Trovata morta Chantal Sébire

Chantal non soffre più. Le serrande del suo appartamento, piano terra sul canal de Bougogne, erano tutte abbassate, ieri mattina. «Adesso non c’è davvero più niente da dire», ci aveva risposto in un soffio al citofono il figlio Vincent, poco prima delle dieci. Chantal Sébire è stata trovata morta nella sua casa di Plombieres-lès-Dijon. «Le cause del decesso sono ancora sconosciute. Faremo i prelievi e le analisi», dice il procuratore di Digione Jean-Pierre Allachi. La verità è che lei non voleva più vivere. Affetta da un tumore terribile che le aveva deformato il volto e le procurava dolori tremendi, si era rivolta al Tribunale di Digione per ottenere il suicidio assistito. I giudici lunedì gliel’avevano negato. «Ho 52 anni, sono malata da quasi otto. Ho tre figli: Virginie, Vincent e Mathilde. La più piccola ha tredici anni. Mi sono sottoposta a tutte le cure possibili. Mi sono battuta per guarire, ho lottato, ho sperato, ho desiderato riuscirci. Ma ora che vita è quella che mi resta?», aveva protestato lei. […]

Il testo integrale dell’articolo di Elvira Serra è stato pubblicato su Corriere.it

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38 commenti

Francesco M.Palmieri

Proprio oggi hanno fatto vedere in TV, come già fosse ridotta la poveretta, quando ancora era in grado di muoversi, vedere, sentire.

Una cosa sconvolgente

Come potesse essersi ridotta in seguito, è cosa che non si può immaginare senza raccapriccio.

Aveva chiesto di morire,

La legge francese non l’ ha consentito.

Una marea di miserabili lo ha trovato anche giusto.

ren

Perchè la compassione non vuol dire più nulla per tutta questa gente ai vertici. Una volta che occupano poltrone, ecclesiastiche o statali diventano dei perfetti burocrati. Salvo quando la sofferenza tocca loro in prima persona.

ren

Le leggi non le fanno i giudici. Quelle sull’eutanasia in particolare sono il risultato delle pressioni religiose. In paesi dove la religione ha un ruolo marginale i malati terminali possono scegliere il loro destino con dignità e libertà.

Daniela

per me il diritto di scegliere della propria vita e del proprio corpo è fondamentale, mi fanno schifo le persone che vogliono imporre la loro morale bigotta agli altri. La signora ha deciso della sua vita, non voleva farlo di nascosto ma è stata costratta da uno stato che invece di proteggere e supportare da ascolto a voci religiose e clericali che hanno come loro obiettivo quello di schiacciare l’individuo

cartman666

Fino a quando dovremo tollerare che il diritto di decidere della nostra esistenza, ci venga tolto da leggi bigotte, non lo riesco proprio a sopportare.

Tuc

@ren:

La Francia è tranquillamente un paese laico. Peccato sia da (troppo) tempo nelle mani di una destra tutt’altro che progressista. Tanto per citare, quella coppia di lesbiche che ha portato la propria causa civile per il diritto di adottare fino al Consiglio d’Europa, che ha decretato che le leggi francesi si devono aggiornare.

In Italia… non è un paese laico, sarà presto in mani non progressiste e siamo in Europa. Ma ce ne freghiamo bellamente.

Sergio

Ho accolto questa notizia con sollievo: quella povera donna non soffre più, non è più umiliata. Autorità ottuse volevano invece inchiodarla al suo stato fin quando piacesse a Dio: come si può essere così insensibili, così mostruosamente insensibili?

In Svizzera possiamo ricorrere alle associazioni di aiuto al suicidio, Exit e Dignitas, che operano nella legalità, per quanto osteggiate anche loro dai benpensanti clericali.
Bisogna però osservare che l’eutanasia attiva diretta è proibita. Queste associazioni possono solo fornire il pentobarbital sodico che l’aspirante suicida deve poi assumere da solo.

Tuttavia il Tribunale Federale ha sentenziato nel 2007 che ognuno è libero di porre fine alla sua vita come e quando vuole: il diritto all’autodeterminazione include anche questo diritto. Una sentenza in un certo senso memorabile (e inimmaginabile nel regime italo-vaticano). E i vescovi svizzeri non hanno strepitato come farebbero i Bagnasco, Betori, Ruini e compagnia.

