Davide e gli altri: la conversione degli “sbattezzati”

C’è anche l’ottimo attestato, appeso in bella vista nel salone di casa con tanto di timbro in calce e controfirma. Si certifica che Davide Pellandra, archeologo di 39 anni che vive a Roma, è stato o sbattezzato: «Ebbene sì. L’ho fatto nel ’93, dopo essermi laureato. Non per senso di rivalsa nei confronti della Chiesa, volevo semplicemente mettere in chiaro che non sono cattolico. Sottolinerare quindi che non avrebbe senso, né sarebbe corretto, considerarmi un cittadino di fede cattolica».
Per Davide il procedimento è stato semplice: una lettera all’Associazione per lo sbattezzo, e nel registro parrocchiale che conserva il suo atto di battesimo sono state aggiunte queste parole: “In forza del decreto dell’ordinario diocesano si annota che Davide Pellandra ha manifestato la volontà di non fare più parte della Chiesa cattolica”. O almeno, questo è quello che normalmente succede in questi casi, visto che Davide l’ha fatto per posta e non è andato a controllare che tutto fosse andato a buon fine. L’importante, dice, è l’atto formale. La valenza peraltro è anche sostanziale. Da sbattezzato, non potrà fare il padrino in un battesimo o alla cresima, non potrà sposarsi in chiesa e, quando arriverà il momento, non troverà nessun sacerdote disposto a celebrare i funerali religiosi.
Per la Chiesa Davide è oggi un apostata: non soltanto si dichiara ateo e dunque ripudia la fede cristiana, ma si è addirittura sbattezzato. Ricevendo come risposta – per quello che glie ne frega – la scomunica late sententiae , cioè una scomunica che non ha bisogno di essere pronunciata dalle autorità ecclesiastiche perché insita nel peccato commesso, come accade per le donne che abortiscono volontariamente.
«Per me, che non avevo mai frequentato la chiesa tranne gli oratori per giocare a pallone, non è cambiato niente» racconta. «Mi sono sposato in Comune, non ho battezzato le mie figlie e ora non frequentano l’ora di religione».
«L’Italia» continua, «viene considerato un Paese fortemente cattolico perché oltre il 96% degli italiani è battezzato, eppure nella realtà i praticanti sono molti di meno. Se gli atei si sbattezzassero finalmente potremmo contarci. E magari chissà, i nostri governi sarebbero un po’ meno condizionati dalle volontà della Chiesa».
Ma al di là della burocrazia, continua Davide, bisognerebbe impegnarsi in battaglie sostanziali, come ad esempio contro la discriminazione degli alunni che scelgono di non fare l’ora di religione: «Molti genitori, pur non credenti, alla fine decidono di farla frequentare perché altrimenti gli studenti vengono sballottati da una classe all’altra, senza un programma alternativo».
Quindici anni fa Pellandra era lo sbattezzato numero 518. «Oggi siamo a 3mila» dichiara Federico Sora, il portavoce dell’Associazione per lo sbattezzo di Fano (An). Ma il numero, specifica immediatamente, è soltanto una piccola parte degli sbattezzati italiani. In primo luogo perché esistono altre associazioni che si occupano dello sbattezzo, come l’Uaar (Unione atei agnostici e razionalisti, che conta presidenti onorari come Piergiorgio Odifreddi e Margherita Hack) e la Giordano Bruno di Milano; e poi perché chi vuole uscire dalla Chiesa cattolica può farlo autonomamente contattando la parrocchia dove è stato battezzato, magari utilizzando il modulo prestampato scaricabile dai siti delle associazioni citate e allegando una fotocopia del documento di identità. Dal sito dell’Uaar ne sono stati scaricati 12mila soltanto nel 2005.
Nonostante la Cei abbia emanato un regolamento unificato per fare fronte a questo tipo di richieste, non mancano i parroci refrattari. Nel 1999 l’Uaar arrivò ad appellarsi al Garante per la privacy: poiché l’appartenenza ad una religione è un dato sensibile come l’inclinazione sessuale, gli sbattezzandi chiedevano la cancellazione dell’atto di battesimo. Il Garante emanò un giudizio salomonico: il battesimo non può essere cancellato in quanto “fatto storico”, ma deve essere possibile annotare nei registri parrocchiali la volontà di uscire dal cattolicesimo. Per sempre. «In realtà lo Stato non può intervenire sui registri poiché si tratta di documenti ecclesiastici» specifica Sora. «Il nostro obiettivo primario», ci dice, «è quello di impedire atti di autorità religiosa nei confronti di persone non credenti». E si rifà al caso del vescovo di Prato che nel 1958 additò pubblicamente come concubini una coppia che si era sposata civilmente, gli sposi fecero causa ma persero. Fu allora che Aldo Capitini, il filoso antifascista, vegetariano e non violento propose l’idea dello sbattezzo per contrastare l’eccesso di potere del Vaticano nella vita civile italiana.
Perché sbattezzarsi? Non certo per fare uno sberleffo a Ratzinger, sottolinea l’Uaar. I motivi sono altri: per rivendicare la propria identità di atei, per coerenza, per sottrarsi alle autorità ecclesiastiche visto che secondo il catechismo il battezzato è chiamato ad essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa.
Ma soprattutto per correggere le statistiche sui fedeli, utilizzate da partiti e Vaticano per promuovere e giustificare politiche che non urtino «la sensibilità dei cattolici».

