di fatto,allargate,i coniugi si cornificano a vicenda,poco dialogo ed attenzione per i figli etc.

“Il tentativo di indirizzo esercitato dalle gerarchie viene ritenuto troppo pressante soprattutto quando investe la sfera sessuale delle persone”.

Insomma cattolici di COMODO nelle parole ma non nelle azioni.

nas

mamma mia! quindi per il 49% la chiesa deve influenzare la politica!!!

e’ tremendo, e’ il partito di maggioranza. Quindi non abbiamo nulla da lamentarci, chi e’ causa del suo mal pianga se stesso …

Andrea

Siamo proprio messi bene con questa percentuale…

Dopotutto, chi ha il coraggio di andare cotro la chiesa!? La chiesa! Capite?! Quella chiesa che l’80 per cento (presumo) degli italiani è stato abituato ad adorare fin dall’infanzia…
Sono dissonanze cognitive…

Roberto Grendene

La domanda giusta doveva essere: la politica deve farsi influenzare dalla chiesa?

Oppure, piu’ diretta: un fedele eletto in parlamento deve dar retta alla gerarchia ecclesiastica della fede di appartenenza o ragionare con la propria testa e portare argomenti “etsi deus non daretur”?

Roberto Grendene

Andrea

Ragionare come se dio non ci fosse, sarebbe un grande prova di maturità…

lacrime e sangue

I cattolici pendono a destra…
Preoccupante il parallelo con l’epoca pre-nazista (sì, lo so, vedo sempre nero): Guenter Lewy, I nazisti e la chiesa, Il Saggiatore 2002 (1 ed. inglese 1964), p. 29 > “molti vescovi […] ritenevano che sarebbe stato ancora possibile convertire il movimento nazista […] in un alleato contro la minaccia del radicalismo di sinistra.”; “Un numero crescente di cattolici si schierava dalla parte dei partiti di destra […]” etc.
Non solo cardinali come Bertram o vescovi come Hudal sostennero Hitler e il nazismo ma soprattutto la popolazione cattolica tedesca e bavarese in particolare sostennero la destra nazista.
Io vedo un parallelismo storico: anche i nazisti erano contro il divorzio, l’aborto, il controllo delle nascite; erano a favore del nazionalismo, della soppressione degli omosessuali, delle coppie di fatto, della sinistra tutta, della famiglia numerosa e con la donna sottomessa e incubatrice… Si erano spinti solo un pò più in là. In Italia ci sono le stesse condizioni sociali e politiche per una deriva golpista.

Daniela

comunque il 51% è riferito solo a chi si definisce cattolico, ovvero a quel 78,8% di persone che si definiscono cattoliche e si dividono in (non praticanti, saltuari, assidui), le domande sono state poste solo a queste tre tipologie di persone, tutto il sondaggio è stato fatto su di loro.

Silesio

E’ comunque il ritratto di un paese assai poco maturo – quello che insomma l’Italia è. Lasciarsi guidare dai preti non può essere motivo di vanto per nessuno.

Daniela

comunque questo sondaggio è stato esposto in modo davvero pessimo, non si capisce quel tutti a cosa è riferito, perchè mette (non praticanti, saltuari e assidui) e poi quel tutti, andando a fare i calcoli quel tutti è la media aritmetica dei tre tipi, perciò si riferisce solo a chi si dice cattolico. Bisognerebbe farlo presente a quelli di repubblica

Vash

Una brutta percentuale, siamo messi davvero male e l’Italia non si riprenderà mai se le cose continuano così!

ren

Montanelli lo diceva sempre. Che il 50% degli italiani sono dei miserabili. Non rimane che l’espatrio.

Barbara

@Black Ice

Grazie per la segnalazione.

@Ren

Eh gia! Per la maggior parte delle persone è meglio delegare (la Chiesa) che prendersi la responsabilità della propria vitae decidere cosa è meglio quali valori per sè stessi.

Marco.g

Il fatto che il 47% degli intervistati consideri l’UDC di Cuffaro il partito più vicino ai “valori cristiani” la dice lunga su come questi valori vengono intesi da una parte consistente dell’elettorato cattolico.

Ancora di più, il fatto che la stragrande maggioranza degli intervistati valuti senza porsi problemi il grado di “cristianità” dei partiti più o meno nello stesso modo in cui lo farebbero le gerarchie, dimostra che l’influenza di queste ultime è molto più forte di quanto viene percepita dagli stessi intervistati.

Mario

Certo che la Chiesa non accontenta un libero pensatore, anzi lo osteggia. – Per conto mio, la Chiesa non ha diritto di invadere i campi pubblici, come sta facendo, se non è minacciata alla distruzione. Quindi qui, nessuno la minaccia. – E, per vantarci di una certa libertà, dovremmo avere anche noi, libertà di parola alle reti pubbliche della RAI, come atei ed agnostici.

Flaviana Rizzi

il 51 % , considerando il genere di persone che popola il territorio, non e´poi cosi ´male, io temevo peggio (io vedi, lacrime e sangue, sono un’inguaribile ottimista)

ren

@ ci-acca

Eh si, come ti capisco. Che verve aveva … Montanelli manca a tutte le persone che hanno a cuore etica e i princìpi. In Italia a quanto pare sono diventate una minoranza. Qui tutti coloro che hanno una coscienza vengono neutralizzati o fatti fuori psicologicamente (e non solo psicologicamente).
Anche il povero Biagi ha passato gli ultimi 5 anni della sua vita col cerotto in bocca. Oggi abbiamo le varie destre, peggiori di quelle sudamericane + il signor veltroni che studia da democristiano facendo finta di somigliare a Obama e a Kennedy. Non ci crede manco lui.

ren

@ Barbara

Hai perfettamente ragione. Dante che aveva qualche sospetto sui pericoli delle religioni e della chiesa romana avrebbe dovuto avvertirci : Fatti non foste per vivere come pecore.

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