Magar

Sottoscrivo le parole di Daniela.
Costretti a decidere del proprio corpo e della propria esistenza in clandestinità come se si fosse delinquenti… puah!

maxalber

E’ ancora più fastidioso ed irritante dover commentare tali notizie sapendo che esiste un club di ipocriti che pretende di imporre le loro scelte agli altri quando loro per primi hanno procurato (senza conseguenze legali) l’eutanasia al loro papa.
Perciò NOI dovremmo sottostare alle LORO regole mentre fra di loro fanno i loro comodi.
L’IPOCRISIA è il loro reale vangelo.
E la menzogna è il loro valore principale.

vico

Chantal riposi in pace, cosa che non auguro a chi sceglie come devo morire. Questi cristiani senza pietà, senza rispetto degli altri, amore, mi fanno ribrezzo.

non possumus

anche ammesso che dio esista, chi decide per motivi gravi per la dolce morte, farà poi i conti con dio stesso, non vedo perchè li debba fare in vita con sedicenti vicari, non credo dio esista perchè se esistesse sarebbe sicuramente migliore di come ce lo mostrano le varie religioni ed essendo migliore non ammetterebbe che certa gente compia nefandezze in suo nome

Lorenzo G.

Stavolta la Francia si é abbassata al livello dell’Italia, quanto a laicità.
Per quanto mi riguarda, le cosiddette “idee” (anche se sarebbe più esatto parlare di folli deliri) di certa gente contraria all’eutanasia come i cosiddetti “giudici” di cui sopra (anche se sarebbe più esatto parlare, appunto, di torturatori), mi rifiuto categoricamente di rispettarle. Il solo pensiero mi fa orrore. Il rispetto, come ben sappiamo, bisogna meritarselo, e questo non é davvero il caso.
Abbiamo il diritto e il dovere di difenderci con tutti i possibili mezzi leciti da queste mostruosità.
Sono veramente disgustato.

Francesca by Toscana!

Sono contenta per lei, ha finito di soffrire a causa di leggi ingiuste e cattive volute da gente altrettanto cattiva..Come era ridotta poverina, perchè doveva soffrire ancora??

lacrime e sangue

Dal Catechismo della Chiesa cattolica:

L’eutanasia
2276 Coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare. Le persone ammalate o handicappate devono essere sostenute perché possano condurre un’esistenza per quanto possibile normale.
2277 Qualunque ne siano i motivi e i mezzi, l’eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte. Essa è moralmente inaccettabile. Così un’azione oppure un’omissione che, da sé o intenzionalmente, provoca la morte allo scopo di porre fine al dolore, costituisce un’uccisione gravemente contraria alla dignità della persona umana e al rispetto del Dio vivente, suo Creatore. L’errore di giudizio, nel quale si può essere incorsi in buona fede, non muta la natura di quest’atto omicida, sempre da condannare e da escludere.
2278 L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’« accanimento terapeutico ». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.
2279 Anche se la morte è considerata imminente, le cure che d’ordinario sono dovute ad una persona ammalata non possono essere legittimamente interrotte. L’uso di analgesici per alleviare le sofferenze del moribondo, anche con il rischio di abbreviare i suoi giorni, può essere moralmente conforme alla dignità umana, se la morte non è voluta né come fine né come mezzo, ma è soltanto prevista e tollerata come inevitabile. Le cure palliative costituiscono una forma privilegiata della carità disinteressata. A questo titolo devono essere incoraggiate.
Il suicidio
2280 Ciascuno è responsabile della propria vita davanti a Dio che gliel’ha donata. Egli ne rimane il sovrano Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla con riconoscenza e a preservarla per il suo onore e per la salvezza delle nostre anime. Siamo amministratori, non proprietari della vita che Dio ci ha affidato. Non ne disponiamo.
2281 Il suicidio contraddice la naturale inclinazione dell’essere umano a conservare e a perpetuare la propria vita. Esso è gravemente contrario al giusto amore di sé. Al tempo stesso è un’offesa all’amore del prossimo, perché spezza ingiustamente i legami di solidarietà con la società familiare, nazionale e umana, nei confronti delle quali abbiamo degli obblighi. Il suicidio è contrario all’amore del Dio vivente.
2282 Se è commesso con l’intenzione che serva da esempio, soprattutto per i giovani, il suicidio si carica anche della gravità dello scandalo. La cooperazione volontaria al suicidio è contraria alla legge morale.
Gravi disturbi psichici, l’angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida.
2283 Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l’occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita.