Fonte: Liberazione

43 commenti

Aldo

Post: “Il Garante emanò un giudizio salomonico: il battesimo non può essere cancellato in quanto “fatto storico”, ma deve essere possibile annotare nei registri parrocchiali la volontà di uscire dal cattolicesimo.”

Può essere che il battesimo costituisca un fatto storico realmente accaduto, ma l’impossibilità di cancellare i dati dai registri mi sembra un po’ tirata per i capelli.

Per prima cosa, un’annotazione a margine non equivale per nulla a una cancellazione: un dato cancellato non è più rintracciabile, mentre un dato con annotazione a margine rimane disponibile per future consultazioni. Un paranoico potrebbe addirittura arrivare a pensare che i dati vengano conservati, con l’annotazione a margine, in vista di ritorsioni di varia natura qualora le circostanze lo consentissero… Mmm… A pensar male si fa peccato, ma…

In secondo luogo, sottoponiamo il concetto al test della simmetria. Mettiamo che io sottoscriva una di quelle tessere di fidelizzazione tanto usate nei supermercati. Anche quella sottoscrizione è un fatto storico realmente verificatosi. Ne dobbiamo dedurre che la catena di distribuzione non è tenuta a cancellare i miei dati ma li può conservare con una annotazione a margine? Non è così, vero? Dunque?

Alla faccia dello Stato di diritto (che non esiste).

monicavita

Anche io sto per sbattezzarmi. Riguardo all’utilizzo di statistiche da parte della chiesa come scusa per intromettersi nella politica italiana, credo che sia, però, anche colpa della mancanza di coraggio dei nostri politici. Nella cattolicissima Spagna i vescovi hanno tentato, eccome se non hanno tentato, di far perdere Zapatero, forti di una percentuale di battezzati uguale a quella italiana. Ma sappiamo come è andata.

piersky

Si potrebbe avere una stima, anche molto approssimativa, degli sbattezzati.
Poi, vorrei far notare come certi articoli compaiano solo su testate che fanno capo alla Sinistra Arcobaleno 🙂

Giovanna

Quoto Aldo..

Non capisco perchè il sacramento del matrimonio può essere considerato nullo – anche se storicamente celebrato e annotato, mentre quello del battesimo no…
Forse perchè per dichiarare nullo un matrimonio canonico occorre appllarsi alla sacra rota e pagare le spese legali connesse??.. Aldo si pone lo scrupolo che a pensar male si faccia peccato, io invece credo che a pensar bene (soprattutto quando si ha a che fare con le volpi vatikane) si passi solo per fessi…

Icaro

Strano che non abbiate niente a che fare con l’ateismo comunista, anche in questo caso l’articolo proviene da Liberazione, in altri casi dal Manifesto.E loro della Russia, Cina, Corea, ecc, non hanno rinnegato niente, nemmeno i milioni di morti non atei.
Vero che tutto dipende dal caso ma in questi casi il dubbio viene.

lorenzo a.

