San Giuseppe

Girando per tutte le città, Giuseppe conduceva con sé il signore Gesù. A motivo del suo mestiere, la gente lo avvicinava dandogli ordini per la fabbricazione di porte, secchi, letti e cassetti. Ovunque andava aveva sempre con sé il signore Gesù. Ogni volta che Giuseppe aveva bisogno di lui nel suo lavoro, per allungare, accorciare, allargare o restringere sia di un cubito che di un semicubito qualche cosa, il signore Gesù stendeva la sua mano verso di essa e subito diventava come desiderava Giuseppe; né questi aveva bisogno di fare qualcosa con le mani. Giuseppe non era infatti di una abilità straordinaria nell’arte di carpentiere.
Un giorno il re di Gerusalemme lo fece venire da lui, e gli disse: “Giuseppe, voglio che tu mi faccia un trono della stessa misura di quello sul quale sono solito sedere”. Giuseppe acconsentì e subito diede mano all’opera: restò nella reggia per due anni portando così a termine la fabbricazione del trono. Fattolo trasportare al suo posto, si accorse che da ogni lato mancavano due semicubiti per raggiungere la misura esatta. A questa constatazione, il re si adirò contro Giuseppe.
Invaso da profondo timore del re, Giuseppe passò la notte senza avere cenato, senza toccare assolutamente nulla. Interrogato dal signore Gesù sulla causa del suo timore, Giuseppe rispose: “Perché ho perduto tutto quanto ho fatto in quei due anni”. Il signore Gesù gli rispose: “Non temere, non ti abbattere. Tu afferra un lato del trono, io afferrerò l’altro e così lo porteremo a pari”. Giuseppe fece come aveva detto il signore Gesù; ognuno tirò il proprio lato e il trono fu riparato e condotto alla giusta misura. Visto un tale prodigio, tutti i presenti stupirono e lodarono Dio.

Dal vangelo arabo dell’infanzia (pubblicato su fisicamente.net)

San Giuseppe è il patrono dei lavoratori: non bisogna dunque stupirsi delle tanti morti bianche. 

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43 commenti

Stefano Bottoni

E’ uno dei vangeli apocrifi, che ho pure letto.
Ritengo sia vera l’ipotesi che tali vangeli siano stati dichiarati apocrifi solo perchè ancora più ridicoli dei cosiddetti sinottici. Ci mostrano un Gesù decisamente dispettoso (per non dire un gran figlio di…), che uccide un ragazzino che gli fa un dispetto, poi lo fa resuscitare per discolparlo davanti all’assemblea… e poi muore di nuovo…
Mentre Giuseppe si rivela un manovale del tutto incapace, bisognoso dei miracoli del figlioletto.
Ciò che è interessante è che, studiati filologicamente, alcuni di essi risultino più antichi (e dunque più originali) dei vangeli sinottici.

Giovanna

Mio padre ha sempre sostenuto quanto inopportuna fosse la scelta di san Giuseppe quale patrono dei padri… Infatti avrebbe dovuto essere il patrono dei cornuti!

Silesio

Un sacerdote interpreterebbe diversamente il racconto. Il trono è il trono di Dio. Se gli uomini pretendono di fabbricare loro stessi il trono di Dio, se pretendono di stabilire da loro stessi che cosa sono i valori e che cosa è la verità, ecco che il trono di Dio, immaginato dagli uomini, risulta tutto sgangherato. Solo quelli che si affidano a Gesù – e perciò si affidano al vicario di Gesù, papa Ratzinger – e si lasciano guidare da Gesù, sono in grado di costruire il trono giusto, il trono che non traballa, che tutti i piedi al posto giusto.

Kattochè?

Perchè due semicubiti e non un cubito?
Mah! Tutti uguali questi testi, mettono “semi”…dappertutto… 🙂

Stefano Bottoni

@ Silesio

Già, ma a questo punto questo racconto, e dunque tutte le scritture cosiddette sacre, andrebbero interpretate in senso metaforico. Dunque niente miracoli, niente nascita da una vergine, niente resurrezione, etc etc.