Riflettiamo sulla banalità di certi punti e sulla crudeltà di altri…

Luciano

Il punto 2278 lo trovo in contraddizione con l’atteggiamento tenuto nei confronti di Piergiorgio Welby. “Qualità della vita” è un’espressione che, per la chiesa, non ha diritto di cittadinanza.

lacrime e sangue

Un momento, m’è venuto un pensiero pauroso…
“faremo i prelievi e le analisi”
Significa che sospettano il suicidio assistito: significa che i tre figli sono a rischio di accusa di omicidio!!
Lei era cieca, impedita dai dolori, limitata nelle possibilità di azione autonoma, dunque se non è morta per morte naturale e non si è tagliata le vene col coltello da cucina, dev’essere stata aiutata in qualche modo a prendere più pasticche…
Questi sono anche capaci di metterle in galera i figli per matricidio!!!

Toptone

Caro Lacrime e sangue, mi sa che è proprio andata così.

E ora saranno i figli a sopportare la vendetta dello stato (e della chiesa). Giorni amari li attendono…….

Non dico altro, è troppo triste e troppo ingiusto.

Asatan

Ne dubito Tuya se non hanno potuto crocifiggere la povera Chantal al letto per farne una santa martire della bellissima sofferenza, faranno di tutto per distruggere chi ha trovato in sè abbastanza amore e compassione da aiutarla a smettere di soffrire.
Mala tempora……

Stefano P.

Per Asatan e L&S: vi ho risposto sull’altro blog a proposito di aborto… se siete interessati.

Se dell’aborto si può discutere all’infinito perché coinvolge anche un feto (e quindi una possibile nuova vita) per l’eutanasia non ci sono scuse.
Non riesco proprio a capire perché debba essere un prete o un giudice a dirmi quando, dove e come devo morire.
Mi pare così banale che rimango esterrefatto a constatare che non abbiamo ancora una legge sull’eutanasia.

sabo

Molto vicino ai suoi famigliari per il dolore e la solitudine nelle quali si sono trovati. Chantal ha ormai raggiunto la pace. Io spero che la sua storia apra nel suo Paese un dibattito su questo tema difficile, che porti ad una legge , magari a suo nome, per regolamentare e riconoscere la libertà che ogni persona maggiorenne e capace di intendere e volere deve avere sul proprio corpo e su come essere eventualmente aiutata a porre fine alla propria esistenza.

Aldo

Ragioniamo.

1. Il dato di fatto è che la signora è morta (e per lei è sicuramente stata una, pur triste, liberazione)
2. Se il dio di riferimento è onnipotente, tutto ciò che accade coincide con la sua volontà, poiché un semplice atto di volontà di un onnipotente diviene la realtà in essere.
3. Dunque, la morte della signora, come la sua malattia, per i credenti deve essere espressione della volontà del loro dio onnipotente.
4. Se quella morte fosse stata contraria alla volontà di un dio onnipotente, non sarebbe potuta divenire realtà in atto, poiché il dio in questione l’avrebbe impedita (se necessario tramite un “miracolo”?).
5. Nel darsi la morte, siccome quella morte è avvenuta, la signora ha compiuto la volontà di dio, quindi il bene. Per chi compie il Bene, è previsto il paradiso.
6. Chi si opponeva alla morte della signora stava contrastando la volontà del proprio dio e, quindi, stava compiendo il Male. Per chi compie il Male, è previsto l’inferno.

Ovviamente, non esiste nessun dio, onnipotente o meno, così come non esistono inferno e paradiso. Ostacolare la dipartita volontaria di chicchessia (a maggior ragione se infermo e sofferente) è solo uno degli ennesimi, odiosi arbìtri esercitati da chi ha tra le mani più potere di quanto dovrebbe averne. Per costoro esiste il mio disprezzo, che non ha nulla di sovrannaturale.

enrico

Se è vero, come pare, che il giudice francese sia intenzionato a trattare il caso come “morte naturale”, non ci sarà autopsia nè, verosimilmente, alcuna analisi tossicologica. Ciò implicitamente solleverebbe i figli da ogni pericolo legale. Al di là di tutto, se qualcuno l’ha aiutata nella sua determinazione ha tutta la mia comprensione e stima.

enrico

Dimenticavo, avrebbe la mia stima anche il giudice se facesse quanto prospettato.