io sono per organizzare uno sbattezzo di gruppo in occasione di una festa laica, tipo primo maggio. o “sbattezzo pride”

layos

@Aldo

Il problema, secondo me, è la giurisdizione. I supermercati sono soggetti giuridici sottoposti alla legge italiana, le chiese lo sono solo in parte e per certe cose funzionano in un modo simile a sedi consolari e i documenti che fanno capo al diritto ecclesiastico temo non siano sottoponibili a censure da parte del legislatore (nemmeno in uno stato veramente laicocome l’Italia ahinoi non è).

claudio

La chiesa dovrebbe influire meno nella politica italiana. Non mi pare che influisca. E cmq credete che altre forze, più occulte non incidano nella politica…. vedi massoneria?
Meglio il vaticano che la massoneria

Corrado

A me lo str…..di prete che dopo molti tentativi di farmi recedere dallo sbattezzo,mi ha fatto vedere l’annotazione che pero’ era fatta a matita non vorrei che l’avesse cancellata,adesso non lo parlo ne lo saluto come faccio a controllare? e normale l’annotazione a matita?Ce qualcuno che mi puo aiutare?

Roberto Grendene

@ Icaro.
No, non abbiamo nulla “a che fare” con Liberazione o col Manifesto, non piu’ di quanto abbia a che fare tu, presumo.
In particolare non abbiamo nulla a che fare con l’ateismo di stato, perche’ abbiamo cara la liberta’ di coscienza e di espressione del pensiero, che sono le basi della laicita’. L’ateismo di stato configura uno stato non laico. E l’UAAR, che ha tra i propri valori il laicismo, non puo’ che essere contro le forme di potere che violano la laicita’.

Roberto Grendene

demos

Per chi, come me, è stato battezzato all’estero, lo sbattezzo è arduo.
Ho provato a farlo annotare sul registro delle comunioni, ma il parroco mi ha risposto che non cè l’hanno.
Adesso provo a mandare la richiesta di sbattezzo all’acivescovado.

Asatan

@Roberto Grendene:
DON’T FEED THE TROLL!!
Edddaii ancora perdi tempo con gente che fà l’equazione ateo=comunista=colpevole dei mali del mondo? Dubito che spiegar loro che col comunismo tutti (atei e religiosi) coloro che si discotavano dalla “religione di stato”, ovvero l’ideologia comunistoide di turno*, rischiavano il gulag come minimo.

*Ho usato il termine comunistoide per se uno và a guardarsi i corpus mitici e i modus operandi dei vari stalin, mao, kim il sung, ecc noterà che pur con una radice di menzogne gabba popolo comune ogni leader maximo ha finito per sviluppare un sistema fideistico unico. Kim il sung poi è stato veramente il maestro in questo campo, in pratica si è fatto divinizzare.

Enrico

Il laicismo ( vedi Zapatero ) è per definizione contro la religione ed i valori da essa propugnata.

Vedi l’educazione civica alla spagnola in cui si tenta di inculcare ai giovani che ad esempio l’omosessualità può essere allabase di una famiglia.

Guido

Per quanto riguarda il problema delle ore di religione, a parte il fattore statistiche io credo che si possa tranquillamente lasciare che i figli le seguano, anche per un fatto di cultura generale.

Io le ho seguite, ho genitori (veramente) cattolici, e nonostante ciò sono felicemente agnostico. Non vedo perché un ateo/agnostico non possa studiare religione (che vogliamo fare come i nazisti, che bruciavano i libri a loro avversi?).

Barbara

Ci si potrebbe informare del perchè il matrimonio si può annullare ma il battesimo no?!
E poi visto che la maggior parte dei battesimi vengono impartiti da neonati quindi ad essere incapaci di intendere e volere la legge italiana cosa dice in proposito?

Cè qualcuno che sa rispondermi?

Vico

@icaro
abbiamo in comune con l’ateismo comunista quello che i cattolici hanno in comune con la distruzione di popoli , le stragi di protestanti, catari, eretici, le crociate, i rapimenti di ebrei, i pedofili coperti….Stalin con cui io non ho niente a che spartire rispetto ai tuoi papi era un dilettante, e chi di noi è stato comunista i giudizi sui nostri assassini li ha gia dati. Voi cattolici in 2000 anni avete fatto ben peggio e siete riusciti a chiedere una mezza scusa a Galileo? Sepolcri imbiancati, vignaioli assassini guardate alle travi nei vostri occhi…perdonami spesso getto perle ai porci.