A proposito, il papa originariamente era solo vicario di Pietro. Solo secoli dopo si autoproclamò vicario di Cristo.
Anzi, per la precisione, originariamente non esisteva neppure il papa, ma solo il capo della diocesi di Roma.

claudio

e alle frittelle chi ci pensava? So’ tanto bone che sarebbe un peccato dimenticarsele!!! 🙂

faidate

X Silesio
Qui non si trattava di valori, ma di stimare a occhio le dimensioni del sedere del re (o di dio, se il trono era suo). Ma anche l’occhio di un santo, per certe misure non è preparato.

senzaluce

nell antico e nel nuovo testamento si parla e neanche molto velatamente della reincarnazione.vi è il passo del vangelo sul cieca nato. “rabbì quest uomo è nato cieco.ma chi ha peccato lui o i suoi genitori ?” chiedono i discepoli al cristo.al di la della risposta (nè lui nè i suoi genitori ma è cosi perchè in lui si manifestino le opere di dio “) è interessante ciò che suggerisce la domanda.pensare che un uomo possa aver commesso colpe prima della nascita significa credere che egli sia già vissuto precedentemente.io sono un agnostico e non entro nel merito di tutta la questione ma come la mettiamo con la chiesa ? forse anche qui si deve interpretare in senso metaforico oppure guardare nel contesto in cui è maturata la vicenda come nel caso dell uomo lapidato per aver raccolto la legna il sabato?

Kaworu

@akrasias

che ha detto la pura verità?

in effetti però san giuseppe potrebbe anche diventare il patrono della fecondazione medicalmente assistita.

vico

@akrasias
e ringrazia che i moderatori non hanno pubblicato il mio.
A volte penso che i leghisti abbiano ragione a non volere che gli extracomunitari si portino le loro religioni, i romani a Pietro dettero pure la cittadinanza e guarda cos’ha combinato
Invece dei falegnami parleremmo di Ercole e Minerva, vuoi mettere?

Lady Godiva

A me invece S. Giuseppe è simpatico. E’ uno che non si curava se una donna non era più vergine, o se il figlio era di un altro. Lo considero un proto-femminista.

cesare

Bech e cuntent (becco e contento). Così la voce popolare dalle mie parti (la Romagna) ha sempre definito San Giuseppe. Fra tutti i santi direi che è uno dei più simpatici. Tranquillo, discreto, laborioso. Non mi pare che gli si possano attribuire quelle forme di fanatismo e intolleranza che di solito caratterizzano la santità. Era pure un po’ tonto. Come definire diversamente un falegname che dopo due anni di lavoro si accorge di aver sbagliato le misure. Avergli intitolato la festa dei papà è una vera presa per i fondelli. Tutti sanno che il vero padre era un uccello che si chiamava Spirito Santo di cui recentemente su Ebay è stata messa in vendita una penna (e l’hanno anche comprata!). Mi dispiace che, diversamente dalla moglie Maria, che in seguito ha fatto una gran carriera, di lui si siano perse le tracce e non se ne sia saputo più niente. Forse avrà continuato a tirare la carretta lavorando alacremente di sega e rifiutando con la sua abituale modestia ogni forma di presenzialismo e arrivismo. Forse gli unici personaggi che si salvano del vangelo sono proprio lui e Giuda.

maxalber

Comunque anche a casa mia si rifugge dalla festa del papà.
Mia moglie si riterrebbe offesissima se mi festeggiassero oggi.
Non ha alcuna intenzione di passare per una che l’ha data al primo angelo che passa…

Kattochè?

@Lady Godiva che scrive:
“A me invece S. Giuseppe è simpatico. E’ uno che non si curava se una donna non era più vergine, o se il figlio era di un altro. Lo considero un proto-femminista”.

Cavolo! E’ vero… avanti 2000 anni alla setta degli “episcopi_a_gettone” e del loro “plagiatissimo” ridicolo codazzo in perenne memento mori. 🙂

Vomitino

Ma che è tratto dal vangelo secondo ikea?

Non ho parole…

Asatan

In effetti Giuseppe è forse l’unico personaggio simpatico dei vangeli. Cornuto, mazziato e contromazziato …. eppure è forse l’unico che ama davvero nei vangeli.
Nessun uomo a quei tempi si sarebbe tenuto una moglie non vergine e pure incinta di un altro, ma lui lo fà e alleva il bambino come se fosse suo. Non mi sembra così male come figura mitologica.

AM

19 Marzo festa del babbo o del papà a seonda delle regioni. In Romagna, per antica tradizione pagana, si dice che, il 19 marzo, le
ragazze in pubertà devono mangiare i cascioni con le erbe di campo per
assicurarsi la crescita del seno. Scherzosamente si usa dire che se una
ragazza non mangia il cascione con le erbe per San Giuseppe questo passerà
durante la notte e con il suo pialletto spianerà il petto della suddetta
ragazza.