Flaviana

Se il giudice tratterá il caso come morte naturale, cio´andrá sicuramente a suo favore, ma non cambia il fatto, che, dopo aver tentato di prolungare per puro sadismo le sofferenze di questa donna, prendano in considerazione di dover effettuare le analisi per poterne criminalizzare la famiglia, colpevole solo di un gesto di grande amore.

Graziano

Credo che la Francia sia ciò che potrebbe essere la l’Italia senza Papa, cioè non molto di più.
Del resto i nostri “cugini” d’oltralpe ci chiamano “fratelli” d’oltralpe.
Siam figli di Mazzini e di Voltaire ma ce ne siamo dimenticati

Federico P.

Con tutto il rispetto per le vostre tesi, non mi sembra il caso di rpendersela con i giudici, che hanno solo applicato le leggi dello Stato, indipendentemente dalle implicazioni religiose del caso.
Assistere un suicida nel compiere il suo atto, l’omicidio del consenziente, l’istigazione al suicidio sono tutte cose sanzionate dalla legge.
Ora il giudice deve applicare la legge.
Quindi accusare i giudici di essere inumani è sbagliato.

Ora non so come verranno effettuate le indagini, ma se qualcuno ha assistito la donna nell’atto di suicidarsi, oppure le ha cagionato la morte, è punibile. In italia qualora è acecrtato un reato, il magistrato è obbligato a procedere.

A riguardo dell’atteggiamento della Chiesa. In europa solo 3 nazioni consentono il suicidio assistito e uno solo l’eutanasia. Anche in paesi dove la Chiesa ormai è ai minimi termini tale pratica continua ad essere negata.

Rudy

Un saluto a questa donna coraggiosa.
Se c’è intelligenza dovrebbero lasciare in pace la sua famiglia e la sua memoria.

Giovanna

Ho la sensazione che, in tema di eutanasia, Vatican & Co. non andrà avanti ancora per molto a imporne il divieto. Del resto l’eutanasia c’entra ben poco con il sesso. Temo che nei vari divieti morali pro vita strombazzati negli ultimi anni dall’allegra banda (niente contraccezione sicura, niente aborto, niente procreazione assistita decente) quello che riguarda l’eutanasia sia stato aggiunto ipocritamente solo per conforndere le idee, tanto per dare l’impressione di ternerci davvero alla vita e non smascherare la perenne fissazione contro la sessualità, insomma. Se alle leggi che regolano aborto ecc. venisse dato il giro di vite ispirato ai kattovalori e auspicato dai politici che amano il popolo povero, ignorante e servile, è molto probabile che il problema eutanasia si dissolva in fretta e non ci saranno più coscienze “pie” che vi si opporranno.
Certo è che se per avere l’eutanasia si dovrà rinunciare all’aborto …..

gaspare

Figuriamoci un altro esempio di come la chiesa sia fuori dal mondo…. ma ciò che più mi fa rabbia che purtroppo chi occupa i posti di comando sia così genuflesso ai piedi di un’istituzione che oggi non avrebbe nè dovrebbe avere ragione di esistere….

Stefano P.

Per Federico P.
In effeti non credo che l’ostacolo in molti paesi a legiferare pro eutansia sia la Chiesa Cattolica o altre religioni.
Penso che sia la paura di ritrovarsi troppi parenti affranti pronti a staccare la spina al caro malato terminale che proprio non ce la fa più a vivere.

maxalber

# Federico P. scrive:
21 Marzo 2008 alle 11:42
A riguardo dell’atteggiamento della Chiesa. In europa solo 3 nazioni consentono il suicidio assistito e uno solo l’eutanasia. Anche in paesi dove la Chiesa ormai è ai minimi termini tale pratica continua ad essere negata.
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Suppongo che una delle tre nazioni sia lo stato della città del vaticano, dove i papi sono tranquillamente sottoposti ad eutanasia senza che nessuno abbia alcunché da ridire.

Però nelle ALTRE nazioni una morte dignitosa non deve essere permessa.
I classici due pesi e due misure dell’IPOCRISIA cattolica.

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