Daniela

per barbara,
il punto è proprio questo, se il garante ritiene she il battesimo non possa esssere annullato perchè fatto storico, dovrebbe anche ritenerlo illegittimo perchè fatto su persone non consenzienti. Questi sono i misteri di questo paese.

Kaworu

@demos

ma sei lo stesso demos di studentibicocca? oO

(non credo, visto che ti vuoi sbattezzare, ma si sa mai 😆 )

Massimo

@ Icaro è chiaro che parli dall’alto dei tuoi pregiudizi, seanza aver letto Liberazione: che non è certo reticente in ciò che tu gli attribuisci di esserlo.

@ Roberto Grendene (che al modo della peggior democrazia cristiane “va a cercare voti all’estero”): il PCI fu forza di unità nazionale e diede il suo contributo essenziale per la Liberazione.
lo statuta dell’UAAR, al quale anch’io, comunista, sono iscritto e aderisco, chiede di essere ateo o agnostico razionalista, antifascista ma non anticomunista.
Il resto appartiene alle convinzioni personali e possono essere liberamente espresse e criticate, ed hanno tutte lo stesso diritto di cittadinanza.
Perciò, parlare a nome dell’UAAR, alludendo ad abiure che non gli sono proprie ed a attributi che in Italia i comunisti non hanno esige una smentita.
Massimo Vettori

wolf

@demos
Per me non e’stato difficile sbattezzarmi, ho inoltrato la richiesta all’arcivescovado situato nel Regno Unito che successivamente l’ha inoltrato alla parrocchia dove ero stato battezzato. Ho dovuto aspettare un pò e sollecitare poi, copia della cancellazione mì e stata recapitata. Ti consiglio di provare presso l’arcivescovado competente.

Python

@Corrado

Non credo sia normale, doveva anche rilasciarti una conferma scritta dell’avvenuta annotazione.
Altrimenti basta una gomma per cancellare…

Massimo

Io, indirizzato nella prassi dall’UAAR, ho espresso la volontà di sbattezzarmi nell’ottobre dell’anno scorso. Mentre in dicembre, a mezzo raccomandata, ho ricevuto la conferma scritta dell’avvenuta annotazione.

demos

@Kaworu
Non sono io quello di studentibicocca (di che si tratta?)

@Wolf
Il fatto è che i miei genitori non si ricordano dove mi hanno battezzato, la loro risposta a quale era la chiesa è stata :era la chiesa dove andavano tutti gli italiani:, e passati quasi 40 anni vai a capire qual’era…

Giovanna

Noto che anche Barbara si è posta la mia stessa domanda sul perchè il matrimonio religioso possa essere dichiarato nullo mentre il battesimo no.
C’è qualcuno che possa darci una risposta seria?

sandra

@ guido
mi fa piacere la tua testimonianza: io e mio marito non siamo credenti, ma non abbiamo ritenuto opportuno far esonerare nostro figlio, all’epoca della sua frequenza scolastica, dall’ora di religione –
abbiamo sempre ritenuto le nostre idee ed i modelli da noi proposti molto più validi e convincenti di quelli proposti dai vari credenti,ma abbiamo ritenuto corretto che, perchè la sua scelta fosse veramente libera e pienamente consapevole, potesse conoscere le varie forme di credulità più diffuse, decidendo per sè una volta adulto…sono più di vent’anni che è felicemente ateo e immune da sindromi da oroscopo!

Icaro

@Roberto Grendene
Grazie Roberto per la gentilezza e la tua sincera disponibilità oltre che per la chiarezza delle tue parole.

Roberto Grendene

@Massimo

Trovami dove ho detto che devi essere anticomunista per essere socio UAAR e smentiro’ volentieri.
Nel frattempo ti invito a rileggere il mio intervento e a contestare con piu’ precisione.

Io ho parlato di ateismo di stato: se sei laicista non puoi essere per l’ateismo di stato. Chi e’ per l’ateismo di stato non puo’ essere socio UAAR.