Qualcuno di voi è a conoscenza di rituali simili ed eventualmente
dell’origine di questa strana usanza?

monicavita

@AM
Quando eravamo piccole, alle ragazze senza seno si chiedeva se avessero litigato con San Giuseppe. Ma non conosco l’origine di questa storia.

Giovanna

@ AM

Anche qui in Lombardia si accenna al passaggio del santo con la pialla quando si parla di una donna poco prosperosa..

AM

Ci sarà quel qualcosina di celtico?
Non capisco le erbe….
Sarei curioso di capire quale figura pagana è sta sostituita da questo Giuseppe che, secondo la tradizione cattolica, non le ha mai né viste né toccate le divine pere.

vico

@AM
io sono di Forlì ma non ne ho mai sentito parlare. Di che parte della romagna sei?

Akrasias

@maxalber
Leggi bene, non ho parlato io di verità per primo.
Forse hai perso qualche passaggio perchè da altre parti ho parlato di TESTIMONIANZA,sai che è una cosa ben diversa dal dimostrare o non dimostrare.

Daniele Gallesio

Maria ha detto alla fecondazione eterologa.

Non mi pare di aver detto nulla di scurrile.
E nemmeno di teologicamente scorretto.

Ma si sa: io non sono un teologo.

Massimo

Parlando dei falegnami e di fiabe preferisco Geppetto.
Intanto perchè l’ha scritto un repubblicano e non un bigotto e, per questo, non ha mai voluto che fosse più di una fiaba educativa.
Poi perchè anche lui aveva un figlio strano fatto col legno e una sega (e pur essendo anche ciò molto strano pero ci risparmia altrettante stranezze sulla madre).
Mentre “il miracolo” consistè nel far diventare quel burattino un bambino normale, anzichè rimanere “un pezzo di legno da catasta”.
Direi che si tratta proprio dell’inverso di quelli che invece credono nell’altra fiaba,

AM

@Vico
Sono di S. Marino ma devo avvisarti che ormai in pochi si ricordano questa cosa.
Non so quanti anni hai ma gli ultimi a ricordarsela ora hanno circa 50 anni.

ydnac11

“Ogni volta che Giuseppe aveva bisogno di lui nel suo lavoro, per allungare, accorciare, allargare o restringere sia di un cubito che di un semicubito qualche cosa, il signore Gesù stendeva la sua mano verso di essa e subito diventava come desiderava Giuseppe”

Gesù era un dirigente di un qualche partito e Giuseppe era un sindaco alle prese col piano regolatore 😉 Niente di nuovo sotto il sole! Anche la nuova gerusalemme dell’apocalisse sarebbe la gioia dell’architetto di punta perotti!

Silesio

Giuseppe, Giosuè, Giairo, Gesù, Geova…. sono la stessa figura sempre replicata. I Vangeli sono dei labirinti linguistici straordinari. E’ chiaro che Giuseppe è una delle tante allegorie di Jahvè, ossia è un altro pseudonimo con cui si aggira il divieto di nominare il tetragramma sacro. Dire “figlio di Dio” e “figlio di Giuseppe” è la stessa cosa.

Akrasias

Daniele Gallesio scrive:
20 Marzo 2008 alle 14:29
Ok, niente verità, bensì testimonianza.

Io testimonio che non ho mai esperito Dio

Se questo è la tua esperienza … ma c’è anche quella degli altri che può essere diversa.
A meno che tu in nome di una tua”verità” della ragione la voglia imporre a quelli che consideri oscurantisti.

Daniele Gallesio

Akrasias:

E chi ha detto che voglio imporla?
Tu hai fatto la tua testimonianza, io la mia.
Ma come tu non vuoi imporre la tua a me, io non voglio imporre la mia a te.

Scusa, chi sono quelli che io considero oscurantisti?

Lady Godiva

@ Massimo

A me la favola di Pinocchio sembra un condensato di moralismo.
Non mi è mai piaciuta neppure da piccola.

Kattochè?

