www.nontoccarla.it: è il link per conoscere un’originale campagna culturale per la difesa della legge 194. Da visitare.
“Non toccarla”: una campagna a sostegno della legge 194
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mi fa immensamente piacere il movimento culturale a difesa della 194, però deve essere qualcosa di più vasto e non solo incentrato alla difesa ma all’attacco, difendere diritti acquisiti messi in discussione e ottenerne altri che palesemente non vengono riconosciuti
Sì, ma devono essere sopratutto le donne a far capire all’opinione pubblica che la 194 riguarda loro in primo luogo, non gli uomini, i vari elefantini (perchè usare il diminutivo poi? bah … ), religiosi etc … Non possono essere decisioni prese da persone che non sanno nulla di queste cose, nulla sul cosa voglia veramente dire abortire come scelta dolorosa. Da uomo, immagino che non sia certo la passeggiata che ci vogliono far intendere gli autoritari & c.
P.S. Anche se non c’entra molto, in questo momento la petizione LIBERADONNA ha raggiunto le 58000 firme.
Vorrei firmare anch’io caro Lorenzo. Come si fa?
Sono stufa di subire, da quando son nata, (tanti e tanti anni fa), questa persecuzione nei confronti dei deboli, specialmente della donna, da parte di una chiesa che si infila sempre più nei fatti politici e personali. So bene, io donna, cosa significa la sofferenza dell’aborto non ho potuto avere figli e capisco ancor di più chi è costretto all’aborto. La legge 194 non si tocca, solo se va migliorata per la salute delle donne. Se questa ha un compagno che l’ama ed il rapporto è sano, (molto raro)può trovare un appoggio. Altrimenti è lei solo lei che, putroppo, deve decidere ed essere tutelata. I politici-bigotti e i preti sono talmete ridicoli con la storia della tutela della vita, quando vi sono innocenti che ogni giorno muiono di fame, di sete, di guerre, di malattie ! Sono molto arrabbiata per questo e per la solitudine che ha subito e continua a subire la donna, specialmente se povera e anziana.
Mica vero che la 194 non va toccata. Andrebbe toccata, eccome, ma in direzione più favorevole alle donne rispetto ad oggi. Quindi ad esempio basta con il diritto all’obiezione di “coscienza”per i nuovi assunti, alle motivazioni più o meno ipocrite che la donna deve dare, alle limitazioni per le minorenni etc. Sì alla possibilità per tutti i privati(tranne ovviamente gli obiettori nelle strutture pubbliche) di praticare aborti, purchè nel rispetto della legge e dando le adeguate garanzie sul piano sanitario.