Mi accusi poi di “cercare voti all’estero” e di blandire tradizioni della DC. Per me e’ aria fritta: ti invito a parlare piu’ chiaramente e ad evitare le offese.
L’UAAR e’ una associazione apartitica e nell’UAAR convivono soci di varie formazioni politiche. All’interno dell’UAAR lavorano per ottenere gli scopi statutari UAAR, non certo per includere o escludere sulla base di appartenenza partitica.

Ciao
Roberto Grendene

Massimo

@ Roberto Grendene che scrive (parlando a nome dell’UAAR e non a nome proprio):
“No, non abbiamo nulla “a che fare” con Liberazione o col Manifesto… In particolare non abbiamo nulla a che fare con l’ateismo di stato”…
L’associazione fra Liberazione, Manifesto e ateismo di stato (la dove invece questi due giornali fanno molte battaglie laiche delle quali siamo comprotagonisti) per se impropria, è manifesta: ma non voglio discutere la bontà o meno delle tue opinioni, bensì di quel patrimonio comune di idee che è l’UAAR, del quale non ti sei riguardato a presumere solo a modo tuo: io a Liberazione a al Manifesto ci tengo: per le battaglie di libertà e di laicità che fanno e mi dispiace che questa risorsa venga ingiustamente vilipesa, perché, sono convino, ne viene a danno anche delle nostre rivendicazioni (e dico questo, pur ritenendomi nel giusto, non a nome dell’UAAR, ma a nome mio).

Ciao
Massimo Vettori

Roberto Grendene

@ Massimo

Ma anche io tengo alle battaglie laiche condotte dal Manifesto e Liberazione.
Invio sempre loro i comunicati del circolo UAAR di Bologna di cui sono coordinatore, mi hanno pubblicato una lettera su Liberazione, pubblicarono notizie su nostre conferenze.
(ovviamente li invio anche a Repubblica e ad altri giornali, pure al Carlino).
Ho pure presenziato alcune sere al tavolo UAAR alla festa privinciale di Liberazione di Bologna.

Ho messo tra virgolette “aver a che fare” perche’ non abbiamo canali preferenziali o apparentamenti partitici.
Se rileggi stavo rispondendo ad un attacco in questo senso.
E pure in questo senso era il riferimento all’ateismo di stato, che fu realizzato in Albania ma non mi risulta essere nei programmi della Sinistra Arcobaleno o altre formazioni partitiche italiane.

Mi spiace aver generato equivoci. Spero di aver chiarito.
Personalmente non ho gradito l’accusa di voler escludere dall’UAAR chi non e’ anticomunista, cosa che non ho detto (e pure il commento di cercare i “voti all’estero” e il tenere comportamenti della peggiore DC). Su questo gradirei io una smentita.

Infine sul parlare a nome dell’UAAR: diciamo che ho l'”abilitazione”, essendo stato eletto democraticamente nel comitato di coordinamento. Sono d’accordo che e’ meglio evitare, soprattutto in un mezzo flame come e’ stato questo (e se no si riesce ad essere chiari)

Ciao
Roberto Grendene

Giuseppe Murante

Ok, io sono (ero?) “comunista”, e sono completamente d’accordo con gli interventi di Roberto in questo thread, soprattutto su quanto afferma sulla liberta’ di pensiero e la sua incompatibilita’ con l’ateismo di stato.

Ritengo pero’ che la politica debba restare fuori da questa Associazione, perche’ sono perfettamente conscio che ci partecipano persone con le idee piu’ diverse in merito (“branco di gatti”, si diceva con espressione che mi e’ risultata particolarmente gradita su un qualche numero fa’ del giornale) e che sia assurdo dividersi tra noi, quando di fronte abbiamo forze piu’ organizzate e ben piu’ influenti, tranne che in occasioni molto particolari e delimitate. Come ad esempio la news sulle elezioni in home page, idea molto carina.

Proprio per questo, il primo intervento di Icaro mi e’ parso provocatorio (come da mia battuta conseguente).
Oltretutto, la provocazione ha avuto successo: potrei anche reagire con un mezzo, o tre quarti di, flame, ad affermazioni come quelle di Vico sull'”ateismo comunista”, e mi limito a riportare la famosa affermazione originale di Marx, per esteso una volta tanto:
La miseria religiosa e’ insieme l’espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione e’ il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, cosi’ come e’ lo spirito di una condizione senza spirito. Essa e’ l’oppio del popolo.