Sperimentare dio è soggettivo, pare che prediliga manifestarsi ad alcuni piuttosto che ad altri. Ai tempi d’oro appariva lui direttamente brontolando dalle nubi scure e tonanti o da rovi ardenti con effetti mirabolanti, e non passava certo inosservato ai pastorelli dell’epoca. Oggi, fa un po il prezioso e se la tira e per vederlo bisogna proprio pregarlo. Ma pur così facendo si manifesta solo a pochi eletti, ai quali è stato concesso questo dono che ha come unico vantaggio quello di risparmiarsi massicce dosi di acido lisergico. 🙂

Akrasias

Daniele Gallesio
In senso illuminista quelli che non sono illuminati dalla luce della”tua ragione”.

cesare

La favola di Pinocchio è intrisa di moralismo perchè racconta un percorso di formazione (bildungsroman) cioè la storia di uno che passa da una condizione inferiore a una superiore. La cosa interessante è che in tempi recenti ne sono state date due interpretazioni del tutto contrastanti: una del cardinale Biffi, noto reazionario e integralista (Contro Maestro Ciliegia, Jaca Book, 1997) che legge la storia di Pinocchio in chiave di salvezza cristiana come metafora dell’anima che dal peccato si eleva fino a dio. Data la notorietà dell’autore questo libro ha avuto un notevole successo editoriale ed è stato pubblicato in seguito anche negli Oscar Mondadori. L’altra si deve allo psicanalista Sergio Martella (Pinocchio eroe anticristiano. Il codice della nascita nei processi di liberazione, Ed. Sapere, Padova, 2000), che interpreta la favola come processo di liberazione dai condizionamenti religiosi. Inutile dire chi è il più convincente. Per avere notizie di quest’ultimo libro, molto meno noto del precedente quanto infinitamente più interessante e che meriterebbe di essere aggiunto alla biblioteca, vedi http://www.arte-e-psiche.com.

Daniela

per cesare,
ma davvero hanno comprato una piuma dello spirito santo su ebay? Non la sapevo questa.

maxalber

# Akrasias scrive:
20 Marzo 2008 alle 12:45

@maxalber
Leggi bene, non ho parlato io di verità per primo.
Forse hai perso qualche passaggio perchè da altre parti ho parlato di TESTIMONIANZA,sai che è una cosa ben diversa dal dimostrare o non dimostrare.
*******************
maxalber:
Io capisco che per un credino sia difficile mettersi d’accordo con se stesso, ma tu avevi scritto:

“# Akrasias scrive:
18 Marzo 2008 alle 19:01
-Siamo atei perché non crediamo all’esistenza di Dio.Sai che non lo puoi dimostrare.
Preferisco Umberto Eco quando si dichiara agnostico.”
*******************
Al che io ti avevo chiesto (e lo ribadisco) di dimostrare l’inesistenza del FSM.
So che ti sarà impossibile perchè è evidente che la logica non fa parte della tua formazione culturale, ma non accusare gli altri di perdersi i passaggi quando tu sei perso e basta.
Evita la cattolica abitudine di proiettare negli altri i propri problemi.
E vedi di rispondere educatamente alle richieste che ti vengono fatte.
Tu qui sei OSPITE e manchi di rispetto.

cesare

per Daniela.

La notizia è vera (e penso anche il fatto). L’ho letta sulla Stampa forse 1 anno o 2 fa. Fu pubblicata quando su Ebay si cominciarono a vendere le reliquie, un commercio su cui adesso, per le proteste della chiesa, pare che si vogliano mettere dei limiti. Questa è una notizia di pochi giorni fa. Forse Ebay fa concorrenza a santa madre chiesa che ha cominciato a vendere un tanto a frammento i vestiti di Woityla. Questa è una notizia di qualche mese fa. Nel commercio delle reliquie nessuno può battere la chiesa che vanta in materia una tradizione millenaria. Come reliquia la penna non è una novità. Mi viene in mente la godibilissima novella di Frate Cipolla (nel Decamerone di Boccaccio) in cui il frate furbacchione mostra agli abitanti di Certaldo una penna di pappagallo spacciandola per la penna dell’agnolo Gabriello da lui perduta il giorno dell’annunciazione alla madonna.

Akrasias

Al contrario di te che sei offensivo e basta ti ricordo che nessuno è obbligato a ridursi ai tuoi giochetti pseudo-logici e preferisco quegli atei che hanno una diversa apertura mentale dalla tua, e per fortuna ci sono anche quì.
Non hai l’eclusiva dell’ateismo e tanto meno della logica.

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