Anche a questo proposito, trovo il tuo ultimo intervento equilibrato, Roberto.. aggiungerei, tanto per amor di bandiera, che non c’e’ “ateismo di stato” in senso albanese neanche nei programmi di altre formazioni partitiche di sinistra quali Partito Socialista. Sinistra Critica o Partito Comunista dei Lavoratori.. tanto per chiarire.

Giol

@ Enrico

Credo che tu abbia una visione distorta della realtà.

Devi infatti sapere che:

– Laicista è colui che desidera e promuove la LAICITA’. Chi non è laicista, quindi, non può che essere un fondamentalista.

– Una coppia di persone omosessuali è di fatto una Famiglia. E chiunque non sia intollerante SA che lo Stato ha il DOVERE di riconoscerla come tale.

caltacarlo

Ho qualche dubbio sui numeri che si fanno sugli “sbattezzati”. Ma come fate a contarli? Ve lo dice la chiesa? non credo!!!! Io, per esempio mi sono sbattezzato ma come faccio a far sì che anche il mio +1 vada ad ingrossare ufficialmente il numero degli sbattezzati?

Il Filosofo Bottiglione

secondo me, più che puntare sulla valenza statistica dello sbattezzo, occorrerebbe ribadire in ogni dove che il numero di battezzati non ha valore in quanto il battesimo è palesemnte un atto NULLO.

cio non toglie che lo sbattezzo possa avere un valore personale, nonchè un impatto sociale notevoli.

Marco.g

Coraggio, abbiate fiducia. Se il papa si sbattezza, vedrete che qualche giornale ne parla.

Giovanna

@ Marco.g
B16 potrebbe anche convertirsi all’Islam, visto che l’istinto di talebano gli è così connaturato… Eppoi sarebbe anche un segno di generosità: avendo sottratto un fedele all’islam (Allam) riporterebbe le cose in parità…

Andrea

@Sandra & Guido

Io non sono d’accordo con voi sul fatto di far fare l’ora di religione ai miei bambini, in quanto e’ mero tentativo (spesso funzionante) di indottrinamento. Non credo proprio che si possa definire cultura generale da insegnare a scuola l’insegnamento di una religione. E poi perchè una sola? Sarebbe al limite coerente l’ora di “Religioni”, dove una persona al di sopra delle parti, ovvero privo di di una propria religione da spingere piu’ delle altre, illustri ai bambini quello che sono le migliaia di religioni che esistono e sono esistite, ma non vedo proprio perché permettere che si tenti di inculcare nella loro testa una singola religione.

L’ora di religione come è oggi, è solo un ulteriore regalo che lo stato italiano fa alla chiesa, ma peggio di tutto il resto regala i nostri figli.

Io sono dell’idea di non parlare ai miei figli di nessun dio, presente o passato, a meno che non siano loro a pormi qualche domanda, e a quel punto darò loro le risposte del caso. Se quando saranno piu’ grandi sentiranno la necessità di avere un dio, peggio per loro, saranno liberi di sceglierselo, non tenterò certamente di proibirglielo, ma non vedo perchè permettere a qualcuno di inculcargli idee (peraltro del tutto infondate ma basate solo su dogmi e sulla fede) fin da piccoli e psicologicamente attaccabili.

Ciao a tutti

MaTTiA

@ Guido

Potrei essere d’accordo con te se nelle scuole italiane si studiasse “religioni” o “storia delle religioni” che puo essere anche considerata cultura (anche se personalmente propenderei per lo studio dell’educazione civica che è sempre bistrattata).
Il problema e che nelle scuole Italiane, o almeno nella maggior parte, non si fa altro che catechismo cattolico che di cultura ha ben poco.

Massimo

@ Roberto Grendene
Apprezzo pienamente il tuo chiarimento e ne rimango convinto, dunque, devo proprio dire di essere stato un pò sopra le righe nel sentirmi chiamato in causa per ciò in cui più tengo, a pertire dall’associazione che meglio rappresenta il mio pensiero ateo e la mia militanza laica nella società civile: scusa per il riferimento ai “voti cercati all’estero”, sicuramente a sproposito e che certamente, solo ora, ben comprendo che non ti riguarda.
Ciao
Massimo Vettori

Giorgio

Per demos.

Se sei stato battezzato all’estero probabilmente puoi ricorrere alla scresima, con gli stessi effetti. Consulta il sito uaar alla pag. sbattezzo. Ciao.

Stefano Bottoni

Due giorni fa mi è arrivata finalmente la lettera da parte dell’arcidiocesi di Torino in cui si afferma che “il battesimo è un fatto storico che, come tale, non può essere cancellato” (grazie: anche l’assassinio di Giulio Cesare alle idi di marzo del 44 p.e.v. o la morte di Napoleone Bonaparte il 5 maggio 1821 e.v. sono fatti storici e come tali non possono essere cancellati) ma che sul registro dei battesimi è stata posta a margine una nota di presa d’atto della mia volontà di non far più parte della ccar (più ovviamente la lista di tutte le conseguenze, e ovviamente un invito a ripensarci).
Non mi è stata tuttavia allegata una copia dell’atto. Qualcuno può dirmi se va bene così, o se devo insistere ancora per avere questa copia? (scriverò comunque a soslaicità per sicurezza).

In quanto alla diatriba fra Massimo e Roberto Grandene:
ritengo, e sono sicuro di non essere nel torto, che l’UAAR sia un’associazione apolitica e apartitica. C’è spazio per chiunque non sia schiavo di una superstizione che, per il solo fatto di essere creduta da una grande massa, sia “elevata” a religione. Ciò indipendentemente dalle proprie opinioni politiche, che non interessano le iniziative dell’associazione.
Nessuno dell’UAAR intende minimamente (anche di questo sono convinto) proporre nè tantomeno imporre un “ateismo di stato”. Ovunque questo sia stato imposto, è stato un fallimento totale. E lo so per esperienza di (quasi) prima mano: mia moglie ha vissuto i suoi primi 16 anni sotto il regime di Ceausescu. Sto leggendo per curiosità (ho ormai notevole familiarità con la lingua romena) il manuale dell’ateismo di stato: “Scienza, religione, società”, che era un libro di testo ufficiale a scuola, e personalmente lo trovo alquanto pomposo nella forma ma decisamente poco convincente per non dire infantile nella sostanza.
Io personalmente sono convinto che avesse ragione Cavour: libera chiesa in libero Stato. A nessuno può essere impedito di credere e di praticare il proprio culto. Ma a loro volta, le leggi dello Stato devono essere indipendenti da queste credenze, che non possono pretendere di imporre il loro punto di vista a tutti i cittadini, anche a coloro che sono diversamente credenti, o anche non credenti.

Giorgio

Per Stefano Bottoni

“Non mi è stata tuttavia allegata una copia dell’atto. Qualcuno può dirmi se va bene così, o se devo insistere ancora per avere questa copia? (scriverò comunque a soslaicità per sicurezza).”

Per quanto ne so io a questa materia si dovrebbe applicare l’art. 2, comma 7, del Decreto Generale CEI 1285 del 1999, che incollo qui sotto:

§ 7. Chiunque ha diritto di chiedere l’iscrizione nei registri di annotazioni o integrazioni congruenti.
La richiesta deve essere presentata al responsabile dei registri per iscritto, personalmente o mediante un procuratore legittimamente nominato.
L’annotazione fatta a margine dell’atto ne costituisce parte integrante; il contenuto della stessa deve in ogni caso essere trascritto nell’estratto o nella copia dell’atto.
Il responsabile dei registri comunica per iscritto al richiedente l’avvenuta annotazione.
Nel caso di rigetto, la richiesta viene annotata e conservata in un’appendice del registro corrispondente; il responsabile dei registri ne dà comunicazione per iscritto all’interessato, che può rinnovare la richiesta all’Ordinario diocesano.

Se le cose stanno così, dovrebbe essere sufficiente il documento che ti hanno mandato. Tuttavia, dato che il clero ha mostrato una tendenza a disattendere di fatto la sua stessa normativa, e dato che la materia è in evoluzione, fai bene a chiedere lumi ad soslaicità. Puoi trovare l’intero decreto CEI a questo link:
http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/1999-11/24-18/not10_99.doc

Una curiosità (anzi due): il libro romeno di cui scrivi a che ordine di scuola era destinato? E in generale, come era strutturato questo insegnamento nei vari ordini di scuola?

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